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Cara neo Mamma, se stai per avere un bimbo, la prima sfida che ti troverai davanti è quella dell’allattamento.

Sull’allattamento al seno ci sono molti vecchi miti che vanno sfatati.

Abitudini alimentari

La donna che allatta al seno deve sentirsi libera di mangiare seguendo le proprie abitudini.

Se la madre nota che il consumo di certi cibi determina disturbi al bambino, potrà allora decidere a ragione di provare ad eliminarli dalla sua dieta.

In generale in caso di coliche è consigliabile evitare di mangiare in grandi quantità i seguenti alimenti: alcolici in genere (vino, birra, liquori), the, caffe, bevande gasate, frutta secca, verdure aromatiche (cavolfiore, rape, carciofi, asparagi), Spezie (rigano, peperoncino, prezzemolo, ecc), Aglio, Formaggi fermentati (gorgonzola, mascarpone, ecc), Cibi speziati e carne in scatola, Cioccolata, Legumi(ad eccezione delle lenticchie), Frutti di mare e crostacei.

Solo se la donna segue una dieta vegetariana stretta il latte materno prodotto può essere carente di vitamina B 12, che la mamma assumerà sotto forma di integratori alimentari specifici.

L’idratazione

E’ importante bere per ogni individuo, a prescindere dall’allattamento.

Per un’ adeguata idratazione la regola è:  30 gr ogni kg di peso.

Non è documentato che bere molti liquidi aumenti la produzione del latte, quindi bevete la dose consigliata per tutti gli altri. Questa è una credenza giustificata solo nel caso in cui il clima sia molto caldo e perciò si ha, da parte della mamma, un’eccessiva perdita di liquidi con il sudore.

Cosa dire alla pediatra che mi aveva sgridato per non aver bevuto almeno 3 litri d’acqua al giorno, io che sono mingherlina e arrivavo a mala pena a 54 Kg?

Igiene e salute

La pulizia quotidiana del corpo e del seno è sufficiente per proteggere il bambino da molti rischi di infezione, senza dover ricorrere a particolari rituali igienici.

La mamma può continuare l’allattamento anche se ha l’influenza o altre infezioni comuni.

Può sottoporsi ad accertamenti diagnostici (radiografie per esempio), sottoporsi ad anestesie (dentarie per esempio), assumere la maggior parte dei farmaci, se ne ha bisogno, una volta verificata la loro compatibilità con l’allattamento e può fare una normale attività sportiva, anzi questa incrementa la produzione di latte.

Abitudini da evitare quando si allatta al seno

Ci sono abitudini che invece dovrebbero essere evitate perché possono influenzare negativamente l’allattamento.

Il fumo di sigarette può ridurre la produzione di latte e fa sicuramente male alla mamma e a chi le sta vicino.

Aumenta il rischio di malattie respiratorie e di morte improvvisa in culla.

Gli alcolici vanno evitati o almeno consumati con molta moderazione e solo ai pasti, perché l’alcool passa liberamente nel latte e, se in eccesso, è capace di causare sonnolenza e disturbi dell’alimentazione nel poppante.

Tutte le Difficoltà dell’allattamento al seno

La vera difficoltà è il dolore.

Il dolore potrà essere causato da varie ragioni.

Una potrebbe essere un iperproduzione di latte e seno dolente a causa di ingorghi o mastiti. Se vuoi approfondire l’argomento, puoi leggere qui -> Montata Lattea – Produzione e Conservazione del Latte Materno

Ma la prima ragione solitamente, si presenta  sotto forma di capezzoli dolenti e sensibili al tocco, soprattutto una volta avvenuta la montata lattea, intorno al secondo-quarto giorno dalla nascita. Il bambino si alimenterà ogni paio d’ore, con la conseguenza che il problema possa peggiorare velocemente; inoltre, alcune madri riscontreranno capezzoli screpolati, sanguinanti o la comparsa di vesciche.

Le possibili soluzioni sono:

1.Verifica che l’attacco sia corretto.

Se il bambino si attacca al seno in maniera non corretta e se di conseguenza succhia in maniera poco efficace, possono comparire alla mamma delle ragadi, taglietti dolorosi della pelle del capezzolo. E’ quindi opportuno che la madre si metta in una posizione comoda, rilassata, senza contratture muscolari nel sostenere il figlio, magari con i piedi un po’ sollevati.

Per ridurre al massimo l’eventuale trauma al seno materno, occorre controllare che l’attacco del bambino. sia corretto.

Per garantire un attacco al seno efficiente, verificare che:

  • il capezzolo ed una buona porzione dell’areola della mammella entrino correttamente in bocca al bambino;
  • il labbro inferiore sia tenuto rovesciato in fuori.;
  • la bocca ben aperta del piccolo con guance belle piene e tonde;
  • tranne le prime suzioni, la mamma non deve sentire dolore al capezzolo;
  • al termine della poppata, la forma del capezzolo deve essere come prima.

Un attacco non corretto  può causare problemi durante l’allattamento al seno. Tale attacco presenta le seguenti caratteristiche:

  • l’attaccarsi in punta al solo capezzolo;
  • il succhiare il labbro inferiore;
  • lo schioccare mentre succhia.

Sono infatti tutti elementi che impediscono una suzione efficiente.

Alcuni neonati semplicemente sembrano non riuscire ad attaccarsi al meglio. Potreste avere entrambi bisogno di più tempo per coordinare l’allattamento; oppure il tuo bambino è nato prematuro, non si è ancora ripreso da un parto difficile o i tuoi capezzoli sono introflessi o piatti. In questo ultimo caso potrebbe essere opportuno: Estroflettere eventuali capezzoli introflessi o piatti con i modellatori del capezzolo o  allattare utilizzando dei paracapezzoli

2. Cambia posizione per l’allattamento

Cambia posizione, potresti dover provare diverse posizioni prima di trovare quella che più efficace per te e per il tuo bambino. Prima di iniziare ad allattare avvicina tutto ciò che ti potrebbe servire, mettetevi comode e mettete comodo il bambino.

La posizione reclinata, è spesso la prima posizione che le mamme provano, usa dei cuscini per sostenerti e riuscire a vedere il tuo bambino. Se subito dopo la nascita viene appoggiato sul petto o sulla pancia della mamma, il bambino dovrebbe dirigersi istintivamente verso uno dei seni e provare ad attaccarvisi. Il contatto pelle a pelle favorisce la stimolazione dei suoi istinti nutritivi, mentre la forza di gravità lo aiuta ad attaccarsi correttamente e a rimanere fermo. Può risultare comoda soprattutto se il bambino non gradisce che gli si tocchi la testa durante la poppata, se la tua erogazione è particolarmente forte o se i tuoi seni sono piuttosto grandi.

Posizione a culla. Questa è la classica posizione che viene in mente pensando all’allattamento al seno. Consiste nel sedersi dritte con il bambino posizionato di lato, la sua testa e il suo collo appoggiati lungo il tuo avambraccio e il suo corpo contro la tua pancia, in una posizione “pancia-verso-mamma”. Sarà utile acquistare un cuscino da allattamento da riporre sul tuo grembo in modo che sostenga il tuo bambino. Se usi un cuscino da allattamento assicurati che non sollevi il bambino troppo in alto; il tuo seno deve rimanere nella naturale posizione a riposo per prevenire capezzoli dolenti e un attacco al seno in tensione.

Posizione a rugby. In questa posizione, tu sei seduta e il bambino è appoggiato lateralmente lungo il tuo avambraccio e sorretto dal cuscino dall’allattamento. Il suo corpo è posizionato al tuo fianco con i piedi rivolti verso la tua schiena. Anche le mamme che hanno subito un taglio cesareo, che hanno avuto un parto gemellare o prematuro oppure che hanno seni particolarmente voluminosi apprezzeranno questa posizione.

La posizione sdraiata di lato è ideale per le poppate notturne e per l’allattamento a letto o sul divano; Tu e il tuo bambino dovete essere distesi sul fianco, uno accanto all’altra, pancia contro pancia. Può risultare scomoda in caso di taglio cesareo o punti di sutura.

Allattamento al seno reclinato dopo un parto cesareo. Se hai avuto un parto cesareo e non riesci a trovare una posizione comoda per l’allattamento, questa ti potrebbe aiutare. Sdraiarti con il corpo del bambino appoggiato alla spalla ti permetterà di allattare comodamente senza applicare peso o pressione sulla ferita; potresti anche provare a farlo distendere al tuo fianco.

Allattamento al seno in posizione verticale o a koala. Nella posizione verticale o a koala il bambino è seduto a cavalcioni sulla tua coscia o sul tuo fianco, mantenendo schiena e testa dritte mentre si nutre. Puoi optare per questa posizione con un neonato, offrendogli però molto sostegno, oppure con un bambino più grande capace di stare seduto da solo. La posizione verticale o a koala risulta spesso essere la posizione di allattamento più comoda per i bambini che soffrono di reflusso o di infezione all’orecchio.

3.Parla con i consulenti

Potrebbe passare un po’ di tempo prima che tu ti senta sicura. Puoi chiedere a un operatore del punto nascita, del consultorio o di un gruppo di sostegno di aiutarti con l’allattamento al seno. Ricordate che dopo la dimissione, le Ostetriche offrono un servizio di sostegno all’allattamento. Sono disponibili per consulenze telefoniche o appuntamenti. Chiedete supporto in casi difficoltà.

Visita i siti www.unicef.it Ospedali e comunità amici dei bambini e www.lattematerno.it dove troverai altre informazioni sui servizi a tua disposizione.

Altre info su:

4.Prenditi cura dei tuoi capezzoli

Asciuga i capezzoli e impiega coppette assorbilatte usa e getta o lavabili per assorbire eventuali perdite di latte, in quanto le infezioni tendono a prosperare in condizioni di umidità. utilizza creme antiragadi o olio vea, o alcune gocce del tuo latte. Puoi anche provare con dei cuscinetti idrogel estratti direttamente dal frigorifero. Queste medicazioni per i capezzoli donano una sensazione di freschezza all’area interessata e alleviano istantaneamente il dolore causato dall’allattamento al seno, creando condizioni di guarigione ideali. I proteggi capezzolo evitano che gli indumenti sfreghino contro le zone dolenti.

Spero che ti siano state utili queste informazioni. Scrivimi a valeria@laprimanina.it o contattami attraverso i social per condividere esperienze, saperne di più o avere il giusto supporto.

Se vuoi approfondire gli argomenti: iper-produzione di latte (ingorghi, mastite, spremitura manuale); ipo-produzione di latte (come aumentare la produzione); Conservazione e materiali utili, puoi leggere qui -> Montata Lattea – Produzione e Conservazione del Latte Materno

Se per qualche motivo sei interessata a smettere di allattare trovi tute le informazioni qui -> Come smettere di allattare

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