Tutto quello che devi sapere sull’allattamento al Seno

Cara neo Mamma, se stai per avere un bimbo, la prima sfida che ti troverai davanti è quella dell’allattamento.

Sull’allattamento al seno ci sono molti vecchi miti che vanno sfatati.

Abitudini alimentari

La donna che allatta al seno deve sentirsi libera di mangiare seguendo le proprie abitudini.

Se la madre nota che il consumo di certi cibi determina disturbi al bambino, potrà allora decidere a ragione di provare ad eliminarli dalla sua dieta.

In generale in caso di coliche è consigliabile evitare di mangiare in grandi quantità i seguenti alimenti: alcolici in genere (vino, birra, liquori), the, caffe, bevande gasate, frutta secca, verdure aromatiche (cavolfiore, rape, carciofi, asparagi), Spezie (rigano, peperoncino, prezzemolo, ecc), Aglio, Formaggi fermentati (gorgonzola, mascarpone, ecc), Cibi speziati e carne in scatola, Cioccolata, Legumi(ad eccezione delle lenticchie), Frutti di mare e crostacei.

Solo se la donna segue una dieta vegetariana stretta il latte materno prodotto può essere carente di vitamina B 12, che la mamma assumerà sotto forma di integratori alimentari specifici.

L’idratazione

E’ importante bere per ogni individuo, a prescindere dall’allattamento.

Per un’ adeguata idratazione la regola è:  30 gr ogni kg di peso.

Non è documentato che bere molti liquidi aumenti la produzione del latte, quindi bevete la dose consigliata per tutti gli altri. Questa è una credenza giustificata solo nel caso in cui il clima sia molto caldo e perciò si ha, da parte della mamma, un’eccessiva perdita di liquidi con il sudore.

Cosa dire alla pediatra che mi aveva sgridato per non aver bevuto almeno 3 litri d’acqua al giorno, io che sono mingherlina e arrivavo a mala pena a 54 Kg?

Igiene e salute

La pulizia quotidiana del corpo e del seno è sufficiente per proteggere il bambino da molti rischi di infezione, senza dover ricorrere a particolari rituali igienici.

La mamma può continuare l’allattamento anche se ha l’influenza o altre infezioni comuni.

Può sottoporsi ad accertamenti diagnostici (radiografie per esempio), sottoporsi ad anestesie (dentarie per esempio), assumere la maggior parte dei farmaci, se ne ha bisogno, una volta verificata la loro compatibilità con l’allattamento e può fare una normale attività sportiva, anzi questa incrementa la produzione di latte.

Abitudini da evitare quando si allatta al seno

Ci sono abitudini che invece dovrebbero essere evitate perché possono influenzare negativamente l’allattamento.

Il fumo di sigarette può ridurre la produzione di latte e fa sicuramente male alla mamma e a chi le sta vicino.

Aumenta il rischio di malattie respiratorie e di morte improvvisa in culla.

Gli alcolici vanno evitati o almeno consumati con molta moderazione e solo ai pasti, perché l’alcool passa liberamente nel latte e, se in eccesso, è capace di causare sonnolenza e disturbi dell’alimentazione nel poppante.

Tutte le Difficoltà dell’allattamento al seno

La vera difficoltà è il dolore.

Il dolore potrà essere causato da varie ragioni.

Una potrebbe essere un iperproduzione di latte e seno dolente a causa di ingorghi o mastiti. Se vuoi approfondire l’argomento, puoi leggere qui -> Montata Lattea – Produzione e Conservazione del Latte Materno

Ma la prima ragione solitamente, si presenta  sotto forma di capezzoli dolenti e sensibili al tocco, soprattutto una volta avvenuta la montata lattea, intorno al secondo-quarto giorno dalla nascita. Il bambino si alimenterà ogni paio d’ore, con la conseguenza che il problema possa peggiorare velocemente; inoltre, alcune madri riscontreranno capezzoli screpolati, sanguinanti o la comparsa di vesciche.

Le possibili soluzioni sono:

1.Verifica che l’attacco sia corretto.

Se il bambino si attacca al seno in maniera non corretta e se di conseguenza succhia in maniera poco efficace, possono comparire alla mamma delle ragadi, taglietti dolorosi della pelle del capezzolo. E’ quindi opportuno che la madre si metta in una posizione comoda, rilassata, senza contratture muscolari nel sostenere il figlio, magari con i piedi un po’ sollevati.

Per ridurre al massimo l’eventuale trauma al seno materno, occorre controllare che l’attacco del bambino. sia corretto.

Per garantire un attacco al seno efficiente, verificare che:

  • il capezzolo ed una buona porzione dell’areola della mammella entrino correttamente in bocca al bambino;
  • il labbro inferiore sia tenuto rovesciato in fuori.;
  • la bocca ben aperta del piccolo con guance belle piene e tonde;
  • tranne le prime suzioni, la mamma non deve sentire dolore al capezzolo;
  • al termine della poppata, la forma del capezzolo deve essere come prima.

Un attacco non corretto  può causare problemi durante l’allattamento al seno. Tale attacco presenta le seguenti caratteristiche:

  • l’attaccarsi in punta al solo capezzolo;
  • il succhiare il labbro inferiore;
  • lo schioccare mentre succhia.

Sono infatti tutti elementi che impediscono una suzione efficiente.

Alcuni neonati semplicemente sembrano non riuscire ad attaccarsi al meglio. Potreste avere entrambi bisogno di più tempo per coordinare l’allattamento; oppure il tuo bambino è nato prematuro, non si è ancora ripreso da un parto difficile o i tuoi capezzoli sono introflessi o piatti. In questo ultimo caso potrebbe essere opportuno: Estroflettere eventuali capezzoli introflessi o piatti con i modellatori del capezzolo o  allattare utilizzando dei paracapezzoli

2. Cambia posizione per l’allattamento

Cambia posizione, potresti dover provare diverse posizioni prima di trovare quella che più efficace per te e per il tuo bambino. Prima di iniziare ad allattare avvicina tutto ciò che ti potrebbe servire, mettetevi comode e mettete comodo il bambino.

La posizione reclinata, è spesso la prima posizione che le mamme provano, usa dei cuscini per sostenerti e riuscire a vedere il tuo bambino. Se subito dopo la nascita viene appoggiato sul petto o sulla pancia della mamma, il bambino dovrebbe dirigersi istintivamente verso uno dei seni e provare ad attaccarvisi. Il contatto pelle a pelle favorisce la stimolazione dei suoi istinti nutritivi, mentre la forza di gravità lo aiuta ad attaccarsi correttamente e a rimanere fermo. Può risultare comoda soprattutto se il bambino non gradisce che gli si tocchi la testa durante la poppata, se la tua erogazione è particolarmente forte o se i tuoi seni sono piuttosto grandi.

Posizione a culla. Questa è la classica posizione che viene in mente pensando all’allattamento al seno. Consiste nel sedersi dritte con il bambino posizionato di lato, la sua testa e il suo collo appoggiati lungo il tuo avambraccio e il suo corpo contro la tua pancia, in una posizione “pancia-verso-mamma”. Sarà utile acquistare un cuscino da allattamento da riporre sul tuo grembo in modo che sostenga il tuo bambino. Se usi un cuscino da allattamento assicurati che non sollevi il bambino troppo in alto; il tuo seno deve rimanere nella naturale posizione a riposo per prevenire capezzoli dolenti e un attacco al seno in tensione.

Posizione a rugby. In questa posizione, tu sei seduta e il bambino è appoggiato lateralmente lungo il tuo avambraccio e sorretto dal cuscino dall’allattamento. Il suo corpo è posizionato al tuo fianco con i piedi rivolti verso la tua schiena. Anche le mamme che hanno subito un taglio cesareo, che hanno avuto un parto gemellare o prematuro oppure che hanno seni particolarmente voluminosi apprezzeranno questa posizione.

La posizione sdraiata di lato è ideale per le poppate notturne e per l’allattamento a letto o sul divano; Tu e il tuo bambino dovete essere distesi sul fianco, uno accanto all’altra, pancia contro pancia. Può risultare scomoda in caso di taglio cesareo o punti di sutura.

Allattamento al seno reclinato dopo un parto cesareo. Se hai avuto un parto cesareo e non riesci a trovare una posizione comoda per l’allattamento, questa ti potrebbe aiutare. Sdraiarti con il corpo del bambino appoggiato alla spalla ti permetterà di allattare comodamente senza applicare peso o pressione sulla ferita; potresti anche provare a farlo distendere al tuo fianco.

Allattamento al seno in posizione verticale o a koala. Nella posizione verticale o a koala il bambino è seduto a cavalcioni sulla tua coscia o sul tuo fianco, mantenendo schiena e testa dritte mentre si nutre. Puoi optare per questa posizione con un neonato, offrendogli però molto sostegno, oppure con un bambino più grande capace di stare seduto da solo. La posizione verticale o a koala risulta spesso essere la posizione di allattamento più comoda per i bambini che soffrono di reflusso o di infezione all’orecchio.

3.Parla con i consulenti

Potrebbe passare un po’ di tempo prima che tu ti senta sicura. Puoi chiedere a un operatore del punto nascita, del consultorio o di un gruppo di sostegno di aiutarti con l’allattamento al seno. Ricordate che dopo la dimissione, le Ostetriche offrono un servizio di sostegno all’allattamento. Sono disponibili per consulenze telefoniche o appuntamenti. Chiedete supporto in casi difficoltà.

Visita i siti www.unicef.it Ospedali e comunità amici dei bambini e www.lattematerno.it dove troverai altre informazioni sui servizi a tua disposizione.

Altre info su:

4.Prenditi cura dei tuoi capezzoli

Asciuga i capezzoli e impiega coppette assorbilatte usa e getta o lavabili per assorbire eventuali perdite di latte, in quanto le infezioni tendono a prosperare in condizioni di umidità. utilizza creme antiragadi o olio vea, o alcune gocce del tuo latte. Puoi anche provare con dei cuscinetti idrogel estratti direttamente dal frigorifero. Queste medicazioni per i capezzoli donano una sensazione di freschezza all’area interessata e alleviano istantaneamente il dolore causato dall’allattamento al seno, creando condizioni di guarigione ideali. I proteggi capezzolo evitano che gli indumenti sfreghino contro le zone dolenti.

Spero che ti siano state utili queste informazioni. Scrivimi a valeria@laprimanina.it o contattami attraverso i social per condividere esperienze, saperne di più o avere il giusto supporto.

Se vuoi approfondire gli argomenti: iper-produzione di latte (ingorghi, mastite, spremitura manuale); ipo-produzione di latte (come aumentare la produzione); Conservazione e materiali utili, puoi leggere qui -> Montata Lattea – Produzione e Conservazione del Latte Materno

Se per qualche motivo sei interessata a smettere di allattare trovi tute le informazioni qui -> Come smettere di allattare

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Come smettere di Allattare

Faccio di nuovo la premessa che sono davvero sconvolta del fatto che esistano gruppi di sostegno sull’allattamento al seno ma non esistono supporti per le donne che decidono di smettere e si debba passare per il ginecologo e il medico che quasi ti fanno sentire una reietta.

Detto ciò vorrei sottolineare che in caso non vi siano problemi di qualsivoglia genere l’allattamento è vivamente consigliato fino ai 6 mesi di vita del piccolo, quindi se avete scelta rimandate a dopo tale data questa pratica.

Non dirò di indagare sulle motivazioni ne sulle possibili conseguenze perché se siete arrivate a questo post la scelta è già stata compiuta quindi il mio compito in questo caso sarà spiegarvi come farlo progressivamente e senza traumi.

Esistono due metodi per smettere di allattare:

Il primo è il metodo naturale e il secondo e tramate farmaco.

In caso di produzione di poco latte NON è necessario in prima battuta assumere farmaci di alcun tipo.

Invece in caso di latte abbondante starà a voi scegliere ovviamente con l’ausilio e il supporto del vostro medico curante, poiché il percorso “naturale” potrebbe risultare essere più lungo e più doloroso.

Metodo naturale per smettere di allattare

Io ho adottato questo metodo perché come ho detto diverse volte, per varie ragioni dopo un mese producevo già pochissimo latte durante il giorno. Secondo il parere del mio ginecologo in questi casi non è necessario ricorrere a farmaci. Avrei dovuto chiamarlo e farmi prescrivere le pillole solo in caso di seno dolorante o febbre.

Il mio percorso è durato circa una decina di giorni, ho avuto il seno dolorante per un 3/4 giorni e ho dovuto massaggiarlo e spremerlo sotto la doccia, ma solo il tanto che bastava per sciogliere i nodulini, dopodiché è rimasto teso per qualche giorno e man mano è andato a diminuire.

A distanza di due settimane dallo stop, il seno risulta molle al tatto, e non ci sono più tracce di latte.

Procedere con questo metodo è molto semplice.

Diminuire le poppate in modo graduale e non repentino per due ragioni fondamentali. La prima è quella di evitare la formazione di ingorghi mammari, che potrebbero evolvere in mastiti e la seconda per evitare una sofferenza eccessiva al bambino. Nel concreto vi darò alcuni consigli di vitale importanza:

  • Elimina per prime le poppate meno importanti. Procedere con gradualità significa eliminare poco alla volta alcune poppate della giornata, fino ad arrivare a eliminarle del tutto. Le poppate più difficili da eliminare sono quelle della sera e della notte quindi saranno le ultime ad essere sostituite.
  • Non offrire il seno, se non c’è richiesta. Un errore ricorrente è utilizzare il seno come calmante ma adoperate i ciucci per questa ragione.
  • Non cedere alla richiesta del seno. Se avete preso la decisione di smettere sarà meglio non destabilizzare il bambino con cambi di decisione. I bambini sono abitudinari prima di tutto dovranno accettare la nuova routine. Se ha fame proponete il biberon e se vuole tranquillizzarsi il ciuccio. Ci vuole ovviamente sia fermezza che buonsenso. Deve essere un percorso graduale proprio per essere abitato nel momento di stop definitivo.
  • Svuotare il seno al bisogno. Ovviamente i primi giorni dovrete farlo più frequentemente ma fate attenzione a non esagerare con le spremiture, dovrete effettuarle solo quanto basta per togliere la tensione e il rossore. Controllare attraverso un auto palpazione che non ci siano nodini in quel caso massaggiare, scaldare il seno con impacchi o sotto il getto caldo della doccia può bastare per far fuoriuscire quel poco latte che basta a far passare un possibile piccolo ingorgo. Meglio procedere con la spremitura manuale che con il tiralatte che potrebbe iperstimolare il seno. Quando il seno inizia a sgonfiarsi non continuare a stimolarlo.
  • Un ulteriore consiglio che ritengo utile è stato quello di indossare un reggiseno di taglia più piccola. Recenti studi hanno evidenziato che fasciare il seno, come consigliavano anni fa, è pericoloso perché la compressione comporta il rischio di ingorghi e mastiti. Indossando un reggiseno più piccolo o una maglia molta aderente non comporta una restrizione così limitativa come una fasciatura ma assolve la funzione per la quale è stata indossata.

Metodo con pillole per smettere di allattare

Come già detto, nel caso in cui al momento di interruzione, la montata sia ancora piena in tutto il suo vigore o siano trascorsi già molti mesi, l’interruzione con il metodo naturale potrebbe durare anche 1 o 2 mesi prima della cessazione definitiva. Per questa ragione o anche nel caso vi sia un interruzione di gravidanza è spesso consigliato da subito il ricorso al farmaco.

Il medicinale in questione è il Dostinex, questo serve sia per inibire che per interrompere la normale produzione di latte materno:

Per inibire (ma non interrompere del tutto), la lattazione, si consiglia una dose pari a 1 mg al giorno (pari a due compresse in unica soluzione, da assumersi dopo il pasto) iniziando dal primo giorno dopo il parto.

Per far cessare del tutto la lattazione, invece, la dose di Dostinex rimane la stessa ma la somministrazione cambia. Si consiglia l’assunzione di mezza compressa (pari a 0,25 mg) ogni 12 ore per due giorni.

La somministrazione avviene sempre a stomaco pieno e durante tutta la cura è assolutamente indispensabile il continuo monitoraggio da parte del medico, visto che si tratta di un medicinale che può dare ipersensibilità ed effetti collaterali.

Durante la cura a base di Dostinex nelle donne si ripristina l’ovulazione e quindi la possibilità di concepire. Va da sè che in caso di gravidanza la somministrazione del farmaco deve essere immediatamente sospesa

Allattamento al Seno o latte Artificiale – una scelta da non giudicare

L’allattamento al seno è molto importante.

Il latte che la mamma produce è un latte unico, inimitabile, specifico per il proprio bambino, con una composizione ideale per le sue esigenze nutritive e di sviluppo. E’ anche ricco di sostanze biologicamente attive con molti effetti positivi: aiutano la digestione del bambino, rinforzano il suo sistema immunitario in maniera permanente, maturano il sistema nervoso e gli altri organi.

Anche il latte dei primi giorni (il colostro) è particolarmente prezioso per la ricchezza di anticorpi e la rispondenza alle necessità nutritive del neonato in attesa del latte vero e proprio. Il normale colore del colostro è giallastro. Inoltre, fatto non trascurabile, il latte materno è sempre pronto per l’uso, alla giusta temperatura, igienicamente adeguato.

Confermato che il latte materno è ineguagliabile….

…. ritengo anche fondamentale supportare le mamme che, per varie ragioni, decidono di non allattare al seno.

E’ giusto chiarire che allattare al seno è più difficile di quanto si pensi, ed è una cosa che generalmente si impara. Ad alcune viene naturale, ci sono fortunate che hanno un seno predisposto e che ha una montata lattea immediata, ma per la maggior parte delle neomamme è necessario acquisire la giusta tecnica.

Soprattutto in ospedale secondo me, vengono sempre più spesso adottate delle politiche un po’ troppo restrittive per le mamme che cominciano affrontando non poche difficoltà. C’è una sorta di terrorismo psicologico che impone il presupposto che la mamma DEVE allattare al seno altrimenti viene giudicata come reietta. Io invece credo fermamente che questa dovrebbe essere una scelta individuale e supportata dal personale sanitario qualunque essa sia e sicuramente non imposta o indotta.

Ad oggi i latti artificiali sono molto validi. Conosco mamme, con bambini allattati al seno perennemente ammalati e figli della stessa mamma allattati esclusivamente con artificiale e in perfetta salute. Con questo non dico che non sia necessario allattare al seno ma solo che è una scelta che non deve creare ripercussioni psicologiche alla mamma.

Per mia esperienza ho parlato con diverse mamme e la maggior parte per un motivo o per l’altro ha dovuto abbandonare l’ allattamento al seno prima di quanto pensasse, non credo siano state contente, come non lo ero io, ma la maggior parte delle volte sono le circostanze che conducono alle scelte, quindi MAI GIUDICARE!

Per decidere come allattare il vostro bambino vagliamo i vari aspetti a favore e contro all’allattamento al seno:

Ecco i Pro dell’allattamento al seno

  • La mamma che allatta avrà un risparmio economico
  • Alcuni studi ipotizzano che per chi ha allattato al seno una protezione contro il cancro al seno a ovaie e osteoporosi
  • La mamma che allatta al seno avrà più tempo per dormire la notte in posizione laterale ma avrà più interruzioni poiché sazia meno del latte artificiale e richiederà più poppate al giorno.
  • La mamma che allatta al seno non dovrà preoccuparsi di stipsi, e intolleranze e scelta ottimale del latte artificiale.
  • La mamma che allatta al seno non deve preoccuparsi di portarsi dietro tutto il necessario per allattare.
  • La mamma in linea di massima non si deve preoccupare per l’idratazione del piccolo

Gli svantaggi dell’allattamento al seno invece sono che:

  • Allattare al seno può , se non controllato, creare cattive abitudini
  • E’ più difficile proporre il ciuccio e tendenzialmente potrebbe creare più problemi la fase dello svezzamento.
  • Aiuta a smaltire i kg di troppo ma nello stesso tempo occorre mantenere un paio di kg in più per garantire il nutrimento adeguato
  • Una donna che allatta al seno per più di un anno e che ha un seno piccolo solitamente lo vede sparire, chi lo ha più grosso lo vede afflosciarsi
  • L’allattamento al seno è più difficile da prestabilire e pertanto non agevola l’organizzazione di spostamenti e uscite
  • Allattare al seno può essere doloroso e diventare un disagio se non avviene correttamente e causa ragadi, ingorghi o mastiti.

Io personalmente sono pro allattamento naturale ma se ripenso a quando per me è diventato un incubo per il dolore, quando ogni volta che la mia piccola piangeva per la fame a me veniva da piangere perché pensavo alla sofferenza che avrebbe seguito, quando dovevo fare notti insonni per tirarmi il latte che faticava a uscire, capisco coloro che non riescono a proseguire, perché io ho smesso per queste ragioni di allattare ma ho acquisito serenità nello stesso tempo, e secondo me questa è altrettanto importante nel crescere un piccolo neonato.

Se vuoi sapere di più sull’allattamento al seno leggi l’articolo “Tutto quello che devi sapere sull’allattamento al Seno

Se vuoi sapere di più sul latte artificiale leggi l’articolo “Tutto sul latte artificiale – Quando e come utilizzarlo

Tutto sul latte artificiale – Quando e come utilizzarlo

Vorrei fare una premessa.

Questo consiglio ve lo do per esperienza personale: Acquistate tutto l’occorrente per preparare il latte artificiale già alla nascita del piccolo, non sono soldi buttati, più avanti in un modo o nell’altro vi tornerà sicuramente utile anche se allattate al seno, e tenete in casa sempre almeno un ciuccio.

Informatevi prima come si prepara il latte (lo trovate anche in questo articolo), imparate a sterilizzare e ad assemblare i biberon e comprate una confezione di scorta nel caso vi rendiate conto nel bel mezzo della notte che il bimbo non mangia a sufficienza perché non avete latte e piange disperato per la fame, vi garantisco che in quel momento non vorreste trovarvi a dover ancora leggere le istruzioni.

Quando mi è capitato non sapevo che fare e vi assicuro che calmare un bambino che ha fame quando non puoi dargli da mangiare è molto difficile, ricordo benissimo quel giorno, credo fosse il 4° o 5° dal rientro a casa, fino ad allora era sempre stata molto tranquilla, un angioletto ma quella sera è stata un incubo.

A parte che mi ci è voluto un po’ per capire che aveva fame avendole dato il seno poco prima, credevo fossero coliche, solo il pediatra mi ha illuminato dicendomi che la sera il seno produce meno latte e quindi era possibile che non mi uscisse più nulla.

Sono andata nel panico, inoltre il pianto ininterrotto a cui non ero ancora abituata mi faceva impazzire, ero sola, insomma un inferno finché non è tornato mio marito dalla farmacia di turno con il latte e credetemi se fosse arrivato con un diamante non sarei stata così contenta come per il latte.

Quando e come utilizzare artificiale

L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda l’allattamento materno esclusivo per i primi sei mesi di vita e consiglia di mantenerlo, pur introducendo per gradi altri alimenti, fino almeno a tutto il primo anno.

Ci sono rari casi però, in cui allattare non è possibile o bisogna integrare il latte materno con quello artificiale: che è poi latte di mucca, trattato per diventare il più simile possibile a quello della mamma.

Ma non illudiamoci: non diventerà mai davvero uguale.

Nei casi in cui il calo ponderale fisiologico supera il 10% o se all’arrivo della montata il lattante non si è ancora attaccato correttamente, o se la crescita non risulta adeguata è probabile che il vostro pediatra consigli di dare un aggiunta di latte artificiale.

Se l’aggiunta viene somministrata ad ogni poppata, non si saprà effettivamente quanto mangia il neonato, quindi questo metodo non è consigliato in caso di prematuri o neonati con peso molto basso.

Una seconda possibilità è quella di tirarsi il latte con un tiralatte, continuando comunque ad attaccare il bimbo al seno per stimolare la montata. In tal caso sarà opportuno alternare il latte materno (al raggiungimento della dose necessaria) a quello artificiale.

Quando l’allattamento al seno non è possibile, va usato latte in polvere almeno fino ai 6 mesi di età del bambino (Formula 1). Successivamente è preferibile continuare con un latte di “proseguimento” (Formula 2), liquido o in polvere, per tutto il primo anno di vita.  In caso di bambini con esigenze particolari si possono scegliere le formule speciali (ad esempio formula 0 per bambini prematuri).

Uno schema classico prevede come numero dei pasti, fino al terzo mese del bebè 6 pasti  che orientativamente possono coincidere con 6 -9.30 – 13 – 16.3 – 20 – 23.30;

intorno al quarto mese si passa a 5 pasti: 6 -10 -14 -18 -22;

solitamente all’inizio del quinto si passa ai 4 pasti: 7.30 – 11.30 – 16.00 – 20.00

e al 6 si ridurranno a 2 con l’inizio dello svezzamento.

Indicativamente le dosi da seguire sono quelle sulle confezioni di latte ma per chiarire meglio riporto la tabella dell’ospedale per il primo mese:

 

ml per pasto 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120
Giorni di vita 3 4 5 6 7 8 9 10 15 20 30

 

Il fabbisogno è calcolabile con la seguente formula: q=(160 x p) /n

Dove q è la quantità di latte per pasto, espressa in ml, p è il peso del bambino in kg e n il numero dei pasti giornalieri. 160deriva dal fabbisogno calorico del bambino in riferimento calorico del latte, in ogni caso se il bambino dovesse essere affamato non superare q=(200 x p) /n.

Dopo la poppata è consigliare tenere il neonato in posizione eretta per circa 15-20 minuti.

Preparazione del latte artificiale

Vi riporto le istruzioni corrette per la preparazione del latte artificiale in polvere e successivamente vi dirò il mio metodo per prepararlo nel più breve tempo possibile. Ovviamente se utilizzate il latte artificiale liquido basterà scaldarlo o con lo scaldabiberon o a bagnomaria, prestando attenzione a non metterlo in acqua a temperatura maggiore di 70°.

Anzitutto bisogna ricordarsi che occorre preparare una singola poppata per volta ed eventualmente eliminare il contenuto se non è stato consumato entro due ore.

  • Lavarsi le mani con acqua e sapone e poi asciugarle.
  • Versare l’acqua in un contenitore ben pulito e portarla a bollore.
  • IMPORTANTE: aggiungere la polvere quando la temperatura dell’acqua è a 70 gradi; in pratica coprire il contenitore con un coperchio dopo l’ebollizione e attendere non più di 30 minuti. Questa temperatura uccide i batteri presenti nella polvere. Questo è il passo più importante nella preparazione del latte in polvere, perché non è garantito che il latte in polvere sia sterile
  • Mettere in un biberon sterilizzato la quantità di acqua necessaria per sciogliere la polvere.
  • Aggiungere l’esatta quantità di polvere indicata nella confezione; non bisogna mai aggiungere una quantità diversa (in più o in meno) da quella indicata.
  • Chiudere il biberon e agitare bene il contenuto.
  • Raffreddare rapidamente il latte mettendo il biberon in un recipiente con acqua molto fredda. I batteri si moltiplicano rapidamente tra 7 e 65 gradi. Più a lungo il latte si trova a questa temperatura, maggiore è il rischio di aumentarne il contenuto di batteri e quindi il rischio che il bambino possa contrarre un’infezione
  • Controllare la temperatura facendo cadere qualche goccia di latte sul dorso della mano e sentire che è tiepida.

Questo è quanto è scritto dietro le confezioni per la preparazione del latte. Ora io vi sfido quando avete fra le mani un bambino urlante perché ha fame, di far bollire l’acqua e attendere 30 minuti che arrivi a 70°. Le possibili soluzioni che ho trovato io sono le seguenti:

  • Acquista uno Scaldabiberon : porterà la temperatura dell’acqua alla temperatura corretta
  • Acquista un termometro da alimenti: potrete spegnere il gas prima del bollore al raggiungimento della temperatura corretta
  • Non badate alla temperatura dell’acqua e fate il latte quando l’acqua è bollente. Questo è il metodo che ho sempre utilizzato io, probabilmente alcune vitamine e minerali li perderà ma il metodo è a prova di pianto.

Io metto nel biberon in quest’ordine un po’ di acqua bollente, il latte in polvere e miscelo dopodichè aggiungo acqua a temperatura ambiente fino alla dose corretta.

Per scaldare l’acqua (parlo dell’acqua non del latte) utilizzo il microonde, invece quando uscivo o  faceva la poppata notturna,  la sera riempivo il termos così di notte non dovevo scaldare neanche l’acqua. Se è pieno e ben chiuso, l’acqua manterrà una temperatura superiore ai 70 gradi per diverse ore. Il Termos da viaggio deve essere lavato accuratamente e risciacquato con acqua bollita prima di riempirlo.

Fate attenzione che ogni misurino di latte fa aumentare la quantità di latte nel biberon di 3ml

( es. 7 misurini sono circa ml in piu’rispetto alla dose)

 

Età Misurini Acqua Latte TOT Numero Biberon
1-2 Settimane 2 60 ml 70 ml 6-7
3-4 Settimane 3 90 ml 100 ml 6-7
2° Mese 4 120 ml 130 ml 5-6
3° Mese 5 150 ml 170 ml 4-5
4° Mese 6 180 ml 200 ml 4-5
5° Mese 7 210 ml 230 ml 3-4
6° Mese 7 230 ml 230 ml 2-3

La scelta del latte artificiale

Ho scritto una serie di consigli utili per la scelta del latte aritficiale, rispariamiando (anche non poco) senza rinunciare alla qualità e alla sicurezza. Trovi tutto nel post “La scelta del latte artificiale”

Che ninna nanna scelgo?

Recenti studi hanno dimostrato che ascoltare la musica in età neonatale sviluppa la capacità di comunicazione, stimola le capacità cognitive e inoltre ha un potere rilassante.

Canticchiare una filastrocca o una dolce ninnananna aiuta molto a calmare i bambini piccoli più che parlargli quindi quando i neonati danno segni di disagio, provate a cantare anziché parlargli.

I suoni e i rumori sono fondamentali per il piccolo, sin dai primi giorni proponetegli, tramite internet o app del cellulare, una playlist di rumori bianchi che riproducono i rumori del ventre materno, il rilassamento è assicurato.

Le ninna nanne per bambini sono tante, e secondo quanto ho riscontrato io non ce né una che funziona universalmente per tutti i bambini, occorre trovare quella più appropriata e per farlo vi do un elenco di caratteristiche che dovrebbero possedere per avere un effetto rilassante:

Ricordate di vivere questo momento come di condivisione, affetto e relax, è il momento in cui salutate il piccino fino al giorno seguente e non quello in cui tirate un respiro di sollievo perché la giornata è finita, quello potrete farlo dopo.

Elemento indispensabile per il suo totale abbandono e fiducia nell’addormentarsi è la voce di un membro della famiglia che il piccolo riconosce.

La melodia, è di solito una melodia di breve durata, molto dolce, che si ripete come un mantra.

Deve seguire un ritmo lento e deve risultare priva di salti ritmici, causa questi ultimi di eccitazione.

Le parole che la compongono devono essere bisbigliate, cantate in modo appena percettibile, ai limiti della cosiddetta soglia di percezione. Inoltre ciò che conta è la musicalità delle parole, non tanto le parole in se.

Non è il contenuto ma la melodia che lui ricorda e riconosce come rilassante, quindi potete già in gravidanza ascoltare delle canzoni in particolare da proporre al piccolo, non stupitevi se si innamora di pezzi che di rilassante hanno poco, e sempre lui a fare la sua scelta. Sembra una stranezza ma la mia piccolina si rilassa con “Voglio ballare con te” di Baby k. La ascoltavo spesso in gravidanza perché mi dava gioia, evidentemente lei o ha recepito, i primi mesi durante le crisi di pianto a volte solo quella canzone in loop la tranquillizzava, e quanto odiavo la pubblicità di youtube che a volte partiva e rovinava tutto il lavoro fatto.

Detto ciò potrete sbizzarrirvi e trovare insieme al vostro piccolo la canzone giusta per addormentarsi.

Io appena nata ho utilizzato molto le tradizionali “Stella Stellina” e “Ninna Nanna, ninna oh”, che mio marito le cantava con le strofe di Aldo Giovanni e Giacomo, vi lascio immaginare…

Successivamente grazie a Canzoni per bimbi.it nella smart tv abbiamo trovato la sua preferita in assoluto “L’elefante con le ghette”, la canzone con la quale la metto a letto tutte le sere nella sua culletta. Questo per dire che mi sono fatta guidare del suo istinto e da ciò che la faceva rilassare.

Quindi come sempre il mio consiglio è: osservate e ascoltate il vostro piccolino, canzoni classiche, canzoni per bambini ma anche quelle da canticchiare, lasciate a lui la scelta.

Evitate di addormentare il piccolo in braccio, mettetelo nella sua culla e cantate.

I neonati devono stare a contatto con la mamma ma devono anche acquisire indipendenza.

Tempo fa ho letto questa frase e mi sono innamorata:

“Immagina che chi ami sia una farfalla: se la tieni stretta muore, ma se la lasci libera di volare tornerà  per sempre da te!”

Ed è proprio così: prendete pure in braccio il vostro bambino, coccolatelo e baciatelo ma poi posatelo nella sua culletta, apprezzerà ancora di più quando tornerà fra le vostre braccia.

IL TESTO DI STELLA STELLINA

Stella stellina
la notte s’avvicina:
la fiamma traballa,
la mucca è nella stalla.
La mucca e il vitello,
la pecora e l’agnello,
la chioccia e il pulcino,
la mamma e il suo bambino.
Ognuno ha il suo piccino,
ognuno ha la sua mamma
e tutti fan la nanna.

IL TESTO DI NINNA NANNA NINNA OH (Versione Tradizionale)

Ninna nanna ninna oh, questo bimbo a chi lo do
Lo daremo alla befana, che lo tiene una settimana.
Lo daremo al lupo nero, che lo tiene un anno intero.
Lo daremo al buon Gesù, che lo tiene un giorno in più.
Ninna nanna, ninna oh, questo bimbo a chi lo do
Lo daremo alla sua mamma che le farà fare la nanna.

IL TESTO DI NINNA NANNA NINNA OH (Versione Aldo Giovanni e Giacomo)

Ninna nanna ninna oh, questo bimbo a chi lo do
Lo daremo alla befana, che lo tiene una settimana.
Lo daremo al lupo nero, che lo tiene un anno intero.
Lo daremo al buon Gesù, che lo tiene un giorno in più.
Ninna nanna, ninna oh, questo bimbo a chi lo do
Lo daremo alla moffetta, che lo tiene stretta stretta.
Lo daremo alla tartaruga, che lo tiene nella lattuga
Lo daremo al paparino, che se lo porta in motorino
Ninna nanna, ninna oh, questo bimbo a chi lo do
Lo daremo alla nonnina, che lo mette giù in cantina
Lo daremo al fratellino, che lo mette nel camino
Lo daremo al dottor Sirchioli, che lo impasta coi ravioli.

IL TESTO DELL’ELEFANTE CON LE GHETTE
L’elefante, l’elefante con le ghette
Se le leva, se le leva e se le mette
Se le mette e se le leva per potersi divertir
La balena, la balena poverina
Sa che l’acqua, sa che l’acqua le fa male
Quando arriva il temporale si nasconde in fondo al mar
Tre topini, tre topini in bicicletta
Fanno a gara, fanno a gara nel cassetto
Ma la pulce dispettosa il cassetto rovesciò
Due micini, due micini innamorati
Vanno a fare, vanno a fare la serenata
Alla Bella Addormentata che si è presa il raffreddor. Etchì!

Se proprio non avete un ugola d’oro ci sono sempre i carillon con una delle più conosciute e popolari ninna nanne, composta da Brahms nel 1868.

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Omogeneizzati – Tutto quello che c’è da sapere, Pro e Contro

Se sei arrivata al momento di comprare o decidere se utilizzare gli omogenizzati, questo articolo è quello che fa per te. Ti farò vedere i pro e i contro degli omogenizzati e in più ti darò qualche consiglio su quali acquistare eventualmente.

Iniziamo dai contro

I Contro degli omogenizzati

  1. vengono eliminate tutte le parti considerate “indigeste” come per esempio la cellulosa della frutta, che in realtà sono necessarie per un buon funzionamento intestinale.
  2. le qualità nutritive (apporto vitaminico, minerali) rispetto ad un alimento fresco sono ridotte notevolmente si perde “l’energia” nutritiva dell’alimento.
  3. contengono conservanti che alterano i sapori e fanno perdere il contatto al bambino con il reale sapore degli alimenti perdendo la stagionalità degli alimenti.
  4. La pubblicità li presenta come controllatissimi, ma da test effettuati a campione da altroconsumo in due omogeneizzati sono state trovate tracce di antibiotici (nei limiti dei valore ma comunque presenti): Nestlè Mio Omogeneizzato pollo, Mellin Omogeneizzato con carne di pollo.

I Pro degli omogenizzati

  1. Le modalità di cottura garantiscono più proprietà nutritive rispetto ad alimenti che vengono surgelati a casa. Soprattutto le verdure che essendo cotte più velocemente ad alte temperature a differenza della cottura lenta di un’ora.
  2. Comodità, praticità, trasportabilità e varietà. Pronti per l’uso, gli omogeneizzati si conservano bene e non si deteriorano perché i vasetti sono chiusi ermeticamente. Un paio di vasetti e qualche pannolino ci consentono una gita fuori porta con bambini e senza impegni. Possono rappresentare anche un buon sostituto alle pappine durante i viaggi o quando siamo in vacanza privi dei comfort delle nostre cucine o desiderosi di assoluto relax.

Alla luce di queste considerazioni, gli omogeneizzati, così come i liofilizzati, non sono indispensabili; probabilmente per alcuni sono proprio inutili. Ma per altri possono essere una scelta e per altri ancora dei prodotti da usare in caso di emergenza.

Quindi, come sceglierli?

Per scegliere l’omogeneizzato è sempre importante controllare l’etichetta e…

  • preferire prodotti senza sale aggiunto: limitare l’apporto di sale è importante a tutte le età, ma soprattutto nel primo anno di vita, sia perché i sistemi metabolici, a cominciare da quello renale, non sono ancora maturi, sia per impostare una soglia bassa del gusto salato da adulto;
  • preferire prodotti senza zucchero aggiunto: è importante limitarne l’apporto sia per l’effetto diretto sulla salute, ), sia perchè i bambini vengono abituati fin da subito ai sapori molto dolci, potrebbero poi avere delle difficoltà nell’apprezzare il gusto di altri cibi;
  • leggere sempre bene la lista degli ingredienti e confrontare i prodotti: le marche di omogenizzati hanno percentuali diverse di carne che si aggira intorno al 40%; in quelli di pesce la percentuale di questo ingrediente è bassa (18%)
  • leggere se è presente l’olio e la sua origine: non tutti i prodotti hanno l’olio nella loro formulazione, ma se è presente deve essere indicata l’origine. Per esempio l’olio di girasole, una valida alternativa all’olio d’oliva, da preferirsi all’olio di palma o di cocco, entrambi ricchi di grassi saturi.

Detto ciò vi posso dare i dati delle ricerche che ho effettuato:

QUALITATIVAMENTE:

Dal migliore al peggiore (le percentuali di ingredienti possono variare da gusto a gusto)

ECONOMICAMENTE:

Dal meno caro al più caro
Nipiol, Mellin, Hipp Bio, Plasmon, AlceNero Bio

Concludendo vi dirò come mi comporto io:

Sicuramente gli omogeneizzati di frutta sono di rapida preparazione e scartando la buccia, relativamente sicuri, quindi personalmente questi li faccio al momento considerando che un pugno di frutta pulita equivale circa ad un vasetto.

Per quanto riguarda la verdura in caso di brodo fresco di giornata utilizzo il passato del brodo in caso contrario preferisco i vasetti rispetto al prodotto congelato che dopo essere stato bollito perde praticamente tutte le proprietà. Meglio poche del vasetto che nulle del prodotto congelato.

Per la carne e il pesce non so cosa pensare a riguardo.
Si legge spesso che il consiglio è quello di preparare il più possibile in casa gli omogenizzati, ma a meno che non si abbia un macellaio e una pescheria di fiducia, i prodotti acquistati al supermercato chi mi dice che non abbiano antibiotici e conservanti? Così facendo credo peggiorerei la situazione almeno gli omogenizzati essendo destinati ai neonati hanno dei parametri più rigidi si controllo e sicurezza credo. Senza contare la varietà di sapore.

E’ anche vero che è inutile garantire cibi supercontrollati, solo tra 6 mesi e 3 anni e dopo? Dopo i 3 anni si possono mangiare porcherie, perché? Che fare quindi? Sono in cerca di un macellaio di fiducia e per il pesce, abitando in Piemonte, mi affido al signore.

Per quanto riguarda la scelta degli omogeneizzati io scelgo la qualità piuttosto che il pezzo. Acquisto Hipp o Plasmon per la frutta. Pesce Mellin. Carne Verdure e Formaggino Hipp.

Io una volta scelta la marca da utilizzare, ho fatto un confronto tra i punti vendita vicino a casa mia in modo da acquistare al prezzo più conveniente, inoltre sapendo i prezzi di quel particolare prodotto posso facilmente capire se incontro delle offerte altrove se mi convengono realmente oppure no rapportandoli a quello acquistato abitualmente.

Purtroppo nelle varie zone d’Italia i prezzi cambiano pertanto io vi posso dire che i prezzi migliori (escluso offerte li ho trovati al Carrefour), ma vi consiglio di fare un confronto come il mio e una volta che avete scoperto qual è il supermercato con i prezzi migliori, quando vedrete delle offerte in giro potrete sempre rapportarle a quanto spendete solitamente.

Offerte:

Se avete buoni sconto utilizzati quando il supermercato mette il prodotto in offerta così lo pagherete ancora meno! (Es. avevo un buono 0.50€ degli omogenizzati mellin il supermercato li aveva messi in offerta a 0.80 in più il martedì faceva il 10 % di sconto su tutta le spesa, praticamente li ho pagati meno di 0.20€)

  • HippBio Frutta puoi trovarlo qui.
  • Plasmon Frutta puoi trovarli qui.
  • Mellin Pesce puoi trovarli qui.
  • Mellin Carne puoi trovarlo qui.

Il baby blues! 7 consigli pratici per vivere questo momento al meglio

Chi non ha vissuto il baby blues alzi la mano! 7 consigli pratici per vivere questo momento al meglio

L’insorgenza del baby blues è fisiologica, poiché conseguente al drastico cambiamento ormonale che avviene nelle ore successive al parto (crollo degli estrogeni e del progesterone) e alla spossatezza fisica e mentale dovuta al travaglio e al parto stesso.

Ogni anno almeno il 50% (1 su 2) delle donne vive un baby blues dopo il parto e il 10-15% soffre di disturbi di tipo depressivo (con intensità diverse).

Nell’1% dei casi circa, si rivela una vera e propria psicosi post-parto che può condurre addirittura al suicidio o l’infanticidio.

Puoi scaricare la guida completa al Baby Bluse andando compilando il form qui.

 

Distinguere la baby blues dalla depressione post parto:

La prima si manifesta nella prima settimana dopo il parto fra il 3° e il 6° giorno ed è caratterizzata da forti pianti senza motivo, tristezza, irritabilità, ansia, ecc.

Tuttavia le neomamme non perdono la capacità di prendersi cura nel neonato e di provare gioia. Dopo un paio di settimane il disturbo tende a svanire spontaneamente.

La depressione invece esordisce più tardi, solitamente tra la 4° e 6° settimana dopo il parto e in rari casi può manifestarsi anche più tardi. I sintomi specifici più importanti sono: tristezza, perdita d’interesse, di autostima e di energia, incapacità di provare gioia, fastidio o ostilità per il neonato ritenuto troppo esigente, pessimismo e senso di incompetenza, difficoltà nel contatto fisico con il neonato e eventualmente nell’allattamento, disperazione.

La “tristezza del terzo giorno” capita a moltissime neomamme. L’importante è cercare di vivere questo momento il più serenamente possibile. Ecco alcuni suggerimenti che ti aiuteranno ad affrontare questa tristezza passeggera:

1. Una delle prove più difficili da superare per una neomamma è la mancanza di sonno, o il sonno continuamente interrotto, non mi stancherò mai di ripeterlo. La mancanza di sonno offusca la mente, accentua nervosismo e rende tutto più complicato. Questo, a volte, è uno dei fattori che accentua il baby blues. Io prima del parto ho sottovalutato questo aspetto credendo di essere una superdonna e invece sono crollata. Non cercate di contrastare il bisogno continuo che ha il neonato di stare con voi ma assecondatelo e nello stesso tempo sfruttate il più possibile i suoi sonnellini per dormire! Non fate nulla in casa, delegate a marito, mamma o all’amica di turno. Se poi avete bisogno di una o due ore di sonno chiedere aiuto è il modo più semplice per superare le difficoltà.

2. Un’altra regola d’oro contro la tristezza è uscire di casa per una passeggiata. Vestirsi, preparare il neonato e prendere una boccata d’aria è un vero toccasana. Cercate di fare una passeggiata ogni giorno, in modo da non stravolgere completamente la vostra vita, ma semplicemente di completarla creando nuove abitudini.

3. Non azzerate del tutto la vostra vita sociale! Chiamate un’amica che sapete esserci già passata, o anche le vostre compagne di corso pre-parto che forse stanno vivendo in contemporanea le vostre sensazioni. Parlate del vostro disagio con vostro marito, con la vostra famiglia e condividetelo con serenità. Chiedere aiuto non é un segno di debolezza, ma un atto d’amore per sé e per il proprio bambino.

4. Sentitevi libere di non accettare visite. Se non avete voglia di parlare, se non vi sentite emotivamente serene da intrattenere ospiti, se siete stanche o semplicemente avete bisogno di stare sole con il vostro piccolino per creare una vostra nuova routine e conoscervi, non fatelo! Non preoccupatevi di ferire gli altri e di ciò che potrebbero pensare, se sono sufficientemente intelligenti capiranno che è una situazione delicata e vi daranno i vostri spazi. I momenti di inebriante felicità e gratificazione dovuta all’aver messo al mondo una creatura, vi concederanno un momentaneo stop in cui tutto o quasi, vi sarà perdonato.

5. Coccolatevi e prendetevi cura di voi stesse ritagliando del tempo per voi. Diversamente da quanto si pensi, questo è possibile anche senza fare chilometri ma comodamente stando a casa e facendo un bel bagno o doccia rilassante. Sarò sincera, inizialmente sarà difficile trovare il tempo anche solo per togliersi il pigiama. Non sono qua per farvi la paternale e dirvi di farlo perché si deve fare per non annullarsi, si deve fare in rispetto al proprio marito, e bla bla bla… tante belle parole che lasciano il tempo che trovano. Io invece vi suggerisco di fare quello che avete voglia di fare,nulla dovrebbe essere imposto o vissuto come un dovere, specialmente in questi primi giorni. Non preoccupatevi, sarete voi stesse a sentire la necessità di cambiarvi se il piccolo vi rigurgiterà o farà pipì addosso e sarete sempre voi a sentire l’esigenza di lavarvi quando i capelli saranno un groviglio informe. L’unico accorgimento che vi dico di avere è  che almeno in questo momento vi prendiate tutto il tempo di cui avete bisogno per rilassarvi e rigenerarvi, per quanto vi sarà possibile.

6. Non sentitevi in colpa. Anche se c’è omertà e tendenzialmente nessuna delle vostre amiche vi ha parlato di aver passato questi momenti, è bene che voi sappiate che 1 neomamma su 2 vive questa esperienza anche se non la condivide. Non pensate di essere deboli o instabili mentalmente perché vi è capitato. Non vivete la momentanea infelicità come un vostro difetto. Tutto ciò che vi sta capitando è semplicemente dovuto a fattori ormonali e alla stanchezza, ed è fuori dal vostro controllo. Dobbiamo iniziare a pensare alla maternità non solo come momento di estrema gioia ma anche come momento di drastico cambiamento che può condurci momentaneamente a non amare come vorremmo i nostri bambini. Se tutte le mamme sapessero prima che arrivi questo momento, che ci è concesso sentirci così, che è un passaggio del tutto fisiologico e che NON siamo delle cattive mamme, staremmo sicuramente più tranquille a accelereremmo le tempistiche di questa fase, che seppur transitoria può essere molto destabilizzante. .

7. Ultimo “rimedio” contro il baby blues, ma più importante di tutti, è proprio il vostro bimbo appena nato! Soffermatevi ad osservarlo cercando di lasciare da parte le paure e le angosce. Il rimedio più potente contro la tristezza sarà lasciarsi sopraffare da questo rapporto unico che vi accompagnerà per la vita. Non temete se credete di non amarlo o di esservi rovinate la vita, perché vi assicuro che è questa fase di momentanea tristezza a parlare. Alcune mamme si innamorano a prima vista (poche nella realtà, anche se è difficile sentirlo ammettere alle mamme è raro sia così), per quanto mi riguarda non è successo e reputo che capiti solo nei film ma potrebbe succedere. E’ sicuramente vero che per la maggior parte, per imparare ad amare il proprio bambino può volerci del tempo, proprio come succede tra persone adulte. D’altronde siete due individui che hanno bisogno di conoscersi e solo dopo questa fase iniziale solitamente sboccia l’amore vero. Questa fase può durare pochi giorni o settimane, comunque sia, tutti i genitori arriveranno ad amare il piccolo ed accettare la vita che ne consegue.

Io non mi vergogno di ammettere che per me è stata dura.

Io che mi sono sempre ritenuta una persona razionale e pragmatica non potevo credere di essere entrata in questa spirale di tristezza.

Io che ho desiderato per due anni di rimanere incinta non potevo credere di pensare di aver fatto un errore.

Ho trascorso circa 15 giorni a piangere, senza nascondere a nessuno le mie sensazione e anche andando incontro agli sguardi inquisitori della gente, perché infondo sapevo che non potevo vergognarmi di ciò che provavo perché non era ciò che desideravo ma nello stesso tempo non potevo rinnegare.

Poi fortunatamente come è arrivata la malinconia se n’è andata, anche se credo di essermi innamorata perdutamente solo nel momento in cui la mia bimba mi ha rivolto il primo sorriso, quindi intorno al secondo mese.

E quando, qualche settimana più tardi, per la prima volta mi ha teso le mani mi sono resa conto di essere cotta definitivamente e di essere completamente in balia dei suoi occhioni.

Questa è stata la mia esperienza ma visto l’argomento delicato, mi renderebbe molto felice se anche voi, nell’anonimato del web , condivideste la vostra esperienza. Mi piacerebbe davvero che insieme, semplicemente raccontando le nostre storie, riuscissimo a dare supporto a chi, per paura di esprimere queste sensazioni, sta vivendo questa esperienza e non è supportata da nessuno.

Puoi scaricare la guida completa al Baby Bluse andando compilando il form qui.

Tutto quello che serve per la valigia dell’ospedale prima del parto

Buongiorno future mamme,

Se siete in cerca di informazioni utili per preparare l’occorrente per l’ospedale è perché volete essere pronte e non farvi mancare nulla, inoltre se state cercando sul web è perché vi state scontrando con uno dei primi problemi di disinformazione che si protenderà per tutto il tempo. Non vi aspettate di ricevere più informazioni dall’ospedale o dai pediatri o consultori…vi dico subito che come per il necessario dell’ospedale dovrete essere voi a cercare tutte le informazioni di cui avrete bisogno, di qualsiasi argomento concerne i bambini….io cerco proprio di dare un aiuto in questo quindi se seguirete i miei consigli non sarete colte dal panico di non sapere.

Ma torniamo a noi e alla valigia. Per prima cosa rivolgiti all’ospedale dove hai programmato di partorire e richiedi l’elenco degli articoli che dovrai portare. Io vi scrivo l’elenco che è stato dato a me, e sebbene il necessario sia similarmente uguale per tutte le strutture, sarebbe meglio non arrivare impreparati. Ogni struttura ha le proprie esigenze ed abitudini, per esempio io ho dovuto portare una bacinella per l’igiene intimo poiché le camere erano sprovviste di bidet, ma non tutti gli ospedali sono così.

Di seguito troverete i vari prodotti che ho scelto per me, per la comodità di chi non ha voglia di impazzire a cercare, ma ovviamente potrete scegliere articoli simili a vostra discrezione

Ricordate di preparare e tenere l’occorrente entro il settimo mese, non è detto che vostro figlio abbia intenzione di rimanere al calduccio fino al termine.

 

Occorrente per la mamma:

Una Maglia larga di cotone bianco per il parto.
Anche di vostro marito o quelle da 1 euro al mercato. Verrà utilizzata durante il parto e gettata subito dopo direttamente dalle ostetriche. Appena nato il nuovo arrivato verrà adagiato sul vostro corpo “natur” senza pulizia alcuna e la maglia sarà a quel punto ridotta in condizioni pietose.

Due Camicie da notte aperte totalmente o parzialmente per l’allattamento.
Vi consiglio le maniche corte anche d’inverno a causa del riscaldamento soffocante.  Sebbene io non sia una fanatica delle camicie da notte, anzi al contrario non le sopporto molto, devo dire che in questo caso sono molto più pratiche dei pigiami. Spesso verrete controllate sia prima per valutare la dilatazione, sia dopo per verificare che sia tutto ok. Quando l’acquistate fate attenzione alla taglia, considerate che quando la indosserete probabilmente avrete una pancia più grande del momento d’acquisto.

Una Vestaglia o Golfino sia d’inverno che d’estate. L’aria condizionata potrebbe darvi fastidio.

Due Reggiseni allattamento

Due Confezioni di slip a rete che potrete trovare qui.

Una confezione assorbenti post parto. Io ho comprato quelli della chicco mummy che consigliano in farmacia, questi qui per intenderci. Al corso preparto però ci hanno poi fatto vedere quelli che utilizzano loro e sono più larghi, infatti quelli della chicco occorre metterne 2. Acqustateli nei supermercati, costano meno e sono gli stessi dell’ospedale. In allegato link di quelli del carrefour.  https://myshop.carrefour.it/dettaglio-prodotto?id=0001631575

Un paio di calze antitrombo (se previsto parto cesareo) consiglio l’acquisto in negozi specializzati perché vi prenderanno le misure della gamba in modo che queste svolgano al meglio la funzione per la quale si indossano.

Una guaina o fascia post parto che troverete qui (se previsto parto cesareo)

Una confezione coppette assorbilatte che troverete qui.

Una Crema per prevenire e curare le ragadi. All’ospedale vi consigliaranno di mettere il proprio latte ma purtroppo a meno che non stiate con le tette al vento dopo  è difficile che sia sufficiente. Ottime sono le creme della Medela che trovate qui e l’Olio Vea  qui.

Ricordate di portare gli esami effettuati in gravidanza e i documenti.

Macchina fotografica e carica batterie sono d’obbligo.

Occorrente per l’igiene personale

Cambio per quando uscirete

4 paia di calze di cotone

Asciugamani

1 Accappatoio + Infradito. La doccia sarà vostra alleata durante il travaglio.

1 Paio di Ciabatte

Occorrente bebè

1 fiocco nascita

1 copertina

2 cappellini. Il primo da combattimento, anch’esso come la maglia verrà buttato. Il secondo da rappresentanza verrà fatto indossare, dopo averlo lavato, il primo giorno che è il giorno in cui necessitano di più calore per ambientarsi alla nuova realtà.

4 Paia di Calzine

6 Body rigorosamente in cotone a maniche corte, eventualmente d’inverno a maniche lunghe solo per il primo giorno.

6 Tutine: Solitamente funziona la contrario, d’inverno vi chiederanno il cotone e d’estate il caldo cotone, questo perché all’ospedale d’inverno ci sono i tropici a causa del riscaldamento e d’estate il gelo dovuto all’aria condizionata.

1 Tutone imbottito o giubbino per quando uscirà, in base alla stagione.

6 Bavaglini

1 Accappatoio Quadrato con cappuccio

6 Asciugamanini

Per quanto riguarda il corredino nascita ho comprato l’occorrente per l’ospedale da ovs e kiabi. Sono i siti che ho trovato più convenienti e soprattutto che avevano sia i body a kimono che la taglia per i prematuri. Ovviamente la mia spesa si è limitata al necessario per l’ospedale giusto per non rimanere sprovvista, per il resto ho aspettato dopo aver scartato i regali, per regolarmi

Ricordate che non dovete per forza portare dietro la casa, inizialmente non essendo pratici con i cambi noi abbiamo dovuto cambiarla più del dovuto perché puntualmente quando la cambiavamo faceva la pipì e bagnava qualsiasi cosa body tutine asciugamani, quindi ho dovuto mandare farmi portare cambi aggiuntivi ma non è un carcere, solo voi siete obbligate a stare li tutti gli altri saranno liberi di portarvi tutto ciò di cui avrete bisogno.

Kit Essenziali, omaggi e tutto l’occorrente per il tuo piccolo che sta per arrivare

Se stai aspettando un bambino o sei mamma di un neonato e sei alla ricerca di campioni omaggio per la gravidanza e buoni sconto per prodotti per bambini, in questo articolo scoprirai come ottenerli facilmente e completamente gratis.

Prima di iniziare con gli omaggi online, vorrei farvi presente che alcuni comuni italiani distribuiscono KIT NASCITA molto capienti quindi la prima cosa da fare è informarvi se il vostro aderisce a questa iniziativa. Sarà sufficiente anche solo una telefonata per verificare e ritirare il pacco.

Il secondo passo che consiglio è quello di  fare un giro nelle farmacie e para-farmacie del tuo quartiere. In particolare recatevi presso quelle che hanno una vendita dedicata ai prodotti per l’infanzia, spesso elargiscono dei Kit specifici. Io ne ho preso più di uno.

Il Kit conteneva:
Un pannolino Pampers, 4 sconti Pampers, un adesivo bimbo a bordo e un metro da attaccare a casa per l’altezza dei bambini, 1 sconto di Original Marins, e un tubetto campione di connettivina baby.

KIT SVEZZAMENTO MELLIN

Tutti gli iscritti al programma Liberi di diventare grandi con Mellin ricevono un cofanetto gratuito senza alcun obbligo di acquisto. Per ricevere il kit svezzamento omaggio occorre iscriversi al sito entro il 6° mese del tuo bambino.  L’iscrizione ti darà modo inoltre di ricevere la newsletters di mellin che propone periodicamente sconti per l’acquisto on line di prodotti.

Io ho ricevuto il Kit al compimento del sesto mese e conteneva: una borsa termica, 1 campione omaggio di pastina Mellin da 50 g, 8 buoni sconto per fare la spesa, un codice coupon da utilizzare sul sito mellin che sconta di 10 € l’acquisto su un minimo di 50 € di spesa.

Per qualsiasi dubbio o ritardo nella spedizione del cofanetto omaggio puoi chiamare il servizio consumatori Mellin al Numero Verde 800-737340

Visita il sito e compila il modulo per ricevere a casa gratuitamente il cofanetto omaggio per bambini.

WELCOME KIT DOLCE ATTESA

L’iscrizione al sito Dolce Attesa e la ricezione degli omaggi è completamente gratuita e non prevede alcun impegno e nessun obbligo di acquisto.

Il Cofanetto Welcome Kit Dolce Attesa ed  i campioncini e omaggi  al suo interno cambiano sempre a seconda della disponibilità. Io ho ricevuto il Kit circa un mese dopo la richiesta, e conteneva: Un ciuccio, e 5 sconti assortiti. Richiedendo il cofanetto riceverai anche gratis tre numeri della rivista mensile Io e il mio Bambino che arriverà gratuitamente a casa tua ogni mese per tre mesi senza alcun impegno o obbligo di acquisto. Le riviste arrivano con un bollettino allegato che potrai utilizzare nel caso in cui deciderai di abbonarti. Se non vorrai abbonarti alla fine dei tre mesi non dovrai dare alcuna disdetta, non partirà alcun abbonamento e non dovrai pagare niente.

Se dopo due mesi dalla richiesta non hai ricevuto il cofanetto puoi scrivere a questo indirizzo e-mail marketing.sfera@rcs.it oppure chiamare il numero 02 25841.

Per ricevere il cofanetto ti basta visitare il sito e compilare il modulo con il tuo nome e la data di nascita del bambino, poi clicca in fondo sul tasto VAI per accedere alla seconda pagina dove dovrai inserire il tuo indirizzo per la spedizione del cofanetto omaggio.

PANNOLINO HUGGIES

Vuoi ricevere un campione Huggies?

Visita il sito, compila il form e richiedi un campione gratuito di Huggies nei modelli:

  • Huggies Extra Care bebè taglia 1 e 2
  • Huggies Extra Care taglia 4
  • Huggies Ultra Comfort taglia 4
  • Huggies Pannolino Mutandina taglia 3 e 4

Sono arrivati circa una settimana dopo la richiesta. Io ne ho chiesti due campioni, uno richiesto da mio marito e uno da me. Ogni campione sono 2 pannolini quindi me ne sono arrivati 4.

PANNOLINO LILLYDOO

Visita il sito e scegli la taglia. Prova i 10 pannolini e le 15 salviettine umidificate.

Loro ti regalano i prodotti, tu paghi solo le spese di spedizione di 3,90€.

HUMANA CLUB

L’azienda specializzata in prodotti alimentari per neonati, ha infatti realizzato una piattaforma interamente dedicata ai coupon, da dove è possibile scaricare i buoni sconto per risparmiare sulla spesa mensile dei nostri bimbi.

Per scaricare subito i buoni sconto Humana, visita e iscriviti al sito, quindi aspetta la mail che ti permetterà di confermare la tua iscrizione. Accedi al portale e scegli i buoni sconto che ti interessano, stampali e usufruisci delle offerte semplicemente presentandoli nel punto vendita!

Attualmente sono disponibili 6 coupon: latte di proseguimento, latte crescita, Humana Baby, Omogeneizzati di carne bio, omogeneizzati di frutta bio e integratori alimentari. Ricordati che puoi stampare 1 solo buono sconto per prodotto e che i buoni sconto disponibili cambiano ogni mese. Potrai utilizzare i coupon Humana entro 30 giorni dalla data di stampa. Per non sbagliarti controlla sempre la data di validità riportata su ciascun buono sconto. Buon risparmio a tutte!

Utilizzate i buoni sconto quando il supermercato mette il prodotto in offerta così lo pagherete ancora meno!

Vi ricordo i post sul risparmio dell’acquisto di latte, pannolini e omogeneizzati.

RACCOLTA PUNTI “REGALI DEI DESIDERI PAMPERS”

Sul sito pampers c’è tutta una sezione dedicata a Promo e concorsi, vi consiglio di andare a leggere le indicazioni, ma io vorrei parlarvi della raccolta punti che mette a disposizione regali e omaggi certi e sicuri.

L’attuale Raccolta punti Pampers “Regali dei Desideri 3.0” ha scadenza il 31.10.18 ma ogni anno viene attivata quella nuova. Cominciate dalla nascita a raccogliere i codici, perché sono i momenti in cui si consumano più pannolini e sicuramente vi ritroverete con uno dei 20 fantastici premi dedicati ai tuoi bambini, gratis tra le mani. Inoltre, una volta raggiunta una specifica soglia punti, riceverai automaticamente un omaggio digitale, senza dover spendere alcun punto.

Ecco l’elenco:

  • 1° codice inserito: shopping card SviluppoFoto da 5€.
  • 2° codice: 2×1 per Rainbow MagicLand – shopping card QVC da 10€.
  • 10° codice: libro personalizzato Bubuk – 3×2 al parco divertimenti Mirabilandia – quadretto personalizzato Tonki.

Un altro vantaggio è che è solo ed esclusivamente DIGITALE. Non si incollano punti, non si invia la cartolina, si scarica invece un’app “Pampers Regali dei Desideri 3.0” si scrivono i codici e si richiedono i regali, comodissima e a prova di sprechi di tempo.

Puoi guadagnare punti semplicemente acquistando i prodotti pampers:

  • codice regolari, all’interno dei pacchi di pannolini Pampers Baby Dry e Sole & Luna;
  • codice Star, all’interno dei pacchi di pannolini Pampers Progressi, Pampers Easy Up e Pampers La Mutandina;
  • codice salviettine, sui pacchi delle salviettine Pampers;
  • codici multipli, all’interno dei formati speciali in cartone dei pannolini Pampers e salviettine Pampers.

Oppure con i codici Star omaggio, senza acquistare nulla, in uno dei seguenti modi:

  • completando i Baby Games;
  • partecipando alle attività comunicate sul sito o nei punti vendita;
  • rispondendo a sondaggi;
  • scrivendo recensioni sulla nuova raccolta punti Pampers;
  • diventando ambasciatrice Club Pampers, tramite la condivisione della raccolta sui social network.

Per inserire i codici, segui questo link: https://www.regalideidesideri.it/codici  e registrati al Club Pampers oppure accedi con le tue credenziali qualora fossi già iscritta.

Visita il sito Pampers per leggere il regolamento completo, la lista premi, indicazioni su dove trovare i codici nelle confezioni.

La Nanna – Tutto quello che hai sempre voluto sapere

Buongiorno a Mamme

Oggi vi parlerò di un argomento che mi sta molto a cuore, e sono certa che sia particolarmente importante anche per tutte voi, forse l’esigenza primaria a cui quasi tutte cerchiamo risposta…come far addormentare il piccolo nella culla e dormire sonni tranquilli. Le domande che ci siamo poste riguardo l’argomento nanna, sono sicuramente molteplici:

Le prime notti, la mia piccolina era un angelo, dormiva beata nella culla, che dolce ancora doveva abituarsi alla nuova realtà. Ero io l’ingenua, che per paura che non respirasse per la coperta, piuttosto che il rigurgito o motivazioni che mi creavo io nella testa, ogni mezz’ora mi svegliavo per controllare che fosse tutto ok e viva soprattutto, stessa ragione per cui quando ero sola e lei dormiva io non facevo lo stesso.

Niente di più sbagliato!

Adesso ditemi che non lo avete fatto anche voi? Quando dopo alcuni giorni ha cominciato a prendere il ritmo e a quel punto era lei a svegliarmi, le mie ore di sonno hanno cominciato a diminuire drasticamente, e così anche la mia sanità mentale. A questo si è aggiunto il fatto che volesse stare sempre in braccio, di notte ma anche giorno, ormai si era abituata, è stato il momento in cui ho deciso che dovevo correre ai ripari.

Vi posso solo dire che la mia piccolina dopo poco meno di 2 mesi dormiva già tutta la notte nella culla, e io anche ma comodamente nel mio lettone.

Ma andiamo in ordine, partiamo dalla prima domanda:

MEGLIO CULLA O LETTONE?

Finalmente vi svelerò qual è la cosa giusta da fare a riguardo! Vi sarete già scontrate con sostenitori delle diverse tesi e se state cercando una risposta vi sarete imbattuti sia in articoli che dimostrano che il “sonno condiviso” agevoli il legame genitori e figli e in altri che affermano che aumenta il rischio di SIDS e disturbi del sonno, quindi qual è la risposta alla domanda iniziale? La risposta è che non c’è una cosa giusta o una sbagliata in assoluto, ma il metodo che dovete scegliere è quello che semplicemente vi fa stare più tranquilli!

Leggete tutto  nell’articolo “Meglio culla o lettone?”

COME RIDURRE IL RISCHIO DI SIDS?

Per prevenire la sindrome della morte improvvisa infantile (Sudden Infant Death Syndrome – SIDS), conosciuta anche come morte in culla, che consiste nel decesso improvviso del bambino (picco è fra i 2 e 4 mesi di età, soprattutto nel periodo invernale; è più rara dopo i 6 mesi, eccezionale nel primo mese, ma l’attenzione va mantenuta alta fino al tutto il primo anno), potete leggere qui dei consigli su come ridurre il rischio di SIDS.

In tema di sicurezza nello stesso articolo trovate anche una piccola guida su come mettere in sicurezza la culla

Ma torniamo al nostro argomento nanna.

COME ASSOCIARE LA NANNA A UN FATTO POSITIVO?

Iniziamo con il dire che per i bambini il momento della nanna è vissuto come separazione quindi per portarsi avanti l’ideale sarebbe agire per cambiare questo sentimento sin dai primissimi giorni. Potrebbe essere utile tenere a mente alcuni fattori che trovate nel post “Come associare la nanna a un fatto positivo”

COME ABITUARLO ALLA CULLA IN 3 GIORNI

Mamme ora il momento tanto atteso, la risposta alla domanda più importante. Io la risposta l’ho trovata in questo libro:

Il linguaggio segreto dei neonati”di Trancy Hogg.

Personalmente adoro tutti i suoi libri. Li potrete trovare tutti a questo link.

Per me questo libro è stata la salvezza. Nei momenti iniziali avere delle risposte concrete è fondamentale e io le ho trovate più in questo libro che in tante persone.

Qui ho riassunto le cose più importanti da sapere. Leggete “Come abituarlo alla culla in 3 giorni!” e non ve ne pentirete nemmeno per un minuto. Lo ripeto, per me è stato la salvezza!

Perché NON DORME SERENO?

I disturbi del sonno a volte sono inevitabili. Anche bambini che di solito dormono bene possono attraversare questi periodi di irrequietezza. Questo accade spesso e le cause possono essere diverse. Le ho raccolte in un post sul perché non dorme sereno qui.