Svezzamento 12-36 mesi: menù + ricette – Parte VI

Quasi tutti i bambini, al compimento del primo anno, iniziano a mangiare quasi la stessa varietà di alimenti degli adulti tuttavia, ancora non hanno i molari e quindi non riescono a masticare.

Alcuni bambini dai 15 mesi in poi riescono già a deglutire piccoli pezzetti di cibo. Altri invece preferiscono ancora le pappe cremose. Assecondate, come sempre, le sue necessità.
In questa fase occorrerebbe iniziare a fare una tabella con un menù tipo della settimana che corrisponda alla dieta mediterranea consigliata anche per gli adulti.

In sette giorni il bimbo consumerà 14 pasti tra pranzi e cene e potranno essere suddivise così:

  • tre o quattro volte a settimana si può proporre un piatto unico formato da cereali e legumi
  • due o tre volte il pesce
  • tre o quattro volte la carne magra
  • una o due volte l’uovo
  • una o due volte il prosciutto cotto
  • una o due volte il formaggio fresco o stagionato

Con elevata moderazione, si potrà aggiungere alla pastina un pochino di sale, rigorosamente iodato. Su questo punto, i pediatri si dividono: per alcuni infatti il sale va somministrato dopo i 3 anni. Per quanto riguarda il latte, il fabbisogno del bimbo a quest’età è di circa 350 grammi nell’intero arco della giornata. Meglio proseguire con il latte di crescita, piuttosto che con quello vaccino, ma anche qui, i pareri dei dottori sono divergenti. Il calcio il bimbo può trovarlo anche nello yogurt e nei formaggi. L’uovo può essere somministrato intero (tuorlo e albume), le verdure devono essere presenti tutti i giorni alla dose di 100 grammi circa e un piatto unico con legumi presente a tavola anche più di una volta alla settimana. Inutile dire che i cibi vietati ai più piccoli sono il cioccolato, i piatti piccanti, i fritti, l’alcool, il caffè e la frutta secca.

Il pasto a questo punto non sarà più unico ma composto da: primo, secondo e contorno.

Potete sfruttare anche i menù dello “Svezzamento 9-11 mesi” ma anche per questa fascia d’età mi sono fatta dare le indicazioni direttamente dall’asilo comunale della mia zona.

Ecco alcuni esempi di pasto:

PRIMO = Cereali (meglio semi-integrali nell’età 6 mesi- 2 anni e successivamente
integrali). Preferire pasta semplice (piuttosto che all’uovo o ripiena), saltuariamente riso, con condimenti
a base di sugo di pomodoro e/o verdure, evitando condimenti ricchi di grassi saturi (burro, panna, pancetta…). Si può abbinare un primo piatto asciutto a pranzo e una minestra la sera. Fusilli al pomodoro e basilico, Passato di verdure con riso, Pasta olio e parmigiano, Minestra di riso e patate, Fusilli con pesto fresco, Brodo vegetale con pastina, Vellutata di ceci con crostini, Lenticchie con pastina, Brodo vegetale con pastina, Gnocchetti sardi al sugo, Riso con ragù vegetale, Mezze penne in bianco, Pasta con cavolfiori, Vellutata di verdure, Vellutata di ceci, Lasagne, Passato di zucca con riso.

SECONDO = Sogliola alla mugnaia, Scaloppine petto di pollo, Polpette di bovino al forno, Fagioli in umido, Fesa di tacchino olio e limone, Fettina di bovino alla pizzaiola , Mozzarella, Merluzzo gratinato, Spezzatino di pollo, Polpette merluzzo al forno, Ricotta, Prosciutto cotto, Sovra cosce di pollo e patate al forno, Platessa in umido, Hamburger di bovino al forno, Bocconcini grana padano, Tacchino, Bocconcini di pollo, Legumi misti in umido, Frittata, Farinata.

CONTORNO = Insalata verde e carote, Purea, Fagiolini Saltati, Zucchine trifolate, Piselli e carote, Erbette all’olio, Carote e patate in insalata, Insalata di pomodori, Piselli in umido, Broccoli al vapore, Dadolata di verdure al vapore, Carote al forno,Frutta fresca di stagione.

MERENDA = Latte freddo e biscotti, Banana e grissini, Yogurt e cereali, Latte caldo con cacao e fette biscottate, Pane e pomodoro, Pane e olio evo, Gelato, Spremuta e grissini, Torta allo yogurt, Torta di mele.

RICETTE: Le varietà di verdure, di carne e di pesce sono variabili in base al gusto e alla stagionalità.

PRIMI PIATTI

Pastina con Pesto

INGREDIENTI: 20 foglie circa di basilico; 1/2 spicchio d’aglio ; olio extravergine d’oliva; 3 – 4 pinoli; 2 cucchiai di parmigiano reggiano fresco; 2 – 3 cucchiai di pastina.

PREPARAZIONE: Frullare anzitutto le foglie di basilico già lavate e pulite, con lo spicchio d’aglio e i pinoli stando particolarmente attenti che sia l’aglio sia i pinoli vengano sminuzzati completamente ridotto molto fine, infine aggiungete il parmigiano reggiano e un filo d’olio ed amalgamare bene il tutto con un cucchiaio.
Cuocere nel frattempo la pastina a fuoco basso a termine cottura condire con un cucchiaino di pesto precedentemente preparato e congelare invece il pesto in eccesso in mono-porzioni da utilizzare di volta in volta a seconda della necessità;

Farinata

INGREDIENTI: 2 tazze di farina di ceci, 4 bicchieri d’acqua, rosmarino

PREPARAZIONE: Versare la farina di ceci in una bull piena d’acqua lentamente e rimestando così che non si formino grumi. Aromatizzare la farinata con del rosmarino fresco sminuzzato finemente.
Lasciar riposare per qualche ora e poi infornare in una teglia bassa e antiaderente possibilmente (tipo quelle da pizza rotonde) a 200 gradi circa finché non sarà completamente solidificata e non vedrete la doratura della parte superiore.

SECONDI PIATTI

Uovo strapazzato e Pomodoro

INGREDIENTI: 10 pomodorini ciliegina, 1 foglia di basilico, 1 pezzetto di cipolla, 1 uovo, 2 cucchiaini di olio extra vergine d’oliva, acqua di cottura dei pomodorini qb

PREPARAZIONE: Lavate i pomodorini accuratamente, fate bollire una pentola d’acqua e quando avrà preso il bollo tuffatevi i pomodorini e toglietegli la buccia. Mettete in padella la cipolla con i pomodorini e fate cuocere sino a che non si disferanno. Infine aggiungete l’uovo mescolando sempre. Terminate con basilico e olio a crudo.

Crocchette di ricotta al forno

INGREDIENTI (8 crocchette): 200 gr di ricotta, 1 uovo piccolo, 1 cucchiaio colmo di Parmigiano grattugiato (circa 10 gr), prezzemolo tritato, 4 fette di pancarré (oppure 80 gr di mollica di pane fresco), 2 fette di prosciutto cotto (circa 50 gr). Per impanare: 1 uovo, pangrattato, farina..

PREPARAZIONE: Sbattete l’uovo e unitevi il prosciutto finemente tritato. Unite la ricotta e il Parmigiano. Frullate il pane per ridurlo in briciole e unitelo al composto . Formate 8 polpette, rotolando piccole porzioni di composto fra le mani umide. Infarinate rapidamente le polpette e impanatele: con una doppia impanatura otterrete un guscio esterno molto solido e non rischierete di vedere uscire tutto linterno delle polpette. (Doppia impanatura: passare 1 nella farina; 2 nell’uovo; 3 nel pangrattato; 4 nell’uovo; 5 nel pangrattato.) Potete anche friggerle, ma queste polpette, se le cuocete per 15/20 minuti nel forno a 200 gradi saranno ottime. Servitele cosi con una insalata, oppure accompagnate con un podi salsa di pomodoro. I bambini gradiranno molto, ma anche i grandi.

Polpette di tonno e zucchine

INGREDIENTI(16/17 polpette): 3 scatolette di tonno sott’olio da 120 gr, 2 zucchine medie, 1 uovo, 75 gr di grana grattugiato, 100 gr di pangrattato, prezzemolo.

PREPARAZIONE: Lavate e tagliate a pezzetti le zucchine e cucinatele a l vapore. Appena morbide, mettetele in un colapasta, scolatele e premetele con una forchetta, in modo che perdano il più possibile l’acqua.
Lasciatele raffreddare. Aprite le scatolette di tonno e fate scolare l’olio. Mettete il tonno in una ciotola e schiacciate con una forchetta. Aggiungete l’uovo, la polpa di zucchine, il grana, il prezzemolo tritato finemente ed il pangrattato. Aggiungete il sale ed un pizzico di pepe e formate delle palline da 40 gr ciascuno. Ricoprite la leccarda con carta forno. Bagnate il fondo con dell’olio extravergine d’oliva e disponete sopra le polpette. Cuocete, rigirandole a metà cottura, per circa 30 minuti a 180°, o comunque fino a quando saran ben dorate. Potrete mangiarle subito calde, oppure fredde

Platessa al pomodoro

INGREDIENTI: 70 g di filetti di platessa, 50 g di pomodorini, un pezzetto di cipolla, un rametto di prezzemolo, un cucchiaino d’olio extravergine d’oliva.

PREPARAZIONE: Lava i pomodorini. Fai bollire in un pentolino un po’ d’acqua e immergici i pomodorini per un minuto. Scola, leva la buccia e togli i semini interni. Sciacqua i filetti di platessa e asciugali con carta assorbente. Lava e trita la cipolla, sciacqua le foglioline di prezzemolo. In una padella antiaderente, sistema i filetti, aggiungi i pomodorini, il prezzemolo e la cipolla tritata, versa mezzo bicchiere d’acqua e cuoci coperto a fuoco basso per circa 10 minuti. Metti nel piatto, irrora con l’olio e servi al bimbo.

Zucchine Ripiene

INGREDIENTI: 100 g di zucchine, 100 g di crescenza, 50 g di ricotta, 2 cucchiai di pangrattato, 2 cucchiaini di formaggio grattugiato tipo grana, un cucchiaio di olio extravergine d’oliva

PREPARAZIONE: Lava e spunta le zucchine, tagliale a metà per il lungo e falle bollire in una pentola con un po’ d’acqua per 15 minuti. Togli un po’ di polpa centrale dalle zucchine cercando di non rovinare i bordi. Metti la polpa in un frullatore per l’infanzia insieme alla crescenza, alla ricotta e a un cucchiaino di formaggio tipo grana. Frulla fino a ottenere un composto omogeneo. Mescola la crema ottenuta con il pangrattato e riempi le barchette di zucchine con questo composto, cospargi con l’altro cucchiaino di formaggio e con l’olio. Adagia le zucchine ripiene su una teglia ricoperta con carta da forno e falle gratinare in forno a 180° C per 15 minuti circa. Servi tiepide.

Tortino con Patate

INGREDIENTI: 80 g di filetto di nasello, 100 g di patate, 20 g di latte, 5 g di pangrattato, un cucchiaio di formaggio grattugiato tipo grana

PREPARAZIONE: Lava, sbuccia le patate e tagliale a pezzetti; sciacqua il nasello. Metti il cestello per la cottura al vapore in una pentola con due dita d’acqua e adagia all’interno le patate a pezzetti e il pesce. Cuoci per mezz’ora, poi versa tutto in una zuppiera. Aggiungi il formaggio grattugiato e il latte e mescola il tutto. Travasa il composto in una piccola teglia rivestita con carta da forno, cospargi con il pangrattato e fai dorare per 10 minuti in forno preriscaldato a 180° C.

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Sviluppo nei primi 12 mesi : consigli, metodi, primi giochi

Personalmente amo, amo, amo il Metodo Montessori.

Anche se la stessa Montessori non amava chiamarlo “metodo”, la sua proposta didattica infatti, si basa sull’indipendenza, sulla libertà di scelta del percorso educativo e sul rispetto per il naturale sviluppo fisico, psicologico e sociale del bambino.

Maria Montessori diceva: “l’educazione è un processo naturale effettuato dal bambino, e non è acquisita attraverso l’ascolto di parole, ma attraverso le esperienze che
lui stesso fa nell’ambiente”

Da quando sono mamma, ho scoperto che la maggior parte dei libri fornisce criteri per la scelta dei giocattoli legati alla fascia d’età.

Ci sono delle fasi di crescita ricorrenti: intervalli temporali in cui i bambini tendono ad acquisire determinate capacità, ci tengo a sottolineare che lo schema che segue è indicativo, ciascun bambino segue i propri tempi e i propri ritmi.

Vorrei però ribadire il concetto che questo tipo di riferimenti servono solo come guida generica, è fondamentale sapere che tra bambini normali esistono differenze enormi sulle capacità e le tempistiche di apprendimento, il vostro bimbo raggiungerà i vari stadi evolutivi con i suoi tempi (e questa affermazione è molto “montessoriana” se così si può dire) voi dovete solo stare ad osservare e adeguarvi a proporgli dei compiti fisici e mentali che i piccoli possano eseguire traendone piacere, non deve essere ne un lavoro ne tantomeno una tortura.

In altre parole è importantissimo, invece di guardare il cosa si dovrebbe fare a quell’età, instaurando una sorta di gara con i coetanei, osservatelo e assecondatelo nel loro sviluppo individuale.

Di fatto, proprio il movimento e la scoperta di quello che può fare con il suo corpo rappresentano per ogni piccolo la sfida principale durante il primo anno di vita. Ecco perché è così importante non costringere il bimbo tutto il giorno dentro seggiolini, box, lettini con sbarre che lo limitano.

È invece opportuno stimolarlo con semplici giochi e attività.

0-1 mesi

  • Vedere gli oggetti a 20-25 cm di distanza senza però metterli a fuoco o distiguerne i colori
  • Seguire gli oggetti lentamente con gli occhi a distanze ravvicinate
  • Mimare semplici espressioni del viso e, quando gli si parla, osservare intensamente
  • Tiene i pugnetti chiusi

GIOCHI

  • Fissano particolarmente volentieri delle linee, hai suoi occhi le linee rette appaiono in movimento perché la retina non è ancora fissata. Con un pennello nero traccia delle linee rette su un cartellino bianco questo gli fornirà un fuoco importante per la sua visione ancora confusa e bidimensionale. Attenti ai colori, quelli primari sono stimolanti mentre quelli pastelli calmano
  • Se desiderate comprare un giocattolo per il nuovo arrivato una scatola che ricrea i rumori del grembo materno da mettere nella culla. Anche un carillon con una semplice ninna nanna soft.

2 mesi (8 settimane)

  • Mantenere la testa dritta in maniera più stabile se messo a pancia sotto.
  • Comincerà a vedere in tre dimensioni e comincerà ad avere una postura leggermente più erette.
  • Comincia a sorridere in risposta al sorriso di un adulto, segue con gli occhi i vostri movimenti, e inizia le prime vocalizzazioni.
  • Mostra eccitazione agitando le braccia e le gambe
  • È in grado di capire che ad un evento particolare ne segue un altro

GIOCHI

  • Può iniziare a toccare, battendolo, un oggetto colorato appeso davanti a lui e ha la forza sufficiente per stringerlo se gli viene posto tra le mani. Questo potrebbe essere il momento buono per acquistare una Sdraietta o un Dondolo con i giochi da osservare e toccare e delle piccole giostrine mobili che si possono applicare sulla culla.
  • I neonati sorridono ai disegni che raffigurano volti umani. Le linee rette del primo mese diventeranno linee curve, cerchi e semplici figure come una casa una faccia sorridente è possibile anche mettere lo specchietto nella culla quando un piccolo sorride lo specchio di rimando il sorriso.

3 mesi

  • Comincia a riconoscere volti e oggetti familiari, anche a distanza.
  • Riesce a seguire gli oggetti in movimento e attivare la coordinazione occhio mano afferrarli, scuoterli e portarli alla bocca. bambino che è in grado di afferrare gli oggetti cosa che si verifica intorno ai 3 mesi e qualsivoglia oggetto finisce in bocca ora il piccolo può anche
  • Sollevare il mento e fare dei piccoli gorgheggi.
  • Disteso a pancia in giù è capace di sostenersi sui gomiti e di sollevare il busto
  • Gira la testa nella direzione di un suono e vi osserva mentre parlat

GIOCHI

  • Il suo passatempo preferito siete voi ma vanno bene anche altre cose semplici e reattive che fanno rumore e piacevole al tatto come pupazzetti di gomma con sonagli. Attirerà la vostra attenzione con un colpo di tosse quando si stuferà e lascerà cadere giocattolo.
  • Da 3 fino a sei mesi proponete sempre la stessa filastrocca, alla fine la adorerà.
  • Potrebbe essere il momento ideale per creare uno spazio a lui dedicato, luogo che diventerà piacevole anche per il gioco quotidiano insieme al genitore. Ideale sarebbe l’acquisto di comode palestrine con i giochi incorporati che li stimoleranno.

4-5 mesi

  • Riconosce volti familiari e comincia a comportarsi in modo diverso dal solito quando si trova con estranei.
  • Gli piace giocare con gli altri, soprattutto i genitori.
  • Inizio della mobilità del bambino che comincia a rotolare su se stesso a pancia in giù.
  • Potrebbe iniziare ad avere fastidio alle gengive
  • Sorride agli altri bambini-e alla sua immagine riflessa!
  • È in grado di fare più cose contemporaneamente ad esempio, vocalizzare e cercare di compiere un’azione.
  • Per esplorare il suo mondo, inizierà a vocalizzare per riferirsi agli oggetti

GIOCO

  • Gli piace guardarsi allo specchio, quindi potrete giocare a fare espressioni buffe per attrarre l’attenzione del tuo bambino sulla tua immagine riflessa
  • Visto i probabili dolori ai denti potete acquistare dei giochi che si possano anche mordere o mettere nel frigorifero per alleviargli il fastidio.
  • le palestrine potrebbero cominciare a essere strette sarebbe utile creare una zona confortevole sul pavimento, con un tappeto o una coperta, dove lasciare il bebè libero di muoversi. il bambino si tra preparando a girarsi su sé stesso e aiutarlo nei primi tentativi non fa altro che dargli la giusta motivazione per continuare a provare. Io faccio ancora adesso l’impasto cioè la tratto come se stessi facendo un rotolo con l’impasto della pizza.
  • continuerò ad amare i giocattoli che fanno rumore. Seleziona una serie di oggetti diversi che fanno rumore come qualche giochino, un campanellino, della carta da arricciare, dei contenitori da colpire con un cucchiaio, etc. Mostrali uno dopo l’altro al tuo bambino e poco a poco porgiglieli affinché possa produrre anche lui il rumore
  • un’altra cosa che lo diverte giocare con piccole forme geometriche come cubi sfere triangoli che ci crediate o meno girando e rigirando le cerca di capire come sono fatte sentire le differenze alcune ricerche sappiamo che i bambini molto piccoli sono in grado di distinguere le forme geometriche con la bocca per fino a un mese di vita e lavoratori sono stati visti abbinare immagini visive la sensazione tattile Dentro e fuori. Questo è il periodo migliore per concentrarsi su concetti come “dentro e fuori” e “acceso e spento”. Incoraggiate il vostro bambino ad inserire la manina o una forma all’interno del giocattolo cercaforme… che cosa succederà? Se verrà premiato con un suono divertente o una sorpresa musicale, di sicuro il vostro bambino non vorrà più smettere di giocare a “dentro e fuori”.
  • Giochiamo con i colori. Usate le diverse parti del giocattolo per introdurre i vari colori al vostro bambino, dicendo il nome di ogni colore mentre lo indicate. Questo è il momento in cui i bambini rafforzano le loro capacità ricettive del linguaggio, perciò più parole sentono, più prenderanno confidenza.

6-7 mesi

  • Può cominciare a rispondere al proprio nome.
  • Comincia la lallazione
  • Comincia a stare seduto eretto con solo un piccolissimo supporto o forse nessuno
  • Quando fa cadere qualcosa, la cerca
  • inizia a sviluppae raggiungere e afferrare goffamente un oggetto con cui giocare- fino ad arrivare alla capacità di usare la pinza formata dal pollice e uno o due dita per prendere piccoli oggetti.
  • inizia a svilupparsi il legame tra suono e significato delle parole
  • Si solleva “a quattro zampe” e dondola, e potrebbe anche strisciare sulla pancia.
  • può succedere che si piega improvvisamente in avanti per raggiungere l’oggetto desiderato finendo a pancia in giù a causa del peso ancora più importante della testa le braccia e le gambe si muovono per aria come se stesse volando in questo caso vi consiglio di non offrite di subito ciò che vuole siete indietro e piuttosto incoraggiato gli darete sicurezza in se stesso, solo dopo che ha tentato di raggiungere giocattolo potrete offrirglielo

GIOCO

  • Cucù: sbizzarrisci la tua fantasia per continuare a sorprendere tuo figlio con il vecchio gioco del cucù. Costringilo a cercarti, esci fuori con espressioni e accessori sempre diversi, cerca soprattutto di essere inconsueto e “strano” per stimolare sempre la sua immaginazione
  • Vola, vola: quando il bambino è in grado di reggere la testa da solo inizierà anche ad apprezzare volare come un elicottero o un aereo, con tanto di effetti sonori.
  • Lo slittino: metti tuo figlio a pancia in giù su una coperta un po’ grande appoggiata a terra e spostalo lentamente come se fosse uno slittino.
  • Potrete giocare a fargli il solletico.
  • Altalena: io sono contro all’utilizzo del box ma in questi casi l’altalena molleggiante potrebbe essere un piacevole diversivo per allenarla a stare in equilibrio.
  • Insegnategli a gattonare: Mettete il vostro bambino disteso sul pancino. Posizionate un giocattolo colorato a pochi centimetri di distanza dalla testa del vostro bambino e richiamate la sua attenzione sul giocattolo. Sedetevi dietro il bambino con le gambe o le mani premute contro i suoi piedini. Lasciate che faccia resistenza alla pressione facendolo muovere in avanti. Continuate a muovere il giocattolo e a premere contro i piedini del bambino fino a che non avanzerà
  • Usate i giocattoli impilabili per introdurre semplici parole e descrizioni, come grande e piccolo o sopra e sotto. Potete inoltre usarli per rafforzare la comprensione della relazione causa-effetto.

8 mesi

  • Rotola, striscia, gattona, si mette a sedere da solo. Riesce a sostenere il proprio peso sulle gambe e, in alcuni casi, a mettersi in piedi.
  • La sua memoria s’incrementa e compare una nuova abilità nel ricordare esperienze passate.
  • Passa oggetti da una mano all’altra, li lascia, riesce ad afferrare oggetti con due dita.
  • Può avere paura degli estranei.
  • Comincia ad avere i suoi giocattoli preferiti. Accertatevi che tutti i giochi siano lavabili robusti e privi di spigoli taglienti un oggetto troppo piccolo.
  • Comincia a imitare gesti familiari (smorfie, battimani)

GIOCHI

  • Cavalluccio: offri a tuo figlio una cavalcata sulle tue ginocchia ricca di effetti sonori e canzoncine come “op! op! trotta cavallino”
  • La matriosca: mentre tuo figlio ti osserva crea una sorta di matriosca di scatole in fondo alle quali inserire un suo piccolo giocattolo e lascia che si diverta ad aprirle
  • Per stimolare il coordinamento delle mani e di altri parti del corpo puoi insegnare a tuo figlio filastrocche che abbiano i gesti.
  • Potrebbe essere il caso di sistemare, in una zona attigua al divano un tatami colorato, (tappeti puzzle) in modo che si impratichisca agrappandosi al divanoa stare in piedi ed acquisire sicurezza.
  • Corsa ad ostacoli: quando il bambino ha imparato a gattonare o comunque muoversi per casa abbastanza bene, predisponi una sorta di percorso ad ostacoli con cuscini, libri, mucchi di vestiti o peluche per esercitare le sue capacità motorie
  • A questa età, probabilmente è meglio concentrarsi su giocattoli azione/reazione, insegnategli a premere i tasti, girare le pagine, picchiettare i rulli
  • Insegnategli piccoli comportamenti come fare ciao con la manina o mandare baci.

9-10 mesi

  • Corregge la sua postura mentre cammina, sostenendosi ai mobili per mantenere l’equilibrio
  • Se si fa rotolare una palla verso di lui, la riesce a prendere
  • I suoi movimenti sono più vari e intenzionali
  • Riesce a comunicare con i gesti, per esempio salutando con la manina o sollevando le braccia per essere preso in braccio
  • Le sue mani sono più agili; riesce a passare un oggetto da una mano a Sa eseguire una o due semplici istruzioni
  • Tenendo la vostra mano, potrebbe camminare

GIOCHI

  • Giocattoli che incoraggiano lo sviluppo del linguaggio, libri e giochi con lettere, numeri e parole.
  • Il linguaggio dei segni: questo è probabilmente il momento giusto per iniziare ad insegnare a tuo figlio a comunicare tramite il linguaggio dei segni; questo migliorerà la sua capacità di farsi capire e probabilmente diminuirà la frustrazione reciproca

11-12 mesi

  • Riesce a stare in piedi senza aiuto e a muovere i primi passi sostenendosi ai mobili
  • I suoi versetti iniziano ad avere inflessioni linguistiche
  • Capisce che gli oggetti più piccoli entrano in quelli più grandi
  • Riesce a tirarsi su e a stare seduto in modo stabile
  • Sebbene capisca che cosa vuol dire “no”, potrebbe essere troppo curioso per resistere
  • Inizia a usare da solo il cucchiaino.
  • Gioca con i vestiti e, se può, si sfila le calze.
  • Mette e toglie oggetti da un contenitore.
  • Può mostrare paura in alcune circostanze.
  • Allunga un libro ai genitori (o a chi lo accudisce) quando vuole ascoltare una storia.
  • Spesso piange quando la mamma o il papà si allontanano.
  • Inizia a utilizzare gli oggetti in modo corretto (il pettine per pettinarsi, il bicchiere per bere, il telefono per telefonare…).
  • Indica e Mostra preferenze verso particolari giochi o persone.
  • Dice “mamma” e “papà” e accenna qualche altra parola.
  • Capisce la maggior parte delle cose che gli dite.
  • Dimostra l’affetto con abbracci, baci, sorrisi e buffetti

GIOCO

  • Chiacchieriamo. Favorite lo sviluppo linguistico del vostro bambino e incoraggiate le prime “conversazioni” facendo finta di chiamarlo al telefono, o aiutandolo a chiamare le sue bambole e i suoi pupazzetti.
  • Un piccolo aiuto. All’inizio potreste dover mettere il vostro bambino sul giocattolo cavalcabil. In futuro sarà in grado di salire e scendere da solo, ma si sentirà più sicuro ad avervi vicino durante le prime esperienze
  • Preparate un “percorso” da far seguire al vostro bambino di 1 anno. Aiutatelo a comprendere le indicazioni usando semplici parole per descrivere le azioni: fermo, vai, sali, scendi, procedi.

Svezzamento 9-11 mesi: menù + ricette – Parte V

Vorrei iniziare con il rassicurare tutte le mamme che temono il soffocamento dei neonati.
Io ho sempre avuto tantissima paura.

Pensavo che quando sarebbe arrivato il momento di dare cibi solidi avrei lasciato l’onere a mio marito perché la mia ansia ed inquietudine avrebbe reso tutto più difficile e poco razionale.

Ciò che accaduto in realtà è molto diverso e molto più naturale.

È iniziato tutto durante l’inizio dell’ottavo mese circa quando mi sono resa conto che la mia piccola Nina cominciava ad essere particolarmente attratta dalle nostre portate, ma la mia ansia non mi permetteva di avvicinarle nulla.

Il consiglio più grande che mi hanno dato, e che darò a voi, è cominciare con i biscottini plasmon.

Si sciolgono in bocca e a meno che non spezzi bocconi troppo grossi non si corre particolare pericolo… dapprima dalle mie mani e poi in autonomia ho visto che era perfettamente in grado di masticare anche con appena due dentini allora un po più rassicurata ho cominciato a darle pezzi minuscoli del nostro cibo e ingrandendoli sempre più.

Il problema che è sorto poi, è stato che la pappa con il brodo e le farine non erano più di suo gradimento ed è così che sono passata gradualmente a pastina di dimensioni sempre maggiori. Tutto in massima tranquillità perché graduale.

Abboccata alle nostre portate, delle quali però non sapevo le quantità da lei ingerite, ha iniziato a fare un po di storie con la sua pappa allora sono andata alla ricerca di menù che avrei potuto preparargli abbandonando definitivamente il pappone con gli omogeneizzati.

Cominciamo con le porzioni più abbondanti e a ridurre il latte gradualmente.

Nota bene: 4/5 pasti sono i pasti (consigliati) da fare durante la giornata, due di questi sono ancora a base di latte.

La frutta, la verdura e la pappa in generale non viene più sminuzzata fino a farne una poltiglia ma si può cominciare a provare a dare qualche boccone più grosso.

Seguilo sempre durante il pasto, non perderlo di vista e accompagna sempre con un sorso d’acqua il boccone di pappa per aiutarlo a deglutire meglio.

Lo svezzamento a quest’età è ormai quasi completo.

Dai 9 mesi si possono aggiungere i legumi: 40-50gr di fagioli, ceci piselli e lenticchie e l’uovo: proponendo prima qualche cucchino di tuorlo e successivamente di albume, rigorosamente cotto e inserirlo nel pasto serale. Infine aggiungere anche il pomodoro (magari bollito nel brodo vegetale, insieme alle verdure).

Questo periodo lo definirei di transito perché conduce a un graduale passaggio da pasto unico preparato appositamente per il piccolo a ciò che sarà un menù completo che lo accompagnerà per il resto della sua esistenza. Di seguito piatti unici più elaborati. Quando il bambino sarà pronto a iniziare con un pasto separato è importante ricordare che è fondamentale che ogni pasto sia composto da: primo, secondo e contorno.

Mi sono fatta dare un menù direttamente dall’asilo comunale della mia zona e questo è composto come segue:

PRIMO = Passato di verdure di stagione con pastina.

SECONDO = Prosciutto Cotto, Ricotta, Robiola, Petto di Pollo al Vapore, Pesce al vapore o in umido, Uovo.

MERENDA = Frullato mela e pera + biscotti primi mesi; Yogurt + biscotti primi mesi; Pera grattugiata + biscotti primi mesi; Latte di proseguimento+ biscotti primi mesi; Banana + biscotti primi mesi.

Di seguito dei primi e secondi alternativi che potrete cominciare a dare quando il piccolo si sarà abituato a separare i pasti.

RICETTE: Le varietà di verdure, di carne e di pesce sono variabili in base al gusto e alla stagionalità.

PIATTI UNICI

Purea di piselli e robiola

INGREDIENTI: 40 gr di piselli freschi, 1 patata piccola (circa 60 g), 50 g robiola, acqua 1 cucchiaino di olio extravergine di oliva 1 cucchiaino di parmigiano

PREPARAZIONE: Pulire bene i piselli e pulire e tagliare a pezzi la patata e fate cuocere il tutto al vapore. . Frullate quindi il tutto con il mixer a immersione, in modo da ottenere una crema “morbida”,aggiungete acqua se risulta necessario. Aggiungete il formaggio ed amalgamate alla crema. Potete aggiungere sia un filo d’olio a crudo che un po’ di parmigiano a piacimento.

Sformatino di piselli e ricotta

INGREDIENTI: 40 gr di piselli freschi, ricotta, 1 cucchiaino di olio extravergine di oliva 1 cucchiaino di parmigiano

PREPARAZIONE: Bollire in poca acqua un cucchiaio di piselli freschi, quando l’acqua si e’ asciugata e i piselli sono teneri, spegnere e aggiungere un paio di cucchiaini di ricotta, un cucchiaino di parmigiano e uno di olio extra vergine.

Minestra di lenticchie

INGREDIENTI: 20 g di lenticchie, 1 carota, 1/2 gambo di sedano (circa 10 g), 30 g di pastina 350 ml di acqua 1 cucchiaino di olio extravergine di oliva

PREPARAZIONE: La prima cosa da fare è mettere le lenticchie a bagno per almeno 12 ore: l’ideale, quindi è lasciarle in ammollo la sera prima per tutta la notte. Una volta che le lenticchie saranno pronte per la cottura, ricoprile in una pentola con l’acqua, il sedano e la carota e fai cuocere per circa un’ora, aggiungendo altra acqua se necessario. Passa le lenticchie con un frullatore ad immersione e poi rimettile sul fuoco, aggiungendo anche la pastina. Una volta pronta la pastina, aggiungi in filo d’olio a crudo.

Vellutata di ceci

INGREDIENTI: 20 g di ceci secchi, mezzo gambo di sedano, mezza patata, un cucchiaino di olio extravergine d’oliva e uno di formaggio grattugiato tipo grana, un cucchiaio di bicarbonato, qualche fogliolina di prezzemolo o erba cipollina.

PREPARAZIONE: ascia in ammollo i ceci per un giorno intero con il bicarbonato e poi sciacqua bene. Pulisci le verdure, taglia a tocchetti e cuocile insieme ai ceci al vapore per una mezz’ora o anche di più se i ceci non risultano cotti. Passa i legumi con il passaverdure, avendo cura di eliminare il grosso della buccia esterna. Versa in un piattino, aggiungi qualche cucchiaio di acqua di cottura per evitare che diventi troppo denso, condisci con l’olio e il prezzemolo o l’erba cipollina e servi al bimbo.

Pastina con pesce, zucchine e basilico

INGREDIENTI: 30 g. di pastina, 40 g. di pesce lessato e frullato, ½ zucchina lessata e frullata, qualche fogliolina di basilico. Olio evo

PREPARAZIONE: Lavate e tagliate la zucchina e cuocetela al vapore per circa 15/20 minuti insieme al pesce, infine frullate il tutto. Dopodiché cuocete a parte la pasta e unite. Terminate con un filo d’olio a crudo.

Purea di patate ai due colori

INGREDIENTI: 1 patata, 30 ml di Latte, 1 carota

PREPARAZIONE: Pela la patata e lavala bene. Cuocila in poca acqua o al vapore, fino a che riuscirai ad attraversarla con i denti di una forchetta. Scola l’acqua e passa la patata allo schiacciapatate (o passaverdura con fori piccoli). Versa la patata schiacciata in un pentolino antiaderente, aggiungi il Latte, mescolando bene, e scalda a fuoco lento per 1 minuto.
Pela la patata e lavala bene. Cuocila in poca acqua o al vapore, fino a che riuscirai ad attraversarla con i denti di una forchetta. Scola l’acqua e passa la patata allo schiacciapatate (o passaverdura con fori piccoli) e condisci con l’ olio extra vergine d’oliva. Con la forchetta mescola grossolanamente il purè e la verdura, in modo da mantenerli separati, senza amalgamarli.

PRIMI PIATTI

Pastina con Pomodoro

INGREDIENTI: 20 pomodorini ciliegina, 1 foglia di basilico, 1 pezzetto di cipolla, 30 g di pastina, 2 cucchiaini di olio extra vergine d’oliva, acqua di cottura dei pomodorini qb

PREPARAZIONE: Lavate i pomodorini accuratamente, fate bollire una pentola d’acqua e quando avrà preso il bollo tuffatevi i pomodorini che dovranno cuocere per 10 minuti. Passate i pomodori e aggiungete al sugo una foglia di basilico ben lavata e un pezzetto di cipolla. Mettete il pentolino sul fuoco piu piccolo a fiamma bassa con il coperchio e fate cuocere per 10 minuti. Il sugo dovrà risultare a fine cottura ancora liquidino, eliminate cipolla e basilico. Al momento della pappa fate bollire il sugo e buttatevi la pastina. Fatela cuocere per il tempo indicato sulla confezione a fiamma.Servite con olio a crudo.

Pappa con Pomodoro

INGREDIENTI: 250 gr. pomodori maturi, 150 gr. pane raffermo, 250 gr. brodo vegetale, uno spicchio d’aglio, olio evo qb, un cucchiaio di parmigiano, qualche fogliolina di basilico

PREPARAZIONE: Lavate i pomodorini accuratamente, fate bollire una pentola d’acqua e quando avrà preso il bollo tuffatevi i pomodorini che dovranno cuocere per 10 minuti. Passate i pomodori e aggiungete al sugo una foglia di basilico ben lavata e l’aglio. Mettete il pentolino sul fuoco piu piccolo a fiamma bassa con il coperchio e fate cuocere per 10 minuti. Spezzettare il pane e bagnarlo nel brodo caldo, aggiungere il pane al sugo di pomodoro e continuare la cottura per altri 10 minuti, aggiungere del brodo se necessario.

Pastina con crema di patata dolce, zucca e finocchi

INGREDIENTI: 60g di pastina; 1 bella fetta di zucca pulita; 1 cipolla dorata piccola; 80-100g patate dolci; 1 cuore di finocchio; Acqua; Olio evo

PREPARAZIONE: Lavate e pulite le verdure e tagliatele a tocchetti. Tritate un po’ di cipolla e mettetela in pentola con un pochino di olio extravergine di oliva. Aggiungete le patate dolci, la zucca ed il finocchio. Coprite di acqua e lasciate cuocere fino a che non si saranno sfaldate le verdure, più o meno una ventina di minuti. Frullate quindi il tutto con il mixer a immersione, in modo da ottenere una crema “morbida”. Cuocete la pastina direttamente dentro alla crema o separatamente in acqua come fate per una pastina normale ed amalgamate alla crema. Potete aggiungere sia un filo d’olio a crudo che un po’ di parmigiano a piacimento.

Pastina con crema di cavolo nero, zucchina e spinaci

INGREDIENTI: 1 zucchina; 3 foglie di cuore di cavolo nero, quelle più interne morbide; Un pugno di spinacini; Mezza cipolla; 2 pugnetti di Pastina; 1 cucchiaio di olio evo; Parmigiano Reggiano (no ogm).

PREPARAZIONE: Lavate e tagliate tutte le verdure. La cipolla a pezzetti, la zucchina a rondelle, le foglie di cavolo e spinacino a pezzi. Cuocetele insieme a vapore. Il cavolo nero se volete potete prima sbollentarlo. Quando saranno morbide frullatele direttamente nel recipiente con un mixer ad immersione. Riportate a bollore e cuocete la pastina. Finite con un filo d’olio extravergine di oliva a crudo e una spolverata di parmigiano reggiano

Risotto con crema di carote

INGREDIENTI: 100 g di carote, 20 g di riso per bambini, 200 m di acqua, un cucchiaino di olio extravergine d’oliva, un cucchiaino di formaggio stagionato tipo parmigiano reggiano.

PREPARAZIONE: Lava, gratta e spunta le carote, tagliale a pezzi e cuocile a vapore per una mezz’ora. Quindi riducile in purea con il passaverdure. In un pentolino metti la passata di carote e l’acqua e fai bollire. Versavi il riso per bambini, cuoci per il tempo indicato sulla confezione (in genere 5-6 minuti) e versa nel piattino. Condisci con l’olio e il formaggio.

Scarica la guida completa sullo svezzamento

Tutti i bonus per il 2019 per le Mamme

Ciao quasi mamme,

se siete approdate in questo post e perché non riuscite più a destreggiarvi fra le tante leggi relativi ai contributi che lo stato definisce a favore delle famiglie. Vi farò quindi un elenco dei bonus elargiti grazie alla legge di bilancio 2019 entrata in vigore il 1° Gennaio.

Vi consiglio, se avete dimestichezza con il pc, di richiedere il pin dell’INPS così facendo potrete mandare avanti tutte le pratiche comodamente dal vostro pc di casa. La richiesta del pin stesso si può fare comodamente dal sito dell’INPS alla seguente pagina https://serviziweb2.inps.it/RichiestaPin/jsp/menu.jsp

Il PIN iniziale è composto da 16 caratteri. I primi 8 ti sono inviati via SMS, email o posta elettronica certificata; i secondi 8 con posta ordinaria all’indirizzo di residenza. Vi consiglio di richiederlo comunque perché potrà sempre servire in futuro perché ti consente di accedere a tutti servizi telematizzati dell’INPS, maternità disoccupazione ecc…In alternativa per la presentazione delle pratiche, ma anche per la richiesta del pin stesso potrete recarvi ad un qualsiasi patronato o alla sede inps di riferimento.

Facciamo subito una distinzione, non tutti i bonus possono essere richiesti liberamente, il maggior vincolo è il reddito ma ve ne sono anche altri pertanto li suddividerò proprio in base a questo. Inoltre ciò che scrivero è preso direttamente dal sito dell’INPS.

I bonus senza alcuna limitazione, per tutte le famiglie

Premio Nascita

Il premio alla nascita, chiamato anche bonus mamma domani corrisposto dall’INPS per la nascita o l’adozione di un minore , è stato riconfermato fino al 2020, insieme al bonus asilo nido 2019.

La domanda della futura madre deve essere presentata dopo il compimento del settimo mese di gravidanza (inizio dell’ottavo mese di gravidanza) e comunque, improrogabilmente entro un anno dal verificarsi dell’evento (nascita, adozione o affidamento.

Il bonus di importo pari a 800 € è concesso in un’unica soluzione per ogni evento (gravidanza, parto, adozione o affidamento) e in relazione a ogni figlio nato, adottato o affidato, ed è richiedibile a prescindere dal reddito.

Troverete gli approfondimenti su requisiti, le modalità e la possibilità di inoltro della domanda al seguente link: https://www.inps.it/nuovoportaleinps/default.aspx?itemdir=50895

Bonus asilo nido e forme di  supporto presso la propria abitazione

Il premio è corrisposto direttamente dall’INPS su domanda del genitore.

Il bonus per il pagamento di rette per la frequenza di asili nido pubblici e privati e di forme di assistenza domiciliare in favore di bambini con meno di tre anni affetti da gravi patologie croniche, ha subito dei cambiamento positivi con la nuova riforma. L’importo  del buono è stato elevato a 1.500 euro su base annua, per ciascuno degli anni riconfermati (fino al 2021).

Il bonus asilo nido viene erogato con cadenza mensile su 11 mensilità, per un importo massimo di 136.37 euro mensili, direttamente al beneficiario che ha sostenuto il pagamento, per ogni retta mensile pagata e documentata. Il contributo erogato dall’Istituto non può eccedere la spesa sostenuta per il pagamento della singola retta.

Il bonus per le forme di supporto presso la propria abitazione viene erogato dall’Istituto in un’unica soluzione direttamente al genitore richiedente, a seguito di presentazione di un attestato rilasciato dal pediatra, che attesti per l’intero anno di riferimento “l’impossibilità del bambino a frequentare gli asili nido in ragione di una grave patologia cronica”.

ATTENZIONE!  Il bonus viene erogato nel limite di spesa indicato per il 2019 è di 300 milioni di euro, secondo l’ordine di presentazione della domanda online. Nel caso venga raggiunto il limite di spesa, l’INPS non prenderà in considerazione ulteriori domande, quindi NON PERDETE TEMPO.

Troverete gli approfondimenti su requisiti, le modalità e la possibilità di inoltro della domanda al seguente link: https://www.inps.it/nuovoportaleinps/default.aspx?itemdir=51105

Assegni di maternità

In questo caso occorre fare una differenza tra Lavoratrici e disoccupate per la presentazione della domanda:

  • ASSEGNI DI MATERNITÀ DELLO STATO

Per le mamme o i papà lavoratori. La domanda per l’assegno di maternità dello Stato deve essere presentata alla sede INPS di competenza.

La domanda deve essere presentata entro sei mesi dalla nascita del bambino o dall’effettivo ingresso del minore in famiglia nel caso di adozione o affidamento, oppure in Italia in caso di adozione internazionale.

I requisiti generali richiesti per il diritto all’assegno di maternità di Stato sono la residenza in Italia e la cittadinanza italiana o di uno stato dell’Unione europea. Ai cittadini extracomunitari è richiesto il possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo.

Per la madre sono previsti i seguenti requisiti:

  • se lavoratrice, deve avere almeno tre mesi di contribuzione per maternità nel periodo compreso tra i 18 e i nove mesi precedenti il parto o l’effettivo ingresso del bambino in famiglia;
  • se ha lavorato almeno tre mesi e perso il diritto a prestazioni previdenziali o assistenziali, il lasso di tempo compreso tra la data della perdita del diritto e la data del parto o dell’effettivo ingresso in famiglia del bambino, non deve superare né il periodo delle prestazioni godute né i nove mesi;
  • se durante il periodo di gravidanza ha cessato di lavorare per recesso, anche volontario, dal rapporto di lavoro, deve poter far valere tre mesi di contribuzione nel periodo che va dai 18 ai nove mesi antecedenti al parto.

Per il padre sono previsti i seguenti requisiti:

  • in caso di abbandono del figlio da parte della madre o di affidamento esclusivo del figlio al padre;
  • se è affidatario preadottivo, in caso di separazione dei coniugi avvenuta durante la procedura di affidamento preadottivo;
  • se è padre adottante, nel caso di adozione senza affidamento durante la separazione dei coniugi;
  • se è padre adottante non coniugato, in caso di adozione pronunciata solo nei suoi confronti, al momento dell’adozione;
  • se ha riconosciuto il neonato o è coniuge della donna adottante o affidataria preadottiva, in caso di decesso della madre.

Troverete gli approfondimenti su requisiti, le modalità e la possibilità di inoltro della domanda al seguente link: https://www.inps.it/nuovoportaleinps/default.aspx?itemdir=50580

 

  • ASSEGNI DI MATERNITÀ DEI COMUNI

Per le mamme disoccupate e casalinghe con reddito inferiore a 16995.95 €, è previsto l’assegno di maternità di base, anche detto “assegno di maternità dei comuni”, è una prestazione assistenziale concessa dai comuni e pagata dall’INPS.

La domanda va presentata al comune di residenza al quale compete la verifica della sussistenza dei requisiti di legge per la concessione delle prestazione.

Troverete gli approfondimenti su requisiti, le modalità e la possibilità di inoltro della domanda al seguente link: https://www.inps.it/nuovoportaleinps/default.aspx?itemdir=50579

L’importo dell’assegno è rivalutato ogni anno per le famiglie di operai e impiegati sulla base della variazione dell’indice dei prezzi al consumo ISTAT. L’Istituto pubblica ogni anno l’importo nella circolare sui salari medi convenzionali.

La domanda deve essere presentata entro sei mesi dalla nascita del bambino o dall’effettivo ingresso del minore in famiglia nel caso di adozione o affidamento, oppure in Italia in caso di adozione internazionale.

L’ agevolazione in tal caso è garantita per un massimo di 5 mesi.

I bonus con alcune limitazioni

Assegno di natalità (limiti reddituali)

Il premio è corrisposto direttamente dall’INPS su domanda del genitore.

L’assegno di natalità, anche detto “Bonus Bebè” è un assegno mensile destinato alle famiglie per ogni figlio nato, adottato o in affido preadottivo tra il 1° gennaio 2019 e il 31 dicembre 2019.

Due saranno le fasce di reddito da considerarsi: con un ISEE sino a 25.000 euro l’anno darà diritto a. L’assegno è annuale e viene corrisposto ogni mese fino al compimento del primo anno di età o del primo anno di ingresso nel nucleo familiare a seguito di adozione o affidamento preadottivo.

L’assegno spetta a partire dal mese di nascita o di ingresso in famiglia del figlio adottato o affidato, purché residente in Italia. La domanda deve essere presentata entro 90 giorni dalla nascita oppure dalla data di ingresso del minore nel nucleo familiare, a seguito dell’adozione o dell’affidamento preadottivo.

La misura dell’assegno dipende dall’ ISEE. Con ISEE minorenni inferiore ai 7.000 euro la misura è di 1.920 €. Con ISEE minorenni compreso tra 7.000 euro e 25.000 euro annui la misura è di 960 €. Con incremento del 20% su secondo figlio con entrambi gli isee.

Troverete gli approfondimenti su requisiti, le modalità e la possibilità di inoltro della domanda al seguente link: https://www.inps.it/nuovoportaleinps/default.aspx?itemdir=51611

Voucher baby sitting (limitazioni lavorative)

ATTENZIONE: il contributo baby sitting o asilo nido non è stato prorogato per il 2019.
Pertanto, a far data dal 1° gennaio 2019 non è più possibile presentare domanda per accedere a tale contributo.

Troverete gli approfondimenti su requisiti, le modalità e la possibilità di inoltro della domanda al seguente link: https://www.inps.it/nuovoportaleinps/default.aspx?itemdir=50575

Bonus Famiglie numerose (limitazioni n° figli e reddituali)

Un assegno, concesso dal Comune ma pagato dall’INPS.

La domanda deve essere presentata al Comune di residenza del richiedente entro il 31 gennaio dell’anno successivo a quello per il quale è richiesto l’assegno dalle famiglie con almeno tre figli minori e che hanno patrimoni e redditi limitati. E’ necessario avere un valore ISEE ad Euro 23.200,30 per nuclei familiari con 5 componenti.

La misura intera dell’assegno è pari ad euro 128,89 mensili fino ad un massimo annuo di tredici mensilità, è pagato dall’INPS con due rate semestrali posticipate ciascuna con l’importo totale dovuto nel semestre precedente, sulla base dei dati trasmessi dal Comune. In rapporto al valore dell’ ISEE l’assegno può essere corrisposto in misura ridotta.

Troverete gli approfondimenti su requisiti, le modalità e la possibilità di inoltro della domanda al seguente link: https://www.inps.it/nuovoportaleinps/default.aspx?itemdir=45085

Interpretare il linguaggio di tuo figlio appena nato? Sì, fallo grazie a questo metodo

Il metodo si chiama “easy” e mai nome è stato più azzeccato!

È un metodo semplice che consiste nel creare una routine di eventi da ripetersi sempre nello stesso ordine durante la giornata.

Come abituarlo alla culla in 3 giorni!

Mamme ora il momento tanto atteso, la risposta alla domanda più importante. Io la risposta l’ho trovata in questo libro:

Il linguaggio segreto dei neonati”di Trancy Hogg.

Personalmente adoro tutti i suoi libri. Li potrete trovare tutti a questo link.

Per me questo libro è stata la salvezza. Nei momenti iniziali avere delle risposte concrete è fondamentale e io le ho trovate più in questo libro che in tante persone. Potrete trovare vari sistemi pratici, come capire i bisogni del piccolo, come capire la sua personalità, come creare una routine con flessibilità e possibilità di adattamento al temperamento del bambino, e nel limite del possibile alle esigenze della famiglia.

Quindi è bene dire che ciò che scriverò è un estratto del libro che consiglio a tutte le neomamme, vi assicuro che non ci sono soldi spesi meglio.

Per chi ha deciso di non optare per il metodo Sears cioè quello del “co-sleeping” che permette ai bambini di dormire nel lettone con i genitori ci sarà un grande scoglio da superare e cioè la riluttanza dei bambini alla culla. Ovviamente loro preferiscono il calore di un avvolgente abbraccio della mamma che una fredda e inanimata culla.

Prima di acquistare questo libro avevo provato il metodo Ferberizing cioè quello della “risposta ritardata”, mi avevano riferito che faceva i miracoli ma non teneva conto ne’ della personalità dei bambini ne’ tanto meno della resistenza dei genitori.

Il metodo suggerisce di fare piangere il bambino per periodi sempre più lunghi  5 -10 -15 minuti e così via, fino a che il piccolo non capirà che non verrà data una risposta e quindi si dovrà auto calmare.

Per me è stato impossibile, ho provato e sono arrivata anche a 30 minuti di seguito ma poi ho rinunciato per due ragioni, la prima è che fino a quel momento non avevo ottenuto risultati concreti per la soluzione del problema. La seconda perché non potevo credere che un metodo così insensibile nei confronti dei bisogni del bambino fosse la soluzione giusta per noi. Urgeva una soluzione alternativa dal momento che ero arrivata al punto che non potevo lasciarla neanche per andare in bagno, aveva una sorta di antifurto incorporato, come cercavo di posarla nella culla, suonava!!!!!!!

Allora ho comprato questo libro in cui ho trovato il metodo di Tracy Hogg del “sonno ragionevole” è lontano da qualsiasi estremo e soprattutto rispetta i bisogni di tutti, bambino e genitori. Non solo ha funzionato ma mi ha letteralmente cambiato le mie giornate.

I principi del sonno ragionevole sono i seguenti:

  • Non rendete il bambino dipendente da aiuti esterni, come oggetti o comportamenti senza il quale i bambini si trovano in difficoltà. Va da se che se li abituerete ad addormentarli cullandoli o facendogli fare passeggiate per il corridoio, quando arriverà a 7 Kg o la stagione estiva sarà un problema, perché comunque quella è diventata la su routine per addormentarsi. Inoltre quando si svegliano si sentono disorientati e spaventati, e finiscono per non sentirsi a proprio agio e sicuri nel lettino.
  • Imparate a capire come si addormenta. I bambini attraversano 3 fasi che durano in totale circa 20 minuti. Fase1: l’attimo momento in cui attraverso segnali vi farà capire che è stanco. Fase2: la zona. Il bambino assume uno sguardo fisso, come se fosse imbambolato per 3-4 minuti. Fase3: lasciarsi andare. In questa fase sembra addormentarsi ma di colpo riapre gli occhi. Questa fase può ripetersi per 3 volte. Purtroppo se una di queste fasi viene interrotta da un rumore forte o altro motivi sarà probabile dover ricominciare tutto da capo. Inoltre niente funziona per tutti, quindi vi consiglio di tenere diario o almeno tenere presente i ritmi e i segni che il bambino vi da quando ha sonno. Oltre ad evitare che questo arrivi troppo stanco alla nanna, riuscirete anche ad organizzarvi la giornata di conseguenza.
  • Imparate a cogliere i segnali. Se possibile intervenite al primo sbadiglio e non oltre il terzo se volete evitare una crisi da stanchezza. I segnali da osservare oltre gli sbadigli sono: allontanarsi dagli oggetti, si mettono le mani davanti agli occhi, perdono la coordinazione e fanno movimenti involontari come muovere braccia e gambe. Inizialmente non conoscerete ancora il vostro bimbo ne tanto meno il suo linguaggio corporeo, pertanto è ragionevole che facciate fatica a cogliere in tempo i segnali, purtroppo però se un bambino è iperstimolato o molto stanco potrebbe essere particolarmente difficile calmarlo. Ci vogliono una pazienza e determinazione enormi, specialmente se hanno già qualche vizio, quindi non cedete e tenete duro senza tornare alle vecchie abitudini.
  • Potrebbe allora essere utile ricreare l’ambiente uterino attraverso i 5 sensi:

Metodo Winnicot

  1. AVVOLGETELO 
    Quando sono troppo stanchi è necessario immobilizzarli perchè vedere i propri arti li spaventa, pensano che qualcuno gli stia facendo qualcosa e allo stesso tempo stimola ancora di più i loro sensi.
  2. RASSICURATELO
    Fategli sapere che siete lì per aiutarlo: battetegli con delicatezza sulla schiena a u ritmo fisso e regolare come quello del cuore e aggiungete un suono tipo sh….sh…sh…. che simula il rumore del ventre materno. In commercio esiste un attrezzo che riproduce tale suono, si chiama babyshusher e lo puoi trovare qui. In alternativa sono utlili anche le app sul cellulare che riproducono diversi rumori cosiddetti bianchi.
  3. ELIMINATE GLI STIMOLI VISIVI
    Luci, oggetti in movimento, aggrediscono un bambino stanco pertanto sarebbe ideale portarlo in una stanza oscurata che riproduca il semibuio dell’utero.
  4. METTEGLIA A CONTATTO L’ODORE MATERNO
    Attualmente viene fatta un sacco di pubblicità ai cosiddetti dodoo o a pupazzi da dare al bimbo dopo averli impregnati del proprio odore m nel contempo le indicazioni dicono che sarebbe meglio evitare di mettere oggetti nella culla per il pericolo di soffocamento, quindi che fare? Io vi consiglio di “vestire” il materassino della culla con una vostra maglietta di cotone bianco, in modo che non si possa togliere o spostare e che al contempo emani il vostro odore per tranquillizzare il cucciolo.
  5. SUZIONE
    Per eccellenza la suzione dona al bimbo il sapore della mamma attraverso il latte, ma è la suzione che ha un fortissimo potere calmante quindi potrete utilizzare un ciuccio per fargli scaricare le energie in eccesso e inseguito sarà lui stesso a lasciarlo. E’ molto importante insistere con il ciuccio quando è stanco e piange così verrà rimarcato che la che tetta deve essere data come nutrizione

Per ultimo il punto cardine del libro di Tracy Hogg.

Sistemate il bambino nella culla prima che si addormenti. Alcuni dopo un po’ di agitazione si tranquillizzano da soli, altri invece avranno bisogno di qualche aiutino in più, una canzoncina, qualche carezza o colpetto dolce dietro la schiena.

L’importante è smettere non appena si è calmato in modo che non associ questo gesto al momento della nanna. Se piange di nuovo, riprendetelo, ma quando si sarà tranquillizzato rimettetelo giù. E così via.

Concretamente gli state dicendo: “Va tutto bene io se hai bisogno sono qui” quindi niente pianti traumatici per il piccolo ma molta stanchezza per il genitore.

Vi preparo dicendovi che può darsi che dobbiate ripetere questa operazione un’infinità di volte ma nel giro di 3 giorni, sarete costanti, risolverete il problema. Se iniziate quando il bimbo è molto piccolo è più semplice perché dorme praticamente tutto il giorno quindi se iniziate il mattino ci sono molte probabilità che riusciate a dormire decentemente.

A me è capitato così, dopo una giornata infernale, dopo aver pensato di mollare un sacco di volte e aver resistito, mi sono guadagnata la prima di una lunga serie di notti serene senza zainetto. Ho diverse amiche che per diverse ragioni a loro tempo non hanno utilizzato questo metodo e si sono ritrovate con mille dolori perché devono tenere perennemente in braccio un bimbo ormai grande, quindi non rimandate più del necessario.

Aspettatevi qualche regressione, poiché le vecchie abitudini sono dure a morire, è necessario seguire il piano con costanza.

Inizialmente i genitori possono incappare in quella che viene definita “educazione involontaria”.

La chiave per modificare le conseguenze, quindi è fare qualcosa di diverso introducendo un nuovo comportamento in modo di consentire al vecchio di sparire lentamente.

Se il vostro piccolo ha meno di 3 mesi, di solito bastano 3 giorni o anche meno; ma se è più grande dovrete procedere un passo alla volta, quindi osservate e ideate una strategia, affrontate ogni complicazione lentamente e una alla volta. Ogni step dura circa tre giorni se sarete costanti.

Conservazione e preparazione latte materno

Prima di ogni raccolta è fondamentale un accurato lavaggio delle mani. Per lo svuotamento è possibile utilizzare spremitura manuale, estrazione con tiralatte manuale o elettrico. Tutto il materiale utilizzato deve essere lavato e risciacquato con cura in modo da eliminare i residui organici. ( Io per il lavaggio ho preferito non utilizzare il sapone ma il bicarbonato, per evitare contaminazione con saponi).

Se estrai piccole quantità di latte diverse volte al giorno, mescola le porzioni solo quando si saranno ben raffreddate, mai latte appena estratto insieme a quello già raffreddato.

Non raffreddare nella porta del frigorifero ma nella zona più fredda (solitamente la parte posteriore del ripiano sopra lo scomparto delle verdure.

Si sconsiglia di aggiungere latte appena estratto a quello già congelato.

Indicare sul contenitore ora e giorno di raccolta del latte.

Quando si congela il latte, lasciare spazio nel contenitore per permettere al liquido di espandersi, non riempire per più dei 3/4

Non scongelare ne scaldare il latte nel microonde o in acqua bollente per evitare la perdita delle vitamine e minerali ma a bagno maria partendo da acqua a temperatura ambiente.

Lo scongelamento puo avvenire lentamente ( in frigorifero per un periodo non superiore alle 24 ore) o rapidamente ( a bagnomaria con acqua non superiore a 37 gradi o sotto acua corrente tiepida)

Il latte estratto e congelato, dopo lo scongelamento, potrà essere conservato per massimo 2 ore a temperatura ambiente e per massimo 24 ore in frigorifero.

Il latte non deve essere ricongelato dopo lo scongelamento.

Fai roteare delicatamente il contenitore per miscelare il grasso separato. Evita di  scuotere o mescolare il latte.

Tempi di conservazione del latte per un bimbo nato a termine:

  • temperatura ambiente (19°-26°) 4-6 ore
  • frigo 3-8 giorni
  • congelatore 2 settimane-6 mesi
  • congelato e posto successivamente in frigo 24 ore

 

Tutto il necessario per la conservazione del latte Materno:

  • Tiralatte (prima di acquistarlo, visto il costo non indifferente soprattutto per quello elettrico, consiglio di valutare che vi sia una massiccia produzione, in caso contrario potrete affittarlo in farmacia. Sconsiglio il tiralatte manuale per risparmiare tempo ed energia. Per lo stesso motivo consiglio l’acquisto di un tiralatte doppio che ha un prezzo leggermente superiore ma vi assicuro che soprattutto di notte sarete felici di dormire mezz’ora in più perché avete svuotato i due seni in contemporanea.
  • Contenitori di plastica rigida appositi. Vi consiglio di acquistare subito quelli con capienza almeno 200ml altrimenti crescendo il vostro piccolo e aumentando le dosi di latte a poppata sarete costretti a ricomprarli. Inoltre li utilizzerete anche per la conservazione delle pappe più avanti.
  • Biberon. Vi consiglio l’acquisto di almeno due per tipo, vi tornerà utile di notte quando non avrete voglia di lavarlo e sterillarlo per il mattino e ci sarà il secondo biberon lavato e magari già pronto, solo da scaldare. Io vi consiglierò quelli della mam perché personalmente mi sono trovata splendidamente, ho evitato di acquistare lo sterilizzatore perché si sterilizzano in 3 minuti nel micronde e sono anticolica…fantastici. Vi consiglio il pluripac per risparmiare e nel quale troverete anche lo scovolino per il lavaggio e un ciuccio.
  • Sterilizzatore elettrico o sterilizzatore da microonde . Io non ho acquistato lo sterilizzatore elettrico ma vi messo il link di un prodotto di cui mi hanno parlato molto bene. Nel compenso ho acquistato lo sterilizzatore da microonde, e per quanto mi riguarda mi sono trovata benissimo, molto veloce e pratico per i contenitore del latte, i biberon e i ciucci li ho acquistati della mam così erano autosterilizzanti tramite microonde. Considerate che passati i primi 6 mesi smetterete di sterilizzare qualsiasi cosa. Fate attenzione alle misure del vostro forno a microonde prima dell’acquisto, alcuni modelli potrebbero non entrare nei forni piccoli.
  • Liquidi sterilizzanti. Alcune cose, come parti del tiralatte, paracapezzoli ecc, non possono essere sterilizzate ad alte temperature. Io inizialmente ho utilizzato il prodotto nel link dopodichè sono passata al bicarbonato.
  • Scaldabiberon
  • Termos da viaggio. E’ stato il mio salvavita fuori casa. Lo utilizzo ancora adesso per le pappe. L’acqua bollita all’interno del contenitore termico mantiene la temperatura fino a 6 ore e potrai riscaldare il biberon in 2,5 minuti. Compatibile con quasi tutte le marche di biberon e contenitori per la pappa. Utile da tenere sul comodino di notte per avere l’acqua calda già pronta.

Cosa serve e come fare il bagnetto al tuo piccolino

Ciao Mamme!

Oggi parliamo del Bagnetto per il tuo bambino. Consigli sul dove, come, quando fare il bagnetto.

Intanto, per prima cosa, è fondamentale sapere che i primi giorni dopo la dimissione è consigliabile evitare il bagnetto per il neonato, occorre attendere la caduta del moncone che avviene in genere intorno ai 10-15 giorni di vita.

Nei primi giorni dopo la nascita, l’alternativa al bagnetto sarà lavare con acqua tiepida le varie parti del corpo, come sederino, piedini e gambine. Potrebbe risultare utile utilizzare un detergente specifico per neonati, da applicare con un batuffolo di cotone, per pulire la zona ascellare e tra le pieghe del collo. L’alternativa è l’uso di spugnature con acqua a patto che le spugne e le manopole per la pulizia del bebè vengano sterilizzate giornalmente, essendo queste un ricettacolo di batteri.

Il bagnetto dovrebbe essere vissuto come momento piacevole e rilassante, se si nota che il bambino vive il bagnetto come un momento di tensione o di disagio, soprattutto i primi giorni è meglio procedere a piccoli passi diradarne la frequenza, e nel frattempo continuare come i primi giorni di vita, limitando la fase d’immersione.

Per il neonato durante i primi giorni di vita non è necessario l’utilizzo di attrezzature particolari, andrà benissimo lavarlo sotto il getto del lavandino; è così piccino e ha la tipica posizione fetale che per i primissimi tempi non si può pensare al classico bagnetto in vasca.  In commercio ci sono dei fiori giganti che si inseriscono nel lavandino e ti lasciano libere le mani per poterlo lavare comodamente, essendo morbidissimi e avvolgenti il piccolo vivrà questa esperienza positivamente, potrete trovare un esempio qui.

Successivamente in una prima fase sarà opportuno preferire le apposite vaschette più facilmente lavabili e disinfettabili allo scopo di garantire igiene e sicurezza. L’importante è che queste siano collocate in un punto stabile e non rischino di rovesciarsi. Per i primi mesi vi consiglio di acquistare una vaschetta con sedile reclinato, come questa qui oppure con il kit per i primi mesi compreso come questa qui. In questo modo il bambino sarà supportato autonomamente e non vi verrà il mal di schiena a stare piegati per sorreggerlo tutto il tempo. Purtroppo io avevo optato per una soluzione pieghevole come quella in questo link, a causa del poco spazio, e miei lombari ne hanno subito le conseguenze. In ogni caso per la scelta è fondamentale che vi sia un blocco antiscivolamento in mezzo alle gambine, per evitare spiacevoli incidenti potenzialmente gravi.

Forse l’ideale sarebbe in bagnetto all’interno del fasciatoio provvisto di tubicino che si fa scaricare automaticamente, l’unico inconveniente è che bisogna avere spazio accanto ad uno scarico altrimenti è tutto inutile.

Quando il piccolo sarà in grado di stare seduto autonomamente, si potrà scegliere di passare alle sedute apposite, sempre che vogliate eliminare la vaschetta. Sono molto utili anche per chi non ha spazio e non ha vasca. Potrebbe essere l’unica soluzione in caso di doccia.

Dopo i 12 mesi per chi ha la vasca sarà semplicemente utile acquistare i tappetini antiscivolo come questo qui, opportunamente detergerla e porre maggiore attenzione vista la grande massa d’acqua e lo spazio molto più ampio; la vasca grande offre l’opportunità, in molte famiglie, d’immergersi accanto al figlio

Come fare il bagnetto al tuo bambino

  • Preparate l’ocorrente: Brocca,Sapone neutro o amido di riso, Shampoo, Accappatoio, Asciugamano, Termometro, Cambio comprensivo di pannolino.
  • Riempitela vaschetta: La temperatura dell’acqua dovrebbe essere intorno ai 37.5° C, mezzo grado più calda di quella corporea. Misurare con gli appositi termometri da bagno, o con il gomito (funziona come per il latte sul polso, immergendo il gomito non si deve sentire differenza di temperatura). Riempi la vaschetta in modo che l’acqua non superi le spalle e versa direttamente il detergente nella vaschetta, io ho sempre e solo utilizzato amido di riso e nient’altro, solo in un paio di occasioni per la pelle secca ho aggiunto un paio di gocce di olio di mandorle. Due accortezze: L’amido è in polvere quindi scioglierlo prima che il bimbo entri in vasca per evitare inalazioni. La temperatura deve essere regolata anche secondo la stagionalità. Usate il buon senso.
  • Create l’ambientazione: Assicuratevi che la temperatura della stanza non scenda mai al di sotto dei 21°-22° C, se necessario acquistate una stufetta. Potete mettere della musica soft e accendere delle luci soffuse. Ricordate che il neonato vive in un ambiente pulito, non ha mai toccato terra, lo scopo del bagno, al di là dei bisogni di pulizia è quello di creare una routine di gioco e rilassamento.
  • Prepariamo il bebè: parlandogli dolcemente, dopo averlo adagiato su una superficie morbida spogliamolo, togliamo il pannolino e puliamolo accuratamente per evitare che eventuali tracce di feci finiscano nell’acqua del bagnetto. Mettete il palmo della mano destra sul petto del piccolo, con medio anulare e mignolo sotto l’avambraccio sinistro. Dopodiché fate passare la vostra mano sinistra dietro il collo e le spalle inclinandolo leggermente e trasferire il peso sulla mano destra davanti infine fare slittare la mano sinistra su sederino e sollevatelo in posizione seduta leggermente piegato in avanti. Abbassatelo nella vaschetta in posizione seduta prima il sederino e poi la schiena, spostate la mano sinistra sulla nuca per sostenerlo e lentamente sdraiatelo nell’acqua. Con la destra libera potrete lavarlo. Vi consiglio di mettere un asciugamanino umido sul petto per tenerlo caldo nei primi periodi. Mentre lo facciamo stiamo calme e parliamo tranquillamente al piccolo, lui percepirà il nostro stato d’animo e sarà tranquillo.
  • Detersione con bacinella o nel lavandino: il bebè va immerso nell’acqua facendo passare il proprio braccio sinistro dietro le spalle in modo da posizionare il suo collo sul tuo polso sinistro e chiudere il braccino sinistro del neonato sotto l’ascella con il tuo indice e pollice creando un anello con le dita così che non possa scivolare, e tu abbia la mano destra libera per lavarlo. Per il lavaggio non occorrono spugne o manopole, ma basta la sola mano della mamma. Per ultimo, è bene girare il piccolo, prendendolo con la mano destra e chiudendo ad anello il braccino sinistro e girandolo facendogli appoggiare il pancino sul proprio avambraccio e con l’altra mano lavargli la schiena. Detersione con vaschetta: Ricordate che avete già messo il detergente nell’acqua non occorre versarne ancora sulla pelle delicata del bambino. Con le dita lavate bene zone, come le ascelle, le pieghe del collo, quelle dietro le orecchie o nelle gambe, perché a volte è proprio lì che si annida lo sporco. A me avevano sempre detto di fare attenzione alle pieghe di ascelle e inguine e così ho fatto, sono sempre stata meticolosa peccato che un giorno mi sono resa conto che tra le pieghette del collo era tutta arrossata poverina. Con la mano lavare la testa, in questo caso se utilizzerete dello shampoo per bambini occorrerà lavarlo via con una brocca di acqua pulita facendo attenzione che non gli vada l’acqua negli occhi. Quando il bambino sarà più grandicello, all’incirca dai tre mesi di vita in poi, si potrà mettere nella vaschetta qualche giochino galleggiante per farlo divertire
  • Fine del bagnetto: Con la mano libera prendete l’accappatoio mettendo il cappuccetto sotto il collo o fra i denti e sistemate i lembi sotto le vostre ascelle. Tirate fuori il bimbo con i stessi movimenti che avete fatto per inserirlo, così che esca da seduto (da coricato lo disorienta). Sollevatelo con la schiena rivolta verso di voi e avvolgetelo.
  • Fasciatoio: Una volta terminato il bagnetto, è importante asciugare bene il neonato, tamponando la pelle senza strofinarla e facendo attenzione alle pieghe cutanee, che non vanno lasciate umide perché possono macerare facilmente. Per asciugare le orecchie, si può adoperare una garzina, da passare nel padiglione auricolare senza entrare all’interno del condotto auricolare per non provocare lesioni. Dopo il bagnetto, non è assolutamente indispensabile applicare creme o latte idratante sulla pelle del bambino a meno che non abbia la pelle particolarmente secca, ma volendo si può effettuare un massaggio rilassante utilizzando l’olio di mandorle puro e biologico. Non avendo lo spazio per collocare il fasciatoio in bagno , per non farle prendere freddo ho acquistato mi sono attrezzata con un fasciatoio portatile ma rigido di quelli che possono collocare sopra le culle, io lo metto sopra la vasca quando finisce il bagnetto.

Quando e quanto spesso fare il bagnetto?

Il bagnetto è uno spazio d’incontro tra la mamma e/o il papà e il bebè. Deve essere un momento piacevole e rilassante per tutti, specialmente per il bambino, che essendo immerso nell’acqua andrà a rivivere le sensazioni del ventre materno.

Per questo motivo: NIENTE FRETTA, prendetevi del tempo da dedicare al 100% al vostro cucciolo, l’ideale è un orario in cui non siete stanchissime (difficile da trovare i primi mesi) e lontano dai pasti.

Se fate ricerche su internet potrete leggere numerosi articoli che riportano che trattandosi di bagno caldo e ambiente caldo il bagno si può effettuare anche dopo mangiato poiché non si incorre nel rischio di congestione, questo risolverebbe tutti i problemi di orario, ma io ho chiesto a diversi pediatri e nessuno si è preso questa responsabilità. Mi è stato detto di attendere circa un’ora e mezza dal pasto se allattati con latte in formula e solo 10 minuti con il latte materno. Io ho preferito modificare gli orari e non rischiare. A voi la scelta!

Non esiste un’ora specifica e valida per tutti per il bagnetto: ci sono bambini che lo trovano energizzante, è un continuo giocare e in questi casi potrebbe essere fatto il mattino per iniziare la giornata. In genere, gli esperti suggeriscono che il momento più indicato sia quello serale. Momento in cui la mamma ha concluso le sue attività di casa e il piccolo sia poi completamente rilassato e pronto per si addormentarsi con maggior facilità.

Il problema sorge solo nei primi tempi, quando l’ultimo pasto serale cade circa alle 23.30. vi assicuro che dopo una giornata stremante alle 22.30-23.00 non avrete tutta questa voglia ed energia necessaria, con il tempo questo inconveniente cesserà di esistere perché l’ultimo pasto si sposterà alle 19.30 circa.

Inizialmente io ho provato a farlo prima dell’ultimo pasto, ma ero cotta e puntualmente mi dovevo svegliare per preparare tutto, dopo poco sono passata a farglielo alle 20 prima del penultimo pasto insomma, così ho potuto godermelo di più. Quindi il mio consiglio è quello di organizzarvi bene nei primi 2/3 mesi, in modo che questo momento non venga vissuto come ulteriore fonte di stress.

Per quanto tempo fare il bagnetto?

Fare il bagnetto è un’esperienza in genere molto gradita al piccolo ma la durata deve essere graduale.

Cinque minuti o anche meno dovrebbero bastare per lavarlo e sciacquarlo, man mano che cresce si potranno allungare i tempi del bagnetto, ma per ora qualche minuto è più che sufficiente. Il bagnetto può durare fino a quando il bambino mostra di gradirlo, è giusto prolungare questo momento ludico, controllando di tanto in tanto che l’acqua sia sempre sufficientemente calda. Vi consiglio di tenere un orologio in bagno, non tanto per il tempo che il piccolo trascorre in vaca ma più che altro per controllare che non si faccia troppo tardi e il piccolo cominci a urlare per la fame prima ancora di cominciare a rivestirlo.

Non è però un obbligo. Nei primi 2-3 mesi di vita del bambino, fargli il bagnetto non è strettamente necessario. Questo perché ha un sudore diverso da quello degli adulti e poi non si muove molto durante il giorno. In più, vive in un ambiente pulito, quello della culla pertanto un bagno ogni 2-3 giorni va benissimo. Al tempo stesso, non c’è alcuna controindicazione a fargli il bagnetto ogni giorno un momento che, anzi, può diventare un rituale. È una pratica che può essere molto piacevole per il bimbo, perché gli ricorda l’ambiente uterino.

Unico accorgimento è quello di addolcire l’acqua, ad esempio con l’amido di riso, perché quella del rubinetto è spesso molto dura e calcarea e potrebbe irritare la pelle delicata del piccolo.

Il bagnetto può durare fino a quando il bambino mostra di gradirlo. Lo scopo del bagno, al di là dei bisogni di pulizia e di divertimento e anche quello di attivare la circolazione sanguigna della pelle e la traspirazione.

Dubbi leciti da eliminare:

  • Non fatelo mai giocare con saponi, profumi o talco: potrebbe ingerirli o inalarli. È pericolosissimo l’uso del borotalco, in alcuni paesi è chiaramente indicata sulle confezioni la sua pericolosità in quanto può essere inalato dal bambino.
  • Se d’estate fa molto caldo, si può dare sollievo al piccolo utilizzando delle spugnature fresche oppure offrendogli più volte brevi immersioni in acqua tiepida.
  • Il bagno, in caso di tosse e raffreddore, non solo si può fare, ma è anche consigliato, a patto che l’ambiente sia ben riscaldato. L’aria caldo-umida, infatti, fluidifica il muco. Logicamente se oltre all’ostruzione nasale vi sono altre complicanze influenzali, è bene chiedere l’apposito parere pediatrico.
  • In via teorica anche la febbre non è un deterrente anzi oltre a non essere pericoloso, il contatto con l’acqua tiepida a circa un grado in meno rispetto a quella corporea dà al piccolo una sensazione di sollievo e di benessere diffuso. È, però, importante evitare accuratamente gli sbalzi di temperatura, che possono peggiorare la condizione di indebolimento dell’organismo.
  • Invece, se il raffreddore è associato all’otite è meglio evitare di fare un bagnetto o una doccia che prevedano una sorta di lavaggio anche parziale dei capelli e della testa. Questo perché l’acqua potrebbe penetrare nelle orecchie in cui vi è l’infezione e provocare al bimbo maggior fastidio.
  • Dopo il vaccino ci sono pareri medici che affermano che sarebbe meglio evitare per 48 ore il bagno per evitare possibili infezioni veicolate dall’acqua, e altri che negano tale relazione. Occorre essere guidati dalle condizioni del bambino, se la sua temperatura aumentata o non si sente bene sarebbe meglio evitare in caso contrario non ci sono restrizioni particolari da seguire. Poi ci sono quelli come me del non si sa mai, che pensa che in fondo sono solo due giorni senza bagnetto e si può sopravvivere senza.
  • Non si deve abbandonare mai, nemmeno per un attimo, il bambino da solo nella vaschetta, infatti, a parte il rischio di annegamento che può verificarsi anche in condizioni di ridotto volume di acqua, il piccolo può inalare acqua schizzata o riversata sul volto giocando con contenitori cavi, ecc. oppure, scivolando, può spaventarsi e procurarsi piccoli traumi.
  • Il piccolo non deve essere posto in prossimità di erogatori di acqua (rubinetti, miscelatori, ecc.) per il rischio di ustioni di acqua ad alta temperatura.
  • Evitate di lasciare il piccolo scoperto per il cambio e in un ambiente non ben caldo dopo il bagnetto per più di 5-10 minuti. C’è il rischio che lo stress da freddo attenui le sue difese immunitarie

Occorrente: Bagnetto per lavandino per i primi 2 mesi, Vaschetta, Seduta, Tappetino Antiscivolamento, Amido di riso, shampoo o sapone, termometro, fasciatoio portatile,Sapone neutro o amido di riso, Shampoo.

Come tagliare le unghie a un neonato?

Ciao Mamma!

Questa sarà una delle sfide più difficili per la pulizia e l’igiene della tua bambina o del tuo bambino. Tagliare le piccole unghie dalle  sue delicatissime manine sembrerà un’impresa impossibile. Poca ansia, forza e coraggio!

Tagliare le unghie è un lavoraccio!

Il problema non è tanto l’operazione in se ma il momento migliore per farlo.

Dopo il bagnetto, è sicuramente il momento ideale perché queste si saranno ammorbidite con l’acqua ma consiglio di farlo una volta che il piccolo si sia addormentato. Per quanto mi riguarda prima per me sarebbe stato quasi impossibile, perché la mia piccolina ferma proprio non ci stava, ora che è un po più grande cerco i momenti in cui è immobilizzata, seggiolone, seggiolino, in braccio a papà. Ma da piccolissima era un lavoro di squadra mio marito la teneva mentre dormiva, io tagliavo e poi la posavo nella culla.

Sono in molti i neonatologi che oggi raccomandano di attendere dalle tre alle quattro settimane prima di tagliare le unghie del bebè per evitare il rischio di infezioni.

Qualora le unghie dovessero apparire davvero troppo lunghe e il piccolo dovesse graffiarsi molto si potrà intervenire delicatamente con le apposite limette di carta.

Passate le primissime settimane si potranno utilizzare le apposite forbicine dalla punta arrotondata: il profilo delle unghie delle mani segue la curvatura del polpastrello delle dita, mentre quello dei piedi è più lineare, conservando l’angolatura alle estremità e avendo cura di non tagliare mai le unghie troppo corte.

Da Acquistare: Kit che comprende sia forbicine che lime per i primi periodi. Io ho il Kit della Chicco, le lime sono 6 ma non è necessario buttarle una volta utilizzate, con le unghie piccolissime dei neonati prima che si consumino si possono utilizzare circa 3 volte. A me sono addirittura avanzate. L’importante è comunque acquistare un Kit che sia composto da forbicine e da lime, quest’ultime fondamentali nelle prime settimane.

Fatemi sapere come è andata la vostra prima esperienza con il taglio delle unghie!

Come si puliscono Occhi, Orecchie e Naso di un neonato?

Buongiorno Neo Mamme!

State guardando il vostro piccolino, tenero e soprattutto così delicato, ma avete bisogno di pulirgli occhi, orecchie e naso. Come fare?

Probabilmente quando ci pensavate (se ci pensavate) prima di diventare mamme, pulire gli occhietti di un neonato, le sue orecchie o il bel nasino, poteva sembrare un’operazione semplice. In realtà, è proprio così, basta solo prendere un po’ di dimestichezza.

Iniziamo subito!

Come pulire gli occhi di un neonato?

La pulizia degli occhi deve essere eseguita giornalmente, con soluzione fisiologica e garze sterili.
La garza deve essere passata delicatamente lungo la palpebra del bimbo, dalla rima interna verso l’esterno, cercando di rimuovere tutti i residui di secrezione lacrimale e utilizzando una garza pulita per ogni occhio.

Da acquistare: Garze, Fisiologica Monodose poiché per evitare congiuntiviti è necessaria la sterilità.

Come pulire le Orecchie di un neonato?

La pulizia dell’orecchio del neonato si limita al padiglione esterno e all’accesso del condotto uditivo, ricordandosi di non utilizzare cotone idrofilo (cotton-fiock) o altro materiale estraneo all’interno del condotto, in quanto il piccolo, reagendo a stimoli dolorosi o fastidiosi, potrebbe improvvisamente effettuare bruschi movimenti del capo con conseguenti lesioni del timpano.

Per la pulizia delle orecchie è sufficiente che il neonato appoggiato al braccio del genitore, stia immerso nell’acqua così che il livello raggiunga le orecchie in modo da far entrare vapore. Questa posizione provoca lo scioglimento del cerume, mentre quello che compare alla vista si toglie semplicemente piegando una garza sterile attorno al dito ed effettuare la pulizia, in alternativa è possibile arrotolare un po’ di garza imbeverla nella fisiologica e successivamente pulire l’accesso del condotto.

Da acquistare: Garze, Fisiologica Monodose poiché per evitare otiti è necessaria la sterilità.

Come pulire il Naso di un neonato

La pulizia del naso dovrebbe essere effettuata prima di ogni pasto, anche per la pulizia interna del naso, si raccomanda di non usare corpi estranei, ma tutt’al più l’installazione di qualche goccia di acqua, di soluzione fisiologica per narice.

E’ bene effettuare la pulizia una volta al giorno e nel caso di naso chiuso è fondamentale prima di ogni pasto e comunque ogni volta sia necessario.

In caso di naso chiuso indispensabile è associare lavaggi nasali per liberare le vie respiratorie, con 5 ml (se il bimbo ha meno di 12 mesi) con 10 ml (se ha tra 12 mesi e 3 anni) di fisiologica preferibilmente scaldata ( sotto acqua calda ) a 37° (temperatura corporea) e solo qualora risultasse necessario procedere con la pulizia tramite aspiratore nasale.

In caso di tosse grassa potrebbe essere utile effettuare l’aerosol con acqua ipertonica dopo i lavaggi e prima della pappa. Vi consiglio di preparare tutto prima o tenerlo direttamente accanto al fasciatoio. Un consiglio utile è quello di lavarglielo la sera dopo il bagnetto, che con i suoi fumenti ha già espletato una funzione ammorbidente e fluidificante.

Perché è bene fare i lavaggi al naso di un neonato?

I lavaggi sono utili per un duplice motivo.

Il primo più conosciuto, è che in caso di raffreddore i neonati con meno di un anno d’età non potendosi soffiare il naso, se hanno il naso chiuso non riescono a succhiare e a mangiare bene, quindi risulta fondamentale pulirlo sia per facilitare la loro alimentazione sia per permettere un sonno notturno tranquillo.

Va precisato che circa il 70-80% delle infezioni respiratorie nei bambini sono di natura virale e questo significa che non esiste una terapia mirata al virus (come avviene invece nel caso dei batteri che vengono uccisi con un antibiotico), bensì terapie utili ad alleviare i sintomi respiratori che le accompagnano.

Il secondo motivo è che in caso di bambino in salute con il lavaggio non si cerca la prevenzione del raffreddore ma l’eliminazione della colonizzazione virale e batterica nasofaringea e con essi i rischi di otite e sinusite.

Inoltre, un naso non libero favorisce il ristagno di secrezioni nei seni paranasali e queste secrezioni possono scendere nelle basse vie aeree per aspirazione causando bronchiti asmatiche, bronchiti catarrali e polmoniti.

So bene che veder piangere i nostri piccini ci fa stringere il cuore e pertanto questa pratica spesso non è effettuata se non in caso di raffreddamento, ma vorrei condividere con voi la mia esperienza dicendovi che io la pensavo esattamente così fino a che la mia piccola si è ammalata e a causa di un raffreddore che non le permetteva di respirare, ho dovuto fare un day hospital all’ospedale dove le hanno effettuato un mega lavaggio e diagnosticato un principio di bronchiolite e come unica terapia quella di fare prima di ogni pasto lavaggi e aerosol.

Vi posso assicurare che ha sofferto molto di più in quei giorni, che quando giornalmente le faccio il lavaggio che ormai è diventato di prassi e non la fa piangere neanche più.

Come effettuare i lavaggi al naso di un bambino

Vi consiglio di preparare tutto prima o tenerlo direttamente accanto al fasciatoio. Io glielo lavo la sera dopo il bagnetto che con i suoi fumenti ha già espletato una funzione ammorbidente e fluidificante. Quando aveva il raffreddore e occorreva assicurarsi un’umidità circa del 55% -65%, non avendo l’umidificatore prima di effettuare il bagnetto lasciavo scorrere l’acqua della doccia così che stando un po’ di tempo in quell’ambiente saturo di umidità le si sciogliesse bene il muco.

La procedura da seguire è la seguente:

  • Aspirare nella siringa la quantità di soluzione fisiologica prevista per l’età e lasciare l’ago nel flacone di fisiologica
  • Riscaldare la siringa sotto acqua calda per circa 10-15 secondi
  • Adagiare supino il neonato con il capo ruotato da un lato e posizionare la siringa all’ingresso della narice superiore, direzionata verso l’orecchio dello stesso lato.
  • Svuotare tutta la siringa, esercitando sul pistone una pressione continua e lenta. La soluzione fisiologica fuoriesce solitamente dalla narice inferiore, trascinando con sé le secrezioni.Esistono in commercio dei particolari cappucci ( Nasal Washing Cup) che si applicano alla siringa così da tappare bene la narice ed evitare che l’acqua rifluisca giù per la stessa per gravità. Se la posizione è corretta, la soluzione non raggiunge la gola e non provoca fastidio. Ripetere sul lato opposto.
  • Un altro metodo se non riuscite a tenere fermo il piccolo e può essere tenuto in braccio, è posizionarlo lateralmente con la sua testa più in basso rispetto al piano delle sue spalle. Potrebbe essere il caso di farsi aiutare dal proprio marito/compagno.
  • Non è necessario utilizzare un aspiratore nasale a meno che il bimbo non sia molto raffreddato.
  • Lavare la siringa sotto acqua corrente e riposizionarla nell’ago connesso al flacone di fisiologica.

Non è necessario utilizzare un aspiratore nasale a meno che il bimbo non sia molto raffreddato.
Lavare la siringa sotto acqua corrente e riposizionarla nell’ago connesso al flacone di fisiologica.

Da acquistare:

  • Soluzione fisiologica isotonica è acquistabile in comode monodosi (costano circa 8€ e se effettuati lavaggi giornalieri durano circa 24 giorni) o in bottiglie da 500ml decisamente più economiche circa 1.80 € e durano più di 3 mesi, inoltre all’ospedale mi hanno riferito che l pressione esercitata dalla siringa è quella più corretta per il lavaggio rispetto alla pipetta monodose.
  • Soluzione fisiologica ipertonica (da utilizzare con aerosol)
  • Siringa
  • Aspiratore. In commercio i più gettonati sono quelli della Chicco e della Narhinel, io ho acquistato il primo poiché sia l’aspiratore che le ricariche costano decisamente meno. L’ho utilizzato quando era piena di catarro e vi posso assicurare che la funzionalità è la medesima.
  • Aerosol

Spero abbiate trovato consigli utili. Come sempre vi invito a scrivermi e a condividere con me le vostre esperienze!