Prima di dirti chi sono, voglio spiegarti chi non sono

Non sono una pediatra, non sono una puericultrice e nemmeno un’esperta di psicologia infantile, ma semplicemente una mamma alla sua prima esperienza.

Il mio nome è Valeria e sono una mamma che ha solo scelto di condividere le proprie paure, i dubbi e le ricerche su quello che ritengo essere il più difficile, e nello stesso tempo, miglior lavoro al mondo: essere genitore.

Fare la mamma spesso è difficile. Ma chi c’è già passata questo lo sa!

Per questa ragione infatti, voglio rivolgere la mia attenzione a tutte quelle che, come me, sono mamme per la prima volta. Le mie esperienze sono raccontate da chi ha vissuto le situazioni come le vivono tutte le mamma e non con l’occhio di chi lo fa per professione.

Da persona che ascolta e a cui piace conversare con le mamme, posso dirvi che seppur ogni bambino o bambina abbia i suoi tempi e la propria personalità le esigenze si susseguono, seppur con i propri ritmi, uguali per tutti.

Siamo noi mamme che siamo diverse. C’è chi si focalizza sulla nanna, chi sulla pappa, chi ritiene ogni comportamento strano,  anomalo e quindi momento di ansia e panico e chi non si preoccupa di nulla. I piccoli inevitabilmente assorbono e recepiscono i nostri stati d’animo ed evolvono in base ai nostri involontari insegnamenti.

Vi posso assicurare che mamma non si nasce, ma si diventa!

E non sarebbe bello se, per facilitare le cose, ci fosse un libretto d’istruzioni già scritto .
Questa è proprio la motivazione che mi ha spinto a scrivere. Raccontare le mie esperienze, le mie paure e le soluzioni che ho trovato dopo aver consultato diversi specialisti e fatto tanta ricerca, per dare risposte o un aiuto a chi tra le mie pagine lo cercherà.

La mia compagna di viaggio sarà mia figlia, Nina.

Come descriverla…

Lei è una bambina stupenda e se dovessi usare le parole di qualcun’altra per descriverla, userei quelle di bambina sensibile e angelica che usa Tracy Hogg nel suo libro:

Per lei la vita è una serie infinita di stimoli sensoriali, si ritrae al suono di una motocicletta, quando il cane abbaia sbatte le palpebre o gira la testa se la luce è troppo intensa ma è un’osservatrice. Si infastidisce se le persone tendono a essere nervose o iperstimolarla, preferisce giocare sola, ma ha sempre bisogno di essere sicura che qualcuno sia nella stanza altrimenti ti cerca e ti guarda con quegli occhioni che ti dicono non lasciarmi mai più sola.

Ama l’ordine e la prevedibilità, mi domando da chi abbia preso, è difficile che rida senza una ragione specifica o per meglio dire senza suo papà o peppa pig, in compenso quando sorride lo fa con ogni singolo muscolo, sprizza gioia da tutte le parti e riempie la stanza di felicità.

E’ il tipo di bambina che si immagina di avere quando si aspetta il primo figlio: buona come un angelo. E’ dolcissima, molto affettuosa e per nulla esigente. I suoi bisogni sono facili da interpretare. Non è infastidita dai nuovi ambienti e si fa portare ovunque. Mangia gioca e dorme senza problemi ed è difficile che pianga.

Il momento più bello della giornata è quando si sveglia e ci vede. In quel preciso istante sfodera il suo splendido sorriso a due denti e manifesta tutta la sua gioia nel vederci, senza parlare di quando con le sue manine ti accarezza o ti stringe così tanto da non volerla più mettere giù”

Poi c’è Stefano, il padre perfetto “o quasi”.
Sportivo, simpatico, entusiasta della sua piccola che non smette mai di rendere felice con il gioco. E’ il classico papà innamorato e geloso. Sempre presente se la necessità lo richiede e mai impacciato. Posso tranquillamente affermare che siamo quasi interscambiabili, anche se la mamma è sempre la mamma.

Spero di non aver dimenticato nulla in questa descrizione di “noi” e della nostra piccola ma allegra famiglia.

Il nostro album di famiglia