Riflessioni sparse sul rapporto coi nonni

Nonni troppo invadenti:

Mettiamo in chiaro le cose fin da subito: la relazione che si instaura con I nonni è un rapporto tutto nuovo, mai esistito fino a questo momento. Con la nascita di un primogenito I figli diventano neogenitori e i genitori neononni. Come i primi, non hanno mai avuto esperienza in questo ruolo e anche per i secondi è lo stesso. Essi si sono relazionati ai neonati in veste di genitori prima di noi ma da nonni mai, pertanto è estremamente facile che equivochino i ruoli.

La definizione e il rispetto dei ruoli è fondamentale per poter portare avanti serenamente l’educazione dei propri figli;

I nonni devono potersi sentire liberi di affiancare i nuovi genitori con il loro affetto e la loro esperienza, ma devono, tuttavia, ricordarsi del fatto che il tempo delle decisioni insindacabili da genitori non è più il loro.

Spetta ai nuovi genitori prendere le decisioni importanti, crescere ed educare anche commettendo errori; i consigli devono esserci e devono essere sempre ben accetti, ma bisogna anche imparare ad accettare che l’ultima parola spetta ad altri e che è il loro giudizio, questa volta, ad essere insindacabile. Giusto o sbagliato che sia.

Farsi aiutare dai nonni NON significa quindi farli sentire autorizzati a dare la propria opinione su ciò che riguarda l’educazione dei nipoti, nel contempo, i genitori NON dovrebbero, in generale, essere sempre prevenuti, ma anche saper accettare che anche i nonni sono stati catapultati in una realtà sconosciuta e che la maggior parte delle volte, hanno buone intenzioni ma pessimo tatto.

Il mio consiglio è:
se ritieni che i tuoi genitori (o più probabilmente suoceri) siano troppo invadenti, non esitare a fissare dei limiti.

E’ importante soprattutto, ragionare sulla quantità di tempo che i nostri figli trascorrono con i nonni: maggiore è il tempo che qualcuno trascorre con i nostri figli, maggiore sarà la necessità di stabilire delle regole.

Può sembrare difficilissimo parlarne ma è meglio mettere dei paletti piuttosto che coltivare un risentimento che avvelenerà la vostra relazione o ancora peggio potrebbe alterare quella con il vostro compagno. Non aspettare che sia il tuo partner a farlo nel caso si trattasse dei suoi genitori ma instaura un dialogo costruttivo. Ricorda però di essere ragionevole e di pensare al bene di tutti: non solo a ciò che desideri tu ma anche a ciò che è giusto per il tuo bambino, per il tuo partner, e per i nonni stessi. Che ti piaccia o no, sono una parte importante della famiglia.

Inoltre è fondamentale, non perdere mai di vista il fatto che i nonni, che secondo le statistiche nell’80% dei casi, in questa particolare fase della vita, creano questo senso di inquietudine e ansietà, sono gli stessi genitori che ci hanno cresciuto e che amiamo da sempre. Sono quelli che, nonostante i nostri sfoghi, sono presenti nel momento in cui abbiamo bisogno. Quando i genitori tornano a lavorare o semplicemente quando devono fare commissioni o trascorrere una serata romantica, anche se vengono bistrattati i nonni sono sempre presenti e felici di trascorrere alcune ore in compagnia dei loro nipotini, consapevoli che loro non creeranno mai più una nuova vita, si godono a pieno con la leggerezza di chi non ha responsabilità (che spettano ai genitori) ma dedicandosi a pieno e con complicità alla parte ludica della loro vita.

Quando il problema sono i suoceri:

Vi riporto qui una breve testimonianza di una mamma:

“ho letto che i bimbi si affezionano di più ai nonni materni perché percepiscono le emozioni della mamma. Di solito la mamma quando va dai suoceri è un pò nervosa …mentre dagli altri nonni è rilassata […] Andavo d’accordo con i miei suoceri prima, ma adesso non più, soprattutto con mia suocera. Vedo che mio figlio in braccio a lei non ci sta bene, con mio suocero ci sta di più. Loro sono molto appiccicosi, non lo fanno gattonare da nessuna parte e non lo fanno sporcare!”

È un cliché questo che purtroppo si ripete spesso. Voglio precisare che è normale che ci sia un legame senza dubbio più forte con i nonni materni per via del rapporto che lega la madre alla figlia e viceversa.

Le emozioni dei genitori si ripercuotono inevitabilmente nei piccoli, soprattutto nei bambini che stanno parecchio con la mamma. Quindi se il rapporto con gli suoceri non è idilliaco o si predilige uno di essi, con molta probabilità il bambino lo percepirà e per osmosi tenderà ad apprezzare il nonno che anche la mamma apprezza.

“La verità – comunque – sta nel mezzo” come diceva i latini!
Non bisogna negare ai propri figli i benefici affettivi e psicologici dello stare con i nonni, poche ore a settimana non sono sufficienti per far sì che i bambini riconoscano in loro degli educatori.

Ogni bambino non ha simpatie o antipatie, le svilupperà poi in seguito in base alla sua personalità e al rapporto che vorrà istaurare con i nonni materni e paterni. I bambini non conoscono i vincoli familiari, che siano suoceri o sconosciuti a loro non importa, si affezionano in base alla quantità di tempo dedicata e al tipo di rapporto che si costruisce giorno per giorno.

Per concludere vorrei dire che è indiscutibile che i nonni siano dei pilastri fondamentali per i nipoti, in quanto li accudiscono sin da piccoli, li amano incondizionatamente e si prendono cura di loro quando i genitori sono assenti per varie ragioni.

Per quanto i rapporti siano tesi, la loro presenza è una figura di conforto, sia per i bambini che per i genitori, sia da un punto vista emotivo che pratico.

Non vantiamo sui nonni solo pretese e non ricordiamoci di loro solo nel momento del bisogno! Ognuno con la propria sensibilità ha una ruolo importante nella crescita del bambino e non bisogna negarglielo.

Naturalmente, ogni storia é una storia a se.

È importante che i nonni si adattino alle necessità ed esigenze dei nipoti senza modificare in alcun modo la loro vita, e collaborino nel loro interesse e per la loro serenità.

Vi lascio con questa citazione che mi piace tanto:

“NESSUNO PUÒ FARE PER I BAMBINI PICCOLI CIÒ CHE FANNO I NONNI.
I NONNI COSPARGONO LA POLVERE DI STELLE SULLA VITA DEI BAMBINI.” (A. HALEY)