Dentizione: sintomi e rimedi quando al tuo bambino sta per nascere il primo dentino
Buongiorno mamme, allora dove eravamo rimaste…?
Ah sì, avevamo superato lo step dei primi 3 mesi tempo dopo il quale, ho sentito dire, doveva avvenire una specie di miracolo, il bimbo o la bimba in questione si sarebbe dovuto mettere a dormire, basta coliche o disturbi incomprensibili… ahimè però ciò non corrisponde proprio al vero…sicuramente il bebè dovrebbe ormai avere assunto dei ritmi un po’ più regolari sia nel mangiare che nel dormire, le coliche man mano si stanno attenuando, insomma apparentemente tutto bene ma un giorno potrebbe capitare qualcosa di inaspettato che può cambiare i ritmi guadagnati duramente.
SINTOMI:
A volte possono comparire sintomi quali arrossamento e irritazione della pelle delle guance, del mento, del collo e del sederino, febbre, inappetenza, disturbi gastrointestinali (causati da una temporanea diminuzione delle difese immunitarie) ma soprattutto i segnali caratteristici sono: irritabilità, sonno disturbato con frequenti risvegli e smani di mordere qualsiasi cosa.
A quel punto dopo aver escluso che abbia fame o altro problema evidente, sorge un dubbio… ma è possibile? Non è presto? I dentini cominciano a spuntare più avanti. E invece non è proprio così.
Ogni bambino è differente!
La comparsa del primo dente avviene mediamente intorno al 6° mese di vita, tuttavia, non tutti i bimbi vedono spuntare i dentini nei periodi prestabiliti dalle tabelle dei pediatri in alcuni possono comparire addirittura al 9°-10° mese e in altri, sia pure molto più raramente, avviene molto prima già intorno al 4°-5°, senza costituire un’anomalia (la dentizione infatti è regolata da fattori ereditari).
C’è da dire inoltre che non tutti soffrono particolarmente ogni volta che un nuovo dente spunta dalle gengive
Già verso il 3° mese, si può cominciare a notare, che il bambino si mette a “fare le bave”. Questo fenomeno è dovuto sia alla maturazione dell’attività delle ghiandole che producono la saliva sia al fatto che il bambino non ha ancora imparato a deglutire la saliva. Questo fenomeno è spesso associato all‘inizio della dentizione, poiché l’irritazione delle gengive stimola, come conseguenza, una maggiore salivazione. Non corrisponde, invece, a una reale condizione dello sviluppo dentario del bambino, bensì più a una credenza popolare, la cosiddetta “duplicazione delle gengive” cioè la sensazione che il bordo gengivale del bambino si raddoppi per poter lasciare spazio all’eruzione dei denti.
A prescindere dalle tradizioni, una cosa è certa: la dentizione è un processo lungo e a volte fastidioso che il neonato inizia a sviluppare a partire dal 3°- 4° mese di vita e si completa, nella dentatura da latte, intorno ai 3 anni.
RIMEDI:
è proprio a causa della pressione sulle gengive esercitata dai denti, la causa dei fastidi dei bambini. La mia filosofia è intervenire nel modo più naturale e meno invasivo possibile, quindi i miei consigli tenderanno su questa direzione.
GIOCHI DA MORDERE: SÌ
E’ stato dimostrato che mordendo qualcosa i bimbi riescono a trovare sollievo, pertanto, in questa fase e in quella successiva della vera e propria dentizione, possiamo dargli sollievo offrendogli il ciuccio o i massaggiagengive creati appositamente a questo scopo, anche un massaggio con le dita (ben lavate) sulle gengive può alleviare il fastidio. Un altro buon sistema, non dispendioso, è quello di mettere un fazzoletto di cotone umido nel freezer per un’oretta e poi darlo al bambino da succhiare e per aumentare l’effetto calmante, è possibile anche immergerlo in camomilla non zuccherata.
Per chi optasse per i massaggia gengive, più comunemente definiti “DENTARUOLI” è bene dire che possono essere di silicone al 100%(morbido), oppure contenere acqua o gel necessario per l’azione refrigerante che effettuano, se tenuti nel frigo o nel freezer per essere raffreddati prima di usarli. Il freddo ha un effetto anestetizzante, che in generale aiuta a dare sollievo alle gengive gonfie. Ne esistono di diverse tipologie, specifiche per ogni periodo di crescita.
I massaggiagengive per la prima fase della dentizione, per esempio, si adattano delicatamente alla bocca per non procurare danni di nessun tipo al palato e per alleviare il fastidio procurato dai dentini che crescono nella parte frontale. I massaggiagengive da utilizzare nella seconda fase sono invece più grandi, realizzati in modo da limitare i fastidi provocati dai denti che spuntano nella zona mediana della bocca.
Per l’ultima fase, troviamo oggetti ancora più grandi, che permettono di intervenire sui denti che spuntano nella zona posteriore della bocca. Consiglio pertanto di scegliere un massaggiagengive che sia maneggevole e che sia adatto per la sua età, altrimenti potrebbe non risultare gradito. In commercio ce ne sono diversi validi, in cui è riportata appositamente l’età di riferimento, quindi in questo caso il mio indirizzo non è tanto sulla marca ma più orientato a seguire i mesi sulla confezione che in questo caso sono abbastanza fedeli per le esigenze del piccino, un altro elemento importante per la scelta è la leggerezza e maneggevolezza sia per voi che altrimenti dovreste tenerglielo sempre in bocca, sia per il piccolino che preferisce maneggiare personalmente, inoltre comincerà ad abituarsi a portare correttamente gli oggetti alla bocca.
Infine vi posso dire che non ho trovato dati sulla composizione del gel refrigerante all’interno dei massaggiagengive che è però garantito come atossico, la sua particolare consistenza permette di mantenere il freddo più a lungo, ma io per eccesso di precauzione ho preferito non acquistarlo, poiché nel caso si rompessero la bimba che non ha ancora provato altre consistenze oltre a quella liquida del latte si troverebbe con del gel in bocca e per i miei livelli di preoccupazione ho preferito dirottare la mia scelta altrove.
Esistono anche dei particolari ciucci apribili nei quali è possibile introdurre della frutta…a partire dal 4 mese infatti alcuni pediatri cominciano ad introdurre gli omogeneizzati di frutta, i più rigorosi invece ritengono che lo svezzamento debba iniziare a 6 mesi. Questi ciucci possono essere in silicone con dei forellini (sterilizzabile) o in rete lavabile (a mio avviso, meno igienico), con il duplice scopo quindi di introdurre cibi solidi in modo sicuro (i fori non consentono pezzi di cibo attraverso il quale potrebbero indurre soffocamento) e alleviare il dolore alle gengive unendo l’efficacia del fresco al sapore della frutta.
E’ possibile che il primo modello acquistato non sia quello di gradimento per il vostro piccolino, per forma o consistenza, vi consiglio di acquistare su Amazon per tempo, così senza problemi di tempistiche, riuscirete a trovare dentaruoli validi e di diversi tipi, a poco prezzo.
Di seguito vi elencherò alcuni che ho utilizzato:
Il primo l’ho acquistato e nonostante la consegna non immediata è il prodotto che ho pagato meno e che la mia piccola ha gradito di più, non ha una marca famosa ma è uguale a quelli della Tinabless con un costo decisamente inferiore. Qui per acquistarlo
Questo me lo hanno regalato, anche questo è stato molto gradito, soprattutto per la maneggevolezza. Ha diverse misure per i ciucci che si possono cambiare in base alla crescita della piccola, inoltre questo modello è dotato di tettarelle in silicone e non di rete, decisamente più igienico, lo trovate a questo indirizzo -> https://amzn.to/2PgEd6l
Questo l’ho acquistato ma la mia bimba non l’ha apprezzato molto, primo perché non riusciva a tenerlo in mano in autonomia e secondo per il materiale che per lei risultava essere troppo duro, eppure mi è stato molto consigliato, evidentemente per la mia bimba il fatto che non riuscisse a usarlo in autonomia è stato un deterrente. Lo trovate a questo indirizzo -> https://amzn.to/2UYBQdZ
PRODOTTI OMEOPATICI: SÌ
Anche l’omeopatia rappresenta un valido aiuto, naturale ed innocuo, di dare sollievo al piccolo durante questo evento fisiologico della sua vita. Mi è capitato di seguire le indicazioni presenti sul sito della Dott.ssa Alessandra Turconi, laureata in Medicina e Chirurgia e specializzata in Pediatria all’università di Milano, Omeopata e Pediatra di Famiglia; la dott.ssa Turconi si interessa di salvaguardia della salute dei bambini e alla prevenzione in generale, con una particolare attenzione alla medicina naturale e all’alimentazione in età pediatrica.
Riporto il link di quanto da lei scritto in merito alla dentizione: http://lamiadottoressa.it/index.php/i-miei-articoli/
Esistono anche in commercio, sia preparati “compositi”, ossia contenenti più rimedi omeopatici, in formulazione sia in granuli che in fiale; sia prodotti in gel da applicare 4-5 volte al giorno.
A me personalmente sono state consigliate da diversi pediatri le fiale di CAMILIA , composta da Belladonna 5CH – 333,3 mg; Chamomilla vulgaris 9CH – 333,3 mg; Ferrum phosphoricum 5CH – 333,3 mg; Eccipiente acqua purificata, contiene inoltre tre sostanze attive, tradizionalmente utilizzate dalla farmacologia omeopatica nel trattamento sintomatico dei disturbi della dentizione: Chamomilla vulgaris, Phytolacca decandra e Rheum. Chamomilla agisce sull’infiammazione, calmando il dolore e l’irritabilità del piccolo. Phytolacca calma la smania di mordere e il fastidio che il bimbo lamenta alla gengive. Infine, Rheum è indicato per la diarrea e le coliche dolorose che si possono manifestare durante la dentizione.
E’ un rimedio omeopatico pertanto non a tutti i bimbi garantisce effettivamente il risultato ma nel contempo è privo di effetti collaterali e non ha controindicazioni particolari, è bene comunque informare il proprio pediatra. Si tratta di una soluzione completa e sicura io le ho usate e mi sono trovata bene, poiché ancora non si parla di dentizione e dolore ma bensì di fastidio, infatti sono consigliate i giorni in cui il piccolino è particolarmente irritabile, in questi casi aiutano a rilassare il bambino e attenuano il male ma in caso di dolori acuti sicuramente sono da associare a qualcosa di più forte. Diciamo che in questa prima fase in cui la gengive si sta solo preparando possono essere un valido aiuto.
Un altro prodotto omeopatico è il KINDIVAL, buono anch’esso, ma quest’ultimo come eccipiente ha la saccarina cioè zucchero, che senz’altro male non fa, ma non lo rende ideale per la salute dei dentini e a parità di efficacia, mi sento di consigliare Camilia.
Per quanto riguarda le paste da mettere direttamente sulle gengive, un altro prodotto naturale di cui si sente parlare spesso, più per sentito dire che per consiglio medico, è il MIELE ROSATO che a differenza del miele da banco è depurato per surriscaldamento e non ha rischio di botulino ma è sconsigliato per i bambini sotto l’anno di età, perché potrebbe provocare l’insorgere di carie. Questo è il motivo per cui anche prodotti come il DENTINALE anch’esso molto consigliato, è a mio avviso da utilizzare solo in caso di emergenza assoluta poiché anch’esso ricco di zuccheri.
Diverse mamme mi hanno invece consigliato un BALSAMO PRIMI DENTI prodotto di origine naturale che calma i fastidi causati dalla dentizione (gengiva gonfia, rossa, infiammata, congestionata ed ipersalivazione) grazie alla presenza di peptidi naturali ad effetto analgesico; non contiene ne’ anestetico ne’ antinfiammatorio di sintesi, è privo di zuccheri ed è utilizzabile ripetutamente più volte al giorno, per questo considerato da loro molto efficace. Per i bimbi che soffrono di dolori dovuti alla dentizione in ogni caso NON si devono usare pomate a base di lidocaina, che possono provocare effetti collaterali seri che arrivano anche alla morte, ad affermarlo una nota dell’Fda, l’agenzia ha ricevuto 22 segnalazioni di effetti avversi dovuti all’ingestione di una quantità eccessiva di lidocaina, dalle convulsioni alle aritmie cardiache, con 11 decessi, probabilmente collegati. In generale, specifica l’Fda, i pediatri non dovrebbero prescrivere farmaci per il dolore dovuto ai denti che stanno uscendo, e i genitori dovrebbero seguire le raccomandazioni dell’American Academy of Pediatrics.
COLLANA D’AMBRA: NO
Queste collanine si possono trovare nei supermercati, nei negozi per bambini, nelle farmacie (In Francia e Svizzera No), su Internet e costano tra i 15 e i 20 euro. Ma sono realmente efficaci?
Secondo alcuni, la pietra d’ambra avrebbe proprietà analgesiche, disinfiammanti e stimolanti del sistema immunitario.
La sostanza contenuta nella pietra che, grazie al surriscaldamento ottenuto dal contatto con la pelle, sarebbe in grado di apportare questi benefici sarebbe l’acido succinico. Iniziamo col dire che sui presunti benefici dell’acido succinico non esistono riscontri scientifici, a sostenere tale tesi oltre le varie ricerche è anche la geologa Elisa Brussich, che sta muovendo una vera e propria campagna contro tali ornamenti. In secondo luogo, se anche si volesse credere a queste proprietà benefiche, va detto che l’acido succinico, che è effettivamente presente in proporzioni tra il 2 e l’8% nell’ambra baltica tanto da essere chiamato “spirito dell’ambra”, viene rilasciato dalla pietra solo a temperature molto elevate. Nel caso delle collanine d’ambra, quindi, non basterebbe il solo calore del corpo umano a far rilasciare questa sostanza. Al contrario, secondo molti pediatri è concreto il pericolo di soffocamento. Isabelle Claudet, capo del dipartimento di Pediatria d’emergenza del Children’s Hospital di Tolosa, in Francia, ha pubblicato nel 2012 uno studio nel quale ha analizzato il motivo per cui, a dispetto dei rischi, molti genitori continuino a mettere le collanine d’ambra al collo dei loro piccoli, la conclusione è stata che, vedendo la sofferenza dei bambini durante il periodo della dentizione, la percezione astratta del pericolo di strangolamento viene “oscurata” dal tentativo concreto di dargli sollievo. E’ assente invece, secondo i commercianti, sia pericolo di strangolamento poiché le collanine hanno una chiusura di sicurezza con un punto di cedimento, e se la collana viene sottoposta a trazione si apre, sia il pericolo di soffocamento, dal momento che le pietruzze sono bloccate una a una sul filo, e quindi in caso di rottura non esiste la possibilità che gli elementi si sfilino completamente, ma il rischio permane per la singola pietra. In conclusione mi sento di sconsigliare tale prodotto essendo a mio avviso, i rischi maggiori dei benefici, ma per chi non fosse giunto alla mia stessa conclusione poiché mamma, nonne, amiche l’hanno utilizzate senza che capitasse nulla, posso consigliare di non metterle attorno al collo ma alla caviglia così esplicherebbero il loro ruolo a riducendo i rischi.
Ricordo infine che, nei rari casi in cui, la dentizione si accompagna alla febbre il pediatra può consigliare un farmaco antipiretico a basa di paracetamolo (TACHIPIRINA) che, oltre a far abbassare la febbre ha anche un’azione antidolorifica, e in caso di diarrea è molto importante reintegrare i liquidi per evitare il rischio di disidratazione infine se il bambino mostra inappetenza è bene non forzarlo troppo evitando soprattutto di offrirgli cibi o bevande troppo calde che aumenterebbero la sensazione di fastidio.