Sviluppo nei primi 12 mesi : consigli, metodi, primi giochi
Personalmente amo, amo, amo il Metodo Montessori.
Anche se la stessa Montessori non amava chiamarlo “metodo”, la sua proposta didattica infatti, si basa sull’indipendenza, sulla libertà di scelta del percorso educativo e sul rispetto per il naturale sviluppo fisico, psicologico e sociale del bambino.
Maria Montessori diceva: “l’educazione è un processo naturale effettuato dal bambino, e non è acquisita attraverso l’ascolto di parole, ma attraverso le esperienze che
lui stesso fa nell’ambiente”
Da quando sono mamma, ho scoperto che la maggior parte dei libri fornisce criteri per la scelta dei giocattoli legati alla fascia d’età.
Ci sono delle fasi di crescita ricorrenti: intervalli temporali in cui i bambini tendono ad acquisire determinate capacità, ci tengo a sottolineare che lo schema che segue è indicativo, ciascun bambino segue i propri tempi e i propri ritmi.
Vorrei però ribadire il concetto che questo tipo di riferimenti servono solo come guida generica, è fondamentale sapere che tra bambini normali esistono differenze enormi sulle capacità e le tempistiche di apprendimento, il vostro bimbo raggiungerà i vari stadi evolutivi con i suoi tempi (e questa affermazione è molto “montessoriana” se così si può dire) voi dovete solo stare ad osservare e adeguarvi a proporgli dei compiti fisici e mentali che i piccoli possano eseguire traendone piacere, non deve essere ne un lavoro ne tantomeno una tortura.
In altre parole è importantissimo, invece di guardare il cosa si dovrebbe fare a quell’età, instaurando una sorta di gara con i coetanei, osservatelo e assecondatelo nel loro sviluppo individuale.
Di fatto, proprio il movimento e la scoperta di quello che può fare con il suo corpo rappresentano per ogni piccolo la sfida principale durante il primo anno di vita. Ecco perché è così importante non costringere il bimbo tutto il giorno dentro seggiolini, box, lettini con sbarre che lo limitano.
È invece opportuno stimolarlo con semplici giochi e attività.
0-1 mesi
- Vedere gli oggetti a 20-25 cm di distanza senza però metterli a fuoco o distiguerne i colori
- Seguire gli oggetti lentamente con gli occhi a distanze ravvicinate
- Mimare semplici espressioni del viso e, quando gli si parla, osservare intensamente
- Tiene i pugnetti chiusi
GIOCHI
- Fissano particolarmente volentieri delle linee, hai suoi occhi le linee rette appaiono in movimento perché la retina non è ancora fissata. Con un pennello nero traccia delle linee rette su un cartellino bianco questo gli fornirà un fuoco importante per la sua visione ancora confusa e bidimensionale. Attenti ai colori, quelli primari sono stimolanti mentre quelli pastelli calmano
- Se desiderate comprare un giocattolo per il nuovo arrivato una scatola che ricrea i rumori del grembo materno da mettere nella culla. Anche un carillon con una semplice ninna nanna soft.
2 mesi (8 settimane)
- Mantenere la testa dritta in maniera più stabile se messo a pancia sotto.
- Comincerà a vedere in tre dimensioni e comincerà ad avere una postura leggermente più erette.
- Comincia a sorridere in risposta al sorriso di un adulto, segue con gli occhi i vostri movimenti, e inizia le prime vocalizzazioni.
- Mostra eccitazione agitando le braccia e le gambe
- È in grado di capire che ad un evento particolare ne segue un altro
GIOCHI
- Può iniziare a toccare, battendolo, un oggetto colorato appeso davanti a lui e ha la forza sufficiente per stringerlo se gli viene posto tra le mani. Questo potrebbe essere il momento buono per acquistare una Sdraietta o un Dondolo con i giochi da osservare e toccare e delle piccole giostrine mobili che si possono applicare sulla culla.
- I neonati sorridono ai disegni che raffigurano volti umani. Le linee rette del primo mese diventeranno linee curve, cerchi e semplici figure come una casa una faccia sorridente è possibile anche mettere lo specchietto nella culla quando un piccolo sorride lo specchio di rimando il sorriso.
3 mesi
- Comincia a riconoscere volti e oggetti familiari, anche a distanza.
- Riesce a seguire gli oggetti in movimento e attivare la coordinazione occhio mano afferrarli, scuoterli e portarli alla bocca. bambino che è in grado di afferrare gli oggetti cosa che si verifica intorno ai 3 mesi e qualsivoglia oggetto finisce in bocca ora il piccolo può anche
- Sollevare il mento e fare dei piccoli gorgheggi.
- Disteso a pancia in giù è capace di sostenersi sui gomiti e di sollevare il busto
- Gira la testa nella direzione di un suono e vi osserva mentre parlat
GIOCHI
- Il suo passatempo preferito siete voi ma vanno bene anche altre cose semplici e reattive che fanno rumore e piacevole al tatto come pupazzetti di gomma con sonagli. Attirerà la vostra attenzione con un colpo di tosse quando si stuferà e lascerà cadere giocattolo.
- Da 3 fino a sei mesi proponete sempre la stessa filastrocca, alla fine la adorerà.
- Potrebbe essere il momento ideale per creare uno spazio a lui dedicato, luogo che diventerà piacevole anche per il gioco quotidiano insieme al genitore. Ideale sarebbe l’acquisto di comode palestrine con i giochi incorporati che li stimoleranno.
4-5 mesi
- Riconosce volti familiari e comincia a comportarsi in modo diverso dal solito quando si trova con estranei.
- Gli piace giocare con gli altri, soprattutto i genitori.
- Inizio della mobilità del bambino che comincia a rotolare su se stesso a pancia in giù.
- Potrebbe iniziare ad avere fastidio alle gengive
- Sorride agli altri bambini-e alla sua immagine riflessa!
- È in grado di fare più cose contemporaneamente ad esempio, vocalizzare e cercare di compiere un’azione.
- Per esplorare il suo mondo, inizierà a vocalizzare per riferirsi agli oggetti
GIOCO
- Gli piace guardarsi allo specchio, quindi potrete giocare a fare espressioni buffe per attrarre l’attenzione del tuo bambino sulla tua immagine riflessa
- Visto i probabili dolori ai denti potete acquistare dei giochi che si possano anche mordere o mettere nel frigorifero per alleviargli il fastidio.
- le palestrine potrebbero cominciare a essere strette sarebbe utile creare una zona confortevole sul pavimento, con un tappeto o una coperta, dove lasciare il bebè libero di muoversi. il bambino si tra preparando a girarsi su sé stesso e aiutarlo nei primi tentativi non fa altro che dargli la giusta motivazione per continuare a provare. Io faccio ancora adesso l’impasto cioè la tratto come se stessi facendo un rotolo con l’impasto della pizza.
- continuerò ad amare i giocattoli che fanno rumore. Seleziona una serie di oggetti diversi che fanno rumore come qualche giochino, un campanellino, della carta da arricciare, dei contenitori da colpire con un cucchiaio, etc. Mostrali uno dopo l’altro al tuo bambino e poco a poco porgiglieli affinché possa produrre anche lui il rumore
- un’altra cosa che lo diverte giocare con piccole forme geometriche come cubi sfere triangoli che ci crediate o meno girando e rigirando le cerca di capire come sono fatte sentire le differenze alcune ricerche sappiamo che i bambini molto piccoli sono in grado di distinguere le forme geometriche con la bocca per fino a un mese di vita e lavoratori sono stati visti abbinare immagini visive la sensazione tattile Dentro e fuori. Questo è il periodo migliore per concentrarsi su concetti come “dentro e fuori” e “acceso e spento”. Incoraggiate il vostro bambino ad inserire la manina o una forma all’interno del giocattolo cercaforme… che cosa succederà? Se verrà premiato con un suono divertente o una sorpresa musicale, di sicuro il vostro bambino non vorrà più smettere di giocare a “dentro e fuori”.
- Giochiamo con i colori. Usate le diverse parti del giocattolo per introdurre i vari colori al vostro bambino, dicendo il nome di ogni colore mentre lo indicate. Questo è il momento in cui i bambini rafforzano le loro capacità ricettive del linguaggio, perciò più parole sentono, più prenderanno confidenza.
6-7 mesi
- Può cominciare a rispondere al proprio nome.
- Comincia la lallazione
- Comincia a stare seduto eretto con solo un piccolissimo supporto o forse nessuno
- Quando fa cadere qualcosa, la cerca
- inizia a sviluppae raggiungere e afferrare goffamente un oggetto con cui giocare- fino ad arrivare alla capacità di usare la pinza formata dal pollice e uno o due dita per prendere piccoli oggetti.
- inizia a svilupparsi il legame tra suono e significato delle parole
- Si solleva “a quattro zampe” e dondola, e potrebbe anche strisciare sulla pancia.
- può succedere che si piega improvvisamente in avanti per raggiungere l’oggetto desiderato finendo a pancia in giù a causa del peso ancora più importante della testa le braccia e le gambe si muovono per aria come se stesse volando in questo caso vi consiglio di non offrite di subito ciò che vuole siete indietro e piuttosto incoraggiato gli darete sicurezza in se stesso, solo dopo che ha tentato di raggiungere giocattolo potrete offrirglielo
GIOCO
- Cucù: sbizzarrisci la tua fantasia per continuare a sorprendere tuo figlio con il vecchio gioco del cucù. Costringilo a cercarti, esci fuori con espressioni e accessori sempre diversi, cerca soprattutto di essere inconsueto e “strano” per stimolare sempre la sua immaginazione
- Vola, vola: quando il bambino è in grado di reggere la testa da solo inizierà anche ad apprezzare volare come un elicottero o un aereo, con tanto di effetti sonori.
- Lo slittino: metti tuo figlio a pancia in giù su una coperta un po’ grande appoggiata a terra e spostalo lentamente come se fosse uno slittino.
- Potrete giocare a fargli il solletico.
- Altalena: io sono contro all’utilizzo del box ma in questi casi l’altalena molleggiante potrebbe essere un piacevole diversivo per allenarla a stare in equilibrio.
- Insegnategli a gattonare: Mettete il vostro bambino disteso sul pancino. Posizionate un giocattolo colorato a pochi centimetri di distanza dalla testa del vostro bambino e richiamate la sua attenzione sul giocattolo. Sedetevi dietro il bambino con le gambe o le mani premute contro i suoi piedini. Lasciate che faccia resistenza alla pressione facendolo muovere in avanti. Continuate a muovere il giocattolo e a premere contro i piedini del bambino fino a che non avanzerà
- Usate i giocattoli impilabili per introdurre semplici parole e descrizioni, come grande e piccolo o sopra e sotto. Potete inoltre usarli per rafforzare la comprensione della relazione causa-effetto.
8 mesi
- Rotola, striscia, gattona, si mette a sedere da solo. Riesce a sostenere il proprio peso sulle gambe e, in alcuni casi, a mettersi in piedi.
- La sua memoria s’incrementa e compare una nuova abilità nel ricordare esperienze passate.
- Passa oggetti da una mano all’altra, li lascia, riesce ad afferrare oggetti con due dita.
- Può avere paura degli estranei.
- Comincia ad avere i suoi giocattoli preferiti. Accertatevi che tutti i giochi siano lavabili robusti e privi di spigoli taglienti un oggetto troppo piccolo.
- Comincia a imitare gesti familiari (smorfie, battimani)
GIOCHI
- Cavalluccio: offri a tuo figlio una cavalcata sulle tue ginocchia ricca di effetti sonori e canzoncine come “op! op! trotta cavallino”
- La matriosca: mentre tuo figlio ti osserva crea una sorta di matriosca di scatole in fondo alle quali inserire un suo piccolo giocattolo e lascia che si diverta ad aprirle
- Per stimolare il coordinamento delle mani e di altri parti del corpo puoi insegnare a tuo figlio filastrocche che abbiano i gesti.
- Potrebbe essere il caso di sistemare, in una zona attigua al divano un tatami colorato, (tappeti puzzle) in modo che si impratichisca agrappandosi al divanoa stare in piedi ed acquisire sicurezza.
- Corsa ad ostacoli: quando il bambino ha imparato a gattonare o comunque muoversi per casa abbastanza bene, predisponi una sorta di percorso ad ostacoli con cuscini, libri, mucchi di vestiti o peluche per esercitare le sue capacità motorie
- A questa età, probabilmente è meglio concentrarsi su giocattoli azione/reazione, insegnategli a premere i tasti, girare le pagine, picchiettare i rulli
- Insegnategli piccoli comportamenti come fare ciao con la manina o mandare baci.
9-10 mesi
- Corregge la sua postura mentre cammina, sostenendosi ai mobili per mantenere l’equilibrio
- Se si fa rotolare una palla verso di lui, la riesce a prendere
- I suoi movimenti sono più vari e intenzionali
- Riesce a comunicare con i gesti, per esempio salutando con la manina o sollevando le braccia per essere preso in braccio
- Le sue mani sono più agili; riesce a passare un oggetto da una mano a Sa eseguire una o due semplici istruzioni
- Tenendo la vostra mano, potrebbe camminare
GIOCHI
- Giocattoli che incoraggiano lo sviluppo del linguaggio, libri e giochi con lettere, numeri e parole.
- Il linguaggio dei segni: questo è probabilmente il momento giusto per iniziare ad insegnare a tuo figlio a comunicare tramite il linguaggio dei segni; questo migliorerà la sua capacità di farsi capire e probabilmente diminuirà la frustrazione reciproca
11-12 mesi
- Riesce a stare in piedi senza aiuto e a muovere i primi passi sostenendosi ai mobili
- I suoi versetti iniziano ad avere inflessioni linguistiche
- Capisce che gli oggetti più piccoli entrano in quelli più grandi
- Riesce a tirarsi su e a stare seduto in modo stabile
- Sebbene capisca che cosa vuol dire “no”, potrebbe essere troppo curioso per resistere
- Inizia a usare da solo il cucchiaino.
- Gioca con i vestiti e, se può, si sfila le calze.
- Mette e toglie oggetti da un contenitore.
- Può mostrare paura in alcune circostanze.
- Allunga un libro ai genitori (o a chi lo accudisce) quando vuole ascoltare una storia.
- Spesso piange quando la mamma o il papà si allontanano.
- Inizia a utilizzare gli oggetti in modo corretto (il pettine per pettinarsi, il bicchiere per bere, il telefono per telefonare…).
- Indica e Mostra preferenze verso particolari giochi o persone.
- Dice “mamma” e “papà” e accenna qualche altra parola.
- Capisce la maggior parte delle cose che gli dite.
- Dimostra l’affetto con abbracci, baci, sorrisi e buffetti
GIOCO
- Chiacchieriamo. Favorite lo sviluppo linguistico del vostro bambino e incoraggiate le prime “conversazioni” facendo finta di chiamarlo al telefono, o aiutandolo a chiamare le sue bambole e i suoi pupazzetti.
- Un piccolo aiuto. All’inizio potreste dover mettere il vostro bambino sul giocattolo cavalcabil. In futuro sarà in grado di salire e scendere da solo, ma si sentirà più sicuro ad avervi vicino durante le prime esperienze
- Preparate un “percorso” da far seguire al vostro bambino di 1 anno. Aiutatelo a comprendere le indicazioni usando semplici parole per descrivere le azioni: fermo, vai, sali, scendi, procedi.
Svezzamento 9-11 mesi: menù + ricette – Parte V
Vorrei iniziare con il rassicurare tutte le mamme che temono il soffocamento dei neonati.
Io ho sempre avuto tantissima paura.
Pensavo che quando sarebbe arrivato il momento di dare cibi solidi avrei lasciato l’onere a mio marito perché la mia ansia ed inquietudine avrebbe reso tutto più difficile e poco razionale.
Ciò che accaduto in realtà è molto diverso e molto più naturale.
È iniziato tutto durante l’inizio dell’ottavo mese circa quando mi sono resa conto che la mia piccola Nina cominciava ad essere particolarmente attratta dalle nostre portate, ma la mia ansia non mi permetteva di avvicinarle nulla.
Il consiglio più grande che mi hanno dato, e che darò a voi, è cominciare con i biscottini plasmon.
Si sciolgono in bocca e a meno che non spezzi bocconi troppo grossi non si corre particolare pericolo… dapprima dalle mie mani e poi in autonomia ho visto che era perfettamente in grado di masticare anche con appena due dentini allora un po più rassicurata ho cominciato a darle pezzi minuscoli del nostro cibo e ingrandendoli sempre più.
Il problema che è sorto poi, è stato che la pappa con il brodo e le farine non erano più di suo gradimento ed è così che sono passata gradualmente a pastina di dimensioni sempre maggiori. Tutto in massima tranquillità perché graduale.
Abboccata alle nostre portate, delle quali però non sapevo le quantità da lei ingerite, ha iniziato a fare un po di storie con la sua pappa allora sono andata alla ricerca di menù che avrei potuto preparargli abbandonando definitivamente il pappone con gli omogeneizzati.
Cominciamo con le porzioni più abbondanti e a ridurre il latte gradualmente.
Nota bene: 4/5 pasti sono i pasti (consigliati) da fare durante la giornata, due di questi sono ancora a base di latte.
La frutta, la verdura e la pappa in generale non viene più sminuzzata fino a farne una poltiglia ma si può cominciare a provare a dare qualche boccone più grosso.
Seguilo sempre durante il pasto, non perderlo di vista e accompagna sempre con un sorso d’acqua il boccone di pappa per aiutarlo a deglutire meglio.
Lo svezzamento a quest’età è ormai quasi completo.
Dai 9 mesi si possono aggiungere i legumi: 40-50gr di fagioli, ceci piselli e lenticchie e l’uovo: proponendo prima qualche cucchino di tuorlo e successivamente di albume, rigorosamente cotto e inserirlo nel pasto serale. Infine aggiungere anche il pomodoro (magari bollito nel brodo vegetale, insieme alle verdure).
Questo periodo lo definirei di transito perché conduce a un graduale passaggio da pasto unico preparato appositamente per il piccolo a ciò che sarà un menù completo che lo accompagnerà per il resto della sua esistenza. Di seguito piatti unici più elaborati. Quando il bambino sarà pronto a iniziare con un pasto separato è importante ricordare che è fondamentale che ogni pasto sia composto da: primo, secondo e contorno.
Mi sono fatta dare un menù direttamente dall’asilo comunale della mia zona e questo è composto come segue:
PRIMO = Passato di verdure di stagione con pastina.
SECONDO = Prosciutto Cotto, Ricotta, Robiola, Petto di Pollo al Vapore, Pesce al vapore o in umido, Uovo.
MERENDA = Frullato mela e pera + biscotti primi mesi; Yogurt + biscotti primi mesi; Pera grattugiata + biscotti primi mesi; Latte di proseguimento+ biscotti primi mesi; Banana + biscotti primi mesi.
Di seguito dei primi e secondi alternativi che potrete cominciare a dare quando il piccolo si sarà abituato a separare i pasti.
RICETTE: Le varietà di verdure, di carne e di pesce sono variabili in base al gusto e alla stagionalità.
PIATTI UNICI
Purea di piselli e robiola
INGREDIENTI: 40 gr di piselli freschi, 1 patata piccola (circa 60 g), 50 g robiola, acqua 1 cucchiaino di olio extravergine di oliva 1 cucchiaino di parmigiano
PREPARAZIONE: Pulire bene i piselli e pulire e tagliare a pezzi la patata e fate cuocere il tutto al vapore. . Frullate quindi il tutto con il mixer a immersione, in modo da ottenere una crema “morbida”,aggiungete acqua se risulta necessario. Aggiungete il formaggio ed amalgamate alla crema. Potete aggiungere sia un filo d’olio a crudo che un po’ di parmigiano a piacimento.
Sformatino di piselli e ricotta
INGREDIENTI: 40 gr di piselli freschi, ricotta, 1 cucchiaino di olio extravergine di oliva 1 cucchiaino di parmigiano
PREPARAZIONE: Bollire in poca acqua un cucchiaio di piselli freschi, quando l’acqua si e’ asciugata e i piselli sono teneri, spegnere e aggiungere un paio di cucchiaini di ricotta, un cucchiaino di parmigiano e uno di olio extra vergine.
Minestra di lenticchie
INGREDIENTI: 20 g di lenticchie, 1 carota, 1/2 gambo di sedano (circa 10 g), 30 g di pastina 350 ml di acqua 1 cucchiaino di olio extravergine di oliva
PREPARAZIONE: La prima cosa da fare è mettere le lenticchie a bagno per almeno 12 ore: l’ideale, quindi è lasciarle in ammollo la sera prima per tutta la notte. Una volta che le lenticchie saranno pronte per la cottura, ricoprile in una pentola con l’acqua, il sedano e la carota e fai cuocere per circa un’ora, aggiungendo altra acqua se necessario. Passa le lenticchie con un frullatore ad immersione e poi rimettile sul fuoco, aggiungendo anche la pastina. Una volta pronta la pastina, aggiungi in filo d’olio a crudo.
Vellutata di ceci
INGREDIENTI: 20 g di ceci secchi, mezzo gambo di sedano, mezza patata, un cucchiaino di olio extravergine d’oliva e uno di formaggio grattugiato tipo grana, un cucchiaio di bicarbonato, qualche fogliolina di prezzemolo o erba cipollina.
PREPARAZIONE: ascia in ammollo i ceci per un giorno intero con il bicarbonato e poi sciacqua bene. Pulisci le verdure, taglia a tocchetti e cuocile insieme ai ceci al vapore per una mezz’ora o anche di più se i ceci non risultano cotti. Passa i legumi con il passaverdure, avendo cura di eliminare il grosso della buccia esterna. Versa in un piattino, aggiungi qualche cucchiaio di acqua di cottura per evitare che diventi troppo denso, condisci con l’olio e il prezzemolo o l’erba cipollina e servi al bimbo.
Pastina con pesce, zucchine e basilico
INGREDIENTI: 30 g. di pastina, 40 g. di pesce lessato e frullato, ½ zucchina lessata e frullata, qualche fogliolina di basilico. Olio evo
PREPARAZIONE: Lavate e tagliate la zucchina e cuocetela al vapore per circa 15/20 minuti insieme al pesce, infine frullate il tutto. Dopodiché cuocete a parte la pasta e unite. Terminate con un filo d’olio a crudo.
Purea di patate ai due colori
INGREDIENTI: 1 patata, 30 ml di Latte, 1 carota
PREPARAZIONE: Pela la patata e lavala bene. Cuocila in poca acqua o al vapore, fino a che riuscirai ad attraversarla con i denti di una forchetta. Scola l’acqua e passa la patata allo schiacciapatate (o passaverdura con fori piccoli). Versa la patata schiacciata in un pentolino antiaderente, aggiungi il Latte, mescolando bene, e scalda a fuoco lento per 1 minuto.
Pela la patata e lavala bene. Cuocila in poca acqua o al vapore, fino a che riuscirai ad attraversarla con i denti di una forchetta. Scola l’acqua e passa la patata allo schiacciapatate (o passaverdura con fori piccoli) e condisci con l’ olio extra vergine d’oliva. Con la forchetta mescola grossolanamente il purè e la verdura, in modo da mantenerli separati, senza amalgamarli.
PRIMI PIATTI
Pastina con Pomodoro
INGREDIENTI: 20 pomodorini ciliegina, 1 foglia di basilico, 1 pezzetto di cipolla, 30 g di pastina, 2 cucchiaini di olio extra vergine d’oliva, acqua di cottura dei pomodorini qb
PREPARAZIONE: Lavate i pomodorini accuratamente, fate bollire una pentola d’acqua e quando avrà preso il bollo tuffatevi i pomodorini che dovranno cuocere per 10 minuti. Passate i pomodori e aggiungete al sugo una foglia di basilico ben lavata e un pezzetto di cipolla. Mettete il pentolino sul fuoco piu piccolo a fiamma bassa con il coperchio e fate cuocere per 10 minuti. Il sugo dovrà risultare a fine cottura ancora liquidino, eliminate cipolla e basilico. Al momento della pappa fate bollire il sugo e buttatevi la pastina. Fatela cuocere per il tempo indicato sulla confezione a fiamma.Servite con olio a crudo.
Pappa con Pomodoro
INGREDIENTI: 250 gr. pomodori maturi, 150 gr. pane raffermo, 250 gr. brodo vegetale, uno spicchio d’aglio, olio evo qb, un cucchiaio di parmigiano, qualche fogliolina di basilico
PREPARAZIONE: Lavate i pomodorini accuratamente, fate bollire una pentola d’acqua e quando avrà preso il bollo tuffatevi i pomodorini che dovranno cuocere per 10 minuti. Passate i pomodori e aggiungete al sugo una foglia di basilico ben lavata e l’aglio. Mettete il pentolino sul fuoco piu piccolo a fiamma bassa con il coperchio e fate cuocere per 10 minuti. Spezzettare il pane e bagnarlo nel brodo caldo, aggiungere il pane al sugo di pomodoro e continuare la cottura per altri 10 minuti, aggiungere del brodo se necessario.
Pastina con crema di patata dolce, zucca e finocchi
INGREDIENTI: 60g di pastina; 1 bella fetta di zucca pulita; 1 cipolla dorata piccola; 80-100g patate dolci; 1 cuore di finocchio; Acqua; Olio evo
PREPARAZIONE: Lavate e pulite le verdure e tagliatele a tocchetti. Tritate un po’ di cipolla e mettetela in pentola con un pochino di olio extravergine di oliva. Aggiungete le patate dolci, la zucca ed il finocchio. Coprite di acqua e lasciate cuocere fino a che non si saranno sfaldate le verdure, più o meno una ventina di minuti. Frullate quindi il tutto con il mixer a immersione, in modo da ottenere una crema “morbida”. Cuocete la pastina direttamente dentro alla crema o separatamente in acqua come fate per una pastina normale ed amalgamate alla crema. Potete aggiungere sia un filo d’olio a crudo che un po’ di parmigiano a piacimento.
Pastina con crema di cavolo nero, zucchina e spinaci
INGREDIENTI: 1 zucchina; 3 foglie di cuore di cavolo nero, quelle più interne morbide; Un pugno di spinacini; Mezza cipolla; 2 pugnetti di Pastina; 1 cucchiaio di olio evo; Parmigiano Reggiano (no ogm).
PREPARAZIONE: Lavate e tagliate tutte le verdure. La cipolla a pezzetti, la zucchina a rondelle, le foglie di cavolo e spinacino a pezzi. Cuocetele insieme a vapore. Il cavolo nero se volete potete prima sbollentarlo. Quando saranno morbide frullatele direttamente nel recipiente con un mixer ad immersione. Riportate a bollore e cuocete la pastina. Finite con un filo d’olio extravergine di oliva a crudo e una spolverata di parmigiano reggiano
Risotto con crema di carote
INGREDIENTI: 100 g di carote, 20 g di riso per bambini, 200 m di acqua, un cucchiaino di olio extravergine d’oliva, un cucchiaino di formaggio stagionato tipo parmigiano reggiano.
PREPARAZIONE: Lava, gratta e spunta le carote, tagliale a pezzi e cuocile a vapore per una mezz’ora. Quindi riducile in purea con il passaverdure. In un pentolino metti la passata di carote e l’acqua e fai bollire. Versavi il riso per bambini, cuoci per il tempo indicato sulla confezione (in genere 5-6 minuti) e versa nel piattino. Condisci con l’olio e il formaggio.
Scarica la guida completa sullo svezzamento
Tabella di marcia sui vaccini: quando farli e altre curiosità
I vaccini, che argomento spinoso!
Soprattutto da quest’anno che sono passati obbligatori.
Premetto che il mio ruolo non è assolutamente quello di dire se è giusto o sbagliato farli, ma vi posso dire ciò che ho fatto io e il perché, forse potrà aiutarvi nelle vostre scelte.
Io sono la prima che reperisce molte informazioni su internet, ma quando lo faccio, cerco quanto più possibile di non farmi condizionare dalle mie idee anzi cerco di farmi un opinione in modo razionale.
Un convinto sostenitore del fatto che i vaccini non facciano bene, in automatico leggerà notizie su notizie e le suddividerà credendo ovviamente che chi dice il contrario è un truffatore e che chi sostiene le stesse sue tesi è un genio, quindi scriverà anche la sua opinione da profano che però vuole illuminare gli altri su ciò che ha letto e così inevitabilmente si moltiplicheranno le opinioni di chi in fondo non ne sa nulla perché non ha fatto studi specifici e si basa su informazioni riportate chissà da chi, ma allora mi chiedo: è sempre bene fidarsi di Facebook o altri social per reperire notizie?
Io penso che internet sia un valido strumento ma deve essere sempre supportato da tesi comprovate di veri specialisti del settore.
Siamo arrivati al punto in cui i medici sono tutti opportunisti senza scrupoli che per guadagnare due soldi in più ucciderebbero un sacco di bambini innocenti, somministrando medicine inutili a infanti solo per un tornaconto economico? Ma dai! Siamo seri?
La paura è intrinseca in ognuno di noi, io sono molto credente e la sera prima del vaccino prego sempre che non capiti nulla. Purtroppo è questo che guida la vita di tutti quanti noi: la paura.
I medici stessi, razionali per antonomasia, dichiarano che seppur piccoli i rischi ci sono, i vantaggi sono sempre e comunque maggiori.
È questione di numeri e calcolo delle probabilità, i numeri non sbaglino mai.
Come tutti i farmaci anche i vaccini possono causare effetti indesiderati, ma questi, nella maggior parte dei casi sono lievi e transitori. Di solito consistono infatti in febbre e gonfiore nel punto di inoculazione.
Questi effetti possono essere facilmente trattati e prevenuti con farmaci antinfiammatori ed antifebbrili. Eventi avversi più seri si manifestano solo molto raramente: un caso ogni migliaia o milioni di dosi somministrate.
È possibile che ci siano effetti collaterali gravissimi ma nei bugiardini di quasi tutte le medicine in commercio ci sono degli effetti collaterali gravi, e finché uno non prende il farmaco non può sapere se toccherà a lui o no, e allora cosa facciamo noi adulti?
Non mi risulta che se stiamo male non prendiamo medicine per paura dei possibili effetti collaterali.
Ho visto mamme non fare i vaccini e poi somministrare nuovi farmaci seppur blandi, al neonato, senza preoccuparsi minimamente se potessero esserci degli eccipienti che avrebbero potuto creare qualche reazione allergica.
Io sinceramente non vedo proprio dove sta la differenza.
I vaccini sono creati dalle stesse case farmaceutiche delle medicine, c’è un complotto internazionale che vuole ucciderci i figli e far sopravvivere gli adulti, tipo piaga d’Egitto?
Non credo.
Tutti noi amiamo i nostri figli e non vorremmo che gli capitasse mai nulla.
Sapete qual è stato il motivo principale che mi ha fatto scegliere di fare il vaccino?
Non l’obbligatorietà e non le possibili sanzioni. È stato pensare alle centinaia di bambini, i cui genitori una scelta non ce l’hanno, perché i loro bambini sono gravemente malati e non sono in grado di sostenere loro stessi un vaccino che per loro sarebbe prezioso e pagherebbero per riceverlo.
Invece loro sono costretti a pregare che il bambino accanto a loro sia stato vaccinato così non c’è rischio di contagio per una malattia che a causa del loro precario sistema immunitario sarebbe letale.
Non sono generosa o altruista ma aldilà dell’affetto per il proprio bambino, ogni bambino è importante e se il destino sceglierà che mia figlia sarà a pagarne il prezzo me ne farò una ragione ma non posso sentirmi responsabile per un eventuale decesso perché mia figlia ha attaccato qualche malattia. Io se avessi una bimba malata vorrei che gli altri non fossero egoisti e la pensassero così, allora qualsiasi discussione no vax svanirebbe nel nulla.
Ci si focalizza sull’obbligatorietà ma in realtà, almeno per quanto mi riguarda, non è stata quella a spingermi verso la scelta di vaccinarla. Se uno crede ai vaccini, lo fa a prescindere dall’imposizione.
Il decreto vaccini ha reso obbligatorie per i minori di 16 anni dieci delle vaccinazioni e ne ha fortemente raccomandate quattro ad offerta attiva e gratuita. Ma nel PNPV 2017-2019 sono altresì indicate in offerta attiva e gratuita anche le vaccinazioni antipapilloma virus (HPV) negli undicenni e anti-meningococcica tetravalente ACWY nell’adolescenza, che ovviamente mantengono il loro importante ruolo all’interno di una cornice di offerta vaccinale che mira alla protezione della popolazione fino all’età avanzata, sia attraverso i richiami periodici sia mediante vaccinazioni raccomandate specificatamente per l’anziano.
Di seguito il calendario delle vaccinazioni mese per mese:
– 3 MESE
Obbligatori
– Vaccino esavalente 1ª dose (difterite, il tetano, la pertosse, la polio, l’epatite B e le infezioni da Haemophilus influenzae tipo b)
Facoltativi
– Vaccino pneumococcico coniugato (PCV): 1ª dose
– Vaccino contro il meningococco B (MenB): 1ª dose (a distanza di 15 giorni dalla somministrazione dell’esavalente e del vaccino pneumococcico coniugato)
– Vaccino contro il rotavirus (Rotavirus): 1ª dose
– 4 MESE
Facoltativi
– Vaccino contro il meningococco B (MenB): 2ª dose (a distanza di 1 mese dalla 1ª )
– Vaccino contro il rotavirus (Rotavirus): 2ª dose
– 5 MESE
Obbligatori
– Vaccino esavalente 2ª dose (difterite, il tetano, la pertosse , la polio, l’epatite B e le infezioni da Haemophilus influenzae tipo b)
Facoltativi
– Vaccino pneumococcico coniugato (PCV): 2ª dose
– 6 MESE
Facoltativi
– Vaccino contro il meningococco B (MenB): 3ª dose (a distanza di 1 mese dalla 2ª )
– 11 MESE
Obbligatori
– Vaccino esavalente 3ª dose (difterite, il tetano, la pertosse , la polio, l’epatite B e le infezioni da Haemophilus influenzae tipo b)
Facoltativi
– Vaccino pneumococcico coniugato (PCV): 3ª dose
– 13 | 15 MESE
Obbligatori
– Vaccino tetravalente MPRV (morbillo, la parotite, la rosolia, e la varicella) o trivalente MPR + V: 1ª dose
Facoltativi
– Vaccino contro il meningococco C coniugato (MenC)
– Vaccino contro il meningococco B (MenB): 4ª dose
– 13 | 15 MESE
Obbligatori
– Vaccino tetravalente MPRV (morbillo, la parotite, la rosolia, e la varicella) o trivalente MPR + V: 2ª dose
Facoltativi
– Vaccino esavalente 4ª dose (difterite, il tetano, la pertosse , la polio) eliminati epatite B e influenza
Dopo la vaccinazione il bambino può condurre una vita “normale”: mangiare, bere, fare il bagnetto, uscire.
Alcune domande che mi sono sorte e a cui documentandomi e con l’esperienza ho dato una risposta.
1. Ci sono controindicazioni nella somministrazione del vaccino?
La vaccinazione può essere controindicata temporaneamente o in maniera definitiva.
Si hanno controindicazioni temporanee quando si verificano delle situazioni transitorie che non permettono la vaccinazione solo per il periodo in cui sono presenti. Si deve quindi rimandare la vaccinazione quando:
- il bambino ha malattie acute con febbre di grado elevato;
- se il bambino sta prendendo farmaci che agiscono sul sistema immunitario come cortisonici ad alte dosi.
Si hanno controindicazioni definitive, è bene quindi non fare il vaccino, quando il bambino:
- ha manifestato gravi reazioni a precedenti vaccinazioni;
- è affetto da malattie neurologiche in evoluzione;
- è allergico ad alcuni antibiotici quali streptomicina e neomicina (se l’antibiotico ne contiene)
Se il bambino è affetto da malattie quali leucemie, tumori, AIDS la situazione va valutata caso per caso.
Vi sono poi situazioni che non rappresentano vere e proprie controindicazioni ma richiedono alcune precauzioni.
Dovete segnalare quindi al pediatra se…
- il bambino ha avuto febbre molto alta ad una precedente dose dello stesso vaccino;
- se ha pianto molto ed era inconsolabile;
- se il bambino ha avuto convulsioni febbrili;
- se di recente gli sono state somministrate immunoglobuline;
2. Il bambino è contagioso?
Tanto per cominciare, bisogna distinguere tra ”vaccini inattivati e vaccini vivi attenuati”.
I primi non contengono agenti patogeni vivi, ma virus inattivati e sono costituiti solo da minime componenti di virus o batteri e non dai microrganismi nella loro interezza. I secondi, invece, proprio come dice il termine, sono costituiti da microrganismi ancora vivi, ma indeboliti.
Un vaccino inattivato – come l’esavalente – è per definizione incapace di trasmettere la malattia, perché di fatto non contiene l’agente responsabile.
In linea puramente teorica, il discorso potrebbe essere leggermente diverso per i vaccini che contengono virus vivi attenuati. Perché, appunto, in questo caso i microrganismi presenti sono vivi. Non dobbiamo però dimenticare che sono attenuati, cioè trattati in modo tale da non risultare infettivi, considerato che il loro obiettivo non è far ammalare chi li riceve, ma solo mettere in guardia il suo sistema immunitario, quindi anche il vaccino MPR è sicuro.
Il caso del vaccino contro la varicella è leggermente diverso. Chi riceve il vaccino può a sviluppare una forma molto lieve di malattia, con febbre e qualche vescicola. In questo caso il bimbo in questione è contagioso fino a che le vescicole saranno guarite. Ciò però accade molto raramente.
3. Il mio bambino è irrequieto. Che cosa devo fare?
Dopo la vaccinazione i bambini possono essere particolarmente irrequieti o piangere in modo inconsolabile, poiché possono sentire dolore nella sede di iniezione e/o avere la febbre. Si può somministrare un farmaco, il “paracetamolo” che aiuta a ridurre il dolore e la febbre. Se lo stato di irrequietezza persiste, nonostante il farmaco, per più di 24 ore consultate il pediatra di base.
4. La sede di iniezione è calda ed arrossata. Cosa devo fare?
Applicare un panno intriso di acqua fredda (ghiacciata), ben strizzato sulla zona dolente ed infiammata. Se ritenete che il bambino abbia molto dolore, poiché reagisce alla minima pressione, potete somministrare il paracetamolo secondo il peso del bambino. La zona di inoculazione non va mai massaggiata ma potrebbe essere utile spalmare Arnica gel.
Boiron Arnigel è un rimedio omeopatico in gel consigliato per attenuare i dolori di natura, viene utilizzato per calmare i gonfiori e i versamenti ematici, alle punture d’insetti. Buoni sono gli impieghi per il trattamento di disturbi osteo-articolari, leggere bruciature. Questa pianta difatti, oltre a ridurre il gonfiore, si presta come analgesico naturale. https://www.amazon.it/Arnica-35-6908-Boiron-Gel/dp/B00L7QNLAC/ref=sr_1_2?s=hpc&ie=UTF8&qid=1536323140&sr=8-2&keywords=arnica+gel+neonati
Se dopo 24 ore il rossore tende ancora ad aumentare chiamate il pediatra di fiducia o il vostro servizio vaccinale.
5. Penso che il bambino abbia la febbre. Che cosa devo fare?
Prima di tutto verificate se è vero, misurando la temperatura del bambino.
Se il bambino ha la febbre:
- dategli da bere acqua in abbondanza;
- vestitelo in modo leggero senza coprirlo eccessivamente
- somministrate il paracetamolo
La febbre può comparire entro due giorni dall’effettuazione della maggior parte dei vaccini. Solo per i vaccini contro il morbillo-parotite-rosolia e varicella, la febbre ed eventualmente l’esantema (puntini rossi diffusi sul corpo) possono comparire dopo 7/26 giorni.
Se il bambino continua ad avere la febbre per oltre 24 ore, se la febbre aumenta o il bambino presenta sintomi insoliti, consultare il pediatra o il pronto soccorso.
Perché dire spesso NO. La mia esperienza
Inizio con dirvi perché la mia scelta di dire spesso no!
Quando ero piccola, la mia famiglia non era povera ma neanche benestante.
I miei parenti in vita erano a circa 1000 Km di distanza e mia mamma è stata un po’ costretta a restare a casa per badare a me.
E’ vero moltissime famiglie avevano entrambi i genitori che lavoravano e sa la cavavano con le tate e con gli asili, ma mia mamma allora, ha scelto di vivere con il poco dello stipendio di mio papà ma dedicandosi a me completamente.
Scelta, che io reputo condivisibile al punto tale, da replicarla oggi con la mia bambina.
Detto ciò capirete che molti erano i no che mi venivano detti, perché effettivamente il nostro stile di vita non ci permetteva il surplus che molti bambini richiedevano, io compresa.
Bene io posso affermare oggi, di essere una persona umile, una di quelle che gioisce ancora delle piccole cose, e di questo devo ringraziare i miei. Io penso di essere diventata così proprio grazie a questo modello educativo che non prevede grandi cose, ma tanto amore.
I miei genitori non mi hanno mai fatto pesare il fatto di non possedere determinate cose, ma mi davano sempre un alternativa estremamente valida.
Non potevo comprare il gioco che volevo? I miei mi portavano a visitare parchi e fattorie, mi facevano addobbare casa come se fosse un luna park, mia mamma mi cuciva i vestiti di carnevale; ne ricordo uno che faceva invidia a quelli che si acquistavano al supermercato.
Tutto ciò per dirvi che non potevano sicuramente eliminare dagli scaffali e dalla mia vista le cose che desideravo ma nello stesso tempo sapevano spiegarmi che non potevamo permetterceli e mi davano spesso un’alternativa migliore.
L’educazione a un certo comportamento comincia dal giorno zero e presuppone il rispetto per il bambino e per la sua intelligenza, per fare tutto ciò ci vuole fiducia, complicità e amore reciproco.
Come iniziare allora?
Il comportamento da tenere a casa è l’allenamento di quello che il bambino farà fuori e in altre circostanze.
I primi no a mia figlia glieli ho detti quando ha iniziato a gettare le cose che prendeva in mano giù dal seggiolone, ma il vero scoglio l’ho affrontato quando ha iniziato a camminare.
Naturalmente il NO deve essere pronunciato con fermezza ed accompagnato da un comportamento conseguente adeguato. Se lei avesse buttato il giochino per terra e io gli avessi detto no, raccogliendolo e restituendoglielo, ovviamente io non sarei stata credibile e lei lo avrebbe preso come gioco, ripetendo l’atto proibito.
Quindi se capita questo sappiate che non è perché lei vuole provocarvi ma solo perché non siete stati abbastanza efficaci nel vostro modo di comunicare cosa volevate. Per il piccolo il No è solo una parola, starà a voi farle capire la spiegazione logica della stessa.
Quando comincerà a muovere i primi passi, vi consiglio di non rimuovere troppi oggetti perché gli togliereste la possibilità di capire che cos’è giusto e cosa sbagliato, se rimuoverete le cose alla sua portata non imparerà a rispettare le cose altrui e vi troverete in difficoltà a casa degli altri.
Sarà sufficiente mostrargli e fargli osservare gli oggetti che non si devono toccare e spiegargli che non sono giocattoli ma cose della mamma.
Inizialmente ovviamente la mia piccola puntava sempre gli oggetti e quando stava per afferrarli mi limitavo a dire non si tocca, è di mamma, non un giocattolo. Solo se insisteva allora aggiungevo un secco No.
Nel giro di pochi giorni, gli oggetti venivano visti ma notati a malapena.
Bastano pochi giorni per insegnare a un bambino a non toccare certe cose, ma probabilmente dovrete ripetere l’operazione in diverse aree della casa e con oggetti differenti.
Ecco magari spostate i cristalli gli oggetti preziosi o quelli che cadendo potrebbero rompersi e fare male al piccolo.
Questo metodo neanche a dirlo l’ho trovato nel libro di Trancy Hogg puericultrice inglese, “Il linguaggio segreto dei neonati”.
Personalmente adoro tutti i suoi libri. Li potrete trovare tutti al seguente link: https://amzn.to/2QOtY9J
Avevo già parlato di lei quando si parlava di metodo per fare la nanna, ma nei suoi libri potrete trovare vari sistemi pratici, come capire i bisogni del piccolo, come capire la sua personalità, come creare una routine con flessibilità e possibilità di adattamento al temperamento del bambino, e nel limite del possibile alle esigenze della famiglia.
Ne Il linguaggio segreto dei neonati, troverete nello specifico tutto i metodi per i primi giorni insieme, quando si è in cerca di risposte perché non si capisce il piccolo e non si è mai affrontato questa esperienza.
Ne Il tuo bambino: tutte le risposte. Dalla nascita ai tre anni troverete come gestire i tanti problemi (sonno, inappetenza, paura del distacco…).
Gli schemi descrittivi si riferiscono a fasce di età: fino a 3 mesi, tra i 6 mesi e i 12 mesi, e oltre i 12 mesi.
Non ho ancora letto Il linguaggio segreto dei bambini. 1-3 anni ma perché ancora la mia piccola non ha compiuto l’anno, sarà sicuramente il mio primo acquisto essendo i suoi libri sinonimo di garanzia.
Omogeneizzati – Tutto quello che c’è da sapere, Pro e Contro
Se sei arrivata al momento di comprare o decidere se utilizzare gli omogenizzati, questo articolo è quello che fa per te. Ti farò vedere i pro e i contro degli omogenizzati e in più ti darò qualche consiglio su quali acquistare eventualmente.
Iniziamo dai contro
I Contro degli omogenizzati
- vengono eliminate tutte le parti considerate “indigeste” come per esempio la cellulosa della frutta, che in realtà sono necessarie per un buon funzionamento intestinale.
- le qualità nutritive (apporto vitaminico, minerali) rispetto ad un alimento fresco sono ridotte notevolmente si perde “l’energia” nutritiva dell’alimento.
- contengono conservanti che alterano i sapori e fanno perdere il contatto al bambino con il reale sapore degli alimenti perdendo la stagionalità degli alimenti.
- La pubblicità li presenta come controllatissimi, ma da test effettuati a campione da altroconsumo in due omogeneizzati sono state trovate tracce di antibiotici (nei limiti dei valore ma comunque presenti): Nestlè Mio Omogeneizzato pollo, Mellin Omogeneizzato con carne di pollo.
I Pro degli omogenizzati
- Le modalità di cottura garantiscono più proprietà nutritive rispetto ad alimenti che vengono surgelati a casa. Soprattutto le verdure che essendo cotte più velocemente ad alte temperature a differenza della cottura lenta di un’ora.
- Comodità, praticità, trasportabilità e varietà. Pronti per l’uso, gli omogeneizzati si conservano bene e non si deteriorano perché i vasetti sono chiusi ermeticamente. Un paio di vasetti e qualche pannolino ci consentono una gita fuori porta con bambini e senza impegni. Possono rappresentare anche un buon sostituto alle pappine durante i viaggi o quando siamo in vacanza privi dei comfort delle nostre cucine o desiderosi di assoluto relax.
Alla luce di queste considerazioni, gli omogeneizzati, così come i liofilizzati, non sono indispensabili; probabilmente per alcuni sono proprio inutili. Ma per altri possono essere una scelta e per altri ancora dei prodotti da usare in caso di emergenza.
Quindi, come sceglierli?
Per scegliere l’omogeneizzato è sempre importante controllare l’etichetta e…
- preferire prodotti senza sale aggiunto: limitare l’apporto di sale è importante a tutte le età, ma soprattutto nel primo anno di vita, sia perché i sistemi metabolici, a cominciare da quello renale, non sono ancora maturi, sia per impostare una soglia bassa del gusto salato da adulto;
- preferire prodotti senza zucchero aggiunto: è importante limitarne l’apporto sia per l’effetto diretto sulla salute, ), sia perchè i bambini vengono abituati fin da subito ai sapori molto dolci, potrebbero poi avere delle difficoltà nell’apprezzare il gusto di altri cibi;
- leggere sempre bene la lista degli ingredienti e confrontare i prodotti: le marche di omogenizzati hanno percentuali diverse di carne che si aggira intorno al 40%; in quelli di pesce la percentuale di questo ingrediente è bassa (18%)
- leggere se è presente l’olio e la sua origine: non tutti i prodotti hanno l’olio nella loro formulazione, ma se è presente deve essere indicata l’origine. Per esempio l’olio di girasole, una valida alternativa all’olio d’oliva, da preferirsi all’olio di palma o di cocco, entrambi ricchi di grassi saturi.
Detto ciò vi posso dare i dati delle ricerche che ho effettuato:
QUALITATIVAMENTE:
Dal migliore al peggiore (le percentuali di ingredienti possono variare da gusto a gusto)
- Frutta: hipp bio 100%; plasmon con 99.8%; alcenero bio con 95%; Mellin 90% Nipiol Bocciato a causa degli zuccheri aggiunti.
- Carne: alcenero bio 40% Plasmon 30% mellin30% hipp 30% nipiol 25%. Mellin Pollo Bocciato a causa delle tracce di antibiotici.
- Pesce: Mellin 20.5% e 22.5% verdure, alce nero 20% e 19.5%, Hipp 18% pesce e 22% verdure verdure plasmon come nipiol 18%pesce+18 verdure
- Verdure miste: alce nero 77% hipp 73% coop 73% Mellin 63% Plasmon 55%
- Formaggino: hipp bio 47% mellin 42% plasmon 40% nipiol 40%
ECONOMICAMENTE:
Dal meno caro al più caro
Nipiol, Mellin, Hipp Bio, Plasmon, AlceNero Bio
Concludendo vi dirò come mi comporto io:
Sicuramente gli omogeneizzati di frutta sono di rapida preparazione e scartando la buccia, relativamente sicuri, quindi personalmente questi li faccio al momento considerando che un pugno di frutta pulita equivale circa ad un vasetto.
Per quanto riguarda la verdura in caso di brodo fresco di giornata utilizzo il passato del brodo in caso contrario preferisco i vasetti rispetto al prodotto congelato che dopo essere stato bollito perde praticamente tutte le proprietà. Meglio poche del vasetto che nulle del prodotto congelato.
Per la carne e il pesce non so cosa pensare a riguardo.
Si legge spesso che il consiglio è quello di preparare il più possibile in casa gli omogenizzati, ma a meno che non si abbia un macellaio e una pescheria di fiducia, i prodotti acquistati al supermercato chi mi dice che non abbiano antibiotici e conservanti? Così facendo credo peggiorerei la situazione almeno gli omogenizzati essendo destinati ai neonati hanno dei parametri più rigidi si controllo e sicurezza credo. Senza contare la varietà di sapore.
E’ anche vero che è inutile garantire cibi supercontrollati, solo tra 6 mesi e 3 anni e dopo? Dopo i 3 anni si possono mangiare porcherie, perché? Che fare quindi? Sono in cerca di un macellaio di fiducia e per il pesce, abitando in Piemonte, mi affido al signore.
Per quanto riguarda la scelta degli omogeneizzati io scelgo la qualità piuttosto che il pezzo. Acquisto Hipp o Plasmon per la frutta. Pesce Mellin. Carne Verdure e Formaggino Hipp.
Io una volta scelta la marca da utilizzare, ho fatto un confronto tra i punti vendita vicino a casa mia in modo da acquistare al prezzo più conveniente, inoltre sapendo i prezzi di quel particolare prodotto posso facilmente capire se incontro delle offerte altrove se mi convengono realmente oppure no rapportandoli a quello acquistato abitualmente.
Purtroppo nelle varie zone d’Italia i prezzi cambiano pertanto io vi posso dire che i prezzi migliori (escluso offerte li ho trovati al Carrefour), ma vi consiglio di fare un confronto come il mio e una volta che avete scoperto qual è il supermercato con i prezzi migliori, quando vedrete delle offerte in giro potrete sempre rapportarle a quanto spendete solitamente.
Offerte:
Se avete buoni sconto utilizzati quando il supermercato mette il prodotto in offerta così lo pagherete ancora meno! (Es. avevo un buono 0.50€ degli omogenizzati mellin il supermercato li aveva messi in offerta a 0.80 in più il martedì faceva il 10 % di sconto su tutta le spesa, praticamente li ho pagati meno di 0.20€)
Perché Piange? 10 Motivi per capire perché piange + 1 metodo per farlo smettere.
Sempre la stessa domanda atavica: “ma perché piange?”
Amici, parenti e conoscenti lo chiedono spesso.
E, se devo essere sincera, anche io me lo sono chiesta spesso durante i primi mesi di vita di Nina.
Tutti i bambini piangono, chi più, chi meno.
Avete anche voi quell’amica che dice “no, il mio è bravissimo, non piange quasi mai”.
Ed è quel “quasi” che la frega, perché se anche foste il genitore migliore al mondo e vostro figlio fosse calmo e pacifico come il mare di sera d’estate, vi assicuro che il pianto è una cosa del tutto naturale.
Spesso, lo so, è però destabilizzante, ma è l’unico mezzo a sua disposizione per farsi ascoltare e far capire che qualcosa non va, e chi si prende cura di lui deve imparare a decodificarlo correttamente senza farsi prendere dal panico.
I vizi non esistono, esistono i bisogni e sapere che chi lo ama accorre al suo pianto dandogli conforto, è una consapevolezza che il piccolo porterà con sé per tutto il resto della sua esistenza.
Il bambino piange normalmente circa 60-90 minuti al giorno durante le prime 3 settimane di vita, nelle settimane successive il pianto può aumentare di 2-4 ore al giorno, poi gradualmente decresce intorno ai 3 mesi di età.
I motivi spesso sono:
- fame
- disagio
- affaticamento
- noia
- eccesso di stimoli
- caldo
- sonno
- qualche disturbo o dolore
Occorre quindi armarsi di tanta pazienza e assecondare quanto più possibile le sue esigenze, ma nel contempo non si deve nemmeno favorire la sregolatezza.
E’ particolarmente difficile mantenere calma e tranquillità quando ancora non si riconosce il pianto del bambino, quando c’è carenza di sonno, senso di impotenza e forse una crisi post parto scatenata dal cambiamento ormonale.
E’ importante però, capire da subito che il bambino non ha ancora i sensi sviluppati ma una particolare empatia che gli permette di percepire la situazione psicologica di chi gli sta vicino, cioè l’umore dei genitori, le loro tensioni, i loro stati d’animo.
Per non entrare in un circolo vizioso è necessario comprendere che la prima cosa di cui ha bisogno un neonato, a parte ciò che gli assicura la sopravvivenza, è un ambiente familiare disteso e sereno e per calmare lui, dovrete necessariamente prima calmare voi stessi.
Questo è assolutamente vero ed è quanto dicono tutti, ciò che non viene detto invece è che i primi giorni sono faticosi e impegnativi e l’ambiente è molto difficile che sia sereno e disteso.
Non siamo cattive madri, ma solo persone che si devono abituare a nuovi ritmi e responsabilità, non vi preoccupate, trascorsi i primi mesi andrà tutto meglio, dovete solo imparare a decodificarlo correttamente senza farvi prendere dal panico, o come dico io a “disinnescare” prima che scoppi una bomba.
Nel momento critico fate alcuni respiri profondi, se necessario lasciatelo piangere e cambiate stanza per un attimo, cercate di capire cosa vi fa impazzire, quali sentimenti personali offuscano la necessità di soddisfare il bisogno del bambino e soprattutto lasciate scivolare via la rabbia e il senso d’impotenza.
Dopodiché sarete pronte per tornare e con razionalità analizzare la situazione:
Cosa stava succedendo prima che piangesse?
Ascoltate il pianto, esaminate il suo comportamento e troverete la soluzione e nel caso non ci riusciste, pazienza, a meno che non stia bene, vedrete che inevitabilmente dopo un po’ si calmerà.
Ora vi consiglierò una lettura che posso tranquillamente definire il mio salvavita. E dopo averlo consigliato a diverse mamme, anch’esse ne sono rimaste estasiate… ha risolto tantissimi miei dubbi!
Vi giuro: i migliori soldi spesi per la mia salute mentale.
Il libro in questione è: Il linguaggio segreto dei nenonati di Tracy Hogg che potrete trovare qui. All’interno troverete tutte le risposte per i primi giorni insieme,nello specifico di questo argomento, potrete trovare una guida con le risposte alle varie domande e spiegazioni del pianto nei vari contesti e soprattutto una descrizione dettagliata dei vari tipi di carattere del bambino per conoscerlo più rapidamente e prevenire il pianto stesso . Io lo reputo un acquisto indispensabile come supporto nei primi mesi, alla pari dei pannolini.
L’autrice parla inoltre di un metodo chiamato EASY che è una sorta di routine che ti permette di capire in anticipo, poiché il bambino è un essere molto abitudinario, quali sono i bisogni del neonato prima ancora che si manifestino, inoltre, migliorerà la vostra capacità di osservazione, una vera e propria guida per comprendere il comportamento del piccolo.
Di seguito delle indicazioni ispirate proprio dal libro:
1. STANCHEZZA
Solitamente il pianto inizia dopo il gioco, comincia come un lamento e se non viene messo a nanna inarca la schiena, si afferra le orecchie, le guance o si graffia la faccia che gira da una parte all’altra, in braccio cerca di girarsi scalcia in modo scoordinato. Se non lo addormentate prima del terzo sbadiglio con molta probabilità il lamento si trasformerà in pianto
2. ECCESSO DI STIMOLI
Solitamente il pianto inizia dopo il gioco, è un pianto lungo e forte, si agita e si ritrae dagli oggetti, allontana la testa da tutto ciò che è fonte di stimolo, ha uno sguardo spiritato. Se cambiando lo scenario continua a lamentarsi potrebbe essere stanchezza.
3. COLICHE
Cominciano senza preavviso, soprattutto nelle ore serali, è definito pianto inconsolabile. Le crisi di pianto sono accompagnate da agitazione, arrossamento del volto e smorfie, flessione degli arti inferiori verso l’addome, possibile emissione di gas e probabile ricerca del seno materno come tentativo di consolazione. L’unica cosa che potete fare è coccolarlo e dondolarlo a pancia in giù o fargli un massaggio in senso orario attorno all’ombelico. Nel caso in cui le coliche fossero molto frequenti e disturbanti, il vostro pediatra potrebbe consigliarvi un preparato, sia esso naturale o farmacologico.
4. REFLUSSO
Si presenta dopo aver mangiato. Il piccolo si agita e spesso rigurgita, tutto il corpo si irrigidisce tende a distendere le gabine e inarcare la schiena storcendo lateralmente la testa. Fase transitoria che nella maggior parte dei casi non porta problemi ma deve essere valutata dal pediatra.
5. SOLITUDINE
Cominciano se lasciato solo, inizia come versetti rumorosi come colpi di tosse che sfociano in pianto se non gli si dà attenzione, si guarda intorno per cercarvi.
6. FREDDO
Può capitare durante il cambio o dopo il bagnetto. Pianto forte, con tremolio del labbro inferiore, può mostrare segni di cianosi e pelle d’oca.
7. CALDO
Lamento nervoso simile a un respiro affannato che sfocia in pianto, il bimbo si presenta caldo e sudato, rosso in viso, fatica a respirare potrebbe avere puntini rossi sul viso.
8. FAME
Si presenta ogni 3-4 ore. Può anche presentarsi la sera dopo meno tempo se si allatta al seno poiché il latte è meno consistente e più acquoso quindi potrebbe saziare meno. Il pianto è ripetitivo e stabile. Il bimbo inizia succhiarsi le labbra e a muovere la testa lateralmente con il collo allungato indietro cercando il seno, inoltre oltre a portarsi i pugni alla bocca, se avvicinerete qualcosa alla bocca inizierà istintivamente a succhiare.
9. È SPORCO
E’ più un lamento che un pianto vero e proprio. Con i pannolini di oggi è difficile che si lamenti perché è bagnato, era vero anni fa ma ora i pannolini sono studiati appositamente in modo che rimangano sempre asciutti. Invece quando si parla di pupù il discorso cambia. Quando sono sporchi oltre ad accorgervene ovviamente dall’odore, il bambino tenderà a “scodinzolare” muovendo il sederino infastidito.
10. MALESSERE
Pianto forte e insistente, se un bambino, messo a proprio agio, continua piangere insistentemente è meglio consultare il medico, potrebbe non stare bene o avere qualche dolore.
Spero che questo articolo vi sia stato utile, commentatelo o condividetelo!
Andare o non andare dal pediatra? Questo è il dilemma!
Care prime mamme, sì d’ora in poi vi chiamerò così perché noi mamme con poca esperienza siamo un po’ come le “prime donne” desiderose d’attenzioni.
Scherzi a parte, volevo oggi parlarvi del dilemma dei dilemmi: quando è necessario chiedere supporto al pediatra? Quando andare in ospedale?
So già che noi mamme ci auguriamo che nostro figlia o figlia stia sempre bene e non abbia mai necessità di visite straordinarie oltre a quelle canoniche ma purtroppo è del tutto naturale che talvolta si ammali.
Una notizia bomba. questo stato di ansia vi accompagnerà per il resto della vita, non si affievolisce man mano che il piccolo cresce.
Figli piccoli, piccole preoccupazioni. Figli grandi, grandi preoccupazioni.
Quindi se potete cominciare ad allenarvi e tranquillizzatevi il più possibile. Non è strettamente necessario portarlo dal pediatra ad ogni preoccupazione. E ve lo dice una che ha fatto esattamente così fino a che, stremato, mi ha dato queste linee guida che ho conservato gelosamente e che ora condividerò con tutte voi.
Riporto step by step tutti i comportamenti da seguire. Cominciamo però dall’inizio.
A chi rivolgersi?
Il pediatra di famiglia non è l’unico operatore a cui potersi rivolgersi. E’ importante che voi sappiate che in mancanza di esso operano altri servizi. Per perseguire l’obbiettivo di sicurezza ed efficienza dei servizi è importante comprendere le priorità da seguire:
Step 1 – Servizio di Base:
Pediatra = La figura di riferimento per la salute del vostro bambino e il primo a cui rivolgersi. Non vo parlerò in questo momento della scelta del pediatra perché credo che questo richieda un approfondimento a parte.
Consultori = Punto d’incontro tra genitori e operatori sanitari. Utile per ridimensionare i problemi e trovare soluzioni di buon senso per ridurre ansie e paure dei genitori.
Step 2 – Servizi Specialistici:
Reparti ospedalieri e Ambulatori specialistici = sarà il pediatra stesso che in caso di necessità di diagnosi o cura di malattie che richiedono tecnologie avanzate, vi garantirà un accesso rapido al reparto di pediatria presso l’ospedale o vi indirizzerà presso lo specialista di cui avete bisogno. Non fate di testa vostra!
Step 3 – Emergenze:
Guardia medica = Garantisce assistenza nelle ore in cui il pediatra di famiglia non è reperibile ma è bene sapere che è un servizio prestato da medico generico, non specialista.
Pronto Soccorso = Non è un ambulatorio specialistico, è il servizio organizzato per affrontare situazioni di emergenza e urgenza. I casi da ritenersi di urgenza sono: ingestione di sostanze tossiche o formaci in dosi eccessive, ferite profonde, sospette fratture, perdita di coscienza, ustioni, convulsioni, difficoltà improvvisa a respirare. Non è pertanto adatto a soluzioni di problemi di crescita, di alimentazione, di febbre non accompagnata a repentini cambi di comportamento, in questi casi occorre rivolgersi al pediatra.
Quando?
Bisogna fare la prima visita di controllo entro i primi 15 giorni di vita, successivamente ogni mese fino al compimento del primo anno di vita. Sono particolarmente raccomandati i bilanci di salute alle seguenti età, da eseguirsi preferibilmente prima dell’esecuzione delle vaccinazioni:
- 2°-3° mese
- 4°-5° mese
- 10°-12° mese
- 24° mese
- 36° mese
- 5°-6° anno
Dopo, una visita l’anno può bastare, sempre che non vi siano particolari necessità nel frattempo.
Le situazioni che vanno sempre segnalate sono:
- Vomito e/o diarree ripetuti
- Reflusso con perdita di peso o segni debilitanti, potrebbero se non curati portare ad un esofagite
- Febbre se il bambino ha meno di 28 giorni di vita
Un neonato che ha la febbre, deve venire portato subito in ospedale, per l’elevato rischio di patologie. Se invece si tratta di lattante, cioè bambino dalle 4 settimane compiute fino al compimento del dodicesimo mese di età, è necessario farlo visitare in giornata dal pediatra.
In ogni caso è bene rivolgersi rapidamente al pediatra se il lattante ha la febbre per più di 24 ore, piange in maniera inconsolabile, rifiuta completamente il cibo o assume un comportamento inusuale
- Ittero oltre il primo mese
- Cianosi (colorito bluastro della cute) diffuso e persistente anche se il neonato non piange
- Crescita lenta (se dopo ave adottato le necessarie misure di alimentazione il lattante continua a non crescere oppure cala di peso, pur assumendo una quantità sufficiente di latte, potrebbero esserci problemi di assorbimento intestinale o malattie infettive )
- Rifiuta il latte per 3 – 4 poppate consecutive (potrebbe essere presente qualche problema metabolico ma la causa più frequente è generalmente un ‘infezione come cistite, otite, rinofaringite.
- Aumento della frequenza respiratoria ( compie più di 40 atti respiratori in un minuto. oppure il suo ventre quando respira si svuota completamente, oppure le sue narici si dilatano durante la respirazione, si tratta sempre di segni importanti che potrebbero anche essere legati a malattie dell’ apparato respiratorio .
- La tosse è sintomo insolito nel neonato; pertanto quando è presente, onde scongiurare il pericolo di una pertosse.
- Se un neonato appare eccessivamente irritabile oppure troppo tranquillo e sonnolento rispetto alle proprie abitudini.
- Pianto insistente, se un bambino, messo a proprio agio, continua piangere insistentemente è meglio consultare il medico .
- Oliguria. Un neonato può stare anche 12 o 24 ore senza urinare. Questo succede più facilmente se il clima o l’ambiente sono molto caldi, comportando una perdita di liquidi con il sudore e una ridotta formazione di urine, ma è sempre meglio informare il pediatra se il neonato bagna meno di 6 pannolini al dì.
Ultima ma non ultimissima cosa da sapere è che i controlli devono avvenire a scadenze precise.
L’ecografia, per esempio, alle anche entro il terzo mese di vita e quella reno-vescicale entro l’anno, in assenza di problematiche rilevanti (mancata eruzione dei denti da latte, frenuli labiali e linguali corti, malformazioni oro-facciali, malattie sistemiche con interessamento del cavo orale), è consigliabile recarsi per un primo consulto dal dentista al termine dell’eruzione di tutti i denti decidui (24-30 mesi).
Ti è piaciuto questo articolo?
Se continui a seguirmi ne troverai molti altri come questo che potranno essere oggetto di conversazione con le altre tu amiche mamme!