Svezzamento 12-36 mesi: menù + ricette – Parte VI

Quasi tutti i bambini, al compimento del primo anno, iniziano a mangiare quasi la stessa varietà di alimenti degli adulti tuttavia, ancora non hanno i molari e quindi non riescono a masticare.

Alcuni bambini dai 15 mesi in poi riescono già a deglutire piccoli pezzetti di cibo. Altri invece preferiscono ancora le pappe cremose. Assecondate, come sempre, le sue necessità.
In questa fase occorrerebbe iniziare a fare una tabella con un menù tipo della settimana che corrisponda alla dieta mediterranea consigliata anche per gli adulti.

In sette giorni il bimbo consumerà 14 pasti tra pranzi e cene e potranno essere suddivise così:

  • tre o quattro volte a settimana si può proporre un piatto unico formato da cereali e legumi
  • due o tre volte il pesce
  • tre o quattro volte la carne magra
  • una o due volte l’uovo
  • una o due volte il prosciutto cotto
  • una o due volte il formaggio fresco o stagionato

Con elevata moderazione, si potrà aggiungere alla pastina un pochino di sale, rigorosamente iodato. Su questo punto, i pediatri si dividono: per alcuni infatti il sale va somministrato dopo i 3 anni. Per quanto riguarda il latte, il fabbisogno del bimbo a quest’età è di circa 350 grammi nell’intero arco della giornata. Meglio proseguire con il latte di crescita, piuttosto che con quello vaccino, ma anche qui, i pareri dei dottori sono divergenti. Il calcio il bimbo può trovarlo anche nello yogurt e nei formaggi. L’uovo può essere somministrato intero (tuorlo e albume), le verdure devono essere presenti tutti i giorni alla dose di 100 grammi circa e un piatto unico con legumi presente a tavola anche più di una volta alla settimana. Inutile dire che i cibi vietati ai più piccoli sono il cioccolato, i piatti piccanti, i fritti, l’alcool, il caffè e la frutta secca.

Il pasto a questo punto non sarà più unico ma composto da: primo, secondo e contorno.

Potete sfruttare anche i menù dello “Svezzamento 9-11 mesi” ma anche per questa fascia d’età mi sono fatta dare le indicazioni direttamente dall’asilo comunale della mia zona.

Ecco alcuni esempi di pasto:

PRIMO = Cereali (meglio semi-integrali nell’età 6 mesi- 2 anni e successivamente
integrali). Preferire pasta semplice (piuttosto che all’uovo o ripiena), saltuariamente riso, con condimenti
a base di sugo di pomodoro e/o verdure, evitando condimenti ricchi di grassi saturi (burro, panna, pancetta…). Si può abbinare un primo piatto asciutto a pranzo e una minestra la sera. Fusilli al pomodoro e basilico, Passato di verdure con riso, Pasta olio e parmigiano, Minestra di riso e patate, Fusilli con pesto fresco, Brodo vegetale con pastina, Vellutata di ceci con crostini, Lenticchie con pastina, Brodo vegetale con pastina, Gnocchetti sardi al sugo, Riso con ragù vegetale, Mezze penne in bianco, Pasta con cavolfiori, Vellutata di verdure, Vellutata di ceci, Lasagne, Passato di zucca con riso.

SECONDO = Sogliola alla mugnaia, Scaloppine petto di pollo, Polpette di bovino al forno, Fagioli in umido, Fesa di tacchino olio e limone, Fettina di bovino alla pizzaiola , Mozzarella, Merluzzo gratinato, Spezzatino di pollo, Polpette merluzzo al forno, Ricotta, Prosciutto cotto, Sovra cosce di pollo e patate al forno, Platessa in umido, Hamburger di bovino al forno, Bocconcini grana padano, Tacchino, Bocconcini di pollo, Legumi misti in umido, Frittata, Farinata.

CONTORNO = Insalata verde e carote, Purea, Fagiolini Saltati, Zucchine trifolate, Piselli e carote, Erbette all’olio, Carote e patate in insalata, Insalata di pomodori, Piselli in umido, Broccoli al vapore, Dadolata di verdure al vapore, Carote al forno,Frutta fresca di stagione.

MERENDA = Latte freddo e biscotti, Banana e grissini, Yogurt e cereali, Latte caldo con cacao e fette biscottate, Pane e pomodoro, Pane e olio evo, Gelato, Spremuta e grissini, Torta allo yogurt, Torta di mele.

RICETTE: Le varietà di verdure, di carne e di pesce sono variabili in base al gusto e alla stagionalità.

PRIMI PIATTI

Pastina con Pesto

INGREDIENTI: 20 foglie circa di basilico; 1/2 spicchio d’aglio ; olio extravergine d’oliva; 3 – 4 pinoli; 2 cucchiai di parmigiano reggiano fresco; 2 – 3 cucchiai di pastina.

PREPARAZIONE: Frullare anzitutto le foglie di basilico già lavate e pulite, con lo spicchio d’aglio e i pinoli stando particolarmente attenti che sia l’aglio sia i pinoli vengano sminuzzati completamente ridotto molto fine, infine aggiungete il parmigiano reggiano e un filo d’olio ed amalgamare bene il tutto con un cucchiaio.
Cuocere nel frattempo la pastina a fuoco basso a termine cottura condire con un cucchiaino di pesto precedentemente preparato e congelare invece il pesto in eccesso in mono-porzioni da utilizzare di volta in volta a seconda della necessità;

Farinata

INGREDIENTI: 2 tazze di farina di ceci, 4 bicchieri d’acqua, rosmarino

PREPARAZIONE: Versare la farina di ceci in una bull piena d’acqua lentamente e rimestando così che non si formino grumi. Aromatizzare la farinata con del rosmarino fresco sminuzzato finemente.
Lasciar riposare per qualche ora e poi infornare in una teglia bassa e antiaderente possibilmente (tipo quelle da pizza rotonde) a 200 gradi circa finché non sarà completamente solidificata e non vedrete la doratura della parte superiore.

SECONDI PIATTI

Uovo strapazzato e Pomodoro

INGREDIENTI: 10 pomodorini ciliegina, 1 foglia di basilico, 1 pezzetto di cipolla, 1 uovo, 2 cucchiaini di olio extra vergine d’oliva, acqua di cottura dei pomodorini qb

PREPARAZIONE: Lavate i pomodorini accuratamente, fate bollire una pentola d’acqua e quando avrà preso il bollo tuffatevi i pomodorini e toglietegli la buccia. Mettete in padella la cipolla con i pomodorini e fate cuocere sino a che non si disferanno. Infine aggiungete l’uovo mescolando sempre. Terminate con basilico e olio a crudo.

Crocchette di ricotta al forno

INGREDIENTI (8 crocchette): 200 gr di ricotta, 1 uovo piccolo, 1 cucchiaio colmo di Parmigiano grattugiato (circa 10 gr), prezzemolo tritato, 4 fette di pancarré (oppure 80 gr di mollica di pane fresco), 2 fette di prosciutto cotto (circa 50 gr). Per impanare: 1 uovo, pangrattato, farina..

PREPARAZIONE: Sbattete l’uovo e unitevi il prosciutto finemente tritato. Unite la ricotta e il Parmigiano. Frullate il pane per ridurlo in briciole e unitelo al composto . Formate 8 polpette, rotolando piccole porzioni di composto fra le mani umide. Infarinate rapidamente le polpette e impanatele: con una doppia impanatura otterrete un guscio esterno molto solido e non rischierete di vedere uscire tutto linterno delle polpette. (Doppia impanatura: passare 1 nella farina; 2 nell’uovo; 3 nel pangrattato; 4 nell’uovo; 5 nel pangrattato.) Potete anche friggerle, ma queste polpette, se le cuocete per 15/20 minuti nel forno a 200 gradi saranno ottime. Servitele cosi con una insalata, oppure accompagnate con un podi salsa di pomodoro. I bambini gradiranno molto, ma anche i grandi.

Polpette di tonno e zucchine

INGREDIENTI(16/17 polpette): 3 scatolette di tonno sott’olio da 120 gr, 2 zucchine medie, 1 uovo, 75 gr di grana grattugiato, 100 gr di pangrattato, prezzemolo.

PREPARAZIONE: Lavate e tagliate a pezzetti le zucchine e cucinatele a l vapore. Appena morbide, mettetele in un colapasta, scolatele e premetele con una forchetta, in modo che perdano il più possibile l’acqua.
Lasciatele raffreddare. Aprite le scatolette di tonno e fate scolare l’olio. Mettete il tonno in una ciotola e schiacciate con una forchetta. Aggiungete l’uovo, la polpa di zucchine, il grana, il prezzemolo tritato finemente ed il pangrattato. Aggiungete il sale ed un pizzico di pepe e formate delle palline da 40 gr ciascuno. Ricoprite la leccarda con carta forno. Bagnate il fondo con dell’olio extravergine d’oliva e disponete sopra le polpette. Cuocete, rigirandole a metà cottura, per circa 30 minuti a 180°, o comunque fino a quando saran ben dorate. Potrete mangiarle subito calde, oppure fredde

Platessa al pomodoro

INGREDIENTI: 70 g di filetti di platessa, 50 g di pomodorini, un pezzetto di cipolla, un rametto di prezzemolo, un cucchiaino d’olio extravergine d’oliva.

PREPARAZIONE: Lava i pomodorini. Fai bollire in un pentolino un po’ d’acqua e immergici i pomodorini per un minuto. Scola, leva la buccia e togli i semini interni. Sciacqua i filetti di platessa e asciugali con carta assorbente. Lava e trita la cipolla, sciacqua le foglioline di prezzemolo. In una padella antiaderente, sistema i filetti, aggiungi i pomodorini, il prezzemolo e la cipolla tritata, versa mezzo bicchiere d’acqua e cuoci coperto a fuoco basso per circa 10 minuti. Metti nel piatto, irrora con l’olio e servi al bimbo.

Zucchine Ripiene

INGREDIENTI: 100 g di zucchine, 100 g di crescenza, 50 g di ricotta, 2 cucchiai di pangrattato, 2 cucchiaini di formaggio grattugiato tipo grana, un cucchiaio di olio extravergine d’oliva

PREPARAZIONE: Lava e spunta le zucchine, tagliale a metà per il lungo e falle bollire in una pentola con un po’ d’acqua per 15 minuti. Togli un po’ di polpa centrale dalle zucchine cercando di non rovinare i bordi. Metti la polpa in un frullatore per l’infanzia insieme alla crescenza, alla ricotta e a un cucchiaino di formaggio tipo grana. Frulla fino a ottenere un composto omogeneo. Mescola la crema ottenuta con il pangrattato e riempi le barchette di zucchine con questo composto, cospargi con l’altro cucchiaino di formaggio e con l’olio. Adagia le zucchine ripiene su una teglia ricoperta con carta da forno e falle gratinare in forno a 180° C per 15 minuti circa. Servi tiepide.

Tortino con Patate

INGREDIENTI: 80 g di filetto di nasello, 100 g di patate, 20 g di latte, 5 g di pangrattato, un cucchiaio di formaggio grattugiato tipo grana

PREPARAZIONE: Lava, sbuccia le patate e tagliale a pezzetti; sciacqua il nasello. Metti il cestello per la cottura al vapore in una pentola con due dita d’acqua e adagia all’interno le patate a pezzetti e il pesce. Cuoci per mezz’ora, poi versa tutto in una zuppiera. Aggiungi il formaggio grattugiato e il latte e mescola il tutto. Travasa il composto in una piccola teglia rivestita con carta da forno, cospargi con il pangrattato e fai dorare per 10 minuti in forno preriscaldato a 180° C.

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Svezzamento 9-11 mesi: menù + ricette – Parte V

Vorrei iniziare con il rassicurare tutte le mamme che temono il soffocamento dei neonati.
Io ho sempre avuto tantissima paura.

Pensavo che quando sarebbe arrivato il momento di dare cibi solidi avrei lasciato l’onere a mio marito perché la mia ansia ed inquietudine avrebbe reso tutto più difficile e poco razionale.

Ciò che accaduto in realtà è molto diverso e molto più naturale.

È iniziato tutto durante l’inizio dell’ottavo mese circa quando mi sono resa conto che la mia piccola Nina cominciava ad essere particolarmente attratta dalle nostre portate, ma la mia ansia non mi permetteva di avvicinarle nulla.

Il consiglio più grande che mi hanno dato, e che darò a voi, è cominciare con i biscottini plasmon.

Si sciolgono in bocca e a meno che non spezzi bocconi troppo grossi non si corre particolare pericolo… dapprima dalle mie mani e poi in autonomia ho visto che era perfettamente in grado di masticare anche con appena due dentini allora un po più rassicurata ho cominciato a darle pezzi minuscoli del nostro cibo e ingrandendoli sempre più.

Il problema che è sorto poi, è stato che la pappa con il brodo e le farine non erano più di suo gradimento ed è così che sono passata gradualmente a pastina di dimensioni sempre maggiori. Tutto in massima tranquillità perché graduale.

Abboccata alle nostre portate, delle quali però non sapevo le quantità da lei ingerite, ha iniziato a fare un po di storie con la sua pappa allora sono andata alla ricerca di menù che avrei potuto preparargli abbandonando definitivamente il pappone con gli omogeneizzati.

Cominciamo con le porzioni più abbondanti e a ridurre il latte gradualmente.

Nota bene: 4/5 pasti sono i pasti (consigliati) da fare durante la giornata, due di questi sono ancora a base di latte.

La frutta, la verdura e la pappa in generale non viene più sminuzzata fino a farne una poltiglia ma si può cominciare a provare a dare qualche boccone più grosso.

Seguilo sempre durante il pasto, non perderlo di vista e accompagna sempre con un sorso d’acqua il boccone di pappa per aiutarlo a deglutire meglio.

Lo svezzamento a quest’età è ormai quasi completo.

Dai 9 mesi si possono aggiungere i legumi: 40-50gr di fagioli, ceci piselli e lenticchie e l’uovo: proponendo prima qualche cucchino di tuorlo e successivamente di albume, rigorosamente cotto e inserirlo nel pasto serale. Infine aggiungere anche il pomodoro (magari bollito nel brodo vegetale, insieme alle verdure).

Questo periodo lo definirei di transito perché conduce a un graduale passaggio da pasto unico preparato appositamente per il piccolo a ciò che sarà un menù completo che lo accompagnerà per il resto della sua esistenza. Di seguito piatti unici più elaborati. Quando il bambino sarà pronto a iniziare con un pasto separato è importante ricordare che è fondamentale che ogni pasto sia composto da: primo, secondo e contorno.

Mi sono fatta dare un menù direttamente dall’asilo comunale della mia zona e questo è composto come segue:

PRIMO = Passato di verdure di stagione con pastina.

SECONDO = Prosciutto Cotto, Ricotta, Robiola, Petto di Pollo al Vapore, Pesce al vapore o in umido, Uovo.

MERENDA = Frullato mela e pera + biscotti primi mesi; Yogurt + biscotti primi mesi; Pera grattugiata + biscotti primi mesi; Latte di proseguimento+ biscotti primi mesi; Banana + biscotti primi mesi.

Di seguito dei primi e secondi alternativi che potrete cominciare a dare quando il piccolo si sarà abituato a separare i pasti.

RICETTE: Le varietà di verdure, di carne e di pesce sono variabili in base al gusto e alla stagionalità.

PIATTI UNICI

Purea di piselli e robiola

INGREDIENTI: 40 gr di piselli freschi, 1 patata piccola (circa 60 g), 50 g robiola, acqua 1 cucchiaino di olio extravergine di oliva 1 cucchiaino di parmigiano

PREPARAZIONE: Pulire bene i piselli e pulire e tagliare a pezzi la patata e fate cuocere il tutto al vapore. . Frullate quindi il tutto con il mixer a immersione, in modo da ottenere una crema “morbida”,aggiungete acqua se risulta necessario. Aggiungete il formaggio ed amalgamate alla crema. Potete aggiungere sia un filo d’olio a crudo che un po’ di parmigiano a piacimento.

Sformatino di piselli e ricotta

INGREDIENTI: 40 gr di piselli freschi, ricotta, 1 cucchiaino di olio extravergine di oliva 1 cucchiaino di parmigiano

PREPARAZIONE: Bollire in poca acqua un cucchiaio di piselli freschi, quando l’acqua si e’ asciugata e i piselli sono teneri, spegnere e aggiungere un paio di cucchiaini di ricotta, un cucchiaino di parmigiano e uno di olio extra vergine.

Minestra di lenticchie

INGREDIENTI: 20 g di lenticchie, 1 carota, 1/2 gambo di sedano (circa 10 g), 30 g di pastina 350 ml di acqua 1 cucchiaino di olio extravergine di oliva

PREPARAZIONE: La prima cosa da fare è mettere le lenticchie a bagno per almeno 12 ore: l’ideale, quindi è lasciarle in ammollo la sera prima per tutta la notte. Una volta che le lenticchie saranno pronte per la cottura, ricoprile in una pentola con l’acqua, il sedano e la carota e fai cuocere per circa un’ora, aggiungendo altra acqua se necessario. Passa le lenticchie con un frullatore ad immersione e poi rimettile sul fuoco, aggiungendo anche la pastina. Una volta pronta la pastina, aggiungi in filo d’olio a crudo.

Vellutata di ceci

INGREDIENTI: 20 g di ceci secchi, mezzo gambo di sedano, mezza patata, un cucchiaino di olio extravergine d’oliva e uno di formaggio grattugiato tipo grana, un cucchiaio di bicarbonato, qualche fogliolina di prezzemolo o erba cipollina.

PREPARAZIONE: ascia in ammollo i ceci per un giorno intero con il bicarbonato e poi sciacqua bene. Pulisci le verdure, taglia a tocchetti e cuocile insieme ai ceci al vapore per una mezz’ora o anche di più se i ceci non risultano cotti. Passa i legumi con il passaverdure, avendo cura di eliminare il grosso della buccia esterna. Versa in un piattino, aggiungi qualche cucchiaio di acqua di cottura per evitare che diventi troppo denso, condisci con l’olio e il prezzemolo o l’erba cipollina e servi al bimbo.

Pastina con pesce, zucchine e basilico

INGREDIENTI: 30 g. di pastina, 40 g. di pesce lessato e frullato, ½ zucchina lessata e frullata, qualche fogliolina di basilico. Olio evo

PREPARAZIONE: Lavate e tagliate la zucchina e cuocetela al vapore per circa 15/20 minuti insieme al pesce, infine frullate il tutto. Dopodiché cuocete a parte la pasta e unite. Terminate con un filo d’olio a crudo.

Purea di patate ai due colori

INGREDIENTI: 1 patata, 30 ml di Latte, 1 carota

PREPARAZIONE: Pela la patata e lavala bene. Cuocila in poca acqua o al vapore, fino a che riuscirai ad attraversarla con i denti di una forchetta. Scola l’acqua e passa la patata allo schiacciapatate (o passaverdura con fori piccoli). Versa la patata schiacciata in un pentolino antiaderente, aggiungi il Latte, mescolando bene, e scalda a fuoco lento per 1 minuto.
Pela la patata e lavala bene. Cuocila in poca acqua o al vapore, fino a che riuscirai ad attraversarla con i denti di una forchetta. Scola l’acqua e passa la patata allo schiacciapatate (o passaverdura con fori piccoli) e condisci con l’ olio extra vergine d’oliva. Con la forchetta mescola grossolanamente il purè e la verdura, in modo da mantenerli separati, senza amalgamarli.

PRIMI PIATTI

Pastina con Pomodoro

INGREDIENTI: 20 pomodorini ciliegina, 1 foglia di basilico, 1 pezzetto di cipolla, 30 g di pastina, 2 cucchiaini di olio extra vergine d’oliva, acqua di cottura dei pomodorini qb

PREPARAZIONE: Lavate i pomodorini accuratamente, fate bollire una pentola d’acqua e quando avrà preso il bollo tuffatevi i pomodorini che dovranno cuocere per 10 minuti. Passate i pomodori e aggiungete al sugo una foglia di basilico ben lavata e un pezzetto di cipolla. Mettete il pentolino sul fuoco piu piccolo a fiamma bassa con il coperchio e fate cuocere per 10 minuti. Il sugo dovrà risultare a fine cottura ancora liquidino, eliminate cipolla e basilico. Al momento della pappa fate bollire il sugo e buttatevi la pastina. Fatela cuocere per il tempo indicato sulla confezione a fiamma.Servite con olio a crudo.

Pappa con Pomodoro

INGREDIENTI: 250 gr. pomodori maturi, 150 gr. pane raffermo, 250 gr. brodo vegetale, uno spicchio d’aglio, olio evo qb, un cucchiaio di parmigiano, qualche fogliolina di basilico

PREPARAZIONE: Lavate i pomodorini accuratamente, fate bollire una pentola d’acqua e quando avrà preso il bollo tuffatevi i pomodorini che dovranno cuocere per 10 minuti. Passate i pomodori e aggiungete al sugo una foglia di basilico ben lavata e l’aglio. Mettete il pentolino sul fuoco piu piccolo a fiamma bassa con il coperchio e fate cuocere per 10 minuti. Spezzettare il pane e bagnarlo nel brodo caldo, aggiungere il pane al sugo di pomodoro e continuare la cottura per altri 10 minuti, aggiungere del brodo se necessario.

Pastina con crema di patata dolce, zucca e finocchi

INGREDIENTI: 60g di pastina; 1 bella fetta di zucca pulita; 1 cipolla dorata piccola; 80-100g patate dolci; 1 cuore di finocchio; Acqua; Olio evo

PREPARAZIONE: Lavate e pulite le verdure e tagliatele a tocchetti. Tritate un po’ di cipolla e mettetela in pentola con un pochino di olio extravergine di oliva. Aggiungete le patate dolci, la zucca ed il finocchio. Coprite di acqua e lasciate cuocere fino a che non si saranno sfaldate le verdure, più o meno una ventina di minuti. Frullate quindi il tutto con il mixer a immersione, in modo da ottenere una crema “morbida”. Cuocete la pastina direttamente dentro alla crema o separatamente in acqua come fate per una pastina normale ed amalgamate alla crema. Potete aggiungere sia un filo d’olio a crudo che un po’ di parmigiano a piacimento.

Pastina con crema di cavolo nero, zucchina e spinaci

INGREDIENTI: 1 zucchina; 3 foglie di cuore di cavolo nero, quelle più interne morbide; Un pugno di spinacini; Mezza cipolla; 2 pugnetti di Pastina; 1 cucchiaio di olio evo; Parmigiano Reggiano (no ogm).

PREPARAZIONE: Lavate e tagliate tutte le verdure. La cipolla a pezzetti, la zucchina a rondelle, le foglie di cavolo e spinacino a pezzi. Cuocetele insieme a vapore. Il cavolo nero se volete potete prima sbollentarlo. Quando saranno morbide frullatele direttamente nel recipiente con un mixer ad immersione. Riportate a bollore e cuocete la pastina. Finite con un filo d’olio extravergine di oliva a crudo e una spolverata di parmigiano reggiano

Risotto con crema di carote

INGREDIENTI: 100 g di carote, 20 g di riso per bambini, 200 m di acqua, un cucchiaino di olio extravergine d’oliva, un cucchiaino di formaggio stagionato tipo parmigiano reggiano.

PREPARAZIONE: Lava, gratta e spunta le carote, tagliale a pezzi e cuocile a vapore per una mezz’ora. Quindi riducile in purea con il passaverdure. In un pentolino metti la passata di carote e l’acqua e fai bollire. Versavi il riso per bambini, cuoci per il tempo indicato sulla confezione (in genere 5-6 minuti) e versa nel piattino. Condisci con l’olio e il formaggio.

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Svezzamento 6-8 mesi: indicazioni giorno per giorno + ricette – Svezzamento parte IV

Un’alimentazione sana ed attenta a partire dai primi anni di vita ha una fondamentale importanza per la salute psicofisica, non soltanto nell’infanzia e adolescenza ma anche nell’ età adulta.

Per questo una corretta educazione alimentare, Un accurato equilibrio nutrizionale e una dieta variata, coerente con le esigenze del bambino nelle diverse fasce d’età, è fondamentale per garantire al piccolo una crescita adeguata; ma è altrettanto importante che il bambino acquisisca un atteggiamento positivo e favorevole nei confronti del cibo che lo porti a mangiare con gusto un’ampia varietà di alimenti, senza rifiuti ma anche senza eccessi, agendo favorevolmente anche sulla prevenzione di eventuali futuri disturbi dell’alimentazione.

Personalmente ho sempre avuto a cuore il tema dell’alimentazione per mia figlia ma spesso mi sono trovata a dare sempre le stesse cose perché non ero in grado di creare menu sempre nuovi e rispondessero alle esigenze in mutazione di consistenza e macronutrienti di cibi da proporre. Di seguito troverete quindi una serie di esempi di Menù da riprodurre in base alle fasce di età e alle capacità del bambino.

Fondamentale è, come sempre, osservare vostro figlio. Solo lui potrà darvi indicazioni su consistenza, dimensione e gusti che è pronto ad assaggiare. Le età servono come linee guida ma solo il piccolo potrà farvi capire quando passare allo step successivo.

Leitmotive:
Non abbiate eccessiva paura che si strozzi! Ricordate di non riversare le vostre paure sui piccini. Usate la cognizione ma non esagerate con le premure.

Le prime settimane di svezzamento sono una fase delicata, in cui il bambino dovrà abituarsi a nuovi alimenti, nuove consistenze, nuovi sapori.

Si comincerà gradualmente sostituendo dapprima il pranzo per poi passare anche alla cena circa un mese dopo.

Si comincia con l’introduzione della frutta frullata (mela o banana, solitamente), poi con la prima pappa di brodo vegetale e le prime creme (a sei mesi si può benissimo inserire anche il glutine e quindi la pastina).

Se il piccolo è ancora allattato al seno, è fondamentale iniziare da subito ad integrare l’alimentazione con alimenti ricchi di proteine poiché il ferro della mamma va via via diminuendo nel latte, quindi dopo qualche giorno dall’inizio si introdurrà la carne (prima bianca, poi rossa).

Se invece il bambino è alimentato con latte formulato, si può cominciare con diversi passati preparati con verdure miste, in modo da fargli variare un po’ i sapori, posticipando i cibi ricchi di proteine verso gli 8-9 mesi. Nel corso dei mesi si introdurranno pesce, legumi, formaggi, uova. L’alimentazione del bambino fra i 6 e gli 8 mesi si organizza in quattro pasti, sostanzialmente corrispondenti alla prima colazione, al pranzo, alla merenda e alla cena delle età successive.

Indicazioni generali:

  • Evitare lo zucchero, (no a bevande zuccherate e succhi di frutta) che fa sviluppare una maggiore propensione per i cibi dolci e un disinteresse per quelli non dolci, ed essere causa di seri problemi, quali carie e obesità. Inoltre, poiché lo zucchero si converte molto rapidamente in energia, i bambini che ne assumono troppo diventano spesso iperattivi. Lo zucchero aggiunto può anche ridurre l’appetito e limitare il consumo di cibi più nutrienti. Le bevande gassate zuccherate devono essere evitate per gli stessi motivi.
  • Evitate il miele per i primi 12 mesi, che oltre ad essere zucchero, rischia di veicolare il botulino.
  • No a tè e tisane sia perché sono solitamente molto zuccherati, sia per la presenza di componenti che possono interferire con la biodisponibilità di micronutrienti importanti come il ferro e lo zinco
  • Evitare il sale, il suo apporto dovrebbe essere ridotto a tutte le età, ma soprattutto nei primi 2 anni di vita, sia perché i sistemi metabolici, quello renale innanzitutto, non sono ancora maturi, sia perché questo è il periodo nel quale si pongono le basi per le abitudini alimentari di tutta la vita.
  • Utilizzate modalità di cottura semplici e rapide che permettano di mantenere inalterate le proprietà nutritive degli alimenti. Favorite perciò la cottura a pressione, al vapore, lessatura e cottura in forno.
  • I bambini allattati al seno in particolare, si alimentano con latte che non è particolarmente saporito, non serve quindi aggiungere troppo condimento o formaggio nella speranza che il sapore migliori. Il gusto di verdura o frutta così come si presenta è la cosa migliore da proporre al vostro bambino. Imparerà con calma ad assaporare cose diverse e deciderà lui stesso cosa gli piace o meno.
  • Latte vaccino: sconsigliato l’uso fino ai 12 mesi, per il rischio di anemia da carenza di ferro e per l’eccesso di apporto proteico.
  • Le diete vegetariane escludono in varia misura prodotti animali; le diete vegan li escludono del tutto. La preoccupazione maggiore per queste diete riguarda il piccolo ma importante rischio di carenze nutrizionali. Queste includono le carenze di ferro, zinco, riboflavina, vitamina B12, vitamina D e calcio (specialmente per le diete vegan), oltre all’inadeguato apporto calorico. Queste carenze sono più probabili in individui con bisogni aumentati, come i lattanti, i bambini e le donne in gravidanza e durante l’allattamento. Sebbene l’inclusione di prodotti animali non garantisca automaticamente l’adeguatezza di una dieta, è più facile riuscire ad avere una dieta bilanciata con prodotti animali.

Merenda:

Iniziare con pera, mela, banana, prugna o comunque con frutta di stagione. La frutta può essere offerta al bambino anche a fine pasto se lo desidera. Nella scelta della frutta tenete presente che:

  • A 5 mesi è bene cominciare con: mele, pere e prugne
  • A 6 mesi Banana
  • A 8 Pesche e Albicocche
  • Oltre 1-2 anni fragole, ciliegie

Normalmente la frutta si può dare dopo pranzo e cena, e a merenda.

A pranzo e cena andrebbe data solo la frutta, mentre a merenda possiamo dare: la frutta in un frullato con latte, frutta con lo yogurt, solo frutta con latte a parte o una pappa lattea alla frutta.

La cosa migliore è la frutta preparata in casa appena fatta, perché ha più vitamine e perché quasi tutti i tipi di frutta in commercio hanno zucchero aggiunto.
Mela e pera possono utilizzarsi con la buccia ma sempre che siano BIO e lavandole bene .In realtà la maggiore concentrazione delle vitamine sta nella buccia. Altri frutti, come la pesca (per allergia) e la prugna (per sapore acido) è meglio somministrarli senza buccia.

La mela (cruda) e la banana matura sono astringenti, la pera, l’arancia, mandarino e prugna favoriscono la defecazione, a patto che utilizziamo la frutta intera, non solo il succo, perché quella che fa effetto è la polpa.

Vi consiglio, sia che il piccolo abbia problemi di stitichezza che non, di dare la banana sempre insieme ad un frutto ad effetto lassativo come pera o prugna per evitare spiacevoli inconvenienti. Io mi sono spaventata un sacco un giorno. Premetto che la mia bimba non soffre di stitichezza, la prima volta che le ho dato la banana non è andata di corpo per un giorno, considerando che lei va dalle 3 alle 4 volte, era un tempo abnorme, comunque in un bel momento la mattina seguente la vedo diventare rossa con i sudori che le colavano, spingeva così tanto che le mancava il respiro e spaventata poi piangeva…insomma episodio che nell’arco si una mattinata è capitato diverse volte alchè con mia e sua somma gioia abbiamo dovuto fare una peretta, che io odio fare ,soprattutto quando sono sola a casa, comunque dopo aver tolto il tappo tutto risolto ma non è stata una mattina da ricordare.

PRIMA PAPPA

La base di tutte le primissime pappe è il brodo vegetale (successivamente si passerà a passati vegetali) a cui aggiungerete le farine di cereali specifiche per lo svezzamento,verdure, carni liofilizzate (10 gr) o omogeneizzate (40 gr), per passare infine alla carne fresca (35-40 g) cotta al vapore e omogeneizzata) da aumentare gradualmente fino a 50 gr dopo i 10 mesi.

Come tempistiche procedete come segue:

– GIORNO 1

Brodo vegetale : 150-200 gr + crema di riso o mais e tapioca : 2-3 cucchiai , circa 15-20 gr, in base alla consistenza gradita. L’introduzione degli alimenti contenenti glutine (frumento,orzo, segale, avena, farro, kamut) va fatta con attenzione. É bene evitare sia quella precoce (< 4 mesi) sia quella tardiva (>= 7 mesi), per ridurre il rischio di celiachia nei bambini predisposti. É bene inoltre, per la stessa ragione, introdurli quando il bambino è ancora allattato al seno. Gradualmente aggiungete i vari tipi di farina e aumentate le dosi in base alla fame del bimbo.

– GIORNO 2

Aggiungere a quanto già somministrato al giorno 1 un cucchiaino di olio d’oliva per neonati.
NB = l’olio andrebbe sempre aggiunto alla fine, a crudo, in modo da non soffriggere durante la cottura e non aumentare così i grassi.

– GIORNO 3

Aggiungere a quanto già somministrato al giorno 2 1 cucchiaino di parmigiano 24/36 mesi (possibilmente senza ogm).

– GIORNO 4

Aggiungere a quanto già somministrato al giorno 3 il liofilizzato. Si inizia con metà per passare dopo 10 giorni a uno intero. Il liofilizzato è la preparazione più digeribile e quindi più adatta allo svezzamento; l’agnello è la carne meno allergizzante ma anche quella meno amata, quindi bene usarla per prima ; poi inserire le carni bianche ( pollo, coniglio, tacchino e vitello), quindi quelle rosse (Manzo, Cavallo, Prosciutto) . Una volta provati tutti i vari gusti di liofilizzato potrete passare agli omogeneizzati. (Io li ho dati dopo circa 1 settimana perché i liofilizzati non le piacevano e non li mangiava). Intorno ai 6-7 mesi la carne può essere preparata in casa facendone cuocere al vapore 50 gr, poi omogeneizzate.

– GIORNO 5

Aggiungere a quanto già somministrato al giorno 4, un paio di cucchiaini di Verdure. Ogni settimana si potrà aumentare la dose di verdure fino ad arrivare a sostituire gradualmente il brodo con il passato. Introdurre una verdura nuova iniziando con carota, patata, zucchina, e proseguendo con le verdure di stagione. A me è stato consigliato iniziare dando una verdura per volta così da farle capire a lei i differenti gusti e a voi se c’è qualcosa che non piace.

Nella scelta delle verdure tenete presente che:

  • cavoli, cavolfiori, verze, cipolle, asparagi, hanno aromi molto forti e non sempre sono graditi
  • il pomodoro può essere potenzialmente allergizzante e sarebbe meglio introdurlo dopo il 9° mese di vita
  • gli spinaci, le bietole per l’alto contenuto di nitrati, dopo l’8° mese
  • piselli, ceci, lenticchie dopo l’8° mese

Dopo un mese circa si sostituirà anche il pasto serale.

La pappa serale va preparata esattamente come descritto per la pappa del pranzo.

Conviene però effettuare le seguenti variazioni:

  • variare il CEREALE utilizzato la sera rispetto a quello usato a pranzo
  • variare il FORMAGGINO IPOLIPIDICO (ad esempio Plasmon, Hipp o altri) AL POSTO DELLA CARNE nella pappa della sera, 3-4 volte a settimana (o anche di più se gradito al bambino!). È opportuno iniziare con un terzo o mezzo vasetto e aumentare poi progressivamente. Dai 7 mesi in poi si può anche usare il FORMAGGINO NORMALE. Dai 8 mesi, i formaggi freschi possono essere anche introdotti robiola, stracchino, squacquerone, mozzarella, crescenza, ricotta. I formaggi freschi possono essere mescolati nella pappa serale nella quantità circa di 30gr per pasto.
  • variare con PROSCIUTTO COTTO 30-40 gr nella pappa della sera AL POSTO DELLA CARNE 2 o 3 volte a settimana.
  • variare con PESCE 30-40 gr nella pappa della sera AL POSTO DELLA CARNE 2 o 3 volte a settimana, a partire dai 7 mesi in poi. Iniziare con omogeneizzato di merluzzo o nasello, poi variare con orata, trota, sogliola, spigola, rombo, luccio, dentice; se si opta per il pesce fresco lessato o cotto a vapore aggiungerne una quantità triturata di 40-50 gr dopo averlo lessato o cotto a vapore.

RICETTE: (PIATTI UNICI)

Tenete presente che…

Dai 6 mesi: liofilizzati / omogeneizzati di carne; formaggi freschi (ricotta, crescenza, stracchino); cereali: crema di cereali, orzo, multicereali ; verdure: zucca, finocchio, lattuga, sedano, cavolfiore, broccolo; yogurt e gelati (fior di latte e frutta)

Dai 7 mesi: omogeneizzato di carne; farine e/o pastina 000; pomodoro; pesce liofilizzato o omogeneizzato (sogliola, trota, nasello, salmone, orata); yogurt

Dagli 8 mesi: prosciutto cotto (senza polifosfati); carne e pesce freschi, cotti al vapore e frullati; pesce fresco, cotto al vapore e frullato; verdure : gli spinaci, le bietole, peperoni, cavolini, verza …il pomodoro no;, frutta: Pesche e Albicocche.

Brodo Vegetale / Passato di Verdure

INGREDIENTI per 4 porzioni: 1 patata grossa (ca 150 g) 2 carote (ca 170 g) 1 zucchina (ca 150 g) 1 pezzo di gambo di sedano (ca 20 g) 1000 ml di acqua

PREPARAZIONE: Lavate tutte le verdure, privatele della pelle. Immergete le verdure in un litro di acqua, tagliate a pezzetti o lasciate intere. Potete utilizzare l’acqua del rubinetto, se non risulta troppo pesante, oppure preferire un’acqua confezionata più leggera. Non aggiungete sale al brodo vegetale e lasciate bollire per circa un’ora, finché la quantità di acqua non si sarà dimezzata.
A fine cottura filtrare il brodo e utilizzare subito una porzione come base per la prima pappa o passare le verdure.

CONSERVAZIONE: Il brodo vegetale si può conservare in frigorifero negli appositi contenitori ben chiusi per massimo 24 ore. L’ideale sarebbe di riuscire a prepararlo tutti i giorni, ma per molte mamme è impossibile riuscire a cuocerlo ogni giorno.. All’inizio il brodo si darà solo a pranzo, mentre dopo circa un mese dall’inizio dello svezzamento si potrà cominciare a dare la pappa anche a cena. Quindi inizialmente nell’arco di 24 ore vi basteranno 2 porzioni di brodo. Il brodo si può congelare nel freezer. Prima, lasciatelo raffreddare insieme alle verdure. Quando saranno freddi potrete dividerlo in porzioni, utilizzando appositi contenitori. La porzione di brodo per una pappa è inizialmente di circa 130 /150 gr. Le verdure è sempre meglio congelarne a parte, anche queste in porzioni (potete utilizzare uno stampo per i cubetti di ghiaccio e poi ogni volta potete scongelare 3 o 4 cubetti per la pappa). Il brodo vegetale si conserva in freezer per circa 3 mesi. Quando dovete utilizzarlo, lasciatelo scongelare a temperatura ambiente o a bagnomaria.

Crema di Mais e Tapioca alla Ricotta

INGREDIENTI: 2 cucchiai di crema di mais e tapioca, 20 gr di ricotta, 1/2 litro d’acqua, una patata, una carota, una zucchina, olio extravergine di oliva.

PREPARAZIONE: lavare le verdure, pelarle e tagliarle a pezzettini. Far bollire l’acqua, unire le verdure e cuocere per 30 minuti. Filtrare il brodo e passare le verdure al passaverdure. Far bollire una tazza di brodo (200ml), aggiungere la crema di mais e tapioca e cuocere per 5-6 minuti. Versare in un piatto la crema, unire tre cucchiai di verdura, la ricotta e l’olio e mescolare.

Crema di Riso con Zucca

INGREDIENTI: 1 fetta di zucca, 300gr di acqua, 2 cucchiai di crema di riso, 1 cucchiaino di olio di oliva, 1 cucchiaino di formaggio parmigiano.

PREPARAZIONE: Tagliare la zucca a pezzettini e farla bollire nell’acqua per circa 60 minuti e tenere da parte circa 200 gr. di brodo. Passare la zucca al passaverdure. Aggiungere al brodo caldo 2 cucchiai di crema di riso, stemperarla e aggiungere la zucca. Condire con l’olio e il parmigiano.

Vellutata di Carota e Pollo

INGREDIENTI : 5-6 pezzetti di carota (ca 100 g) 20 g di crema di riso, 40/80 g di omogeneizzato o 5/10 g di 40g carne al vapore omogeneizzata, 350 ml di acqua 1 cucchiaino di olio extravergine di oliva 1 cucchiaino di parmigiano.

PREPARAZIONE: Tagliare la carota a pezzettini e farla bollire nell’acqua per circa 30 minuti e tenere da parte circa 200 gr. di brodo. Passare la carota al passaverdure. Aggiungere al brodo caldo 2 cucchiai di crema di riso, stemperarla e aggiungere la carota, l’omogeneizzato di pollo. Condire con l’olio e il parmigiano.

Vellutata di Zucchina e Manzo

INGREDIENTI: 1 zucchina (ca 100 g) 20 g di crema di riso, 40/80 g di omogeneizzato o 5/10 g di 40g carne al vapore omogeneizzata, 350 ml di acqua 1 cucchiaino di olio extravergine di oliva 1 cucchiaino di parmigiano.

PREPARAZIONE: Tagliare la zucchina a pezzettini e farla bollire nell’acqua per circa 30 minuti e tenere da parte circa 200 gr. di brodo. Passare la zucchina al passaverdure. Aggiungere al brodo caldo 2 cucchiai di crema di riso, stemperarla e aggiungere la zucchina, l’omogeneizzato di pollo. Condire con l’olio e il parmigiano.

Sformatino di Zucca e Robiola

INGREDIENTI : 1 fetta di zucca, 300gr di acqua, 50 gr robiola, 1 cucchiaino di olio di oliva, 1 cucchiaino di formaggio parmigiano.

PREPARAZIONE: Far bollire e frullare un pezzo di zucca, poi amalgamarne 4 cucchiai con 2 cucchaini di robiola, un cucchiaino di parmigiano e uno di olio. Servire tiepido.

Crema di Prosciutto

INGREDIENTI: 120 gr patate sbucciate 20 gr prosciutto magro 2 foglie lattuga 20 gr semolino di grano istantaneo 250 gr acqua 1 cucchiaino olio extravergine

PREPARAZIONE: Far bollire l’insalata e le patate. Una volta cotte frullare insieme al prosciutto e il semolino. Condire con l’olio e il parmigiano.

Pappa di Sogliola / Platessa

INGREDIENTI : 100 gr carote, 50 gr patate sbucciate, 50 gr filetti di sogliola, 20 gr semolino di grano istantaneo o 20 gr pastina, 400 gr acqua, 1 cucchiaino olio extra vergine

PREPARAZIONE: Far bollire l’insalata, le patate, e il pesce al vapore per 30 minuti circa. Una volta cotte frullare e aggiungere il semolino / la pasta cotta a parte. Condire con l’olio e il parmigiano.

Pappa con Finocchi e Nasello

INGREDIENTI : 100 g di finocchi 1 patata pelata 40 g di nasello 20 g di pastina 250 g di acqua 2 cucchiaini di olio d’ oliva 1 cucchiaio di parmigiano

PREPARAZIONE: Far bollire cuocere i finocchi, la patata e il pesce al vapore per 20 minuti circa. Una volta cotte frullare e aggiungere la pasta. Terminare la cottura della pasta e condire con l’olio a crudo e il parmigiano.

Gemmine in salsa verde

INGREDIENTI: 1/2 zucchina (ca 70 g) 2-3 foglie di bietola (circa 25 g) 2-3 foglie di spinaci (ca 25 g) 50 gr di vitello 350 ml di acqua 30 gr di pastina a forma di gemmine per bambini o altri formati 1 cucchiaino di olio extravergine di oliva 1 cucchiaino di parmigiano

PREPARAZIONE: Lavate e tagliate tutte le verdure. Cuocetele insieme alla carne a vapore. Quando saranno morbide frullatele direttamente nel recipiente con un mixer ad immersione. Riportate a bollore e cuocete la pastina. Terminate con un filo d’olio extravergine di oliva a crudo e una spolverata di parmigiano reggiano

Purea di carote e formaggio

INGREDIENTI: ½ patata (circa 40 g) 1 carota piccola (circa 60 g) 20 gr di crema di riso 30 gr di formaggio fresco 350 ml di acqua 1 cucchiaino di olio extravergine di oliva

PREPARAZIONE: Lavate e tagliate tutte le verdure. Cuocetele a vapore. Quando saranno morbide frullatele direttamente nel recipiente con un mixer ad immersione. Aggiungere il formaggio, la crema di riso, terminate con un filo d’olio extravergine di oliva a crudo .

Risotto con crema di zucca

INGREDIENTI: 1/4 di una zucca piccola (ca 100 g) 30 g di riso per bambini 300 ml di acqua 1 cucchiaino di olio extravergine di oliva 1 cucchiaino di parmigiano.

PREPARAZIONE: Pulite la zucca e tagliatela a pezzi. Cuocetele a vapore. Quando sarà morbida frullatela direttamente nel recipiente con un mixer ad immersione, tenendola piuttosto liquida. Aggiungere il reso e fate cuocere per il tempo indicato. Terminate con un filo d’olio extravergine di oliva a crudo e una spolverata di parmigiano reggiano.

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Svezzamento: cosa fare e cosa non fare – Svezzamento parte III

Di seguito i miei consigli su cosa fare e cosa non fare quando l’argomento é lo svezzamento.

Partiamo con cosa sconsiglio di non fare.

Servire porzioni troppo grandi. Servigli delle porzioni appropriate e non insistere se si dichiara sazio. Ogni bambino è perfettamente capace di autoregolarsi sulla quantità di cibo che gli è necessaria, perciò è molto importante evitare ogni forzatura e imparare a riconoscere i segnali con i quali ci comunica quando è sazio o quando ha fame.

Sconsiglio anche ad insistere affinché svuoti il piatto. Forzare il bambino a mangiare controvoglia è controproducente. Il pasto deve comunque essere un momento di piacere. Se al contrario diventa un momento di tensione tra genitori e figli, si rischia di creare uno sbagliato rapporto con il cibo che si potrà ripercuotere anche sulla sua vita adulta.

Permettigli di scegliere qual è il menu.
Lascia che esprima i suoi gusti. Ricorda però che seppur privilegiando i suoi cibi preferiti, è importante proporre sempre nuovi sapori ed è bene che gli alimenti sani, come frutta e verdura, non facciano le spese a favore di alimenti di solito più graditi ai bambini come il formaggio. Ricordatevi che le abitudini alimentari imparate nei primi due anni di vita tendono a mantenersi nel tempo.

Smettere di provare! Possono volerci fino a 20 tentativi prima che un bambino accetti un determinato sapore quindi non mollate al primo colpo e continuate a proporre l’alimento incriminato. Inoltre se dovesse sputare un alimento non significa necessariamente che non gli piaccia, a cibi diversi corrispondono reazioni diverse…se invece proprio non gli piace riprovate dopo una settimana.

Non usare il cibo come premio: soprattutto se il premio consiste in alimenti grassi e zuccherosi che ovviamente ai bimbi piacciono molto. Se un dolce diventa una ricompensa, nella mente del bambino si crea l’idea che il dolce è auspicabile mentre il cibo sano non lo è, contribuendo così a creare uno sbagliato rapporto con l’alimentazione.

L’abitudine di offrire un ultimo pasto a base di latte prima della nanna è diffusa ma non per questo da incoraggiare per principio. Se il bambino reclama il latte e si ha la sensazione che accontentarlo significhi anche garantirgli un più rapido addormentamento e un riposo notturno più sereno e continuativo si può tranquillamente concederlo, diversamente non conviene proporglielo.

E se non mangia?

Vorrei rispondere a questa domanda dicendovi cosa è capitato a me.
Allora avevo appena finito di raccogliere tutte le informazioni quando cosa come ecc. ero prontissima, pazza come sono avevo già deciso il menù per i primi due mesi circa…hihihi….eccitatissima preparo con il mio fedele bimby il brodo e comincio a fare tutti gli intrugli mescolo la farina e il brodo, preparo il seggiolone tutto da manuale, prendo la piccola le metto il primo cucchiaino in bocca ed ecco l’inaspettato: mi risputa tutto con una faccia che più schifata non si può….e vabbè dovrà abituarsi penso, d’altronde la frutta se l’è sempre sbaffata con gusto, e invece il secondo cucchiaino uguale al primo il terzo peggio che i primi e al quarto aveva deciso di scioperare, bocca serrata e niente più…e quindi?

Ovviamente ho dovuto cambiare i programmi e trovare il metodo per fare mangiare la piccola.

Cominciamo con il dire che nel modo di crescere la mia piccolina ho scelto in leitmotive: serenità!

Cerco di essere una mamma poco apprensiva ma attenta ai bisogni, pericoli e necessità e sono fermamente convinta che i bambini non sono macchine.

È vero che seguono i medesimi ritmi e vanno incontro pressappoco alle medesime esigenze ma non è detto che il giorno del suo sesto mese sia pronto per lo svezzamento o perché è il calendario a dirlo o il pediatra.

Quando sarà pronto lui si potrà procedere e non prima, la mamma dovrebbe essere una guida, un sostegno e soprattutto in questi primi mesi una complice capace di capire le esigenze del neonato e non imporgli le proprie.

Quindi vi darò 7 consigli che per quanto mi riguarda sono risultati essere molto utili:

  1. Verificate e controllate che il bambino sia in salute.
    Febbre, diarrea, sintomi influenzali, dentini potrebbero essere la causa dell’inappetenza. Qualora si presentassero questi o altri sintomi e , se il rifiuto del cibo persiste, è svogliato, stanco e ha perso peso, non esitate a contattare il pediatra. Per tutti gli altri casi armatevi soltanto di una bella dose di pazienza.
  2. La primissima cosa è approcciare il piccolo al cucchiaino.
    Diversamente da quanto si creda l’accettazione del cucchiaino è, una cosa naturale e innata, nel caso in cui il neonato non collaborasse è semplicemente perché non è ancora pronto. Fino al quinto o sesto mese di vita il bambino presenta il cosiddetto riflesso di estrusione, che lo porta a cacciare istintivamente la lingua quando viene stimolata la bocca. Per permettere che il neonato accetti senza problemi il cucchiaio, è necessario che questo riflesso sia sparito pertanto, Non forzatelo e siate pazienti. Meglio iniziare, con un cucchiaino di silicone, morbido e sicuro. Assicuratevi che il cucchiaio che state scegliendo sia poco concavo, in modo da facilitarvi anche la raccolta dell’eventuale pappa che cola. Possibilmente lasciategli un cucchiaino tutto per lui per famigliarizzare.
  3. Istinto di sopravvivenza:
    Non forzate il bambino in alcun modo, e non vi preoccupate non si lascerà morire di fame! A riguardo vi consiglio questa lettura, è dedicata soprattutto alle mamme preoccupate di far mangiare i piccoli a tutti i costi facendosi venire crisi di nervi e ansie.
    Qui il libro che vi consiglio – > Il mio bambino non mi mangia
    L’inappetenza è un problema di equilibrio tra quello che un bambino mangia e quello che sua madre si aspetta che mangi. Mai obbligarlo. Non promettere regali, non dare stimolanti dell’appetito, né castighi. Il bambino conosce molto bene ciò di cui ha bisogno. Anche un bambino in buona salute non sempre ha lo stesso appetito. Per accontentarvi il bimbo potrebbe mangiare senza appetito E vi farà felice. Ma, alla lunga, andare al di so­pra delle sue esigenze “lo porterà a un cattivo rapporto con il cibo. Il pediatra Carlos González, responsabile della rubrica sull’allattamento materno della rivista Ser Padres, sdrammatizza il problema e, indicando regole chiare di comportamento, tranquillizza quelle madri che vivono il momento dell’allattamento e dello svezzamento come una questione personale, con angustia e sensi di colpa. Le mamme impareranno a riconoscere: l’importanza dell’allattamento al seno; quello che non bisogna fare all’ora dei pasti; i luoghi comuni e i falsi miti legati allo svezzamento e soprattutto a rispettare le preferenze e le necessità del loro bambino.
  4. Cibo è sperimentazione:
    Il momento del pasto DEVE essere vissuto come un momento positivo di condivisione tra genitori e figli, nota bene non tv e figli né cellulare e figli. Il bambino deve essere felice di essere seduto a fare esattamente ciò che sta facendo, mangiando senza distrazioni. Il suo approccio al cibo potrebbe condizionare il suo rapporto futuro con lo stesso, quindi se non volete dover corrergli in futuro dietro per tutta la casa per farlo mangiare o essere costretti ad avere televisione o radio a portata di mano. Evitate di dare cattive abitudini.
  5. Attivo no passivo:
    Fate in modo che sia il più presente possibile, avvicinatelo al tavolo mentre mangiate, iniziate da subito a condividere il momento familiare del pasto, create una routine, un po come per la nanna, adagiatelo nel seggiolone mentre apparecchiate, offritegli un suo cucchiaino con cui giocare mentre fa la pappa e non. Permettetegli di pasticciare con le mani la pappa stessa. Insomma rendetelo il più partecipe possibile a ciò che avviene durante il pasto.
  6. Rispettate i suoi tempi:
    Se non è pronto, non è pronto! Senza frustrazioni, ne paure ansie o vergogna di essere diversi considerate le sue priorità e non le vostre, cercate di capire cosa gli crea disagio (il seggiolone, il cucchiaino, l’ambiente, il gusto, ecc) e agite per correggere il problema, un passo alla volta. Difficilmente osservandolo attentamente non riuscirete a coglierne il motivo. Ricordate che non ci sono tempistiche o scadenze da rispettare e non dovete rendere conto a nessuno se non alla creatura che avete davanti. La mia piccola per esempio inizialmente non gradiva ne la consistenza ne il gusto della prima pappa alche per la prima settimana ho preparato la pappa che le proponevo con il cucchiaino ma che dopo i primi pianti rovesciavo senza indugio nel biberon allungandola con un altro po’ di brodo e anche se non era proprio di suo gusto la beveva tranquilla. Credo che arrivasse troppo affamata e il cucchiaino non la saziava così ho spostato la frutta a metà mattinata e dopo una settimana così ,il numero di cucchiaini ha cominciato ad aumentare e la quantità da travasare nel biberon a diminuire, ma non c’era ancora quel clima disteso che tanto agognavo alche bando alle indicazioni telefonai alla pediatra chiedendo se potevo passare prima agli omogeneizzati, la sua risposta? Signora, la bimba deve mangiare la carne scelga lei come…La adoro! Con gli omogeneizzati è cambiato tutto e ho addirittura dopo pochi giorni dovuto aumentare le dosi per come se la sbaffava. Amiche invece hanno avuto problemi con il seggiolone e capendo facendolo mangiare in braccio, che il problema era quello hanno gradualmente fatto accettare al piccolo la situazione. Quindi regola fondamentale: Osservatelo!
  7. Non combattete ma perseverate:
    Se dopo aver provato diversi sapori, diverse consistenze, diversi luoghi, il piccolo dovesse ancora rifiutare il cibo, potrete sempre chiedere consiglio al vostro pediatra di famiglia. Ricordate che un’atmosfera comoda e rilassata durante i pasti facilità buone pratiche alimentari, con incoraggiamenti e senza litigi, questi episodi saranno passeggeri e non inficeranno un adeguato consumo di alimenti. Ma concretamente che fare se il piccolo comincia a piangere disperato? Io sono per toglietegli il piatto e farlo tranquillizzare, provare a riproporglielo dopo una mezz’oretta (potrebbe non essere ancora abbastanza affamato all’orario che avete scelto per il pranzo) ma fate attenzione a non farlo mangiare irregolarmente, potrebbe innescare un circolo in cui avrà sempre meno appetito al pasto successivo. Ma se invece non si dovesse calmare per la troppa fame? Provate con la frutta o con lo yogurt, in modo che non associ il fatto che se piange evita la pappa per ottenere il latte. Successivamente potrete anticipare la poppata successiva se fosse ancora affamato, ma questo potrete valutarlo solo dopo aver osservato ed effettuato le diverse prove. Non combattete quindi contro di lui imponendogli una particolare alimentazione ma nello stesso tempo non demordete e portate avanti la vostra linea step by step.

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Il metodo più semplice ed efficace per svezzare un bambino – Svezzamento parte II

Più del cosa, è importante il come, abbiamo visto nel precedente articolo, che secondo l’autosvezzamento non ci sarebbe un ordine specifico di alimenti, ma per semplificarci la vita vi darò delle istruzioni su come comportarvi nell’approccio con i vari alimenti.

Il metodo più semplice ed efficace per svezzare un bambino è:

solitamente, l’introduzione graduale dei vari alimenti, iniziando con piccole dosi.
Questo serve alla mamma per capire se il bimbo riesce a gestire la deglutizione e tollera il cucchiaino, per saggiare la tolleranza delle nuove consistenze dei cibi e dei gusti che hanno e per verificare che non vi siano allergie o intolleranze.

Proprio per limitare le possibili intolleranze la regola è “un alimento al giorno” cercando di mantenerlo per almeno 3 giorni di fila, così da poter notare l’insorgere di eventuali modifiche di qualsivoglia genere. Generalmente sono lievi intolleranze, quindi non preoccuparti più del dovuto, di solito si possono presentare eritemi, asma, tosse, irritazioni al sederino, diarrea, lacrimazione, vomito.

Con lo svezzamento dopo i 6 mesi e specialmente nel periodo estivo occorre iniziare a somministrare l’acqua.
Deve bere molto perché con le prime pappe anche i reni lavorano molto di più per eliminare le scorie, inoltre agevolerà il transito intestinale. Ecco allora che ingerire molti liquidi, così come succede per gli adulti, è importante anche nell’alimentazione dei piccoli.

Il bimbo si regola da solo per quanto riguarda la quantità da assumere nelle 24 ore, il bambino assume una consistente quantità di liquidi grazie al latte, al brodo vegetale e alla frutta, quindi non bisogna preoccuparsi se si ha la sensazione che non beva abbastanza: se rifiuta l’acqua vuol dire che non ha sete, bisogna però ricordarsi di offrirgli da bere più volte al giorno.

Il latte materno contiene circa l’87% di acqua pertanto un bambino sano allattato al seno a libera domanda generalmente prende liquidi a sufficienza.

Un bambino non allattato al seno deve ricevere liquidi da altre fonti quando prende alimenti complementari e latte artificiale.

Nei climi temperati sono necessari almeno 400-600 ml/die di altri liquidi in aggiunta ai circa 200-700 ml/die di acqua provenienti dal latte e da altri cibi; in climi molto caldi sono necessari 800-1200 ml/die.

Degli alimenti complementari sono generalmente necessari a partire da quest’età, in aggiunta al latte materno.

Gli alimenti complementari possono essere classificati in:

  • Alimenti di transizione (passati, in purea, semisolidi), alimenti cioè appartenenti a specifiche categorie ma adattati per andare incontro alle particolari esigenze nutrizionali e fisiologiche del lattante.
  • Alimenti familiari, basati su una dieta familiare varia ed equilibrata, con qualche piccolo adattamento.

Il passaggio dal latte materno agli alimenti di transizione, fino alla completa integrazione nella dieta familiare con la cessazione dell’allattamento al seno, dev’essere graduale.

Quando il bambino si sarà abituato a mangiare un po’ di tutto, è bene programmare pranzo e cena variando gli alimenti in modo da offrire un “pasto completo” anche somministrato separatamente (meglio dopo l’anno), l’importante è che contenga tutti i nutrienti secondo le indicazioni riportate a seguire, valide sia per gli adulti che per il bambino.

Contenere acqua (i primi mesi è data con il brodo)+ carboidrati,(prima farine poi pasta o pane) + grassi (olio) + proteine(si comincia con liofilizzati per passare ad omogeneizzato a cucinai al vapore) + vitamine e minerali (verdura).

Per ragioni di sicurezza, un bambino deve sempre essere adeguatamente sorvegliato.
L’adattamento al mutare delle abilità motorie del bambino richiede una stretta attenzione, dato che queste cambiano rapidamente nei primi due anni di vita. Il tempo necessario al bambino per mangiare una certa quantità di cibo diminuisce con l’età per gli alimenti solidi e viscosi, ma non per le puree più diluite. Anche l’abilità di maneggiare un cucchiaio o una tazza, o di afferrare un pezzo di cibo con le mani migliora con l’età durante i pasti. Dagli un cucchiaio tutto per lui e quando sarà in grado di portarlo alla bocca riempilo recuperando con il vostro ciò che cade. Imparerà in fretta che può fare da solo.

Come procedere

Pur considerando che vi sono variazioni nei bisogni dei singoli bambini, il latte materno da solo non è sufficiente a soddisfare tutte le esigenze nutrizionali dei bambini dopo i sei mesi. Il fabbisogno di latte è di circa 700 ml dalla nascita a due mesi, dopodiché tra i 3 e i 5 mesi passa a circa 800 ml.

A 6 mesi si prevedono 4-5 pasti, di cui uno rappresentato dalla pappa e 3-4 dal latte artificiale, in quantità variabili da 170 a 230 ml di latte a pasto. Il fabbisogno di latte ritorna ad essere i latte (circa 700 ml) e 200 Kcal di alimenti complementari. Pertanto nel mio caso che la piccolina mangia 4 volte al giorno, di cui una pappa, e le rimanenti 230 di latte, sarebbe meglio non sostituire una poppata con la frutta ma dargliela in aggiunta ad essa, altrimenti non riceverebbe abbastanza latte.

Questo problema non si pone a chi fa 5 pasti che potrà sostituire quello pomeridiano alla frutta. Quando il piccolo comincerà a non bere molto latte il pomeriggio, si potrà sostituire con yogurt, frutta o una dose inferiore di latte a propria scelta.

Tra i 7 e gli 11 mesi si prevedono 4-5 pasti, di cui due rappresentati dalla pappa e 2-3 dal latte artificiale, in quantità variabili da 170 a 230 ml di latte a pasto. Il fabbisogno di latte sarà di circa 500ml e 455 Kcal di alimenti complementari. Il problema dello spuntino per chi fa 4 pasti totali al giorno rimane come nel mese precedente.

Tra i 12 e i 24 mesi, i pasti dovrebbero diventare 5 colazione, pranzo, cena e due merende. Si raccomandano 200-400 ml/die di latte vaccino intero non diluito se altri cibi di derivazione animale sono inclusi nella dieta, 300-500 ml/die se non lo sono. Il latte deve continuare ad essere parte integrante della dieta durante l’alimentazione complementare e si raccomanda di continuare con l’allattamento al seno fino a due anni ed oltre.

Igiene

Usate panni di carta per lavare e asciugare le superfici poiché più igieniche rispetto qa spugne ed asciugamani, acquistate anti batterici come il napisan (quello che si può anche non risciaquare).
Lavate bene la frutta e fino al compimento dei 6 mesi occorre cuocerle al vapore o bollirle. La sterilizzazione fino ai 6 mesi riveste ancora un ruolo importante pertanto sterilizzate tutto ciò che viene a contatto con i cibi.

Cosa comprare

Spugne dedicate, scottex, Napisan, frullatore, grattuggia( meglio di vetro), colino, cucchiaino (Importante è verificare che nessun oggetto in plastica che utilizzate per le pappe contenga il Bisfenolo BPA con il riscaldamento con molta probabilità può contaminare l’alimento), vasetti, vaporiera passaverdure.

Qui puoi leggere l’articolo sullo Svezzamento – parte I

Scarica la guida completa sullo svezzamento

Tutto sullo svezzamento – Parte I

Partiamo da una domanda importante:
Svezzamento o Autosvezzamento?

La mia reazione quando la pediatra mi ha chiesto se avevo una preferenza tra svezzamento e autosvezzamento è stata pensare: “ma stiamo scherzando?”

Ovviamente non sapevo neanche ci fosse un diverso approccio e un’altra scelta da compiere…uff, ma non potevano creare una guida da distribuire?

Parto con il dire che ogni pediatra ha una propria visione di svezzamento e difficilmente se ne parlerete con le amiche, avrete una direzione univoca da seguire, sia come tempistiche che come modalità, io ho parlato con 10 pediatri diversi per scrivere una guida che segua una direzione omogenea.

Secondo l’opinione della mia pediatra occorre muoversi nel mezzo.

Io personalmente, per l’esperienza che ho vissuto fino ad ora con la mia piccolina, posso affermare che seguo moltissimo un consiglio che diede una pediatra a mia zia quando nacque mia cugina, e cioè che la mamma sono io e che sono io che sto con lei tutto il giorno e tutti i giorni, pertanto sono io che la conosco e la capisco e posso seguire ciò che il suo atteggiamento mi indica.

Alcuni pediatri propongono linee guida per l’introduzione graduale degli alimenti, che nell’arco di due o tre mesi dall’inizio dello svezzamento permettono di arrivare ad un’alimentazione completa questa è la base dello svezzamento classico.

Altri pediatri lasciano completamente in mano alla madre o al padre la gestione di questo momento prediligendo la scuola di pensiero dell’autosvezzamento, ovvero una modalità più libera che permette di aggiungere man mano alimenti diversi dal latte, nessuna preparazione specifica per il lattante ma piccole quantità di cibo degli adulti, cucinato in modo leggero e salutare poiché sarà il neonato stesso a orientarsi verso i cibi che gli interessano. Ovviamente sminuzzato o schiacciato.

Non sono molto in linea con questa metodologia, soprattutto perché il neonato non è in grado di capire quali siano i suoi fabbisogni nutrizionali quindi le sue scelte potrebbero non essere le più idonee per la sua crescita salutare.

Per l’autosvezzamento è assolutamente necessario che il bimbo sia in grado di star seduto da solo con la schiena ben dritta e di deglutire non solo liquidi, dimostrare interesse per il cibo solido, dovrebbe anche già essere in grado di scegliere dicendo sì o no e di prendere il cibo da solo. In ogni caso il mio approccio è stato influenzando dal fatto che se ogni pediatra dice di fare una cosa diversa non è proprio necessario seguire una tabella, ma farsi portare un po’ dal buon senso.

Svezzare nel modo corretto è fondamentale per garantirgli una sana crescita ed un corretto sviluppo salvaguardando un apporto proteico e calorico bilanciato, significa assicurarsi che avrà un buon rapporto con il cibo e ridurrà il rischio di intolleranze, allergie e carenze vitaminiche (in particolare di ferro).

Peccato che per quanto sia importante non ti venga detto praticamente niente….io sono maniaca del controllo e questo ormai lo avrete capito ma alcune domande ce le poniamo un po’ tutte?

  • A quanto tempo dalla frutta posso dare il latte?
  • Dopo quanto posso passare alla pastina?
  • E quando aggiungere il pasto serale?

E…. potrei continuare per qualche ora!
io cercherò, come per gli altri articoli del blog, di dare delle linee guida per uno svezzamento che non segue regole precise ma neanche che lasci la mamma brancolare nel buio.

Ovviamente come già detto e ridetto queste sono indicazioni che vi danno sicurezza perché vi danno una risposta immediata se avete dubbi ma solo voi che conoscete i vostri piccolini potete trovare il metodo più corretto per lui o per lei.

L’ Organizzazione Mondiale della Sanità parla di svezzamento dal 6° mese in poi, perché ipotizza che il bambino fino al 6° mese si nutra ancora solo di latte materno. Ma questa è la teoria.

La realtà non sempre, anzi quasi mai è così.

Se il latte materno è sufficiente è fondamentale attendere il 6° mese, diverso è il caso di allattamento misto (pasti di latte materno + pasti di latte artificiale) che permette di accettare che lo svezzamento inizi intorno al 4°/5°mese.

Già da questo punto incontreremo pediatri che consigliano di aspettare, altri che fanno iniziare prima, chi dice di iniziare con solo frutta (almeno 3 settimane dopo dalla somministrazione della frutta e si propone a pranzo) e chi dice che iniziare con alimenti dolci li confonde e potrebbe rendere difficoltoso lo svezzamento stesso, e quindi?

E quindi regola base: introdurre gradualmente i vari alimenti, iniziando con piccole dosi e non più di uno al giorno. Questo è fondamentale, dopodiché scegliete l’approccio del vostro pediatra o quello che ritenete per voi il più opportuno, come detto poc’anzi se ci sono diverse teorie su dolce e salato è perché comunque danno non si fa.

Come per qualsiasi cosa, per capire se è il momento adatto per iniziare occorrerà osservare attentamente il piccolino e cogliere i segnali che ci dà per farci capire che è ponto.

Se il bambino ha più di quattro mesi, mostra con continuità molti di questi comportamenti e il suo peso natale è raddoppiato, potrebbe essere pronto per iniziare lo svezzamento; se, però, ha meno di sei mesi, dovreste parlarne col vostro pediatra e decidere come procedere.

Sintomi, cose da notare che ti faranno capire che puoi iniziare con lo svezzamento:

  • Fa quattro o cinque pasti completi al giorno, poppando bene da entrambi i seni, o bevendo un biberon di 240 ml di latte artificiale e comincia a diventare irritabile e mordersi le mani tra una poppata e l’altra
  • In genere dorme bene durante la notte e nei pisolini diurni, ma si sveglia sempre più presto;
  • Si morde troppo spesso le mani e, mostrando una buona coordinazione occhi-mano, cerca di mettere in bocca qualsiasi cosa;
  • È già incuriosito da ciò che succede in tavola e tenta di allungare la mano verso il cibo;

Sintomi, cose da notare che ti faranno capire che NON puoi iniziare con lo svezzamento:

  • Non cominciare prima della 17° settimana perché solo dopo avrà maturato tutte quelle funzioni (neuromotorie, digestivo-metaboliche, immunitarie, renali) che gli permettono di inghiottire e digerire ogni tipo di cibo usato normalmente dagli adulti in casa.
    Molti esperti attribuiscono l’aumento delle allergie e intolleranze ad un o svezzamento precoce o tardivo se avvenuto oltre la 26° settimana di vita;
  • Non prima che il bimbo abbia uno sviluppo sufficiente neuro-muscolare di collo e la testa;
  • Non prima che abbia perso il “riflesso di estrusione” che fa si che spingano fuori con la lingua tutto quello che non è liquido e che hanno in bocca: è un riflesso di protezione, aiuta il bambino che è troppo piccolo per deglutire solidi a difendersi da quello che accidentalmente finisce in bocca. Per lo svezzamento invece deve essere in grado di spostare il cibo dalla parte anteriore a quella posteriore per poi inghiottirlo;

Scarica la guida completa sullo svezzamento

Omogeneizzati – Tutto quello che c’è da sapere, Pro e Contro

Se sei arrivata al momento di comprare o decidere se utilizzare gli omogenizzati, questo articolo è quello che fa per te. Ti farò vedere i pro e i contro degli omogenizzati e in più ti darò qualche consiglio su quali acquistare eventualmente.

Iniziamo dai contro

I Contro degli omogenizzati

  1. vengono eliminate tutte le parti considerate “indigeste” come per esempio la cellulosa della frutta, che in realtà sono necessarie per un buon funzionamento intestinale.
  2. le qualità nutritive (apporto vitaminico, minerali) rispetto ad un alimento fresco sono ridotte notevolmente si perde “l’energia” nutritiva dell’alimento.
  3. contengono conservanti che alterano i sapori e fanno perdere il contatto al bambino con il reale sapore degli alimenti perdendo la stagionalità degli alimenti.
  4. La pubblicità li presenta come controllatissimi, ma da test effettuati a campione da altroconsumo in due omogeneizzati sono state trovate tracce di antibiotici (nei limiti dei valore ma comunque presenti): Nestlè Mio Omogeneizzato pollo, Mellin Omogeneizzato con carne di pollo.

I Pro degli omogenizzati

  1. Le modalità di cottura garantiscono più proprietà nutritive rispetto ad alimenti che vengono surgelati a casa. Soprattutto le verdure che essendo cotte più velocemente ad alte temperature a differenza della cottura lenta di un’ora.
  2. Comodità, praticità, trasportabilità e varietà. Pronti per l’uso, gli omogeneizzati si conservano bene e non si deteriorano perché i vasetti sono chiusi ermeticamente. Un paio di vasetti e qualche pannolino ci consentono una gita fuori porta con bambini e senza impegni. Possono rappresentare anche un buon sostituto alle pappine durante i viaggi o quando siamo in vacanza privi dei comfort delle nostre cucine o desiderosi di assoluto relax.

Alla luce di queste considerazioni, gli omogeneizzati, così come i liofilizzati, non sono indispensabili; probabilmente per alcuni sono proprio inutili. Ma per altri possono essere una scelta e per altri ancora dei prodotti da usare in caso di emergenza.

Quindi, come sceglierli?

Per scegliere l’omogeneizzato è sempre importante controllare l’etichetta e…

  • preferire prodotti senza sale aggiunto: limitare l’apporto di sale è importante a tutte le età, ma soprattutto nel primo anno di vita, sia perché i sistemi metabolici, a cominciare da quello renale, non sono ancora maturi, sia per impostare una soglia bassa del gusto salato da adulto;
  • preferire prodotti senza zucchero aggiunto: è importante limitarne l’apporto sia per l’effetto diretto sulla salute, ), sia perchè i bambini vengono abituati fin da subito ai sapori molto dolci, potrebbero poi avere delle difficoltà nell’apprezzare il gusto di altri cibi;
  • leggere sempre bene la lista degli ingredienti e confrontare i prodotti: le marche di omogenizzati hanno percentuali diverse di carne che si aggira intorno al 40%; in quelli di pesce la percentuale di questo ingrediente è bassa (18%)
  • leggere se è presente l’olio e la sua origine: non tutti i prodotti hanno l’olio nella loro formulazione, ma se è presente deve essere indicata l’origine. Per esempio l’olio di girasole, una valida alternativa all’olio d’oliva, da preferirsi all’olio di palma o di cocco, entrambi ricchi di grassi saturi.

Detto ciò vi posso dare i dati delle ricerche che ho effettuato:

QUALITATIVAMENTE:

Dal migliore al peggiore (le percentuali di ingredienti possono variare da gusto a gusto)

ECONOMICAMENTE:

Dal meno caro al più caro
Nipiol, Mellin, Hipp Bio, Plasmon, AlceNero Bio

Concludendo vi dirò come mi comporto io:

Sicuramente gli omogeneizzati di frutta sono di rapida preparazione e scartando la buccia, relativamente sicuri, quindi personalmente questi li faccio al momento considerando che un pugno di frutta pulita equivale circa ad un vasetto.

Per quanto riguarda la verdura in caso di brodo fresco di giornata utilizzo il passato del brodo in caso contrario preferisco i vasetti rispetto al prodotto congelato che dopo essere stato bollito perde praticamente tutte le proprietà. Meglio poche del vasetto che nulle del prodotto congelato.

Per la carne e il pesce non so cosa pensare a riguardo.
Si legge spesso che il consiglio è quello di preparare il più possibile in casa gli omogenizzati, ma a meno che non si abbia un macellaio e una pescheria di fiducia, i prodotti acquistati al supermercato chi mi dice che non abbiano antibiotici e conservanti? Così facendo credo peggiorerei la situazione almeno gli omogenizzati essendo destinati ai neonati hanno dei parametri più rigidi si controllo e sicurezza credo. Senza contare la varietà di sapore.

E’ anche vero che è inutile garantire cibi supercontrollati, solo tra 6 mesi e 3 anni e dopo? Dopo i 3 anni si possono mangiare porcherie, perché? Che fare quindi? Sono in cerca di un macellaio di fiducia e per il pesce, abitando in Piemonte, mi affido al signore.

Per quanto riguarda la scelta degli omogeneizzati io scelgo la qualità piuttosto che il pezzo. Acquisto Hipp o Plasmon per la frutta. Pesce Mellin. Carne Verdure e Formaggino Hipp.

Io una volta scelta la marca da utilizzare, ho fatto un confronto tra i punti vendita vicino a casa mia in modo da acquistare al prezzo più conveniente, inoltre sapendo i prezzi di quel particolare prodotto posso facilmente capire se incontro delle offerte altrove se mi convengono realmente oppure no rapportandoli a quello acquistato abitualmente.

Purtroppo nelle varie zone d’Italia i prezzi cambiano pertanto io vi posso dire che i prezzi migliori (escluso offerte li ho trovati al Carrefour), ma vi consiglio di fare un confronto come il mio e una volta che avete scoperto qual è il supermercato con i prezzi migliori, quando vedrete delle offerte in giro potrete sempre rapportarle a quanto spendete solitamente.

Offerte:

Se avete buoni sconto utilizzati quando il supermercato mette il prodotto in offerta così lo pagherete ancora meno! (Es. avevo un buono 0.50€ degli omogenizzati mellin il supermercato li aveva messi in offerta a 0.80 in più il martedì faceva il 10 % di sconto su tutta le spesa, praticamente li ho pagati meno di 0.20€)

  • HippBio Frutta puoi trovarlo qui.
  • Plasmon Frutta puoi trovarli qui.
  • Mellin Pesce puoi trovarli qui.
  • Mellin Carne puoi trovarlo qui.