Letture consigliate

Quando si affronta un momento importante come la maternità è un’ottima idea affidarsi a buone letture che possono aiutare a dare più consapevolezza . I miei consigli riguardo ai libri che considero IMPERDIBILI!

Aiuto, mio figlio non parla!

Quando un bambino comincia a parlare? Quali sono le fasi dello sviluppo del linguaggio e come stimolarlo? E quali segnali ci avvertono che è consigliabile interpellare un esperto?

Interpretare il linguaggio di tuo figlio appena nato? Sì, fallo grazie a questo metodo

Il metodo si chiama “easy” e mai nome è stato più azzeccato!

È un metodo semplice che consiste nel creare una routine di eventi da ripetersi sempre nello stesso ordine durante la giornata.

Riflessioni sparse sul rapporto coi nonni

Nonni troppo invadenti:

Mettiamo in chiaro le cose fin da subito: la relazione che si instaura con I nonni è un rapporto tutto nuovo, mai esistito fino a questo momento. Con la nascita di un primogenito I figli diventano neogenitori e i genitori neononni. Come i primi, non hanno mai avuto esperienza in questo ruolo e anche per i secondi è lo stesso. Essi si sono relazionati ai neonati in veste di genitori prima di noi ma da nonni mai, pertanto è estremamente facile che equivochino i ruoli.

La definizione e il rispetto dei ruoli è fondamentale per poter portare avanti serenamente l’educazione dei propri figli;

I nonni devono potersi sentire liberi di affiancare i nuovi genitori con il loro affetto e la loro esperienza, ma devono, tuttavia, ricordarsi del fatto che il tempo delle decisioni insindacabili da genitori non è più il loro.

Spetta ai nuovi genitori prendere le decisioni importanti, crescere ed educare anche commettendo errori; i consigli devono esserci e devono essere sempre ben accetti, ma bisogna anche imparare ad accettare che l’ultima parola spetta ad altri e che è il loro giudizio, questa volta, ad essere insindacabile. Giusto o sbagliato che sia.

Farsi aiutare dai nonni NON significa quindi farli sentire autorizzati a dare la propria opinione su ciò che riguarda l’educazione dei nipoti, nel contempo, i genitori NON dovrebbero, in generale, essere sempre prevenuti, ma anche saper accettare che anche i nonni sono stati catapultati in una realtà sconosciuta e che la maggior parte delle volte, hanno buone intenzioni ma pessimo tatto.

Il mio consiglio è:
se ritieni che i tuoi genitori (o più probabilmente suoceri) siano troppo invadenti, non esitare a fissare dei limiti.

E’ importante soprattutto, ragionare sulla quantità di tempo che i nostri figli trascorrono con i nonni: maggiore è il tempo che qualcuno trascorre con i nostri figli, maggiore sarà la necessità di stabilire delle regole.

Può sembrare difficilissimo parlarne ma è meglio mettere dei paletti piuttosto che coltivare un risentimento che avvelenerà la vostra relazione o ancora peggio potrebbe alterare quella con il vostro compagno. Non aspettare che sia il tuo partner a farlo nel caso si trattasse dei suoi genitori ma instaura un dialogo costruttivo. Ricorda però di essere ragionevole e di pensare al bene di tutti: non solo a ciò che desideri tu ma anche a ciò che è giusto per il tuo bambino, per il tuo partner, e per i nonni stessi. Che ti piaccia o no, sono una parte importante della famiglia.

Inoltre è fondamentale, non perdere mai di vista il fatto che i nonni, che secondo le statistiche nell’80% dei casi, in questa particolare fase della vita, creano questo senso di inquietudine e ansietà, sono gli stessi genitori che ci hanno cresciuto e che amiamo da sempre. Sono quelli che, nonostante i nostri sfoghi, sono presenti nel momento in cui abbiamo bisogno. Quando i genitori tornano a lavorare o semplicemente quando devono fare commissioni o trascorrere una serata romantica, anche se vengono bistrattati i nonni sono sempre presenti e felici di trascorrere alcune ore in compagnia dei loro nipotini, consapevoli che loro non creeranno mai più una nuova vita, si godono a pieno con la leggerezza di chi non ha responsabilità (che spettano ai genitori) ma dedicandosi a pieno e con complicità alla parte ludica della loro vita.

Quando il problema sono i suoceri:

Vi riporto qui una breve testimonianza di una mamma:

“ho letto che i bimbi si affezionano di più ai nonni materni perché percepiscono le emozioni della mamma. Di solito la mamma quando va dai suoceri è un pò nervosa …mentre dagli altri nonni è rilassata […] Andavo d’accordo con i miei suoceri prima, ma adesso non più, soprattutto con mia suocera. Vedo che mio figlio in braccio a lei non ci sta bene, con mio suocero ci sta di più. Loro sono molto appiccicosi, non lo fanno gattonare da nessuna parte e non lo fanno sporcare!”

È un cliché questo che purtroppo si ripete spesso. Voglio precisare che è normale che ci sia un legame senza dubbio più forte con i nonni materni per via del rapporto che lega la madre alla figlia e viceversa.

Le emozioni dei genitori si ripercuotono inevitabilmente nei piccoli, soprattutto nei bambini che stanno parecchio con la mamma. Quindi se il rapporto con gli suoceri non è idilliaco o si predilige uno di essi, con molta probabilità il bambino lo percepirà e per osmosi tenderà ad apprezzare il nonno che anche la mamma apprezza.

“La verità – comunque – sta nel mezzo” come diceva i latini!
Non bisogna negare ai propri figli i benefici affettivi e psicologici dello stare con i nonni, poche ore a settimana non sono sufficienti per far sì che i bambini riconoscano in loro degli educatori.

Ogni bambino non ha simpatie o antipatie, le svilupperà poi in seguito in base alla sua personalità e al rapporto che vorrà istaurare con i nonni materni e paterni. I bambini non conoscono i vincoli familiari, che siano suoceri o sconosciuti a loro non importa, si affezionano in base alla quantità di tempo dedicata e al tipo di rapporto che si costruisce giorno per giorno.

Per concludere vorrei dire che è indiscutibile che i nonni siano dei pilastri fondamentali per i nipoti, in quanto li accudiscono sin da piccoli, li amano incondizionatamente e si prendono cura di loro quando i genitori sono assenti per varie ragioni.

Per quanto i rapporti siano tesi, la loro presenza è una figura di conforto, sia per i bambini che per i genitori, sia da un punto vista emotivo che pratico.

Non vantiamo sui nonni solo pretese e non ricordiamoci di loro solo nel momento del bisogno! Ognuno con la propria sensibilità ha una ruolo importante nella crescita del bambino e non bisogna negarglielo.

Naturalmente, ogni storia é una storia a se.

È importante che i nonni si adattino alle necessità ed esigenze dei nipoti senza modificare in alcun modo la loro vita, e collaborino nel loro interesse e per la loro serenità.

Vi lascio con questa citazione che mi piace tanto:

“NESSUNO PUÒ FARE PER I BAMBINI PICCOLI CIÒ CHE FANNO I NONNI.
I NONNI COSPARGONO LA POLVERE DI STELLE SULLA VITA DEI BAMBINI.” (A. HALEY)

6 Consigli per viaggiare con bimbi piccoli

É il vostro primo viaggio, vero?

Se state pensando a cosa mettere in valigia, a come muoversi questo é il posto giusto.

In questo breve (ma non troppo) articolo cercherò di darvi alcuni spunti e proverà a rispondere ad alcuni dubbi e domande che spesso (l’ho fatto anche io!) accomunano le neomamme.

Esistono alcuni accorgimenti per prepararsi al meglio ad un viaggio con un bambino piccolo.
Di seguito 6 consigli essenziali.

1. Fatelo e basta!

Nonostante l’idea di viaggiare con i bambini possa spaventarvi, la cosa più importante da ricordare è questa: il viaggio finirà. Arriverete a destinazione. Sopravvivrete.

2. Prendetevela con calma

Siete abituati a scendere di corsa dall’aereo, a fare lo slalom tra le persone in aeroporto, a guardare continuamente l’orologio? Rassegnatevi: quel capitolo della vostra vita si é concluso. Prendetevela con calma, non c’é nessuno a ricorrervi.

Se dovete prendere delle coincidenze con autobus, metro, treni cercate di programmare tutto prevedendo lunghi tempi tra una corsa e l’altra. Solo così potrete stare veramente tranquille.

3. Non esagerate con i bagagli

Ricordate che potete acquistare quasi tutto anche all’estero. Probabilmente non troverete le stesse marche, ma vi adatterete. I pannolini sono spesso fonte di preoccupazione, in quanto può essere difficile trovare marche 100% uguali a quelle che usate. Ma non vi preoccupate, la globalizzazione non ha solo degli evidenti svantaggi ma anche molti vantaggi: come quello di trovare marche simili se non le stesse in tutti i supermercati.

4. Hotel o appartamento?

Gli hotel hanno i loro vantaggi (servizio in camera, ristorazione, baby sitter, ecc.), ma le case vacanze vi consentono di fare davvero come se foste a casa vostra, ad esempio permettendovi di cucinare in caso il vostro bambino segua una dieta speciale. Valutate attentamente i pro e i contro prima di scegliere.

5. Mare o piscina?

Anche se avete in programma di trascorrere gran parte del vostro tempo in spiaggia, è bene controllare se è presente una piscina. A molti bambini piace giocare in mare, altri, inizialmente lo detestano. Per i più piccoli, la piscina è perfetta per rinfrescarsi, scatenarsi… ed esaurire le energie.

6. Carrozzina, passeggino o marsupio?

Questo è uno dei più comuni dilemmi!
La soluzione dipende molto da dove andate. Starete sempre su strade asfaltate o uscirete anche fuori strada, magari su sentieri accidentati? Sarà umido, o piuttosto freddo? A che cosa è abituato il vostro bambino? Un passeggino leggero è spesso la soluzione più versatile. Sono facili da trasportare e potete portarli con voi fino all’imbarco; possono essere utilizzati come lettino per un pisolino; sono leggeri e traspiranti, ma possono essere isolati con coperte e un telo per la pioggia; infine, si adattano a quasi tutti i tipi di terreno.

La mia lista di consigli per viaggiare con i bambini piccoli finisce qui.

Commentate, ditemi cosa ne pensate e se avete altri suggerimenti/consigli o volete semplicemente raccontare la vostra esperienza fatelo!

Neonati e animali domestici: 5 regole pratiche per una convivenza pacifica

Buongiorno ragazze, oggi vi parlerò di un argomento che mi ha destato non poche preoccupazioni.

A casa io ho due splendidi cani, un Labrador dolcissimo e un terremoto di bassotto.

Entrambi cani mansueti ma non avevo la minima idea di come si comportassero con un neonato.

In realtà un’idea me l’ero fatta ma vi anticipo che ho preso una cantonata.

Per quanto i miei cani fossero buoni io ero un po intimorita perché da piccola sono stata morsa da un cane quindi dentro di me c’è sempre un po di diffidenza.

In ogni caso ho letto che é stato dimostrato che un amico a zampe stimola la curiosità, tiene compagnia e rassicura riducendo stress e paure, consola e insegna il senso del rispetto e della responsabilità.

Diverse ricerche hanno inoltre affermato che i piccolini a contatto con animali domestici hanno un intelligenza emotiva ed empatia più sviluppata, sono anche più generosi e pazienti.

Senza contare che in generale che, diversi studi scientifici dimostrano che i cani in casa sono garanzia di buona salute. Infatti aiutano a ridurre la pressione del sangue e a combattere le malattie del cuore, diminuiscono i casi di depressione tra noi umani e limitano lo stress aumentando l’allegria. Chi nasce e cresce con un cane in casa, corre infatti rischi minori di soffrire di allergie e di asma.

In virtù di tutto ciò era scontato che dovessi trovare un modo sereno per avvicinarli. Fortunatamente non poteva andarmi meglio, attualmente sono inseparabili.

Per questo motivo, vi scrivo 5 regole semplici per rendere meno invasivo possibile per i vostri animali l’ingresso in famiglia di un bebè.

1. ISOLATELO IL MENO POSSIBILE

Gli animali possono essere gelosi dei neonati, dopotutto per loro é un invasione del loro territorio, senza contare che il nuovo stile di vita della famiglia spesso conduce il cane a vedersi ridurre drasticamente il tempo dedicato a lui: le passeggiate sono più corte, i momenti di gioco e d’interazione si riducono in frequenza e durata, pertanto cercate per quanto possibile coinvolgerlo nelle abitudini del bambino. Ricordate.

2. PREVENIRE LA GELOSIA É SEMPLICISSIMO, CURARLA UN PO MENO

Valutate attentamente il comportamento del vostro animale, ma nello stesso tempo non create voi dei blocchi che potrebbero aumentare la loro gelosia. É importante che non siate eccessivamente apprensive, e non dimostriate troppo le vostre paure, il cane lo percepisce come un surclassamento, quindi vi consiglio se l’operazione vi preoccupa particolarmente di far procedere vostro marito, o comunque qualcuno che il cane valuta come parte della famiglia.

Avvicinateli in modo che sentano l’odore del piccolino, meglio iniziare dai piedini, e se vorrà leccarlo non preoccupatevi più del dovuto. Un cane sano non porta alcuna malattia, al contrario. I cani trasportano in maniera inconsapevole alcuni microorganismi e piccoli batteri all’interno delle mura di casa.

Tranquilli! Potrebbe sembrare rischioso, ma non lo è!

Questo fenomeno induce infatti il rafforzamento del sistema immunitario del neonato, rendendolo meno propenso a contrarre malattie. È bene evitare invece che il bambino tocchi le cose del cane, come la ciotola, la cuccia e i giochi: a questo scopo bisogna collocare la cuccia in una zona della casa tranquilla e inaccessibile al bimbo.

3. PREPARATELO PRIMA DELL’ARRIVO

É importantissimo fare in modo che il cane impari a conoscere i bambini gradualmente e in modo corretto, associandoli sempre ad esperienze positive. Quando le prime volte avvicinerete il bambino e il cane rimarrà tranquillo, potrete proporgli del cibo o delle coccole.

Quando tornate dall’ospedale fate in modo che Fido incontri il nuovo arrivato fuori di casa, prima che entriate, questo perché i cani hanno un forte senso del territorio e non amano le invasioni brusche.

Ancora ancora meglio se li farete abituare per tempo al loro odore. Io ho due cani e mio marito quando ancora ero all’ospedale quando tornava a casa, portava le tutine a far annusare a Maya ed Achille in modo che riconoscessero come odore amico, l’odore della mia piccola al nostro rientro.

 

4. NON ANTICIPATE I TEMPI

Importante è non forzare né il cane, né il piccolo. Avranno tempo per diventare inseparabili, tempo al tempo. Basterà metterli nello stesso ambiente e magicamente con il tempo si attrarranno come due calamite.

5. NON LASCIATELI MAI SOLI

Per quanto siano buoni gli animali, hanno degli istinti e i neonati sono ancora troppo fragili e indifesi per potersi difendere anche se si trattasse di gioco o goffaggine dei cani. Per assurdo dei miei due cani, il labrador che credevo diventasse una seconda mamma non la considera minimamente e il bassotto con il quale c’è stato un inizio più burrascoso, nel senso che avendo paura era diffidente e stava alla larga, crescendo è diventato il suo amico inseparabile. Per quanto si pensa di conoscere un animale non si può mai dire quale sarà la loro reazione.

Anche voi avete animali in casa?
Qual é stata la vostra esperienza?

Scrivetemi le vostre esperienze!

valeria@laprimanina.it

Come vestire un neonato per le festività natalizie: consigli di stile di una neomamma

Come lo/a vesto per Natale?

Quando si é mamme da poco é anche questo uno degli interrogativi che si aggiunge alla lista mentale già chilometrica.

Se stai pensando “il suo primo Natale deve essere speciale” e sei carica di aspettative ma allo stesso tempo ansiosa ed emozionata devi sapere che anche io lo sono.

Anche se questo per Nina é effettivamente il suo secondo natale, (lei é nata il 12 Dicembre) devo confessarvi che il primo Natale non me lo sono goduto come avrei voluto.

Per questo motivo, ecco qualche consiglio di stile su come vestire a festa la tua piccola lei o il tuo piccolo lui per il suo primo Natale.

Naturalmente, girando per i negozi é difficile non notare i tantissimi abiti a tema natalizio delle vetrine dei negozi per bambini. Vi sfido mamme a non fiondarvi subito dentro per dare un’ “occhiata” a tutte la collezione.

Purtroppo, quello che succede spesso é che l’attimo dopo vi accorgerete che anche se bellissimi quei vestiti sono completamente inadatti.

Allora prima regola: cercate il comfort!
Prediligete dei tessuti comodi come il caldo cotone e con pochi dettagli (no ai glitter e paillettes!).

Un’idea potrebbero essere delle tutine in tartan, a sfondo rosso o con fantasie a tema.
Sono pratica e facilissime poi da lavare qualora si sporcassero (e si sporcheranno!)

Se proprio non amate le tutine, provate con un coordinato di due pezzi: maglioncino e pantaloni per maschietto gonnellina e felpa per femminuccia.

Se invece non volete complicarvi la vita, bastano delle semplici t-shirt a maniche lunghe con scritte a tema Natale o Capodanno: un capo che “fa” subito l’outfit senza investire troppo tempo e denaro.

E se invece di abiti, volete optare per degli accessori?

Ho già in mente due o tre idee che vi renderanno entusiaste e che probabilmente vi faranno “aspettare” la settimana santa con più trepidazione.

  • bretelle (adoro!) per i maschietti, ovviamente di colore rosso
  • cappellini e sciarpette, stile scozzese of course!

I miei consigli per oggi terminano qui ma se vi vengono in mente altre idee, potete commentare l’articolo e io le aggiungerò in seguito.

I regali ideali per Natale

Non so voi ma io amo tantissimo questo periodo dell’anno, le vacanze, l’atmosfera, le luci, le musiche, i dolci e le riunioni familiari…non so proprio cosa ci sia di meglio.

Cosa regalare a un neonato per il primo Natale della sua vita?

Perché dire spesso NO. La mia esperienza

Inizio con dirvi perché la mia scelta di dire spesso no!

Quando ero piccola, la mia famiglia non era povera ma neanche benestante.
I miei parenti in vita erano a circa 1000 Km di distanza e mia mamma è stata un po’ costretta a restare a casa per badare a me.

E’ vero moltissime famiglie avevano entrambi i genitori che lavoravano e sa la cavavano con le tate e con gli asili, ma mia mamma allora, ha scelto di vivere con il poco dello stipendio di mio papà ma dedicandosi a me completamente.

Scelta, che io reputo condivisibile al punto tale, da replicarla oggi con la mia bambina.

Detto ciò capirete che molti erano i no che mi venivano detti, perché effettivamente il nostro stile di vita non ci permetteva il surplus che molti bambini richiedevano, io compresa.

Bene io posso affermare oggi, di essere una persona umile, una di quelle che gioisce ancora delle piccole cose, e di questo devo ringraziare i miei. Io penso di essere diventata così proprio grazie a questo modello educativo che non prevede grandi cose, ma tanto amore.

I miei genitori non mi hanno mai fatto pesare il fatto di non possedere determinate cose, ma mi davano sempre un alternativa estremamente valida.

Non potevo comprare il gioco che volevo? I miei mi portavano a visitare parchi e fattorie, mi facevano addobbare casa come se fosse un luna park, mia mamma mi cuciva i vestiti di carnevale; ne ricordo uno che faceva invidia a quelli che si acquistavano al supermercato.

Tutto ciò per dirvi che non potevano sicuramente eliminare dagli scaffali e dalla mia vista le cose che desideravo ma nello stesso tempo sapevano spiegarmi che non potevamo permetterceli e mi davano spesso un’alternativa migliore.

L’educazione a un certo comportamento comincia dal giorno zero e presuppone il rispetto per il bambino e per la sua intelligenza, per fare tutto ciò ci vuole fiducia, complicità e amore reciproco.

Come iniziare allora?

Il comportamento da tenere a casa è l’allenamento di quello che il bambino farà fuori e in altre circostanze.

I primi no a mia figlia glieli ho detti quando ha iniziato a gettare le cose che prendeva in mano giù dal seggiolone, ma il vero scoglio l’ho affrontato quando ha iniziato a camminare.

Naturalmente il NO deve essere pronunciato con fermezza ed accompagnato da un comportamento conseguente adeguato. Se lei avesse buttato il giochino per terra e io gli avessi detto no, raccogliendolo e restituendoglielo, ovviamente io non sarei stata credibile e lei lo avrebbe preso come gioco, ripetendo l’atto proibito.

Quindi se capita questo sappiate che non è perché lei vuole provocarvi ma solo perché non siete stati abbastanza efficaci nel vostro modo di comunicare cosa volevate. Per il piccolo il No è solo una parola, starà a voi farle capire la spiegazione logica della stessa.

Quando comincerà a muovere i primi passi, vi consiglio di non rimuovere troppi oggetti perché gli togliereste la possibilità di capire che cos’è giusto e cosa sbagliato, se rimuoverete le cose alla sua portata non imparerà a rispettare le cose altrui e vi troverete in difficoltà a casa degli altri.

Sarà sufficiente mostrargli e fargli osservare gli oggetti che non si devono toccare e spiegargli che non sono giocattoli ma cose della mamma.

Inizialmente ovviamente la mia piccola puntava sempre gli oggetti e quando stava per afferrarli mi limitavo a dire non si tocca, è di mamma, non un giocattolo. Solo se insisteva allora aggiungevo un secco No.

Nel giro di pochi giorni, gli oggetti venivano visti ma notati a malapena.

Bastano pochi giorni per insegnare a un bambino a non toccare certe cose, ma probabilmente dovrete ripetere l’operazione in diverse aree della casa e con oggetti differenti.

Ecco magari spostate i cristalli gli oggetti preziosi o quelli che cadendo potrebbero rompersi e fare male al piccolo.

Questo metodo neanche a dirlo l’ho trovato nel libro di Trancy Hogg puericultrice inglese, “Il linguaggio segreto dei neonati”.

Personalmente adoro tutti i suoi libri. Li potrete trovare tutti al seguente link: https://amzn.to/2QOtY9J

Avevo già parlato di lei quando si parlava di metodo per fare la nanna, ma nei suoi libri potrete trovare vari sistemi pratici, come capire i bisogni del piccolo, come capire la sua personalità, come creare una routine con flessibilità e possibilità di adattamento al temperamento del bambino, e nel limite del possibile alle esigenze della famiglia.

Ne Il linguaggio segreto dei neonati, troverete nello specifico tutto i metodi per i primi giorni insieme, quando si è in cerca di risposte perché non si capisce il piccolo e non si è mai affrontato questa esperienza.

Ne Il tuo bambino: tutte le risposte. Dalla nascita ai tre anni troverete come gestire i tanti problemi (sonno, inappetenza, paura del distacco…).

Gli schemi descrittivi si riferiscono a fasce di età: fino a 3 mesi, tra i 6 mesi e i 12 mesi, e oltre i 12 mesi.

Non ho ancora letto Il linguaggio segreto dei bambini. 1-3 anni ma perché ancora la mia piccola non ha compiuto l’anno, sarà sicuramente il mio primo acquisto essendo i suoi libri sinonimo di garanzia.

Tutto quello che serve per la valigia dell’ospedale prima del parto

Buongiorno future mamme,

Se siete in cerca di informazioni utili per preparare l’occorrente per l’ospedale è perché volete essere pronte e non farvi mancare nulla, inoltre se state cercando sul web è perché vi state scontrando con uno dei primi problemi di disinformazione che si protenderà per tutto il tempo. Non vi aspettate di ricevere più informazioni dall’ospedale o dai pediatri o consultori…vi dico subito che come per il necessario dell’ospedale dovrete essere voi a cercare tutte le informazioni di cui avrete bisogno, di qualsiasi argomento concerne i bambini….io cerco proprio di dare un aiuto in questo quindi se seguirete i miei consigli non sarete colte dal panico di non sapere.

Ma torniamo a noi e alla valigia. Per prima cosa rivolgiti all’ospedale dove hai programmato di partorire e richiedi l’elenco degli articoli che dovrai portare. Io vi scrivo l’elenco che è stato dato a me, e sebbene il necessario sia similarmente uguale per tutte le strutture, sarebbe meglio non arrivare impreparati. Ogni struttura ha le proprie esigenze ed abitudini, per esempio io ho dovuto portare una bacinella per l’igiene intimo poiché le camere erano sprovviste di bidet, ma non tutti gli ospedali sono così.

Di seguito troverete i vari prodotti che ho scelto per me, per la comodità di chi non ha voglia di impazzire a cercare, ma ovviamente potrete scegliere articoli simili a vostra discrezione

Ricordate di preparare e tenere l’occorrente entro il settimo mese, non è detto che vostro figlio abbia intenzione di rimanere al calduccio fino al termine.

 

Occorrente per la mamma:

Una Maglia larga di cotone bianco per il parto.
Anche di vostro marito o quelle da 1 euro al mercato. Verrà utilizzata durante il parto e gettata subito dopo direttamente dalle ostetriche. Appena nato il nuovo arrivato verrà adagiato sul vostro corpo “natur” senza pulizia alcuna e la maglia sarà a quel punto ridotta in condizioni pietose.

Due Camicie da notte aperte totalmente o parzialmente per l’allattamento.
Vi consiglio le maniche corte anche d’inverno a causa del riscaldamento soffocante.  Sebbene io non sia una fanatica delle camicie da notte, anzi al contrario non le sopporto molto, devo dire che in questo caso sono molto più pratiche dei pigiami. Spesso verrete controllate sia prima per valutare la dilatazione, sia dopo per verificare che sia tutto ok. Quando l’acquistate fate attenzione alla taglia, considerate che quando la indosserete probabilmente avrete una pancia più grande del momento d’acquisto.

Una Vestaglia o Golfino sia d’inverno che d’estate. L’aria condizionata potrebbe darvi fastidio.

Due Reggiseni allattamento

Due Confezioni di slip a rete che potrete trovare qui.

Una confezione assorbenti post parto. Io ho comprato quelli della chicco mummy che consigliano in farmacia, questi qui per intenderci. Al corso preparto però ci hanno poi fatto vedere quelli che utilizzano loro e sono più larghi, infatti quelli della chicco occorre metterne 2. Acqustateli nei supermercati, costano meno e sono gli stessi dell’ospedale. In allegato link di quelli del carrefour.  https://myshop.carrefour.it/dettaglio-prodotto?id=0001631575

Un paio di calze antitrombo (se previsto parto cesareo) consiglio l’acquisto in negozi specializzati perché vi prenderanno le misure della gamba in modo che queste svolgano al meglio la funzione per la quale si indossano.

Una guaina o fascia post parto che troverete qui (se previsto parto cesareo)

Una confezione coppette assorbilatte che troverete qui.

Una Crema per prevenire e curare le ragadi. All’ospedale vi consigliaranno di mettere il proprio latte ma purtroppo a meno che non stiate con le tette al vento dopo  è difficile che sia sufficiente. Ottime sono le creme della Medela che trovate qui e l’Olio Vea  qui.

Ricordate di portare gli esami effettuati in gravidanza e i documenti.

Macchina fotografica e carica batterie sono d’obbligo.

Occorrente per l’igiene personale

Cambio per quando uscirete

4 paia di calze di cotone

Asciugamani

1 Accappatoio + Infradito. La doccia sarà vostra alleata durante il travaglio.

1 Paio di Ciabatte

Occorrente bebè

1 fiocco nascita

1 copertina

2 cappellini. Il primo da combattimento, anch’esso come la maglia verrà buttato. Il secondo da rappresentanza verrà fatto indossare, dopo averlo lavato, il primo giorno che è il giorno in cui necessitano di più calore per ambientarsi alla nuova realtà.

4 Paia di Calzine

6 Body rigorosamente in cotone a maniche corte, eventualmente d’inverno a maniche lunghe solo per il primo giorno.

6 Tutine: Solitamente funziona la contrario, d’inverno vi chiederanno il cotone e d’estate il caldo cotone, questo perché all’ospedale d’inverno ci sono i tropici a causa del riscaldamento e d’estate il gelo dovuto all’aria condizionata.

1 Tutone imbottito o giubbino per quando uscirà, in base alla stagione.

6 Bavaglini

1 Accappatoio Quadrato con cappuccio

6 Asciugamanini

Per quanto riguarda il corredino nascita ho comprato l’occorrente per l’ospedale da ovs e kiabi. Sono i siti che ho trovato più convenienti e soprattutto che avevano sia i body a kimono che la taglia per i prematuri. Ovviamente la mia spesa si è limitata al necessario per l’ospedale giusto per non rimanere sprovvista, per il resto ho aspettato dopo aver scartato i regali, per regolarmi

Ricordate che non dovete per forza portare dietro la casa, inizialmente non essendo pratici con i cambi noi abbiamo dovuto cambiarla più del dovuto perché puntualmente quando la cambiavamo faceva la pipì e bagnava qualsiasi cosa body tutine asciugamani, quindi ho dovuto mandare farmi portare cambi aggiuntivi ma non è un carcere, solo voi siete obbligate a stare li tutti gli altri saranno liberi di portarvi tutto ciò di cui avrete bisogno.