Andare o non andare dal pediatra? Questo è il dilemma!

Care prime mamme, sì d’ora in poi vi chiamerò così perché noi mamme con poca esperienza siamo un po’ come le “prime donne” desiderose d’attenzioni.

Scherzi a parte, volevo oggi parlarvi del dilemma dei dilemmi: quando è necessario chiedere supporto al pediatra? Quando andare in ospedale?

So già che noi mamme ci auguriamo che nostro figlia o figlia stia sempre bene e non abbia mai necessità di visite straordinarie oltre a quelle canoniche ma purtroppo è del tutto naturale che talvolta si ammali.

Una notizia bomba. questo stato di ansia vi accompagnerà per il resto della vita, non si affievolisce man mano che il piccolo cresce.

Figli piccoli, piccole preoccupazioni. Figli grandi, grandi preoccupazioni.

Quindi se potete cominciare ad allenarvi e tranquillizzatevi il più possibile. Non è strettamente necessario portarlo dal pediatra ad ogni preoccupazione. E ve lo dice una che ha fatto esattamente così fino a che, stremato, mi ha dato queste linee guida che ho conservato gelosamente e che ora condividerò con tutte voi.

Riporto step by step tutti i comportamenti da seguire. Cominciamo però dall’inizio.

A chi rivolgersi?

Il pediatra di famiglia non è l’unico operatore a cui potersi rivolgersi. E’ importante che voi sappiate che in mancanza di esso operano altri servizi. Per perseguire l’obbiettivo di sicurezza ed efficienza dei servizi è importante comprendere le priorità da seguire:

Step 1 – Servizio di Base:
Pediatra = La figura di riferimento per la salute del vostro bambino e il primo a cui rivolgersi. Non vo parlerò in questo momento della scelta del pediatra perché credo che questo richieda un approfondimento a parte.
Consultori = Punto d’incontro tra genitori e operatori sanitari. Utile per ridimensionare i problemi e trovare soluzioni di buon senso per ridurre ansie e paure dei genitori.

Step 2 – Servizi Specialistici:
Reparti ospedalieri e Ambulatori specialistici = sarà il pediatra stesso che in caso di necessità di diagnosi o cura di malattie che richiedono tecnologie avanzate, vi garantirà un accesso rapido al reparto di pediatria presso l’ospedale o vi indirizzerà presso lo specialista di cui avete bisogno. Non fate di testa vostra!

Step 3 – Emergenze:
Guardia medica = Garantisce assistenza nelle ore in cui il pediatra di famiglia non è reperibile ma è bene sapere che è un servizio prestato da medico generico, non specialista.
Pronto Soccorso = Non è un ambulatorio specialistico, è il servizio organizzato per affrontare situazioni di emergenza e urgenza. I casi da ritenersi di urgenza sono: ingestione di sostanze tossiche o formaci in dosi eccessive, ferite profonde, sospette fratture, perdita di coscienza, ustioni, convulsioni, difficoltà improvvisa a respirare. Non è pertanto adatto a soluzioni di problemi di crescita, di alimentazione, di febbre non accompagnata a repentini cambi di comportamento, in questi casi occorre rivolgersi al pediatra.

 

Quando?

Bisogna fare la prima visita di controllo entro i primi 15 giorni di vita, successivamente ogni mese fino al compimento del primo anno di vita. Sono particolarmente raccomandati i bilanci di salute alle seguenti età, da eseguirsi preferibilmente prima dell’esecuzione delle vaccinazioni:

  • 2°-3° mese
  • 4°-5° mese
  • 10°-12° mese
  • 24° mese
  • 36° mese
  • 5°-6° anno

Dopo, una visita l’anno può bastare, sempre che non vi siano particolari necessità nel frattempo.

Le situazioni che vanno sempre segnalate sono:

  • Vomito e/o diarree ripetuti
  • Reflusso con perdita di peso o segni debilitanti, potrebbero se non curati portare ad un esofagite
  • Febbre se il bambino ha meno di 28 giorni di vita

Un neonato che ha la febbre, deve venire portato subito in ospedale, per l’elevato rischio di patologie. Se invece si tratta di lattante, cioè bambino dalle 4 settimane compiute fino al compimento del dodicesimo mese di età, è necessario farlo visitare in giornata dal pediatra.

In ogni caso è bene rivolgersi rapidamente al pediatra se il lattante ha la febbre per più di 24 ore, piange in maniera inconsolabile, rifiuta completamente il cibo o assume un comportamento inusuale

  • Ittero oltre il primo mese
  • Cianosi (colorito bluastro della cute) diffuso e persistente anche se il neonato non piange
  • Crescita lenta (se dopo ave adottato le necessarie misure di alimentazione il lattante continua a non crescere oppure cala di peso, pur assumendo una quantità sufficiente di latte, potrebbero esserci problemi di assorbimento intestinale o malattie infettive )
  • Rifiuta il latte per 3 – 4 poppate consecutive (potrebbe essere presente qualche problema metabolico ma la causa più frequente è generalmente un ‘infezione come cistite, otite, rinofaringite.
  • Aumento della frequenza respiratoria ( compie più di 40 atti respiratori in un minuto. oppure il suo ventre quando respira si svuota completamente, oppure le sue narici si dilatano durante la respirazione, si tratta sempre di segni importanti che potrebbero anche essere legati a malattie dell’ apparato respiratorio .
  • La tosse è sintomo insolito nel neonato; pertanto quando è presente, onde scongiurare il pericolo di una pertosse.
  • Se un neonato appare eccessivamente irritabile oppure troppo tranquillo e sonnolento rispetto alle proprie abitudini.
  • Pianto insistente, se un bambino, messo a proprio agio, continua piangere insistentemente è meglio consultare il medico .
  • Oliguria. Un neonato può stare anche 12 o 24 ore senza urinare. Questo succede più facilmente se il clima o l’ambiente sono molto caldi, comportando una perdita di liquidi con il sudore e una ridotta formazione di urine, ma è sempre meglio informare il pediatra se il neonato bagna meno di 6 pannolini al dì.

Ultima ma non ultimissima cosa da sapere è che i controlli devono avvenire a scadenze precise.

L’ecografia, per esempio, alle anche entro il terzo mese di vita e quella reno-vescicale entro l’anno, in assenza di problematiche rilevanti (mancata eruzione dei denti da latte, frenuli labiali e linguali corti, malformazioni oro-facciali, malattie sistemiche con interessamento del cavo orale), è consigliabile recarsi per un primo consulto dal dentista al termine dell’eruzione di tutti i denti decidui (24-30 mesi).

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