Svezzamento 6-8 mesi: indicazioni giorno per giorno + ricette – Svezzamento parte IV

Un’alimentazione sana ed attenta a partire dai primi anni di vita ha una fondamentale importanza per la salute psicofisica, non soltanto nell’infanzia e adolescenza ma anche nell’ età adulta.

Per questo una corretta educazione alimentare, Un accurato equilibrio nutrizionale e una dieta variata, coerente con le esigenze del bambino nelle diverse fasce d’età, è fondamentale per garantire al piccolo una crescita adeguata; ma è altrettanto importante che il bambino acquisisca un atteggiamento positivo e favorevole nei confronti del cibo che lo porti a mangiare con gusto un’ampia varietà di alimenti, senza rifiuti ma anche senza eccessi, agendo favorevolmente anche sulla prevenzione di eventuali futuri disturbi dell’alimentazione.

Personalmente ho sempre avuto a cuore il tema dell’alimentazione per mia figlia ma spesso mi sono trovata a dare sempre le stesse cose perché non ero in grado di creare menu sempre nuovi e rispondessero alle esigenze in mutazione di consistenza e macronutrienti di cibi da proporre. Di seguito troverete quindi una serie di esempi di Menù da riprodurre in base alle fasce di età e alle capacità del bambino.

Fondamentale è, come sempre, osservare vostro figlio. Solo lui potrà darvi indicazioni su consistenza, dimensione e gusti che è pronto ad assaggiare. Le età servono come linee guida ma solo il piccolo potrà farvi capire quando passare allo step successivo.

Leitmotive:
Non abbiate eccessiva paura che si strozzi! Ricordate di non riversare le vostre paure sui piccini. Usate la cognizione ma non esagerate con le premure.

Le prime settimane di svezzamento sono una fase delicata, in cui il bambino dovrà abituarsi a nuovi alimenti, nuove consistenze, nuovi sapori.

Si comincerà gradualmente sostituendo dapprima il pranzo per poi passare anche alla cena circa un mese dopo.

Si comincia con l’introduzione della frutta frullata (mela o banana, solitamente), poi con la prima pappa di brodo vegetale e le prime creme (a sei mesi si può benissimo inserire anche il glutine e quindi la pastina).

Se il piccolo è ancora allattato al seno, è fondamentale iniziare da subito ad integrare l’alimentazione con alimenti ricchi di proteine poiché il ferro della mamma va via via diminuendo nel latte, quindi dopo qualche giorno dall’inizio si introdurrà la carne (prima bianca, poi rossa).

Se invece il bambino è alimentato con latte formulato, si può cominciare con diversi passati preparati con verdure miste, in modo da fargli variare un po’ i sapori, posticipando i cibi ricchi di proteine verso gli 8-9 mesi. Nel corso dei mesi si introdurranno pesce, legumi, formaggi, uova. L’alimentazione del bambino fra i 6 e gli 8 mesi si organizza in quattro pasti, sostanzialmente corrispondenti alla prima colazione, al pranzo, alla merenda e alla cena delle età successive.

Indicazioni generali:

  • Evitare lo zucchero, (no a bevande zuccherate e succhi di frutta) che fa sviluppare una maggiore propensione per i cibi dolci e un disinteresse per quelli non dolci, ed essere causa di seri problemi, quali carie e obesità. Inoltre, poiché lo zucchero si converte molto rapidamente in energia, i bambini che ne assumono troppo diventano spesso iperattivi. Lo zucchero aggiunto può anche ridurre l’appetito e limitare il consumo di cibi più nutrienti. Le bevande gassate zuccherate devono essere evitate per gli stessi motivi.
  • Evitate il miele per i primi 12 mesi, che oltre ad essere zucchero, rischia di veicolare il botulino.
  • No a tè e tisane sia perché sono solitamente molto zuccherati, sia per la presenza di componenti che possono interferire con la biodisponibilità di micronutrienti importanti come il ferro e lo zinco
  • Evitare il sale, il suo apporto dovrebbe essere ridotto a tutte le età, ma soprattutto nei primi 2 anni di vita, sia perché i sistemi metabolici, quello renale innanzitutto, non sono ancora maturi, sia perché questo è il periodo nel quale si pongono le basi per le abitudini alimentari di tutta la vita.
  • Utilizzate modalità di cottura semplici e rapide che permettano di mantenere inalterate le proprietà nutritive degli alimenti. Favorite perciò la cottura a pressione, al vapore, lessatura e cottura in forno.
  • I bambini allattati al seno in particolare, si alimentano con latte che non è particolarmente saporito, non serve quindi aggiungere troppo condimento o formaggio nella speranza che il sapore migliori. Il gusto di verdura o frutta così come si presenta è la cosa migliore da proporre al vostro bambino. Imparerà con calma ad assaporare cose diverse e deciderà lui stesso cosa gli piace o meno.
  • Latte vaccino: sconsigliato l’uso fino ai 12 mesi, per il rischio di anemia da carenza di ferro e per l’eccesso di apporto proteico.
  • Le diete vegetariane escludono in varia misura prodotti animali; le diete vegan li escludono del tutto. La preoccupazione maggiore per queste diete riguarda il piccolo ma importante rischio di carenze nutrizionali. Queste includono le carenze di ferro, zinco, riboflavina, vitamina B12, vitamina D e calcio (specialmente per le diete vegan), oltre all’inadeguato apporto calorico. Queste carenze sono più probabili in individui con bisogni aumentati, come i lattanti, i bambini e le donne in gravidanza e durante l’allattamento. Sebbene l’inclusione di prodotti animali non garantisca automaticamente l’adeguatezza di una dieta, è più facile riuscire ad avere una dieta bilanciata con prodotti animali.

Merenda:

Iniziare con pera, mela, banana, prugna o comunque con frutta di stagione. La frutta può essere offerta al bambino anche a fine pasto se lo desidera. Nella scelta della frutta tenete presente che:

  • A 5 mesi è bene cominciare con: mele, pere e prugne
  • A 6 mesi Banana
  • A 8 Pesche e Albicocche
  • Oltre 1-2 anni fragole, ciliegie

Normalmente la frutta si può dare dopo pranzo e cena, e a merenda.

A pranzo e cena andrebbe data solo la frutta, mentre a merenda possiamo dare: la frutta in un frullato con latte, frutta con lo yogurt, solo frutta con latte a parte o una pappa lattea alla frutta.

La cosa migliore è la frutta preparata in casa appena fatta, perché ha più vitamine e perché quasi tutti i tipi di frutta in commercio hanno zucchero aggiunto.
Mela e pera possono utilizzarsi con la buccia ma sempre che siano BIO e lavandole bene .In realtà la maggiore concentrazione delle vitamine sta nella buccia. Altri frutti, come la pesca (per allergia) e la prugna (per sapore acido) è meglio somministrarli senza buccia.

La mela (cruda) e la banana matura sono astringenti, la pera, l’arancia, mandarino e prugna favoriscono la defecazione, a patto che utilizziamo la frutta intera, non solo il succo, perché quella che fa effetto è la polpa.

Vi consiglio, sia che il piccolo abbia problemi di stitichezza che non, di dare la banana sempre insieme ad un frutto ad effetto lassativo come pera o prugna per evitare spiacevoli inconvenienti. Io mi sono spaventata un sacco un giorno. Premetto che la mia bimba non soffre di stitichezza, la prima volta che le ho dato la banana non è andata di corpo per un giorno, considerando che lei va dalle 3 alle 4 volte, era un tempo abnorme, comunque in un bel momento la mattina seguente la vedo diventare rossa con i sudori che le colavano, spingeva così tanto che le mancava il respiro e spaventata poi piangeva…insomma episodio che nell’arco si una mattinata è capitato diverse volte alchè con mia e sua somma gioia abbiamo dovuto fare una peretta, che io odio fare ,soprattutto quando sono sola a casa, comunque dopo aver tolto il tappo tutto risolto ma non è stata una mattina da ricordare.

PRIMA PAPPA

La base di tutte le primissime pappe è il brodo vegetale (successivamente si passerà a passati vegetali) a cui aggiungerete le farine di cereali specifiche per lo svezzamento,verdure, carni liofilizzate (10 gr) o omogeneizzate (40 gr), per passare infine alla carne fresca (35-40 g) cotta al vapore e omogeneizzata) da aumentare gradualmente fino a 50 gr dopo i 10 mesi.

Come tempistiche procedete come segue:

– GIORNO 1

Brodo vegetale : 150-200 gr + crema di riso o mais e tapioca : 2-3 cucchiai , circa 15-20 gr, in base alla consistenza gradita. L’introduzione degli alimenti contenenti glutine (frumento,orzo, segale, avena, farro, kamut) va fatta con attenzione. É bene evitare sia quella precoce (< 4 mesi) sia quella tardiva (>= 7 mesi), per ridurre il rischio di celiachia nei bambini predisposti. É bene inoltre, per la stessa ragione, introdurli quando il bambino è ancora allattato al seno. Gradualmente aggiungete i vari tipi di farina e aumentate le dosi in base alla fame del bimbo.

– GIORNO 2

Aggiungere a quanto già somministrato al giorno 1 un cucchiaino di olio d’oliva per neonati.
NB = l’olio andrebbe sempre aggiunto alla fine, a crudo, in modo da non soffriggere durante la cottura e non aumentare così i grassi.

– GIORNO 3

Aggiungere a quanto già somministrato al giorno 2 1 cucchiaino di parmigiano 24/36 mesi (possibilmente senza ogm).

– GIORNO 4

Aggiungere a quanto già somministrato al giorno 3 il liofilizzato. Si inizia con metà per passare dopo 10 giorni a uno intero. Il liofilizzato è la preparazione più digeribile e quindi più adatta allo svezzamento; l’agnello è la carne meno allergizzante ma anche quella meno amata, quindi bene usarla per prima ; poi inserire le carni bianche ( pollo, coniglio, tacchino e vitello), quindi quelle rosse (Manzo, Cavallo, Prosciutto) . Una volta provati tutti i vari gusti di liofilizzato potrete passare agli omogeneizzati. (Io li ho dati dopo circa 1 settimana perché i liofilizzati non le piacevano e non li mangiava). Intorno ai 6-7 mesi la carne può essere preparata in casa facendone cuocere al vapore 50 gr, poi omogeneizzate.

– GIORNO 5

Aggiungere a quanto già somministrato al giorno 4, un paio di cucchiaini di Verdure. Ogni settimana si potrà aumentare la dose di verdure fino ad arrivare a sostituire gradualmente il brodo con il passato. Introdurre una verdura nuova iniziando con carota, patata, zucchina, e proseguendo con le verdure di stagione. A me è stato consigliato iniziare dando una verdura per volta così da farle capire a lei i differenti gusti e a voi se c’è qualcosa che non piace.

Nella scelta delle verdure tenete presente che:

  • cavoli, cavolfiori, verze, cipolle, asparagi, hanno aromi molto forti e non sempre sono graditi
  • il pomodoro può essere potenzialmente allergizzante e sarebbe meglio introdurlo dopo il 9° mese di vita
  • gli spinaci, le bietole per l’alto contenuto di nitrati, dopo l’8° mese
  • piselli, ceci, lenticchie dopo l’8° mese

Dopo un mese circa si sostituirà anche il pasto serale.

La pappa serale va preparata esattamente come descritto per la pappa del pranzo.

Conviene però effettuare le seguenti variazioni:

  • variare il CEREALE utilizzato la sera rispetto a quello usato a pranzo
  • variare il FORMAGGINO IPOLIPIDICO (ad esempio Plasmon, Hipp o altri) AL POSTO DELLA CARNE nella pappa della sera, 3-4 volte a settimana (o anche di più se gradito al bambino!). È opportuno iniziare con un terzo o mezzo vasetto e aumentare poi progressivamente. Dai 7 mesi in poi si può anche usare il FORMAGGINO NORMALE. Dai 8 mesi, i formaggi freschi possono essere anche introdotti robiola, stracchino, squacquerone, mozzarella, crescenza, ricotta. I formaggi freschi possono essere mescolati nella pappa serale nella quantità circa di 30gr per pasto.
  • variare con PROSCIUTTO COTTO 30-40 gr nella pappa della sera AL POSTO DELLA CARNE 2 o 3 volte a settimana.
  • variare con PESCE 30-40 gr nella pappa della sera AL POSTO DELLA CARNE 2 o 3 volte a settimana, a partire dai 7 mesi in poi. Iniziare con omogeneizzato di merluzzo o nasello, poi variare con orata, trota, sogliola, spigola, rombo, luccio, dentice; se si opta per il pesce fresco lessato o cotto a vapore aggiungerne una quantità triturata di 40-50 gr dopo averlo lessato o cotto a vapore.

RICETTE: (PIATTI UNICI)

Tenete presente che…

Dai 6 mesi: liofilizzati / omogeneizzati di carne; formaggi freschi (ricotta, crescenza, stracchino); cereali: crema di cereali, orzo, multicereali ; verdure: zucca, finocchio, lattuga, sedano, cavolfiore, broccolo; yogurt e gelati (fior di latte e frutta)

Dai 7 mesi: omogeneizzato di carne; farine e/o pastina 000; pomodoro; pesce liofilizzato o omogeneizzato (sogliola, trota, nasello, salmone, orata); yogurt

Dagli 8 mesi: prosciutto cotto (senza polifosfati); carne e pesce freschi, cotti al vapore e frullati; pesce fresco, cotto al vapore e frullato; verdure : gli spinaci, le bietole, peperoni, cavolini, verza …il pomodoro no;, frutta: Pesche e Albicocche.

Brodo Vegetale / Passato di Verdure

INGREDIENTI per 4 porzioni: 1 patata grossa (ca 150 g) 2 carote (ca 170 g) 1 zucchina (ca 150 g) 1 pezzo di gambo di sedano (ca 20 g) 1000 ml di acqua

PREPARAZIONE: Lavate tutte le verdure, privatele della pelle. Immergete le verdure in un litro di acqua, tagliate a pezzetti o lasciate intere. Potete utilizzare l’acqua del rubinetto, se non risulta troppo pesante, oppure preferire un’acqua confezionata più leggera. Non aggiungete sale al brodo vegetale e lasciate bollire per circa un’ora, finché la quantità di acqua non si sarà dimezzata.
A fine cottura filtrare il brodo e utilizzare subito una porzione come base per la prima pappa o passare le verdure.

CONSERVAZIONE: Il brodo vegetale si può conservare in frigorifero negli appositi contenitori ben chiusi per massimo 24 ore. L’ideale sarebbe di riuscire a prepararlo tutti i giorni, ma per molte mamme è impossibile riuscire a cuocerlo ogni giorno.. All’inizio il brodo si darà solo a pranzo, mentre dopo circa un mese dall’inizio dello svezzamento si potrà cominciare a dare la pappa anche a cena. Quindi inizialmente nell’arco di 24 ore vi basteranno 2 porzioni di brodo. Il brodo si può congelare nel freezer. Prima, lasciatelo raffreddare insieme alle verdure. Quando saranno freddi potrete dividerlo in porzioni, utilizzando appositi contenitori. La porzione di brodo per una pappa è inizialmente di circa 130 /150 gr. Le verdure è sempre meglio congelarne a parte, anche queste in porzioni (potete utilizzare uno stampo per i cubetti di ghiaccio e poi ogni volta potete scongelare 3 o 4 cubetti per la pappa). Il brodo vegetale si conserva in freezer per circa 3 mesi. Quando dovete utilizzarlo, lasciatelo scongelare a temperatura ambiente o a bagnomaria.

Crema di Mais e Tapioca alla Ricotta

INGREDIENTI: 2 cucchiai di crema di mais e tapioca, 20 gr di ricotta, 1/2 litro d’acqua, una patata, una carota, una zucchina, olio extravergine di oliva.

PREPARAZIONE: lavare le verdure, pelarle e tagliarle a pezzettini. Far bollire l’acqua, unire le verdure e cuocere per 30 minuti. Filtrare il brodo e passare le verdure al passaverdure. Far bollire una tazza di brodo (200ml), aggiungere la crema di mais e tapioca e cuocere per 5-6 minuti. Versare in un piatto la crema, unire tre cucchiai di verdura, la ricotta e l’olio e mescolare.

Crema di Riso con Zucca

INGREDIENTI: 1 fetta di zucca, 300gr di acqua, 2 cucchiai di crema di riso, 1 cucchiaino di olio di oliva, 1 cucchiaino di formaggio parmigiano.

PREPARAZIONE: Tagliare la zucca a pezzettini e farla bollire nell’acqua per circa 60 minuti e tenere da parte circa 200 gr. di brodo. Passare la zucca al passaverdure. Aggiungere al brodo caldo 2 cucchiai di crema di riso, stemperarla e aggiungere la zucca. Condire con l’olio e il parmigiano.

Vellutata di Carota e Pollo

INGREDIENTI : 5-6 pezzetti di carota (ca 100 g) 20 g di crema di riso, 40/80 g di omogeneizzato o 5/10 g di 40g carne al vapore omogeneizzata, 350 ml di acqua 1 cucchiaino di olio extravergine di oliva 1 cucchiaino di parmigiano.

PREPARAZIONE: Tagliare la carota a pezzettini e farla bollire nell’acqua per circa 30 minuti e tenere da parte circa 200 gr. di brodo. Passare la carota al passaverdure. Aggiungere al brodo caldo 2 cucchiai di crema di riso, stemperarla e aggiungere la carota, l’omogeneizzato di pollo. Condire con l’olio e il parmigiano.

Vellutata di Zucchina e Manzo

INGREDIENTI: 1 zucchina (ca 100 g) 20 g di crema di riso, 40/80 g di omogeneizzato o 5/10 g di 40g carne al vapore omogeneizzata, 350 ml di acqua 1 cucchiaino di olio extravergine di oliva 1 cucchiaino di parmigiano.

PREPARAZIONE: Tagliare la zucchina a pezzettini e farla bollire nell’acqua per circa 30 minuti e tenere da parte circa 200 gr. di brodo. Passare la zucchina al passaverdure. Aggiungere al brodo caldo 2 cucchiai di crema di riso, stemperarla e aggiungere la zucchina, l’omogeneizzato di pollo. Condire con l’olio e il parmigiano.

Sformatino di Zucca e Robiola

INGREDIENTI : 1 fetta di zucca, 300gr di acqua, 50 gr robiola, 1 cucchiaino di olio di oliva, 1 cucchiaino di formaggio parmigiano.

PREPARAZIONE: Far bollire e frullare un pezzo di zucca, poi amalgamarne 4 cucchiai con 2 cucchaini di robiola, un cucchiaino di parmigiano e uno di olio. Servire tiepido.

Crema di Prosciutto

INGREDIENTI: 120 gr patate sbucciate 20 gr prosciutto magro 2 foglie lattuga 20 gr semolino di grano istantaneo 250 gr acqua 1 cucchiaino olio extravergine

PREPARAZIONE: Far bollire l’insalata e le patate. Una volta cotte frullare insieme al prosciutto e il semolino. Condire con l’olio e il parmigiano.

Pappa di Sogliola / Platessa

INGREDIENTI : 100 gr carote, 50 gr patate sbucciate, 50 gr filetti di sogliola, 20 gr semolino di grano istantaneo o 20 gr pastina, 400 gr acqua, 1 cucchiaino olio extra vergine

PREPARAZIONE: Far bollire l’insalata, le patate, e il pesce al vapore per 30 minuti circa. Una volta cotte frullare e aggiungere il semolino / la pasta cotta a parte. Condire con l’olio e il parmigiano.

Pappa con Finocchi e Nasello

INGREDIENTI : 100 g di finocchi 1 patata pelata 40 g di nasello 20 g di pastina 250 g di acqua 2 cucchiaini di olio d’ oliva 1 cucchiaio di parmigiano

PREPARAZIONE: Far bollire cuocere i finocchi, la patata e il pesce al vapore per 20 minuti circa. Una volta cotte frullare e aggiungere la pasta. Terminare la cottura della pasta e condire con l’olio a crudo e il parmigiano.

Gemmine in salsa verde

INGREDIENTI: 1/2 zucchina (ca 70 g) 2-3 foglie di bietola (circa 25 g) 2-3 foglie di spinaci (ca 25 g) 50 gr di vitello 350 ml di acqua 30 gr di pastina a forma di gemmine per bambini o altri formati 1 cucchiaino di olio extravergine di oliva 1 cucchiaino di parmigiano

PREPARAZIONE: Lavate e tagliate tutte le verdure. Cuocetele insieme alla carne a vapore. Quando saranno morbide frullatele direttamente nel recipiente con un mixer ad immersione. Riportate a bollore e cuocete la pastina. Terminate con un filo d’olio extravergine di oliva a crudo e una spolverata di parmigiano reggiano

Purea di carote e formaggio

INGREDIENTI: ½ patata (circa 40 g) 1 carota piccola (circa 60 g) 20 gr di crema di riso 30 gr di formaggio fresco 350 ml di acqua 1 cucchiaino di olio extravergine di oliva

PREPARAZIONE: Lavate e tagliate tutte le verdure. Cuocetele a vapore. Quando saranno morbide frullatele direttamente nel recipiente con un mixer ad immersione. Aggiungere il formaggio, la crema di riso, terminate con un filo d’olio extravergine di oliva a crudo .

Risotto con crema di zucca

INGREDIENTI: 1/4 di una zucca piccola (ca 100 g) 30 g di riso per bambini 300 ml di acqua 1 cucchiaino di olio extravergine di oliva 1 cucchiaino di parmigiano.

PREPARAZIONE: Pulite la zucca e tagliatela a pezzi. Cuocetele a vapore. Quando sarà morbida frullatela direttamente nel recipiente con un mixer ad immersione, tenendola piuttosto liquida. Aggiungere il reso e fate cuocere per il tempo indicato. Terminate con un filo d’olio extravergine di oliva a crudo e una spolverata di parmigiano reggiano.

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Tabella di marcia sui vaccini: quando farli e altre curiosità

I vaccini, che argomento spinoso!

Soprattutto da quest’anno che sono passati obbligatori.
Premetto che il mio ruolo non è assolutamente quello di dire se è giusto o sbagliato farli, ma vi posso dire ciò che ho fatto io e il perché, forse potrà aiutarvi nelle vostre scelte.

Io sono la prima che reperisce molte informazioni su internet, ma quando lo faccio, cerco quanto più possibile di non farmi condizionare dalle mie idee anzi cerco di farmi un opinione in modo razionale.

Un convinto sostenitore del fatto che i vaccini non facciano bene, in automatico leggerà notizie su notizie e le suddividerà credendo ovviamente che chi dice il contrario è un truffatore e che chi sostiene le stesse sue tesi è un genio, quindi scriverà anche la sua opinione da profano che però vuole illuminare gli altri su ciò che ha letto e così inevitabilmente si moltiplicheranno le opinioni di chi in fondo non ne sa nulla perché non ha fatto studi specifici e si basa su informazioni riportate chissà da chi, ma allora mi chiedo: è sempre bene fidarsi di Facebook o altri social per reperire notizie?

Io penso che internet sia un valido strumento ma deve essere sempre supportato da tesi comprovate di veri specialisti del settore.

Siamo arrivati al punto in cui i medici sono tutti opportunisti senza scrupoli che per guadagnare due soldi in più ucciderebbero un sacco di bambini innocenti, somministrando medicine inutili a infanti solo per un tornaconto economico? Ma dai! Siamo seri?

La paura è intrinseca in ognuno di noi, io sono molto credente e la sera prima del vaccino prego sempre che non capiti nulla. Purtroppo è questo che guida la vita di tutti quanti noi: la paura.

I medici stessi, razionali per antonomasia, dichiarano che seppur piccoli i rischi ci sono, i vantaggi sono sempre e comunque maggiori.

È questione di numeri e calcolo delle probabilità, i numeri non sbaglino mai.

Come tutti i farmaci anche i vaccini possono causare effetti indesiderati, ma questi, nella maggior parte dei casi sono lievi e transitori. Di solito consistono infatti in febbre e gonfiore nel punto di inoculazione.

Questi effetti possono essere facilmente trattati e prevenuti con farmaci antinfiammatori ed antifebbrili. Eventi avversi più seri si manifestano solo molto raramente: un caso ogni migliaia o milioni di dosi somministrate.

È possibile che ci siano effetti collaterali gravissimi ma nei bugiardini di quasi tutte le medicine in commercio ci sono degli effetti collaterali gravi, e finché uno non prende il farmaco non può sapere se toccherà a lui o no, e allora cosa facciamo noi adulti?

Non mi risulta che se stiamo male non prendiamo medicine per paura dei possibili effetti collaterali.

Ho visto mamme non fare i vaccini e poi somministrare nuovi farmaci seppur blandi, al neonato, senza preoccuparsi minimamente se potessero esserci degli eccipienti che avrebbero potuto creare qualche reazione allergica.

Io sinceramente non vedo proprio dove sta la differenza.

I vaccini sono creati dalle stesse case farmaceutiche delle medicine, c’è un complotto internazionale che vuole ucciderci i figli e far sopravvivere gli adulti, tipo piaga d’Egitto?
Non credo.

Tutti noi amiamo i nostri figli e non vorremmo che gli capitasse mai nulla.

Sapete qual è stato il motivo principale che mi ha fatto scegliere di fare il vaccino?

Non l’obbligatorietà e non le possibili sanzioni. È stato pensare alle centinaia di bambini, i cui genitori una scelta non ce l’hanno, perché i loro bambini sono gravemente malati e non sono in grado di sostenere loro stessi un vaccino che per loro sarebbe prezioso e pagherebbero per riceverlo.

Invece loro sono costretti a pregare che il bambino accanto a loro sia stato vaccinato così non c’è rischio di contagio per una malattia che a causa del loro precario sistema immunitario sarebbe letale.

Non sono generosa o altruista ma aldilà dell’affetto per il proprio bambino, ogni bambino è importante e se il destino sceglierà che mia figlia sarà a pagarne il prezzo me ne farò una ragione ma non posso sentirmi responsabile per un eventuale decesso perché mia figlia ha attaccato qualche malattia. Io se avessi una bimba malata vorrei che gli altri non fossero egoisti e la pensassero così, allora qualsiasi discussione no vax svanirebbe nel nulla.

Ci si focalizza sull’obbligatorietà ma in realtà, almeno per quanto mi riguarda, non è stata quella a spingermi verso la scelta di vaccinarla. Se uno crede ai vaccini, lo fa a prescindere dall’imposizione.

Il decreto vaccini ha reso obbligatorie per i minori di 16 anni dieci delle vaccinazioni e ne ha fortemente raccomandate quattro ad offerta attiva e gratuita. Ma nel PNPV 2017-2019 sono altresì indicate in offerta attiva e gratuita anche le vaccinazioni antipapilloma virus (HPV) negli undicenni e anti-meningococcica tetravalente ACWY nell’adolescenza, che ovviamente mantengono il loro importante ruolo all’interno di una cornice di offerta vaccinale che mira alla protezione della popolazione fino all’età avanzata, sia attraverso i richiami periodici sia mediante vaccinazioni raccomandate specificatamente per l’anziano.

Di seguito il calendario delle vaccinazioni mese per mese:

– 3 MESE

Obbligatori

– Vaccino esavalente 1ª dose (difterite, il tetano, la pertosse, la polio, l’epatite B e le infezioni da Haemophilus influenzae tipo b)

Facoltativi

– Vaccino pneumococcico coniugato (PCV): 1ª dose
– Vaccino contro il meningococco B (MenB): 1ª dose (a distanza di 15 giorni dalla somministrazione dell’esavalente e del vaccino pneumococcico coniugato)
– Vaccino contro il rotavirus (Rotavirus): 1ª dose

– 4 MESE

Facoltativi

– Vaccino contro il meningococco B (MenB): 2ª dose (a distanza di 1 mese dalla 1ª )
– Vaccino contro il rotavirus (Rotavirus): 2ª dose

– 5 MESE

Obbligatori

– Vaccino esavalente 2ª dose (difterite, il tetano, la pertosse , la polio, l’epatite B e le infezioni da Haemophilus influenzae tipo b)

Facoltativi

– Vaccino pneumococcico coniugato (PCV): 2ª dose

– 6 MESE

Facoltativi

– Vaccino contro il meningococco B (MenB): 3ª dose (a distanza di 1 mese dalla 2ª )

– 11 MESE

Obbligatori

– Vaccino esavalente 3ª dose (difterite, il tetano, la pertosse , la polio, l’epatite B e le infezioni da Haemophilus influenzae tipo b)

Facoltativi

– Vaccino pneumococcico coniugato (PCV): 3ª dose

– 13 | 15 MESE

Obbligatori

– Vaccino tetravalente MPRV (morbillo, la parotite, la rosolia, e la varicella) o trivalente MPR + V: 1ª dose

Facoltativi

– Vaccino contro il meningococco C coniugato (MenC)
– Vaccino contro il meningococco B (MenB): 4ª dose

– 13 | 15 MESE

Obbligatori

– Vaccino tetravalente MPRV (morbillo, la parotite, la rosolia, e la varicella) o trivalente MPR + V: 2ª dose

Facoltativi

– Vaccino esavalente 4ª dose (difterite, il tetano, la pertosse , la polio) eliminati epatite B e influenza

 

Dopo la vaccinazione il bambino può condurre una vita “normale”: mangiare, bere, fare il bagnetto, uscire.

Alcune domande che mi sono sorte e a cui documentandomi e con l’esperienza ho dato una risposta.

1. Ci sono controindicazioni nella somministrazione del vaccino?

La vaccinazione può essere controindicata temporaneamente o in maniera definitiva.

Si hanno controindicazioni temporanee quando si verificano delle situazioni transitorie che non permettono la vaccinazione solo per il periodo in cui sono presenti. Si deve quindi rimandare la vaccinazione quando:

  • il bambino ha malattie acute con febbre di grado elevato;
  • se il bambino sta prendendo farmaci che agiscono sul sistema immunitario come cortisonici ad alte dosi.

Si hanno controindicazioni definitive, è bene quindi non fare il vaccino, quando il bambino:

  • ha manifestato gravi reazioni a precedenti vaccinazioni;
  • è affetto da malattie neurologiche in evoluzione;
  • è allergico ad alcuni antibiotici quali streptomicina e neomicina (se l’antibiotico ne contiene)

Se il bambino è affetto da malattie quali leucemie, tumori, AIDS la situazione va valutata caso per caso.

Vi sono poi situazioni che non rappresentano vere e proprie controindicazioni ma richiedono alcune precauzioni.

Dovete segnalare quindi al pediatra se…

  • il bambino ha avuto febbre molto alta ad una precedente dose dello stesso vaccino;
  • se ha pianto molto ed era inconsolabile;
  • se il bambino ha avuto convulsioni febbrili;
  • se di recente gli sono state somministrate immunoglobuline;

2. Il bambino è contagioso?

Tanto per cominciare, bisogna distinguere tra ”vaccini inattivati e vaccini vivi attenuati”.

I primi non contengono agenti patogeni vivi, ma virus inattivati e sono costituiti solo da minime componenti di virus o batteri e non dai microrganismi nella loro interezza. I secondi, invece, proprio come dice il termine, sono costituiti da microrganismi ancora vivi, ma indeboliti.

Un vaccino inattivato – come l’esavalente – è per definizione incapace di trasmettere la malattia, perché di fatto non contiene l’agente responsabile.

In linea puramente teorica, il discorso potrebbe essere leggermente diverso per i vaccini che contengono virus vivi attenuati. Perché, appunto, in questo caso i microrganismi presenti sono vivi. Non dobbiamo però dimenticare che sono attenuati, cioè trattati in modo tale da non risultare infettivi, considerato che il loro obiettivo non è far ammalare chi li riceve, ma solo mettere in guardia il suo sistema immunitario, quindi anche il vaccino MPR è sicuro.
Il caso del vaccino contro la varicella è leggermente diverso. Chi riceve il vaccino può a sviluppare una forma molto lieve di malattia, con febbre e qualche vescicola. In questo caso il bimbo in questione è contagioso fino a che le vescicole saranno guarite. Ciò però accade molto raramente.

3. Il mio bambino è irrequieto. Che cosa devo fare?

Dopo la vaccinazione i bambini possono essere particolarmente irrequieti o piangere in modo inconsolabile, poiché possono sentire dolore nella sede di iniezione e/o avere la febbre. Si può somministrare un farmaco, il “paracetamolo” che aiuta a ridurre il dolore e la febbre. Se lo stato di irrequietezza persiste, nonostante il farmaco, per più di 24 ore consultate il pediatra di base.

4. La sede di iniezione è calda ed arrossata. Cosa devo fare?

Applicare un panno intriso di acqua fredda (ghiacciata), ben strizzato sulla zona dolente ed infiammata. Se ritenete che il bambino abbia molto dolore, poiché reagisce alla minima pressione, potete somministrare il paracetamolo secondo il peso del bambino. La zona di inoculazione non va mai massaggiata ma potrebbe essere utile spalmare Arnica gel.

Boiron Arnigel è un rimedio omeopatico in gel consigliato per attenuare i dolori di natura, viene utilizzato per calmare i gonfiori e i versamenti ematici, alle punture d’insetti. Buoni sono gli impieghi per il trattamento di disturbi osteo-articolari, leggere bruciature. Questa pianta difatti, oltre a ridurre il gonfiore, si presta come analgesico naturale. https://www.amazon.it/Arnica-35-6908-Boiron-Gel/dp/B00L7QNLAC/ref=sr_1_2?s=hpc&ie=UTF8&qid=1536323140&sr=8-2&keywords=arnica+gel+neonati
Se dopo 24 ore il rossore tende ancora ad aumentare chiamate il pediatra di fiducia o il vostro servizio vaccinale.

5. Penso che il bambino abbia la febbre. Che cosa devo fare?

Prima di tutto verificate se è vero, misurando la temperatura del bambino.

Se il bambino ha la febbre:

  • dategli da bere acqua in abbondanza;
  • vestitelo in modo leggero senza coprirlo eccessivamente
  • somministrate il paracetamolo

La febbre può comparire entro due giorni dall’effettuazione della maggior parte dei vaccini. Solo per i vaccini contro il morbillo-parotite-rosolia e varicella, la febbre ed eventualmente l’esantema (puntini rossi diffusi sul corpo) possono comparire dopo 7/26 giorni.

Se il bambino continua ad avere la febbre per oltre 24 ore, se la febbre aumenta o il bambino presenta sintomi insoliti, consultare il pediatra o il pronto soccorso.

Perché dire spesso NO. La mia esperienza

Inizio con dirvi perché la mia scelta di dire spesso no!

Quando ero piccola, la mia famiglia non era povera ma neanche benestante.
I miei parenti in vita erano a circa 1000 Km di distanza e mia mamma è stata un po’ costretta a restare a casa per badare a me.

E’ vero moltissime famiglie avevano entrambi i genitori che lavoravano e sa la cavavano con le tate e con gli asili, ma mia mamma allora, ha scelto di vivere con il poco dello stipendio di mio papà ma dedicandosi a me completamente.

Scelta, che io reputo condivisibile al punto tale, da replicarla oggi con la mia bambina.

Detto ciò capirete che molti erano i no che mi venivano detti, perché effettivamente il nostro stile di vita non ci permetteva il surplus che molti bambini richiedevano, io compresa.

Bene io posso affermare oggi, di essere una persona umile, una di quelle che gioisce ancora delle piccole cose, e di questo devo ringraziare i miei. Io penso di essere diventata così proprio grazie a questo modello educativo che non prevede grandi cose, ma tanto amore.

I miei genitori non mi hanno mai fatto pesare il fatto di non possedere determinate cose, ma mi davano sempre un alternativa estremamente valida.

Non potevo comprare il gioco che volevo? I miei mi portavano a visitare parchi e fattorie, mi facevano addobbare casa come se fosse un luna park, mia mamma mi cuciva i vestiti di carnevale; ne ricordo uno che faceva invidia a quelli che si acquistavano al supermercato.

Tutto ciò per dirvi che non potevano sicuramente eliminare dagli scaffali e dalla mia vista le cose che desideravo ma nello stesso tempo sapevano spiegarmi che non potevamo permetterceli e mi davano spesso un’alternativa migliore.

L’educazione a un certo comportamento comincia dal giorno zero e presuppone il rispetto per il bambino e per la sua intelligenza, per fare tutto ciò ci vuole fiducia, complicità e amore reciproco.

Come iniziare allora?

Il comportamento da tenere a casa è l’allenamento di quello che il bambino farà fuori e in altre circostanze.

I primi no a mia figlia glieli ho detti quando ha iniziato a gettare le cose che prendeva in mano giù dal seggiolone, ma il vero scoglio l’ho affrontato quando ha iniziato a camminare.

Naturalmente il NO deve essere pronunciato con fermezza ed accompagnato da un comportamento conseguente adeguato. Se lei avesse buttato il giochino per terra e io gli avessi detto no, raccogliendolo e restituendoglielo, ovviamente io non sarei stata credibile e lei lo avrebbe preso come gioco, ripetendo l’atto proibito.

Quindi se capita questo sappiate che non è perché lei vuole provocarvi ma solo perché non siete stati abbastanza efficaci nel vostro modo di comunicare cosa volevate. Per il piccolo il No è solo una parola, starà a voi farle capire la spiegazione logica della stessa.

Quando comincerà a muovere i primi passi, vi consiglio di non rimuovere troppi oggetti perché gli togliereste la possibilità di capire che cos’è giusto e cosa sbagliato, se rimuoverete le cose alla sua portata non imparerà a rispettare le cose altrui e vi troverete in difficoltà a casa degli altri.

Sarà sufficiente mostrargli e fargli osservare gli oggetti che non si devono toccare e spiegargli che non sono giocattoli ma cose della mamma.

Inizialmente ovviamente la mia piccola puntava sempre gli oggetti e quando stava per afferrarli mi limitavo a dire non si tocca, è di mamma, non un giocattolo. Solo se insisteva allora aggiungevo un secco No.

Nel giro di pochi giorni, gli oggetti venivano visti ma notati a malapena.

Bastano pochi giorni per insegnare a un bambino a non toccare certe cose, ma probabilmente dovrete ripetere l’operazione in diverse aree della casa e con oggetti differenti.

Ecco magari spostate i cristalli gli oggetti preziosi o quelli che cadendo potrebbero rompersi e fare male al piccolo.

Questo metodo neanche a dirlo l’ho trovato nel libro di Trancy Hogg puericultrice inglese, “Il linguaggio segreto dei neonati”.

Personalmente adoro tutti i suoi libri. Li potrete trovare tutti al seguente link: https://amzn.to/2QOtY9J

Avevo già parlato di lei quando si parlava di metodo per fare la nanna, ma nei suoi libri potrete trovare vari sistemi pratici, come capire i bisogni del piccolo, come capire la sua personalità, come creare una routine con flessibilità e possibilità di adattamento al temperamento del bambino, e nel limite del possibile alle esigenze della famiglia.

Ne Il linguaggio segreto dei neonati, troverete nello specifico tutto i metodi per i primi giorni insieme, quando si è in cerca di risposte perché non si capisce il piccolo e non si è mai affrontato questa esperienza.

Ne Il tuo bambino: tutte le risposte. Dalla nascita ai tre anni troverete come gestire i tanti problemi (sonno, inappetenza, paura del distacco…).

Gli schemi descrittivi si riferiscono a fasce di età: fino a 3 mesi, tra i 6 mesi e i 12 mesi, e oltre i 12 mesi.

Non ho ancora letto Il linguaggio segreto dei bambini. 1-3 anni ma perché ancora la mia piccola non ha compiuto l’anno, sarà sicuramente il mio primo acquisto essendo i suoi libri sinonimo di garanzia.

Omogeneizzati – Tutto quello che c’è da sapere, Pro e Contro

Se sei arrivata al momento di comprare o decidere se utilizzare gli omogenizzati, questo articolo è quello che fa per te. Ti farò vedere i pro e i contro degli omogenizzati e in più ti darò qualche consiglio su quali acquistare eventualmente.

Iniziamo dai contro

I Contro degli omogenizzati

  1. vengono eliminate tutte le parti considerate “indigeste” come per esempio la cellulosa della frutta, che in realtà sono necessarie per un buon funzionamento intestinale.
  2. le qualità nutritive (apporto vitaminico, minerali) rispetto ad un alimento fresco sono ridotte notevolmente si perde “l’energia” nutritiva dell’alimento.
  3. contengono conservanti che alterano i sapori e fanno perdere il contatto al bambino con il reale sapore degli alimenti perdendo la stagionalità degli alimenti.
  4. La pubblicità li presenta come controllatissimi, ma da test effettuati a campione da altroconsumo in due omogeneizzati sono state trovate tracce di antibiotici (nei limiti dei valore ma comunque presenti): Nestlè Mio Omogeneizzato pollo, Mellin Omogeneizzato con carne di pollo.

I Pro degli omogenizzati

  1. Le modalità di cottura garantiscono più proprietà nutritive rispetto ad alimenti che vengono surgelati a casa. Soprattutto le verdure che essendo cotte più velocemente ad alte temperature a differenza della cottura lenta di un’ora.
  2. Comodità, praticità, trasportabilità e varietà. Pronti per l’uso, gli omogeneizzati si conservano bene e non si deteriorano perché i vasetti sono chiusi ermeticamente. Un paio di vasetti e qualche pannolino ci consentono una gita fuori porta con bambini e senza impegni. Possono rappresentare anche un buon sostituto alle pappine durante i viaggi o quando siamo in vacanza privi dei comfort delle nostre cucine o desiderosi di assoluto relax.

Alla luce di queste considerazioni, gli omogeneizzati, così come i liofilizzati, non sono indispensabili; probabilmente per alcuni sono proprio inutili. Ma per altri possono essere una scelta e per altri ancora dei prodotti da usare in caso di emergenza.

Quindi, come sceglierli?

Per scegliere l’omogeneizzato è sempre importante controllare l’etichetta e…

  • preferire prodotti senza sale aggiunto: limitare l’apporto di sale è importante a tutte le età, ma soprattutto nel primo anno di vita, sia perché i sistemi metabolici, a cominciare da quello renale, non sono ancora maturi, sia per impostare una soglia bassa del gusto salato da adulto;
  • preferire prodotti senza zucchero aggiunto: è importante limitarne l’apporto sia per l’effetto diretto sulla salute, ), sia perchè i bambini vengono abituati fin da subito ai sapori molto dolci, potrebbero poi avere delle difficoltà nell’apprezzare il gusto di altri cibi;
  • leggere sempre bene la lista degli ingredienti e confrontare i prodotti: le marche di omogenizzati hanno percentuali diverse di carne che si aggira intorno al 40%; in quelli di pesce la percentuale di questo ingrediente è bassa (18%)
  • leggere se è presente l’olio e la sua origine: non tutti i prodotti hanno l’olio nella loro formulazione, ma se è presente deve essere indicata l’origine. Per esempio l’olio di girasole, una valida alternativa all’olio d’oliva, da preferirsi all’olio di palma o di cocco, entrambi ricchi di grassi saturi.

Detto ciò vi posso dare i dati delle ricerche che ho effettuato:

QUALITATIVAMENTE:

Dal migliore al peggiore (le percentuali di ingredienti possono variare da gusto a gusto)

ECONOMICAMENTE:

Dal meno caro al più caro
Nipiol, Mellin, Hipp Bio, Plasmon, AlceNero Bio

Concludendo vi dirò come mi comporto io:

Sicuramente gli omogeneizzati di frutta sono di rapida preparazione e scartando la buccia, relativamente sicuri, quindi personalmente questi li faccio al momento considerando che un pugno di frutta pulita equivale circa ad un vasetto.

Per quanto riguarda la verdura in caso di brodo fresco di giornata utilizzo il passato del brodo in caso contrario preferisco i vasetti rispetto al prodotto congelato che dopo essere stato bollito perde praticamente tutte le proprietà. Meglio poche del vasetto che nulle del prodotto congelato.

Per la carne e il pesce non so cosa pensare a riguardo.
Si legge spesso che il consiglio è quello di preparare il più possibile in casa gli omogenizzati, ma a meno che non si abbia un macellaio e una pescheria di fiducia, i prodotti acquistati al supermercato chi mi dice che non abbiano antibiotici e conservanti? Così facendo credo peggiorerei la situazione almeno gli omogenizzati essendo destinati ai neonati hanno dei parametri più rigidi si controllo e sicurezza credo. Senza contare la varietà di sapore.

E’ anche vero che è inutile garantire cibi supercontrollati, solo tra 6 mesi e 3 anni e dopo? Dopo i 3 anni si possono mangiare porcherie, perché? Che fare quindi? Sono in cerca di un macellaio di fiducia e per il pesce, abitando in Piemonte, mi affido al signore.

Per quanto riguarda la scelta degli omogeneizzati io scelgo la qualità piuttosto che il pezzo. Acquisto Hipp o Plasmon per la frutta. Pesce Mellin. Carne Verdure e Formaggino Hipp.

Io una volta scelta la marca da utilizzare, ho fatto un confronto tra i punti vendita vicino a casa mia in modo da acquistare al prezzo più conveniente, inoltre sapendo i prezzi di quel particolare prodotto posso facilmente capire se incontro delle offerte altrove se mi convengono realmente oppure no rapportandoli a quello acquistato abitualmente.

Purtroppo nelle varie zone d’Italia i prezzi cambiano pertanto io vi posso dire che i prezzi migliori (escluso offerte li ho trovati al Carrefour), ma vi consiglio di fare un confronto come il mio e una volta che avete scoperto qual è il supermercato con i prezzi migliori, quando vedrete delle offerte in giro potrete sempre rapportarle a quanto spendete solitamente.

Offerte:

Se avete buoni sconto utilizzati quando il supermercato mette il prodotto in offerta così lo pagherete ancora meno! (Es. avevo un buono 0.50€ degli omogenizzati mellin il supermercato li aveva messi in offerta a 0.80 in più il martedì faceva il 10 % di sconto su tutta le spesa, praticamente li ho pagati meno di 0.20€)

  • HippBio Frutta puoi trovarlo qui.
  • Plasmon Frutta puoi trovarli qui.
  • Mellin Pesce puoi trovarli qui.
  • Mellin Carne puoi trovarlo qui.

Perché Piange? 10 Motivi per capire perché piange + 1 metodo per farlo smettere.

Sempre la stessa domanda atavica: “ma perché piange?”

Amici, parenti e conoscenti lo chiedono spesso.
E, se devo essere sincera, anche io me lo sono chiesta spesso durante i primi mesi di vita di Nina.

Tutti i bambini piangono, chi più, chi meno.

Avete anche voi quell’amica che dice “no, il mio è bravissimo, non piange quasi mai”.

Ed è quel “quasi” che la frega, perché se anche foste il genitore migliore al mondo e vostro figlio fosse calmo e pacifico come il mare di sera d’estate, vi assicuro che il pianto è una cosa del tutto naturale.

Spesso, lo so, è però destabilizzante, ma è l’unico mezzo a sua disposizione per farsi ascoltare e far capire che qualcosa non va, e chi si prende cura di lui deve imparare a decodificarlo correttamente senza farsi prendere dal panico.

I vizi non esistono, esistono i bisogni e sapere che chi lo ama accorre al suo pianto dandogli conforto, è una consapevolezza che il piccolo porterà con sé per tutto il resto della sua esistenza.

Il bambino piange normalmente circa 60-90 minuti al giorno durante le prime 3 settimane di vita, nelle settimane successive il pianto può aumentare di 2-4 ore al giorno, poi gradualmente decresce intorno ai 3 mesi di età.

I motivi spesso sono:

  • fame
  • disagio
  • affaticamento
  • noia
  • eccesso di stimoli
  • caldo
  • sonno
  • qualche disturbo o dolore

Occorre quindi armarsi di tanta pazienza e assecondare quanto più possibile le sue esigenze, ma nel contempo non si deve nemmeno favorire la sregolatezza.

E’ particolarmente difficile mantenere calma e tranquillità quando ancora non si riconosce il pianto del bambino, quando c’è carenza di sonno, senso di impotenza e forse una crisi post parto scatenata dal cambiamento ormonale.

E’ importante però, capire da subito che il bambino non ha ancora i sensi sviluppati ma una particolare empatia che gli permette di percepire la situazione psicologica di chi gli sta vicino, cioè l’umore dei genitori, le loro tensioni, i loro stati d’animo.

Per non entrare in un circolo vizioso è necessario comprendere che la prima cosa di cui ha bisogno un neonato, a parte ciò che gli assicura la sopravvivenza, è un ambiente familiare disteso e sereno e per calmare lui, dovrete necessariamente prima calmare voi stessi.

Questo è assolutamente vero ed è quanto dicono tutti, ciò che non viene detto invece è che i primi giorni sono faticosi e impegnativi e l’ambiente è molto difficile che sia sereno e disteso.

Non siamo cattive madri, ma solo persone che si devono abituare a nuovi ritmi e responsabilità, non vi preoccupate, trascorsi i primi mesi andrà tutto meglio, dovete solo imparare a decodificarlo correttamente senza farvi prendere dal panico, o come dico io a “disinnescare” prima che scoppi una bomba.

Nel momento critico fate alcuni respiri profondi, se necessario lasciatelo piangere e cambiate stanza per un attimo, cercate di capire cosa vi fa impazzire, quali sentimenti personali offuscano la necessità di soddisfare il bisogno del bambino e soprattutto lasciate scivolare via la rabbia e il senso d’impotenza.

Dopodiché sarete pronte per tornare e con razionalità analizzare la situazione:

Cosa stava succedendo prima che piangesse?
Ascoltate il pianto, esaminate il suo comportamento e troverete la soluzione e nel caso non ci riusciste, pazienza, a meno che non stia bene, vedrete che inevitabilmente dopo un po’ si calmerà.

Ora vi consiglierò una lettura che posso tranquillamente definire il mio salvavita. E dopo averlo consigliato a diverse mamme, anch’esse ne sono rimaste estasiate… ha risolto tantissimi miei dubbi!

Vi giuro: i migliori soldi spesi per la mia salute mentale.

Il libro in questione è:  Il linguaggio segreto dei nenonati di Tracy Hogg che potrete trovare qui. All’interno troverete tutte le risposte per i primi giorni insieme,nello specifico di questo argomento, potrete trovare una guida con le risposte alle varie domande e spiegazioni del pianto nei vari contesti e soprattutto una descrizione dettagliata dei vari tipi di carattere del bambino per conoscerlo più rapidamente e prevenire il pianto stesso . Io lo reputo un acquisto indispensabile come supporto nei primi mesi, alla pari dei pannolini.

L’autrice parla inoltre di un metodo chiamato EASY che è una sorta di routine che ti permette di capire in anticipo, poiché il bambino è un essere molto abitudinario, quali sono i bisogni del neonato prima ancora che si manifestino, inoltre, migliorerà la vostra capacità di osservazione, una vera e propria guida per comprendere il comportamento del piccolo.

Di seguito delle indicazioni ispirate proprio dal libro:

1. STANCHEZZA

Solitamente il pianto inizia dopo il gioco, comincia come un lamento e se non viene messo a nanna inarca la schiena, si afferra le orecchie, le guance o si graffia la faccia che gira da una parte all’altra, in braccio cerca di girarsi scalcia in modo scoordinato. Se non lo addormentate prima del terzo sbadiglio con molta probabilità il lamento si trasformerà in pianto

2. ECCESSO DI STIMOLI

Solitamente il pianto inizia dopo il gioco, è un pianto lungo e forte, si agita e si ritrae dagli oggetti, allontana la testa da tutto ciò che è fonte di stimolo, ha uno sguardo spiritato. Se cambiando lo scenario continua a lamentarsi potrebbe essere stanchezza.

3. COLICHE

Cominciano senza preavviso, soprattutto nelle ore serali, è definito pianto inconsolabile. Le crisi di pianto sono accompagnate da agitazione, arrossamento del volto e smorfie, flessione degli arti inferiori verso l’addome, possibile emissione di gas e probabile ricerca del seno materno come tentativo di consolazione. L’unica cosa che potete fare è coccolarlo e dondolarlo a pancia in giù o fargli un massaggio in senso orario attorno all’ombelico. Nel caso in cui le coliche fossero molto frequenti e disturbanti, il vostro pediatra potrebbe consigliarvi un preparato, sia esso naturale o farmacologico.

4. REFLUSSO

Si presenta dopo aver mangiato. Il piccolo si agita e spesso rigurgita, tutto il corpo si irrigidisce tende a distendere le gabine e inarcare la schiena storcendo lateralmente la testa. Fase transitoria che nella maggior parte dei casi non porta problemi ma deve essere valutata dal pediatra.

5. SOLITUDINE

Cominciano se lasciato solo, inizia come versetti rumorosi come colpi di tosse che sfociano in pianto se non gli si dà attenzione, si guarda intorno per cercarvi.

6. FREDDO

Può capitare durante il cambio o dopo il bagnetto. Pianto forte, con tremolio del labbro inferiore, può mostrare segni di cianosi e pelle d’oca.

7. CALDO

Lamento nervoso simile a un respiro affannato che sfocia in pianto, il bimbo si presenta caldo e sudato, rosso in viso, fatica a respirare potrebbe avere puntini rossi sul viso.

8. FAME

Si presenta ogni 3-4 ore. Può anche presentarsi la sera dopo meno tempo se si allatta al seno poiché il latte è meno consistente e più acquoso quindi potrebbe saziare meno. Il pianto è ripetitivo e stabile. Il bimbo inizia succhiarsi le labbra e a muovere la testa lateralmente con il collo allungato indietro cercando il seno, inoltre oltre a portarsi i pugni alla bocca, se avvicinerete qualcosa alla bocca inizierà istintivamente a succhiare.

9. È SPORCO

E’ più un lamento che un pianto vero e proprio. Con i pannolini di oggi è difficile che si lamenti perché è bagnato, era vero anni fa ma ora i pannolini sono studiati appositamente in modo che rimangano sempre asciutti. Invece quando si parla di pupù il discorso cambia. Quando sono sporchi oltre ad accorgervene ovviamente dall’odore, il bambino tenderà a “scodinzolare” muovendo il sederino infastidito.

10. MALESSERE

Pianto forte e insistente, se un bambino, messo a proprio agio, continua piangere insistentemente è meglio consultare il medico, potrebbe non stare bene o avere qualche dolore.

Spero che questo articolo vi sia stato utile, commentatelo o condividetelo!

Andare o non andare dal pediatra? Questo è il dilemma!

Care prime mamme, sì d’ora in poi vi chiamerò così perché noi mamme con poca esperienza siamo un po’ come le “prime donne” desiderose d’attenzioni.

Scherzi a parte, volevo oggi parlarvi del dilemma dei dilemmi: quando è necessario chiedere supporto al pediatra? Quando andare in ospedale?

So già che noi mamme ci auguriamo che nostro figlia o figlia stia sempre bene e non abbia mai necessità di visite straordinarie oltre a quelle canoniche ma purtroppo è del tutto naturale che talvolta si ammali.

Una notizia bomba. questo stato di ansia vi accompagnerà per il resto della vita, non si affievolisce man mano che il piccolo cresce.

Figli piccoli, piccole preoccupazioni. Figli grandi, grandi preoccupazioni.

Quindi se potete cominciare ad allenarvi e tranquillizzatevi il più possibile. Non è strettamente necessario portarlo dal pediatra ad ogni preoccupazione. E ve lo dice una che ha fatto esattamente così fino a che, stremato, mi ha dato queste linee guida che ho conservato gelosamente e che ora condividerò con tutte voi.

Riporto step by step tutti i comportamenti da seguire. Cominciamo però dall’inizio.

A chi rivolgersi?

Il pediatra di famiglia non è l’unico operatore a cui potersi rivolgersi. E’ importante che voi sappiate che in mancanza di esso operano altri servizi. Per perseguire l’obbiettivo di sicurezza ed efficienza dei servizi è importante comprendere le priorità da seguire:

Step 1 – Servizio di Base:
Pediatra = La figura di riferimento per la salute del vostro bambino e il primo a cui rivolgersi. Non vo parlerò in questo momento della scelta del pediatra perché credo che questo richieda un approfondimento a parte.
Consultori = Punto d’incontro tra genitori e operatori sanitari. Utile per ridimensionare i problemi e trovare soluzioni di buon senso per ridurre ansie e paure dei genitori.

Step 2 – Servizi Specialistici:
Reparti ospedalieri e Ambulatori specialistici = sarà il pediatra stesso che in caso di necessità di diagnosi o cura di malattie che richiedono tecnologie avanzate, vi garantirà un accesso rapido al reparto di pediatria presso l’ospedale o vi indirizzerà presso lo specialista di cui avete bisogno. Non fate di testa vostra!

Step 3 – Emergenze:
Guardia medica = Garantisce assistenza nelle ore in cui il pediatra di famiglia non è reperibile ma è bene sapere che è un servizio prestato da medico generico, non specialista.
Pronto Soccorso = Non è un ambulatorio specialistico, è il servizio organizzato per affrontare situazioni di emergenza e urgenza. I casi da ritenersi di urgenza sono: ingestione di sostanze tossiche o formaci in dosi eccessive, ferite profonde, sospette fratture, perdita di coscienza, ustioni, convulsioni, difficoltà improvvisa a respirare. Non è pertanto adatto a soluzioni di problemi di crescita, di alimentazione, di febbre non accompagnata a repentini cambi di comportamento, in questi casi occorre rivolgersi al pediatra.

 

Quando?

Bisogna fare la prima visita di controllo entro i primi 15 giorni di vita, successivamente ogni mese fino al compimento del primo anno di vita. Sono particolarmente raccomandati i bilanci di salute alle seguenti età, da eseguirsi preferibilmente prima dell’esecuzione delle vaccinazioni:

  • 2°-3° mese
  • 4°-5° mese
  • 10°-12° mese
  • 24° mese
  • 36° mese
  • 5°-6° anno

Dopo, una visita l’anno può bastare, sempre che non vi siano particolari necessità nel frattempo.

Le situazioni che vanno sempre segnalate sono:

  • Vomito e/o diarree ripetuti
  • Reflusso con perdita di peso o segni debilitanti, potrebbero se non curati portare ad un esofagite
  • Febbre se il bambino ha meno di 28 giorni di vita

Un neonato che ha la febbre, deve venire portato subito in ospedale, per l’elevato rischio di patologie. Se invece si tratta di lattante, cioè bambino dalle 4 settimane compiute fino al compimento del dodicesimo mese di età, è necessario farlo visitare in giornata dal pediatra.

In ogni caso è bene rivolgersi rapidamente al pediatra se il lattante ha la febbre per più di 24 ore, piange in maniera inconsolabile, rifiuta completamente il cibo o assume un comportamento inusuale

  • Ittero oltre il primo mese
  • Cianosi (colorito bluastro della cute) diffuso e persistente anche se il neonato non piange
  • Crescita lenta (se dopo ave adottato le necessarie misure di alimentazione il lattante continua a non crescere oppure cala di peso, pur assumendo una quantità sufficiente di latte, potrebbero esserci problemi di assorbimento intestinale o malattie infettive )
  • Rifiuta il latte per 3 – 4 poppate consecutive (potrebbe essere presente qualche problema metabolico ma la causa più frequente è generalmente un ‘infezione come cistite, otite, rinofaringite.
  • Aumento della frequenza respiratoria ( compie più di 40 atti respiratori in un minuto. oppure il suo ventre quando respira si svuota completamente, oppure le sue narici si dilatano durante la respirazione, si tratta sempre di segni importanti che potrebbero anche essere legati a malattie dell’ apparato respiratorio .
  • La tosse è sintomo insolito nel neonato; pertanto quando è presente, onde scongiurare il pericolo di una pertosse.
  • Se un neonato appare eccessivamente irritabile oppure troppo tranquillo e sonnolento rispetto alle proprie abitudini.
  • Pianto insistente, se un bambino, messo a proprio agio, continua piangere insistentemente è meglio consultare il medico .
  • Oliguria. Un neonato può stare anche 12 o 24 ore senza urinare. Questo succede più facilmente se il clima o l’ambiente sono molto caldi, comportando una perdita di liquidi con il sudore e una ridotta formazione di urine, ma è sempre meglio informare il pediatra se il neonato bagna meno di 6 pannolini al dì.

Ultima ma non ultimissima cosa da sapere è che i controlli devono avvenire a scadenze precise.

L’ecografia, per esempio, alle anche entro il terzo mese di vita e quella reno-vescicale entro l’anno, in assenza di problematiche rilevanti (mancata eruzione dei denti da latte, frenuli labiali e linguali corti, malformazioni oro-facciali, malattie sistemiche con interessamento del cavo orale), è consigliabile recarsi per un primo consulto dal dentista al termine dell’eruzione di tutti i denti decidui (24-30 mesi).

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Se continui a seguirmi ne troverai molti altri come questo che potranno essere oggetto di conversazione con le altre tu amiche mamme!